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Autore: cremomoni    07/05/2014    1 recensioni
"Era seduta sul letto che fino a pochi minuti fa occupavano entrambi. E guardava fuori dalla ampia finestra, scrutando i nuvoloni che si stavano addensando all’orizzonte. A quanto pare anche il tempo era dalla sua parte. Si sdraiò e tocco il lato del letto che quella notte aveva ospitato il suo corpo. E si sentì improvvisamente sola. "
Sono passati 9 anni dall'ultima volta che si sono visti, Veronica ha nuovamente scagionato Logan per qualcosa che non ha commesso. Anche questa volta dovranno separarsi. Ma Veronica sa bene perchè questa volta è diversa da tutte le altre...
Genere: Introspettivo, Romantico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dick Casablanca, Eli Weevil Navarros, Keith Mars, Logan Echolls, Veronica Mars
Note: Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: Spoiler!
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Nota dell'autrice: mi dispiace molto essere scomparsa così a lungo. Problemi lavorativi mi hanno impegnata ma ecco qua un nuovo capitolo. Spero vi piaccia. Ne approfitto per ringraziare tutti coloro che leggono e recensiscono o leggono e basta. =) Buona lettura!



CAPITOLO 5
 
Veronica sospirò a sentire quel nome… “Dick, Dick, Dick, Dick…… Quante possibilità ci sono che tu sia l’autore di un piano così meticoloso? Impossibile!”
«Raccontami tutto, entrambe le vicende» disse Veronica prendendo un foglio dal quaderno per appuntarsi le cose più importanti. «Allora, partiamo da Dick…»
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«Quest’estate dovevo andare in vacanza con un gruppo di amiche, avevamo deciso per il Messico. La sera prima della partenza due delle quattro ragazze con cui dovevo partire si sono tirate indietro, facendo saltare il viaggio. Arrabbiate, io e le altre mie due amiche abbiamo deciso di andare a trascorrere una serata di svago sulla spiaggia. Eravamo alticce e ci siamo imbattute in una di quelle mega feste del college. A questa festa c’era Dick. Ha subito attaccato bottone con noi tre, puntando principalmente Alla mia amica Rose. Sembrava aver bevuto molto anche lui. Rose, però, non aveva nessuna intenzione di cedere ai complimenti – se così si possono chiamare – di quel bellimbusto, così Dick cambiò mire ed iniziò a concentrarsi su di me. Inutile che ti dica come si è conclusa la serata. La mattina dopo, però, quando mi svegliai ero sola in una stanza che non conoscevo. Mi sono rivestita e me ne sono andata. Due giorni dopo mi sono stati recapitati dei fiori. Il biglietto diceva “Sono stato benissimo con te. Vorrei rivederti. Dick”. L’ho cercato a lungo nel campus in quei giorni, ma non lo trovai e non avevo modo di contattarlo. Il giorno dopo che mi consegnarono i fiori sono partita per le vacanze con i miei. Al mio ritorno a casa mia erano stati recapitati decine di mazzi di fiori, stavolta senza biglietto.»
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“Strano” si disse Veronica “non è da Dick agire in questo modo. Lui non compra fiori, non manda biglietti, non smette di farsi sentire se vuole rivedere una ragazza… Ma soprattutto se era sverso, quante probabilità ci sono che si ricordi di lei?”
«Tu pensi che i fiori venissero da Dick? Anche quelli che hai trovato nel tuo appartamento?» chiese Veronica.
«All’inizio pensavo di sì, ma come vedi non ci sono stati solo fiori» disse la ragazza indicando le foto.
«Parlami del professore, Jordan» chiese Veronica alla ragazza di fronte a lei.
Jordan abbassò lo sguardo. Sembrava in imbarazzo. «Ho paura che ti farai un’idea sbagliata su di me. Non sbagliata, sarebbe giusto che tu pensassi certe cose, però… ecco io non sono così! Non sono mai stata il tipo di ragazza che fa certe cose, ho sempre pensato che le ragazze che agiscono così…»
Veronica la fermò mettendole una mano sul braccio. Jordan alzò lo sguardo ed incrociò un sorriso incoraggiante. «Tranquilla, non sono qui per giudicarti, ma sono elementi fondamentali per l’indagine».
Jordan inspirò a lungo…
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«Questa storia ti piacerà ancora meno della precedente. Tutto ha avuto inizio poco prima degli esami di metà anno. Ho seguito diversi corsi l’anno scorso, soprattutto di chimica e biologia. Biologia molecolare, poi, mi affascinava tanto e non solo per la materia. Il professor Williams è un bell’uomo, capace di metterti a tuo agio, a non farti sentire in difetto o incapace. Riesce a trasmetterti la passione per la biologia e a farti assimilare processi chimici che prima ti sembravano incomprensibili. Dopo una delle sue lezioni del pomeriggio mi ero fermata per chiedergli spiegazioni su un argomento che quel giorno avevo trovato particolarmente difficile. Gli esami si avvicinavano e volevo essere preparata al meglio. Siamo rimasti a parlare di legami chimici e molecolari finché non gli è suonato il cellulare e lui si accorse di quanto fosse tardi. Mi propose di vederci l’indomani mattina a colazione per continuare la nostra discussione. Ci vedemmo ad un bar fuori dal campus, per non essere disturbati si giustificò lui. È diventato un appuntamento fisso. Ci siamo visti lì 3 volte a settimana per un mese intero. Fino a quando non ci siamo baciati. La nostra storia è andata avanti fino agli esami finali. Io ero un po’ stressata per gli esami e non riuscivo a vederlo con la costanza di prima e questo sembrava essere diventato motivo di rabbia per lui. Mi faceva lunghe scenate al telefono. Mi obbligava a vederci e me ne faceva anche di persona. Ad un certo punto gli ho rinfacciato l’ovvio, lui era sposato, io una ragazza con il solo obiettivo fisso di passare quegli esami e con tutta la vita davanti e tante scelte giuste e sbagliate ancora da prendere. L’ho lasciato. Ma questo non è servito, continuava a farsi sentire, a farsi vedere, a chiedermi appuntamenti. Poi gli esami si sono conclusi. Ed ho deciso di vederlo un’ultima volta per chiarirgli la questione: non volevo più stare con lui. È stato tremendo, lui piangeva, mi diceva che avrebbe lasciato la moglie, che ero l’amore della sua vita. Ma io non ho desistito e me ne sono andata. Quella sera c’è stata la festa dove ho incontrato Dick.»
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«Cioè, spiegami, hai sospettato di Dick?» Le chiese Logan con un sorriso incredulo. «È il mio migliore amico ora come allora, ma non me lo vedo proprio a mettere su un piano così… geniale! Dai, ti prego, non far vacillare l’immagine di detective infallibile che ho di te. Dimmi che non le hai creduto!»
Veronica non potè trattenersi e lasciò che la risata del suo accompagnatore la contagiasse. «Secondo te, potevo mai credere che Dick fosse implicato in questa storia?»
«Ma il bigliettino, allora?» Le chiese Logan, faticando a tornare serio. «C’era il nome di Dick!!»
«Mmmmm…. Credo che mi prenderò una pausa da questo racconto, mi è venuta sete a furia di parlare. Che ne dici di raccontarmi tu qualcosa di te?»
Logan le sorrise, un sorriso che Veronica sapeva essere riservato solamente a lei. Un sorriso che diceva “Ti amo anche perché sei fatta così”. Si sentì arrossire, inaspettatamente. Abbassò lo sguardo, per poi alzarlo poco dopo e riprendere a stuzzicarlo. «Allora?? L’arruolamento, ok. Ma Carry? Come, dove, quando e perché?» Lo incalzò lei.
«È presto detto» iniziò a raccontare Logan «Dopo l’arruolamento sono tornato qui. Ho fatto cose, visto persone, partecipato a qualche festa e ad una di queste l’ho incontrata. Era diversa. Aveva avuto successo come cantante ed aveva perso un po’ di spigolosità del passato. Abbiamo chiacchierato molto quella sera. Di noi. Di te. Il tuo pensiero era lì, sempre lì, martellante. La canzone che ti avevo mandato via mail mi rimbombava continuamente nella mente dalla mia partenza. Ero diviso tra la convinzione di aver agito per il meglio e la paura di aver inanellato solo una serie di scelte sbagliate. Carry ha lenito questa mia angoscia. L’ho amata? Sì. Quanto ho amato e amo te? No. È stata un ripiego? No, ha saputo rendermi davvero felice, almeno per un po’».
Scese un silenzio molto carico tra loro due. Le loro emozioni inespresse erano come carica elettrostatica. Non riuscivano neanche a guardarsi negli occhi. Alla fine Veronica disse: «Se ti dicessi che sono contenta che Carry sia entrata nella tua vita mi crederesti?»
Logan alzò improvvisamente lo sguardo e vide un volto sorridente ed una mano tesa verso di lui.
  
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