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Autore: Nyeupe    07/05/2014    1 recensioni
E se quelle fondamenta su cui si basa la storia di percy jackson crollassero? e se questo li portasse a scoprire un nuovo semidio? percy jackson si ritroverà a dover rifiutare tutto ciò in cui credeva. In più per Annabeth è arrivato il momento di pensare al matrimonio e forse ai figli, ma sono troppo giovani...o forse no?
dalla storia:
🔹🔹🔹🔹🔹🔹
-Era tutto programmato! era tutta una stupida trappola!-
Io non riuscivo a capire.
-Cosa? Che stai dicendo Talia?-
-Ci ha traditi! ci ha traditi tutti!-
🔹🔹🔹🔹🔹🔹
-io non farò mai una cosa del gerene ai nostri figli-
-Annabeth... Annabeth tu vuoi... Sei sicura...io...?-
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annabeth Chase, Grover Underwood, Percy Jackson, Quasi tutti, Talia Grace
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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...E tutto diventa chiaro

 

Naturalmente, non potevo passare una notte dormendo tranquillamente, come tutte le persone comuni di questo mondo! No, io ero un semidio e di ciò portavo i pregi e i difetti...

 

L'incubo che feci fu ,come al solito, orrendo. Perché noi non potevamo naturalmente avere degli sogni che facessero immaginare pegasi e arcobaleni!.

Sognai il campo, ma non come se stessi facendo qualche passeggiata come un normale semidio, ero come in una telecamera, come se fossi qualcuno che guardava la scena pur non avendo alcuna parte in essa.

La giornata era comune, non riuscivo a vedere bene i ragazzi in volto, però ne distinguetti qualcuno. La scena era tranquilla, i soliti addestramenti, i soliti semidei, le solite cose insomma... anche se il campo era più... vuoto del solito, ecco.

D'un tratto la scena cambia, mi ritrovo in un bosco, Chirone è difronte

a me, gli alberi fanno passare a fatica la luce del sole ma qualche raggio sfugge alle loro foglie il che mi permette di distinguere chiaramente i lineamenti del centauro.

Percy” mi dice, ma nel sogno le luci e le ombre sono sfocate e i suoi movimenti mi confondono ancor di più.

Percy, Percy!” mi continua a ripetere “Concentrati!”.

“Ascoltami ragazzo, non ho molto tempo, so benissimo cosa pensi di me in questo momento... e so benissimo cosa pensano anche gli altri di me in questo momento... ma ho bisogno del vostro aiuto. Sono sicuro che Annabeth ti abbia parlato del modo in cui è stato... ricreato il leone di Nemea.

Ecco, lei ti ha parlato di una particolare forma di energia giusto? Bene, devi sapere che energia deriva dal greco enérgeia Che si può dividere in en che è, come tu dovresti ben sapere, una particella intensiva, ed ergon che indica, in se per se, la capacità di agire. Il termine fu introdotto da Aristotele in ambito filosofico per distinguere la possibilità, la 'potenza' propria della materia informe, dalla capacità di far assumere in 'atto', la realtà formale delle cose.

Ora torniamo ai giorni nostri, cosa succederebbe se riuscissimo a scovare una nuova forma di energia capace non solo di 'potenziare' chi la assume, bensì di creare nuova vita? Di far diventare le nostre idee la realtà formale delle cose di cui parlava Aristotele? Era questo che lo scienziato intendeva, solo che prima non eravamo mai stati in grado di capirlo!

Senti, non posso giustificarmi con te per ciò che è successo al campo, per lo meno non ora...

Però... stammi a sentire, nessuno, e ripeto nessuno, deve venire a sapere di questa nuova fonte di energia capito? Riesci a immaginare cosa succederebbe ai semidei se sapessero di avere il potere che fin ora solo gli dei hanno avuto?

Come puoi ben immaginare nemmeno loro sono contenti di questa scoperta e non si fidano nemmeno di me, non si fidano di te, non si fidano degli altri dei, non si fidano nemmeno di loro stessi!

Solo la Divina Atena è a conoscenza di questo potere, poiché è l'unica capace di rimanere... ferma, nonostante la tentazione di averlo per prima.

Riesce ad offuscare i sensi degli altri dei... ma non potrà farlo per sempre.

Quello che sto cercando di dirti è che in questa volta sei davvero solo Percy.

I mostri che hai già incontrato sono... come posso spiegarmi? Al primo stadio della trasformazione che avviene con quell'energia.

Man mano che questa aumenta vedrai che si creeranno delle specie di aure luminose blu intorno ai mostri che però svaniranno in, nemmeno un secondo.

Devi capire dove si trova la fonte di questo potere e distruggerla.

Ne esistono tre di fonti.

Di una, quella in Egitto me ne sto occupando io. L'altra è in America, negli Stati Uniti. L'ultima in Europa.

Mi affido a te Perseus Jackson. Buona fortuna!”

“Aspetta!” Urlai io “Non posso tenerlo nascosto ai miei amici. Sappiamo entrambi che loro manterrebbero il segreto Chirone!”

Lui mi guardò di nuovo “E sei pronto a rischiare Percy? Sei pronto a mettere in pericolo tutta l'umanità? Le loro menti sono più deboli della tua Percy, ed i genitori molto più favorevoli alla vendetta. Poseidone è tenuto occupato da Atena, e poi, lui non ti farebbe mai del male. Ma gli altri, Zeus, Ares, Ade... tutti gli altri! Non sono in grado di controllare la loro sete di potere!” Mi spiegò.

“E Annabeth? Sua madre sa già tutto! Grover è un satiro, non ha un genitore divino! Rachel è umana, lei non...”

Lui mi interruppe. “Rachel più di tutti è in pericolo, quanto ad Annabeth e Grover, beh, Grover non è abbastanza forte per affrontare un dio, ne per resistere ai suoi astuti giochetti. Annabeth potrebbe essere una buona alleata, ma bada bene ,che non dove dire nulla a nessuno! Soprattutto a Talia!”

Il sogno inizia a Sfocarsi. I colori tendono al rosso.

“La scelta è tua Percy” qualcuno chiama Chirone da lontano, “Ora devo andare, mi farò sentire presto! Buona fortuna!”

“No, aspetta!” urlo “Non lasciarmi!”.

La scena cambia di nuovo e ritorna al campo mezzo sangue.

I contorni di ogni singolo oggetto sono rossi.

Ora tutto è stato spazzato via. Si vede solo una fitta nebbia che copre tutto ciò che è intorno a me e mi limita la vista.

Non sento niente, solo il rumore del vento che muove l'erba e il freddo pungente sulle braccia.

Tutto ciò che conoscevamo è stato spazzato via.

“No!” urlai.

 

-Percy!- Mi svegliai di colpo con la maglietta fradicia di sudore e il fiatone.

Annabeth è seduta affianco a me me e fa scorrere la sua mano destra lungo tutta la sciena. Su e giù.

-Tutto ok tesoro?- Mi chiede. Quel “Tesoro” mi fece sciogliere ed iniziai a calmarmi.

-Si, tutto ok, solo un incubo- mi guardai il petto, sulla maglietta si era formato un alone di sudore.

-Dammi dieci minuti, ho bisogno di una doccia- E detto ciò, corsi in bagno mentre lei continuava a ripetere:-Percy, aspetta. Aspett...-

Chiusi la oorta dietro di me, mi svestii , misi i vestiti nelle robe da lavare, com'era mio solito fare, e mi fiondai nella doccia.

L'acqua era gelata, il che servì a svegliarmi e a farmi riprendere a ragionare.

Quando premetti, sul telecomando touch screen attaccato al muro della doccia (Si, era touch screen!... Nella doccia!) L'acqua si riscaldò e riuscì a rilassarmi. Sentivo tutti i muscoli che si scioglievano, ed era una sensazione così piacevole!.

Mi lavai i capelli e il corpo in cinque minuti ma restai sotto l'acqua calda a crogiolarmi in quella piacevole e rassicurante sensazione che era essere completamente coperti d'acqua. D'un tratto mi sentì molto meglio.

Uscii e mi avvolsi un asciugamano in vita mentre con un altro mi asciugai il petto e strofinai i capelli per non farli grondare d'acqua per tutta la stanza.

Poi mi ricordai di qualcosa di molto grave. Qualcosa senza il quale non sarei riuscito ad affrontare alcun mostro... ma nemmeno uscire dalla camera. I vestiti!. Non avevo vestiti qui con me e quelli che avevo li avevo appena buttati in un tubo lungo gli dei dolo sanno quanto che probabilmente porta direttamente alla lavanderia dell'hotel.

Imprecai in greco. Annabeth evidentemente mi sentì perché si avvicinò alla porta.

Bussò tre volte. -Percy, tutto ok?-

Io le risposi anche troppo frettolosamente. -Em... sisi! Cioè, non proprio... em... no!-

Lei aprì la porta e, evidentemente le piacque ciò che vide, perché mi squadrò da capo a piedi fermandosi sul bordo dell'asciugamano ancora appeso in vita come se volesse che per opera divina si slegasse. Poi tornò su per il petto e mi guardò negli occhi, non so chi era più rosso, se io o lei.

-Si, ecco... vedi, ho messo i miei vestiti in quel buco che dovrebbe portare alla lavanderia e... non ne ho altri...-

-Oh! Perchè li hai messi li?-

-Abitudine- Dissi io arrossendo ancor di più -Quidi se mi fai il piacere di andare a chiedere in lavanderia i miei vestiti...-

-Percy, quello non è il buco per la lavanderia, quello portata dritto alla spazzatura; è il modo più veloce per buttare la spazzatura dall'attico.-

-Cosa!?-

-Si. E poi, non potresti comunque rimetterti quei vestiti, erano sporchi. A me per esempio mi morta qualcosa Rachel domattina-

-Ed io che faccio?-

Lei scoppiò a ridere -Per me puoi anche rimanere così sai? Non mi dai alcun fastidio... Anzi!-

Se la ride lei! Bhe, vediamo chi ride ora! -Si, sono convinto che anche a Rachel non dispiacerà vedermi così! Non ti dico poi Hazel e Piper!-

Lei smise subito di ridere. Si avvicinò a me lentamente, tanto che temetti che stesse per mollarmi uno schiaffo.

-Vediamo di chiarire una cosa Testa D'Alghe- Disse calcando il mio nomignolo.

-Si, Sapientona?-

-Tu. Sei. Mio. Sono stata chiara?- Mi mise le mani sulle spalle e tirandomi i capelli dolcemente.

-Cristallina- Poi la mia bocca era sulla sua.

Credo che il bacio sia durato minimo una decina di minuti perché ci staccammo solo quando eravamo ormai senza fiato

Una sa mano era ancora tra i miei capelli mentre l'altra si muoveva sulla mia spalla sinistra. Io le baciai la fronte tenendola stretta a me con le mani sui fianchi e ispirando il suo profumo.

-Ora vado a...- Fece un respiro profondo.

-...A vedere se qualcuno a qualcosa da prestarti-

-Ok- dissi io lasciando andare.

Uscì dal bagno e mi stesi sul letto.

Chiusi gli occhi fino a che non sentì Annabeth parlare al telefono dell'hotel con Talia.

Sapevo che non era giusto... ma mi misi comunque ad origliare.

-Hey Talia, scusa per l'orario- Disse Annabeth -Mi servirebbero dei vestiti per Percy... Perché i suoi li ha buttati...- Lei rise -Quanto sei scema! No! Non è per quello che li ha buttati! È stato un incidente!... Ti giuro!... Si, vabbè... allora? Ce li puoi procurare?... Ok, grazie mille!... Oh bhe, lui è in camera...- La sentì tentennare quando disse:-Con un asciugamano legato

in vita... e nient'altro... Si è fatto la doccia scema!... Non ti azzardare!... Si ok... Come sarebbe a dire, domani mattina?!... Non è divertente Talia... Oh, ok... Bene, notte, e grazie.- E riattaccò.

Io misi un braccio sugli occhi.

Quando entrò in camera le chiesi:-Allora?-

-Talia ce li porterà... domani mattina-

Rimanemmo in silenzio. -Senti, se vuoi, io posso dormire sul divan...-

Lei mi interruppe. -No!- Disse in tono più alto del necessario -Cioè... N...No...-

Ci mettemmo a dormire. Lei si appoggiò contro il mio petto.

-Percy?- Mi chiamò lei.

Ci misi qualche secondo a rispondere:-Si, Annabeth?-

-Cos'hai sognato?-

Potevo davvero farlo? Potevo davvero metterla in pericolo? Ma se non le avessi detto avrebbe voluto dire che non mi fidavo di ,lei...

-Percy? Che hai sognato?-

-Non ora ok? Voglio ricordarla come una bella serata...-

Lei mi baciò il petto accarezzandomi il braccio sinistro. Poi mi baciò.

-Ti amo- Le dissi.

-Ti amo- Mi rispose.

 

La mattina dopo erano le sei ed io ero ancora sveglio, ancora confuso... e ancora nudo.

Ma stranamente mi sentivo davvero in forma.

Accarezzavo la schiena di Annabeth con un ritmo costante.

-Allora? Che hai sognato?-

-Non posso...-

-Non puoi cosa?- Cercava di sembrare calma, ma sapevo che si stava agitando.

-E se ti dovesse succedere qualcosa? Sarebbe colpa mia!-

Mi misi seduto con le gambe sul bordo del letto.

Lei mi abbracciò da dietro e mi baciò il collo.

-Racconta-

-Io... Non...-

-Racconta-

E le raccontai tutto. Era sorprendente il controllo che Annabeth aveva su se stessa. Non si scomponeva davanti a nulla.

-Quindi li sappiamo solo io e te?- Mi chiese.

-Io, te e Chirone- Le risposi.

-Ok, allora, sappiamo entrambi che non è solo un sogno... quindi, dovremmo mentire a tutti i nostri amici per scovare due fonti di questo potere, e cercando di viaggiare per tutto il mondo senza farci scoprire ne dagli altri ne dagli dei?-

-Ed evitando di essere uccisi.. si-

Lei fece un respiro profondo. -Ok-

-Ok? Dopo tutto quello che ti ho detto è ok?-

-Percy, ce la faremo, abbiamo affrontato di tutto ricordi?-

La bacia e lei rispose al bacio.

-Hey! Ora capisco perché Percy è senza vestiti... se la notte è andata tutta così...-

Jason era entrato con in mano dei jeans scuri ed una camicia quadrettata blu e nera.

-E tu come sei entrato- Cambiai discorso io.

-Cambi discorso eh? Comunque, la porta era aperta-

Io guardai Annabeth -Perché la porta era aperta?-

-L'ho lasciata aperta ieri sera io, scusami-

Lei mi sorrise come a volersi scusare.

-Cioè, vi siete fiondati così velocemente l'uno sull'altro, che non avete avuto il tempo di chiudere la porta? Wow, ragazzi!-

Io lo guardai in cagnesco. -Silenzio, Grace-

-Piuttosto- Continuai io -Dove hai trovato vestiti della mia taglia?-

-Una sola parola: Rachel-

Sentì Annabeth irrigidirsi -Rachel sa la tua taglia di vestiti?-

Io le feci cenno che non sapevo.

-Oh, guai in vista! Bhe, io vado a fare colazione, a dopo!-

Lei mi guardò malissimo.

-Ti giuro tesoro, che non sapevo lei lo sapesse- E la baciai.

-Vestiti! Mi distrai!-

Io risi. -Distraggo la figlia di Atena? Wow mi sento importante!-

Lei si alzò e mi baciò -Si, non montarti la testa, carino!-

Mi misi i boxer, i jeans, le Converse nere e, mentre mi stavo abbottonando la camicia arrivò annabeth con i nuovi vestiti:

Una camicia blu e viola, TROPPO scollata, Un jeans bianco , TROPPO aderente, e delle Nike nere con lo stemma e la suola bianchi... davvero belle, ma il resto era troppo... troppo.. TROPPO!

-Em, tesoro, vuoi uscire così?-

Lei si guardò -Si, perché? non sto bene?-

-Sei splendida... anche troppo!-

Lei sorrise -Grazie-

-Però, abbottoni un alro bottone della camicetta?- Chiesi mentre mi arrotolavo le maniche della camicia.

Lei mi sorrise di nuovo -No- E mi baciò.

-Mi distrai così-

-Distraggo il figlio di Poseidone? Wow, mi sento importante!- Mi disse facendomi il verso.

Piagnucolai. Si, il figlio diciannovenne del dio dei mari, piagnucola.

-Mi vuoi proprio torturare?-

-Si- Mi baciò di nuovo e scendemmo a fare colazione.

 

-Eccoli qui! I nostri piccioncini!- Ci disse Grover quando arrivammo mano nella mano.

-Aaah, fate silenzio!-

Tutti continuarono a prenderci in giro per tutta la mattinata.

Il telegiornale continuava a dare notizie di un imminente uragano a Washington.

-Credi che il prossimo mostro sia li?- Mi chiese Annabeth.

-Si-

-Bene- poi si rivolse agli altri -Ragazzi, mio padre ci ha invitati tutti per una cena domani sera a Washington, ci state?-

Tutti contenti iniziarono a parlare della cena.

Annabeth tornò verso di me che mi stavo ancora versando il succo d'arancia nel bicchiere. -Come diavolo hai fatto ad avere tenta sicurezza?-

-E perché non dovrei, non sono mica nuda con solo un accappatoio in vita- Io risi, le misi u braccio cingen dole la vita e le diedi un lungo bacio.

Ci furono commenti?

Si, e molti, ma non me ne fregai niente.

-Quindi? Prossima destinazione, Washington?- Chiese Leo

Io ed Annebeth ci guardammo e rispondemmo all'unisono:

-Si-

-E Washington sia!- Esclamò Nico.

-Ok, però niente più cavalli volanti ok?- Ci chiese Talia.

Noi tutti scoppiammo a ridere e per quei minuti che seguirono mi dimentica del macello in cui ci trovavamo.

Per quei pochi minuti.

 

Nyeupe:

Rieccomi! sono tornata con il terzo capitolo della mia storia! come vedete cerco di pubblicare un giorno si ed un altro no. Almeno così sono sicura di trovare il tempo per scrivere. Ci tenevo a ringraziare tutti quelli che mi seguono e che recensiscono. Anche questa volta i dati che troverete, la spiegazione del latino, ecc... sono reali.
Vi ringrazio per aver letto, per eguire la mia storia e per recensirla :)
Anche questa volta spero di poter leggere molte recensioni. Quindi, grazie mille! ciaoooo :D
  
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