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Autore: BebaTaylor    08/05/2014    1 recensioni
«I Westlife... sono nel tuo salotto!» mormorò Veronica mentre Rebecca chiudeva la porta e accendeva la luce, «Kian, Mark, Brian, Nicky e Shane.» disse, «Nel tuo salotto.»
Rebecca annuì, «Sì, li ho visti.» rispose, «Non sono cieca.»
«Perché i Westlife sono seduti di là e parlano con tuo padre?» strillò Veronica.
«Shh, abbassa la voce!» disse Rebecca prendendole le mani. «Vedi... ecco... hai presente i miei cugini di Dublino?»
Veronica annuì, «Sì, i figli della sorella di tua mamma.» rispose, «Conoscono Brian o Nicky?»
«No.» esclamò Rebecca. «Nicky è mio cugino.» ammise sussurrando.
«Cosa?» strillò Veronica, «Tu e Nicky Byrne siete cugini?»
Rebecca le mise una mano sulla bocca. «Sì, siamo cugini.» disse, «Scusa se non te l'ho detto prima, ma avevo promesso di non dirlo a nessuno adesso che sta diventando famoso.»
Veronica annuì, «Sì, va bene, capisco.» mormorò.
Rebecca sorrise, «Ti sei calmata?» Veronica fece di sì con la testa, «Bene, torniamo di là.»
«Perché mi hai portato nel sottoscala?» chiese veronica guardandosi attorno.
Rebecca alzò le spalle, «È la prima porta che ho trovato.»
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Niente di quanto narrato in questa fanfiction è reale o ha la pretesa di esserlo. È frutto della mia fantasia e non vuole assolutamente offendere la persona in questione. I personaggi originali appartengono alla sottoscritta.
Show me the road back to your heart


Capitolo Quattro


Martedì 4 Gennaio 2000, Dublino.

Rebecca sospirò e guardò davanti a sé: Mark stava chiacchierando con Nicky —  che per una volta non l'assillava come al solito —  Kian chiacchierava con Veronica, Shane era al bar e aspettava da bere e Brian... bhe, Brian stava baciando e palpando Kerry Katona.
Rebecca si passò le mani sul viso sentendo che sarebbe scoppiata a piangere da un momento all'altro. Non era quello ciò che si aspettava quando era ritornata in Irlanda, di sicuro non si sarebbe aspettata che Brian la lasciasse con un semplice “Non funziona. È meglio se la chiudiamo qua.” E lei si era sentita morire, lo aveva guardato e si era voltata con lentezza, prima di uscire dalla piccola caffetteria e andare in un piccolo parco dove, seduta su una panchina un po' isolata, aveva dato sfogo alle lacrime. Solo quando aveva smesso di piangere era andata a casa, si era chiusa in bagno, si era fatta una lunga doccia e dopo pranzo era andata con suo padre a prendere Veronica all'aeroporto —  avrebbe passato lì l'ultimo dell'anno —  sempre con un sorriso stampato in faccia. Naturalmente aveva raccontato tutto alla sua migliore amica una volta che erano rimaste sole.
«Lascialo perdere, è solo un coglione.»
Rebecca fissò Shane e fece un piccolo sorriso quando lui le passò il boccale di birra. «Grazie.» mormorò e sorseggiò la bevanda.
«Sul serio, Brian è veramente scemo.» disse Shane, «Non sa cosa si è perso.»
«Diglielo, allora.» pigolò lei fissando la schiuma della birra. «Io... io lo rivoglio!» piagnucolò.
Shane sospirò, le posò un braccio sulle spalle e le baciò la testa, «Lo so, tesoro.» sussurrò fra i suoi capelli. «Non piangere, piccola.»
Rebecca sospirò rumorosamente e si staccò da Shane, bevve un po' di birra e lanciò uno sguardo, quasi assassino, a Kerry che la stava fissando. «Zoccola.» mormorò sottovoce.
«Cosa?» domandò Shane guardandola, «Che hai detto? Non ho capito.»
Rebecca scrollò la testa. «Niente.» rispose, posò il bicchiere sul tavolino e si appoggiò allo schienale del divanetto; guardò Nicky e sorrise. «Sai che se lo scopre,» disse a Shane indicando le birre, «Si arrabbierà?»
Shane rise, «O mio Dio, Bex! Stai bevendo della birra! Tuo padre mi ucciderà!» esclamò imitando Nicky.
Rebecca scoppiò a ridere. «Sei uguale a lui!» disse, «Hai dimenticato le mani sulla faccia, però!» ridacchiò.
Shane posò le mani sulle tempie, le dita fra i capelli castani, «Bex! Stai bevendo della birra! O mio Dio, zio Shawn mi ucciderà!»
Rebecca rise ancora e Shane la fissò sorridendo, felice che non fosse più triste.
«Perché ridete?»
Shane e Rebecca si voltarono e videro Nicky in piedi, le mani sui fianchi, «Bex, è un Guinnes quella?» borbottò, «Tuo padre mi ucciderà, prima o poi!» gemette.
Shane guardò Rebecca morsicandosi le labbra per non ridere. 
«Mi farà a pezzetti piccoli piccoli.» continuò Nicky.
Rebecca non riuscì a trattenersi e scoppiò a ridere, seguita da Shane.
«Che cosa c'è di divertente?» sbottò Nicky.
«Niente!» risposero in coro Shane e Rebecca.
Nicky scrollò le spalle e si voltò, fece due passi e si girò lentamente, la bocca aperta, «Mi state prendendo in giro!» esclamò.
Shane e Rebecca si fissarono per qualche secondo, «Cosa? No!» disse Shane, «Non ti stavamo prendendo in giro!» 
Nicky li fissò dubbioso, fece un respiro profondo e si allontanò borbottando.
«Mi piace vederti così.» disse Shane quando Nicky fu lontano. 
«Ti piace vedermi mentre prendo in giro Nicky?» fece lei.
Shane scosse la testa e guardò brevemente Nicky, tornò a guardare Rebecca e sorrise. «No, mi piace vederti sorridere.» rispose.
Rebecca sorrise e lo fissò, afferrò il bicchiere e sorseggiò lentamente la birra. «Grazie.» mormorò, «Sei tu che mi hai fatto ridere.»
Shane non disse nulla e la guardò sorridendo. «Non devi ringraziarmi.» disse, «È stato un piacere. Non mi piace vederti triste.», bevve anche lui e tenne il bicchiere fra le mani, «Sopratutto se la colpa è di quel cretino di Brian.»
Rebecca ridacchiò, «Sì, è un vero cretino.» mormorò e sospirò appoggiandosi allo schienale del divanetto. Brian era un cretino ma lei lo rivoleva anche se lui le aveva spezzato il cuore.
I due rimasero in silenzio fino a quando non partì una canzone lenta, Shane posò il bicchiere mezzo vuoto sul tavolino e si alzò in piedi. «Vuoi ballare?» chiese a Rebecca.
Lei lo guardò sorpresa poi sorrise, afferrò la mano che lui le porgeva e lo seguì in pista; gli circondò il collo con le braccia e posò la testa contro la sua spalla, chiuse gli occhi quando vide Brian baciare Kerry; per un momento aveva sperato d'ingelosirlo ma, evidentemente, Brian non era geloso. Non di lei, almeno, perché il ragazzo guardava male chiunque guardasse Kerry per più di cinque secondi.
«Non guardarlo.» le sussurrò Shane, «Non ti merita.» 
Rebecca sorrise e lo guardò. «Lo so... ma è così difficile.» mormorò.
Shane le scostò i capelli dalla fronte. «E tu pensa a me, invece che a lui.» disse e sorrise. Anche Rebecca sorrise e annuì prima di posare nuovamente la testa contro la sua spalla chiedendosi perché doveva pensare a Shane, con tutti i ragazzi che conosceva! Le sembrò una frase strana da dire a una persona che aveva visto sei volte. Sospirò e decise di non pensarci, lasciandosi cullare dalla canzone e dalle braccia di Shane.
«Credo che Nicky voglia uccidermi.» ridacchiò Shane dopo qualche secondo.
«Perché?» domandò Rebecca alzando la testa e Shane le fece un cenno con il capo, lei voltò appena il viso e vide Nicky, circondato da Kian, Mark e Veronica, che sbraitava qualcosa indicandoli, Veronica si coprì la bocca con la mano e Rebecca capì che stava cercando di non scoppiare a ridere. Nicky agguantò Brian e Kerry e continuò con la sua sceneggiata. «Sono grande, ormai.» disse guardando Shane.
Lui le sorrise, «Per Nicky no, sei la sua cuginetta da proteggere.» disse, «Lo farei anche io se fossi al suo posto.»
Rebecca alzò gli occhi al cielo e sbuffò, «Ho diciassette anni, ormai. Quest'anno sono diciotto.» replicò.
«Ma per lui sei ancora piccola.» disse Shane e sorrise guardandola e le portò una ciocca di capelli dietro l'orecchio sinistro
Rebecca lo guardò e si  domandò perché lui continuasse a guardarla e a sorriderle in quel modo, alla fine, dopo un secondo che le sembrò eterno, scrollò le spalle e posò la testa sulla spalla di Shane.
«La canzone è finita.»
Lentamente i due si girarono e quasi urlarono quando si trovarono davanti, a pochi centimetri da loro, Nicky che li guardava, le guance rosse, le labbra strette e le mani sui fianchi. «Cosa state facendo?» chiese.
Shane sbuffò. «Stavamo ballando.» rispose.
«La canzone è finita.» ripeté Nicky e incrociò le braccia al petto. «Allora, mi dici cosa stavi facendo con mia cugina?» domandò a Shane.
L'altro sbuffò e scompigliò i capelli di Nicky. «Stavamo parlando.» disse e si allontanò di un passo, Rebecca lo seguì, incrociò lo sguardo di Veronica e ridacchiò. 
«Di cosa?» chiese Nicky seguendo Shane. «Mi sembravate... come dire... troppo in confidenza, ecco.»
Shane alzò gli occhi al cielo e si girò verso di lui. «Tu sei strano, lo sai?» esclamò. «Prima ci dici di fare amicizia con Rebecca, poi t'incazzi se parliamo con lei. Rilassati, amico. Stavamo parlando del più e del meno.» disse e si allontanò.
Nicky sbuffò e si avvicinò a Rebecca. «Mi farai morire, prima o poi, lo sai?» le disse e sorrise prima di baciarla sulla guancia destra. «Ti voglio bene.» le sussurrò; le accarezzò i capelli e si allontanò con un sorriso.
«Ma è scemo?» mormorò Rebecca.
«Forse si sta esaurendo.» buttò lì Veronica. «Comunque tu e Shane eravate così carini mentre ballavate!» cinguettò.
Rebecca si girò lentamente e la guardò, «Dobbiamo parlare.» disse, «Subito.» le afferrò la mano e la trascinò verso i bagni della zona vip del locale in cui erano.
«Perché mi trascini in posti minuscoli quando mi devi parlare?» esclamò Veronica quando Rebecca chiuse la porta del cubicolo che conteneva il gabinetto.
«Non è vero!» replicò l'altra, «Prima Shane mi ha guardato in un modo strano...» mormorò appoggiandosi contro la porta.
«Strano in che senso?» 
Rebecca alzò le spalle, «Non lo so neppure io.» sospirò, «Era strano e basta.» disse e rimase in silenzio.
Veronica scrollò le spalle. «Magari non sa cosa fare.» propose. «Insomma, tu sei la cugina del suo migliore amico, Brian è il suo compagno di band... magari non sa da che parte stare.»
«Forse hai ragione.» disse Rebecca e aprì la porta, le due ragazze uscirono dal cubicolo, si guardarono allo specchio e uscendo incrociarono Kerry che entrava.
«Racchia.» mormorò Veronica con un risolino e lei e Rebecca si allontanarono da Kerry che le guardava stranita; Veronica sorrise e posò il braccio sulle spalle di Rebecca. «Adesso non pensiamo più ai ragazzi stronzi o strani, divertiamoci che la vacanza è agli sgoccioli!»
Rebecca rise e la seguì dagli altri, decisa a non pensare più a Brian —  lo stronzo —  o a Shane —  quello strano — , voleva solo divertirsi prima di tornare in Italia, alla vita di sempre.

Sabato 6 Agosto 2000, Sligo.

Rebecca fissò Brian e incrociò le braccia al petto. «E così vorresti tornare con me, ho capito bene?» domandò.
Brian sorrise e le posò le mani sulle spalle, le fece scendere lungo le braccia e le prese le mani. «Sì.» rispose.
Rebecca sospirò e lo guardò, «E quella?» 
Brian le accarezzò il viso. «Glielo dirò, lo giuro.» disse, «Dimmi di sì, Rebecca.»
Rebecca sospirò e fece un passo indietro, voleva tornare con Brian, lo desiderava da quando lui l'aveva lasciata otto mesi prima, ma non voleva rischiare di soffrire nuovamente. «Va bene.» disse dopo un attimo e guardò il viso sorridente di Brian. «Ma ora torniamo dagli altri prima che Nicky sguinzagli una squadra di ricerca!» scherzò, si alzò sulla punta dei piedi e baciò le labbra del ragazzo.
Tornarono nello spiazzo davanti alle stalle e Rebecca si domandò perché avesse accettato quell'invito da parte di Shane. Sarebbe potuta rimanere a Dublino con Yvonne e Nicholas, passando il tempo gironzolando per Abbey Street oppure farsi una partita ai videogiochi con Adam, il fratello minore di Nicky. Avrebbe voluto essere ovunque tranne che lì, a casa di Shane, davanti alla scuderia, perché lei non sapeva cavalcare. Quando lo aveva detto a Shane lui le aveva risposto con una risata che era ora che imparasse.
Guardò con orrore Shane che avanzava verso di lei accompagnato da un cavallo con il pelo color champagne, deglutì a vuoto e si spostò verso destra.
«Dove vai?» rise Shane, «Guarda che non scappi!» esclamò, si accorse di Brian e la sua espressione cambiò, il sorriso si spense e fissò Rebecca. «Dai, vieni qui.» disse, «Ti aiuto a salire.»
Rebecca fissò Nicky in cerca di aiuto, non si era accorta del cambiamento di Shane. «Nicky... digli qualcosa.» squittì fissando il muso del cavallo.
Nicky alzò le spalle. «Qualcosa.» disse e rise.
Rebecca sbuffò, si sistemò il caschetto che Shane le aveva fatto indossare e si avvicinò al ragazzo. «Se mi faccio male ti uccido, va bene?» disse.
Shane guardò Brian e poi Rebecca, «Come vuoi.» esclamò, «Ma non ti succederà nulla, lo prometto.»
Lei lo guardò per un secondo poi sospirò. «Lo spero bene.» disse e, aiutata da Shane, salì in groppa al cavallo; si guardò attorno e ingoiò la saliva. «Posso scendere, adesso?» pigolò.
Shane scoppiò a ridere. «No.» disse e condusse via il cavallo. «Ero convinto che fossi capace di cavalcare.» mormorò quando furono lontani dagli altri.
«Mai stata a cavallo.» replicò lei.
«Nicky mi ha detto che gli avevi detto che eri stata in un maneggio, per questo ero convinto che sapessi cavalcare.» disse Shane. «Come ti trovi?»
«Una meraviglia.» disse lei e scacciò un insetto che le ronzava davanti al viso. «Ero in un parco vicino a casa, lì c'è un maneggio, io e Veronica siamo entrate per farci un giro ma a parte accarezzare cavalli e caprette e flirtare con un paio di ragazzi non abbiamo fatto altro.»
Shane non disse nulla per qualche istante. «Capisco.» sospirò. «E hai flirtato con quello prima o dopo di rimetterti con Brian?»
Rebecca aprì la bocca per la sorpresa e abbassò la testa per fissare Shane che si era fermato. «Io non sono tornata con Brian.» mentì.
«Siete rimasti soli e quando siete tornati tu sorridevi e lui aveva la faccia di uno che ha vinto la lotteria, quindi evita di dirmi stronzate perché non sono scemo.» esclamò lui.
Rebecca non disse nulla e sospirò. «Io lo amo.» mormorò
«Ti ha scaricato appena hai messo piede a Dublino, sapeva che stavi soffrendo e non ha avuto nemmeno la decenza di appartarsi per baciare Kerry, no, lo ha fatto davanti a te. Io c'ero, Rebecca, e ho visto quanto stavi male.» esclamò Shane e riprese a camminare. «Non voglio che ti faccia soffrire.»
«Non preoccuparti, non succederà.» replicò Rebecca. «So badare a me stessa.» disse e guardò avanti. «Cavolo, se Nicky non gioca a calcio non è Nicky!» scherzò guardando il cugino che giocava con Kian, Mark e Brian.
«È sempre il solito.» disse Shane.
«Come me la cavo?» domandò dopo un po' Rebecca.
«Bene, visto che stai cavalcando senza aiuti da dieci minuti.» rispose Shane.
Rebecca lo guardò e vide che aveva le mani in tasca, deglutì e strinse le redini irrigidendosi sulla sella. «Oh cacchio.» mormorò.
Shane rise e le sfiorò una gamba. «Rilassati, che se diventi nervosa Star lo sente e s'innervosisce anche lei.»
Rebecca annuì lentamente e fece un sospiro profondo. «Non è proprio facile, sai?» borbottò. 
Shane sorrise, «Sei bravissima.» le disse, «Siamo quasi arrivati.» aggiunse indicando gli altri quattro ragazzi che si facevano più vicini.
Pochi minuti dopo Shane aiutò Rebecca a smontare dal cavallo e la ragazza si tolse il caschetto e si lasciò cadere su una sedia. 
«Al momento ti sta ignorando.» esclamò Shane sedendosi accanto a lei e porgendole una bottiglietta d'acqua.
«Sta giocando a calcio.» replicò lei, «E in più c'è la mia guardia del corpo personale.» aggiunse e svitò il tappo.
Shane rise, «Nicky è un buon deterrente per qualsiasi ragazzo sano di mente.»
«Allora tu sei completamente matto.» rise lei e sorseggiò l'acqua, si asciugò il mento con la mano e strinse la bottiglietta. 
«Nah,» fece Shane e sorrise, «io sono il suo migliore amico, non mi farà nulla.» disse.
«Se lo dici tu.» replicò lei.
Shane si piegò in avanti e posò i gomiti sulle cosce. «Comunque... qualunque cosa accada fra voi due...» disse e guardò Rebecca, «io sono qui.» finì e posò un braccio sulle spalle di lei.
«Grazie.» esclamò Rebecca, «Lo apprezzo, sul serio.» 
«Shane! Leva immediatamente le mani da mia cugina!» strillò Nicky senza smettere di giocare.
«Cosa dicevi prima?» disse Rebecca cercando di non ridere, «Nicky è il mio migliore amico e non mi farà nulla?»
Shane sbuffò, «Non mi farà nulla.»
«Shane!» strillò Nicky, «Leva le mani da Bex altrimenti te le taglio!»
«Non sto facendo nulla.» replicò Shane, guardò Rebecca e sorrise, le accarezzò la spalla e le baciò una guancia.
«Sei temerario.» rise lei, guardò Brian e sorrise quando lo vide aggrottare le sopracciglia, pensò che finalmente lo aveva fatto ingelosire. 
Shane la guardò, fissò Brian e sospirò in silenzio, quella situazione non gli piaceva per nulla; alzò lo sguardo su Nicky e pensò che forse era un po' stupido se  non si accorgeva di quello che stava accadendo, da ormai un anno, tra Brian e Rebecca; incrociò lo sguardo —  furioso —  di Nicky e spostò il braccio. 
«Era ora,» esclamò il più grande del gruppo. «che spostassi il braccio dalle spalle della mia cuginetta.»
Rebecca alzò gli occhi al cielo e sbuffò, «Ho diciotto anni, Nicky.» replicò, «Non sono piccola.»
Nicky le scompigliò i capelli, «Per me sì.» disse e l'abbracciò.
«Levati che sei tutto sudato!» strillò lei spingendolo via.
Nicky rise, afferrò il pallone che era rotolato ai suoi piedi e sorrise, «Comunque anche se hai diciotto anni sei ancora piccola per me.» le disse.
Rebecca sbuffò ancora, «Posso votare, posso firmarmi le giustificazioni e potrei pure sposarmi, volendo.» disse, «Non sono piccola!»
«Sì, sì, come vuoi.» esclamò Nicky mentre Shane si alzava e si avvicinava a Brian, «Hai ragione tu, cuginetta!»
Rebecca sorseggiò l'acqua e non replicò, sapendo che sarebbe stato inutile.

***

Erano tutti al Carlton Cafè, di proprietà dei genitori di Shane, seduti a un tavolo appartato, per una cena leggera. Stavano aspettando il dolce quando il cellulare di Rebecca trillò e sul suo viso si dipinse in un luminoso sorriso, afferrò il cellulare rosa, si scusò e si allontanò. 
«Chi era? Perché aveva quel sorriso?» indagò Nicky.
Mark alzò le spalle, finì il suo bicchiere d'acqua e fece un risolino, «Qualcuno che si chiama amore mio, evidentemente.» rispose, «Ho sbirciato quando ha tirato fuori il cellulare.» disse per spiegarsi. 
Nicky sbiancò, «Amore mio?» boccheggiò, «La piccola Bex ha il ragazzo?» esclamò. 
Shane rimase impassibile, anche se voleva solo ridere nel vedere i visi di Brian —  furioso al pensiero che Rebecca potesse avere un altro —  e Nicky —  preoccupato al pensiero che la sua “cuginetta” potesse avere il ragazzo.
«Rebecca è grande, può avere il ragazzo.» disse Kian, «Georgina quando aveva diciotto anni stava già con te.» fece notare.
«Ma è diverso!» strillò Nicky, «Georgina non è mia cugina, invece Bex sì.»
«Però  Georgina è la cugina di qualcuno, pensala in questo modo: cosa avresti fatto se Georgina avesse avuto un cugino rompi balle come te?» esclamò Mark.
Nicky incrociò le braccia al petto. «Ce l'avete tutti con me.» borbottò.
Rebecca tornò qualche minuto dopo, quando Mae aveva posato sul tavolo i piattini con la crostata di frutta. «Veronica vi saluta.» disse scivolando al suo posto.
«Eri al telefono con Veronica?» chiese Nicky, «Perché il suo numero è salvato con il nome di amore mio?»
Rebecca lo fissò e per un attimo pensò che suo cugino fosse diventato completamente scemo. «Sì, ho parlato con Veronica.» rispose, «È in vacanza in Africa.» aggiunse e staccò con la forchettina la punta della fetta di crostata, «Aspetta... come fai ha sapere che ho salvato il suo numero sotto amore mio?» chiese.
Nicky non disse nulla e guardò Mark, anche Rebecca lo fissò, in attesa di una spiegazione. «L'ho visto quando hai tirato fuori il cellulare dalla borsa.» ammise arrossendo, «Scusa.»
Rebecca sorrise, «Non preoccuparti.» gli disse e si girò verso Nicky, seduto di fronte a lei, «Cos'è, pensavi che avessi il ragazzo?» domandò.
Nicky scosse la testa, «No!» mentì, «Ero solo curioso, ecco.»
«No, in realtà era terrorizzato al pensiero che tu fossi al telefono con un eventuale fidanzato.» disse Kian e rise quando Nicky aprì la bocca tentando di giustificarsi, «E non dire di no, Nicky, perché sei sbiancato quando Mark ha detto che chi chiamava era amore mio!» continuò Kian senza dare tempo a Nicky di giustificarsi.
Rebecca mangiò un pezzo di crostata, «Posso immaginare il discorso: Rebecca è piccola, non può avere il ragazzo!»
«Sono così prevedibile?» borbottò Nicky.
«Sì!» rispose Rebecca e rise.

***

Rebecca si strinse a Brian e gli baciò il collo mentre lui le accarezzava la schiena; la ragazza pensò che quell'angolino appartato fosse meglio di niente, almeno fino a che non sarebbe tornata a Dublino, allora lì avrebbe potuto girare liberamente senza Nicky che la seguiva ovunque e avrebbe potuto incontrare Brian quando voleva.
«Cosa state facendo?»
Rebecca si bloccò e tutta l'eccitazione che aveva se ne andò via, si girò lentamente e vide Nicky che guardava lei e Brian con un espressione furibonda. Dietro di lui si trovava Shane che cercava di calmarlo.
«Perché stai baciando mia cugina?» sputò Nicky guardando Brian, «E leva le mani dalla sua schiena!» gridò.
Brian tolse le mani da sotto la maglietta di Rebecca e lei scivolò accanto a lui sistemandosi la t-shirt giallo canarino. «Calmati, Nico.» mormorò Rebecca.
«Calmarmi? Dovrei calmarmi?» sbraitò lui, «Uno dei miei  amici ti stava baciando e io dovrei calmarmi?»
«Guarda che io lo volevo quanto lui.» replicò Rebecca mentre al suo fianco Brian sperava che il terreno si aprisse e lo inghiottisse.
Nicky respirò con affanno. «Vi stavate baciando.» disse e strinse le mani a pugno.
«Lo so.» fece Rebecca, «È solo un bacio! Calmati, per favore.»
Nicky non la prese in considerazione e continuò a dire che Rebecca era piccola che non era possibile che succedesse quello...
«Calmati, Nicky!» esclamò Shane mettendosi fra lui e gli altri due. «Non puoi controllore Rebecca tutti i momenti che passate insieme, lasciala respirare un po'!»
«Io la lascio respirare, solo non voglio che baci i ragazzi, sopratutto se sono i miei amici.» replicò Nicky, «Da quanto va avanti questa storia?»
Shane si voltò lentamente e guardò Rebecca e Brian, la ragazza prese un respiro profondo, «Un anno.» rispose, «Ma non tutto di seguito, ecco.» disse, «Sono solo baci e basta.» aggiunse e guardò Brian.
«Sì, sì, solo baci.» confermò lui.
Nicky li guardò e Rebecca temette che potesse svenire se avesse continuato ad agitarsi in quel modo. «Solo baci?» chiese a Brian che annuì vigorosamente prima di pigolare un “Sì” poco convincente.
«Non puoi impedirmi di baciare qualcuno!» replicò Rebecca, «Sono grande e posso baciare chi  voglio!
Nicky rilassò le mani e fece un passo verso destra. «Perché li hai guardati quando ho chiesto da quanto  va avanti questa storia?» chiese a Shane, «No, non dirmelo. Tu sapevi tutto!» ringhiò.
Shane non disse nulla e lo guardò.
«Sei il mio migliore amico!» esclamò Nicky, «Avresti dovuto informarmi appena era incominciata questa assurda storia.» gracchiò, «Perché è davvero assurda!» gridò.
«Sì, forse avrei dovuto dirtelo.» esclamò Shane, «Ma sono anche amico di Rebecca, non solo tuo.» disse, «E poi tu sei troppo protettivo con lei, le stai addosso come un falco, sei tutto un “Bex cosa fai, Bex cosa bevi, non toccare mia cugina, e di cosa parlate e cosa fate e lasciala in pace...” e lasciala vivere un po'! Ha diciotto anni, per l'amor di Dio, non otto!»
Nicky lo guardò a bocca aperta, «Io... io... io...» balbettò e si passò la mano sul viso, «Ma lei è piccola...» borbottò, «e tu avresti dovuto dirmelo!»
«Nicky, ti do una notizia: Rebecca non è piccola!» replicò Shane, «E io non ho l'obbligo di fare la spia.»
«Credo che tu abbia ragione.» mormorò, si avvicinò a Rebecca e l'abbracciò. «Scusami.» le sussurrò, si staccò da lei e guardò Brian, «Falla soffrire e ti spacco qualche osso.» disse e si allontanò.

Lunedì 26 Febbraio  2001, Milano.

Rebecca e Veronica fissarono le loro due compagne di classe che si vantavano di conoscere l'albergo in cui avrebbero alloggiato a San Remo i Westlife e che li avrebbero aspettati fuori dal teatro Ariston.
«Se solo sapessero.» sussurrò Veronica a Rebecca. Loro due non solo avrebbero alloggiato nello stesso hotel della boy-band, ma sarebbero state con loro nel backstage. 
«Diventerebbero verdi dall'invidia.» sussurrò di rimando Rebecca, si alzò dal suo banco e si avvicinò al gruppetto di ragazze che ascoltavano Samanta e Clarissa, «Cos'è volete sentire anche voi di come incontreremo i Westlife?» domandò quest'ultima, «Perché l'incontreremo fuori dall'albergo e dal teatro!»
«Invece io e Veronica andremo direttamente nel backstage.» disse Rebecca, non sopportando più l'arroganza della sua compagna di classe, «Faremo sicuramente una foto con loro.» 
Clarissa inarcò un sopracciglio e rise, «Tu e Veronica l'incontrerete?» disse, «Non fatemi ridere!»
Rebecca la fissò e per un attimo pensò di dirle tutto quanto ma alla fine sorrise, decidendo per una mezza verità, «Forse dimentichi che sono di Dublino, cocca.» esclamò. «So dove vivono Brian e Nicky, sono stata al Carlton Cafè, a Castle Street, Sligo.» snocciolò, «E che li ho incontrati due anni fa e anche l'anno scorso. In pratica ogni volta che vado a Dublino incontro Nicky o Brian.»
Gli sguardi delle loro compagne si spostarono da Clarissa e Samanta a Veronica e Rebecca. «E abbiamo le nostre conoscenze che ci hanno procurato i pass per il backstage di San Remo.» disse Veronica e non stava mentendo, aveva solo omesso di dire che era stato Nicky in persona a procurare loro i pass, raggiunse Rebecca e sorrise a Clarissa e Samanta.
«Non vi credo.» disse la prima. 
Rebecca scrollò le spalle, afferrò il diario dal banco e prese una foto di lei e Veronica con in mezzo Nicky, scattata quel gennaio sull'Ha'Penny Bridge. Clarissa fissò la foto e i suoi occhi verdi si ridussero a due fessure. «Sarà stato un caso.» disse, «Non puoi averlo incontrato così tante volte!»
Rebecca guardò Veronica e sorrise e porse a Clarissa altre foto di loro due e Nicky e gli altri Westlife evitando di darle quelle che avevano scattato a casa sua, a casa di Nicky e nei locali in cui erano state con loro, tanto non avrebbe avuto modo di confondersi, le foto più private le aveva solo a casa.
Samanta guardò la foto dove Kian abbracciava Veronica e si lasciò scappare un grugnito, «È bellissimo!» squittì prima che Clarissa le desse una gomitata. «Ma tanto li incontreremo anche noi.» disse andremo anche a una data del Where dreams come true tour a Dublino! E saremo in terza fila!»
Rebecca rise, «Anche noi ci andremo!» cinguettò arrotolandosi una ciocca di capelli castani sull'indice sinistro, «In prima fila! Per ben tre sere di seguito!»
Clarissa ridiede le foto a Rebecca, fece un cenno a Samanta e uscì dall'aula, quando fu sulla porta si girò, aspettandosi di trovare anche le altre compagne di classe ma le trovò che circondavano Veronica e Rebecca chiedendo loro informazioni sui Westlife, su come erano dal vivo, su Dublino, Sligo e chiesero se “Per favore, se ci riuscite ci portate i loro autografi?” Veronica e Rebecca dissero di sì, che lo avrebbero fatto con molto piacere.
«Secondo me mentite.» disse Samanta, «Vogliamo proprio vederla, questa foto del backstage.» 
Veronica alzò le spalle, «Come vuoi.» esclamò, «Anche noi vorremmo vedere la vostra foto fatta fuori dall'Ariston, sempre se ci riuscirete.» aggiunse e agitò la mano in segno di saluto.

Giovedì 1 Marzo 2001, San Remo.

Veronica passò un altro foglio bianco a Kian, «Questo è per Anna.» disse e fece lo spelling del nome.
«Quanti ne mancano?» domandò lui mentre autografava il foglio. 
«Quello è l'ultimo.» disse Rebecca sistemando gli altri fogli in una cartelletta trasparente.
«Non ho ancora capito perché dobbiamo farlo.» disse Nicky passando il foglio su cui aveva appena lasciato il suo autografo a Shane.
«Perché abbiamo due compagne stronze che non ci hanno creduto quando gli avevamo detto che saremmo venute nel backstage.» rispose Rebecca. «Così, loro sono lì fuori in mezzo alla folla, mentre noi siamo qui.»
«E volete farle morire d'invidia.» disse Mark, firmò il foglio e lo diede a Rebecca che lo sistemò insieme agli altri.
«Se lo meritano, quelle due stronze.» esclamò Veronica. «Samanta mi ha chiamato manico di scopa, quella brutta vipera.»
«Manico di scopa?» domandò incredulo Kian, «Tu non sei un manico di scopa!»
Veronica sbatté le ciglia e gli sorrise, gli posò una mano sulla spalla in un gesto delicato, «Grazie, Kian, sei un tesoro.» disse e gli scoccò un bacio su una guancia. 
Nicky scosse la testa e sorrise, «Siete cattivelle, lo sapete?» disse, «Anche se se lo meritano.»
Rebecca annuì, «Eccome se lo meritano.» confermò, «Sono solo due vipere.»
Louis Walsh li chiamò —  dovevano cambiarsi per la loro esibizione —  e i ragazzi salutarono Rebecca e Veronica prima di andare nell'altro camerino a cambiarsi.
Le due si sedettero sul piccolo divano nero e, dopo aver chiuso la porta, alzarono il volume del piccolo televisore. 
«Spero sul serio che quelle due non riescano ad incontrarli.» borbottò Veronica, «Chiamarmi manico di scopa è stato troppo!»
«Ricorda però che il manico di scopa ha baciato Kian, mentre la cara Samanta no.» le ricordò Rebecca.
Veronica sorrise e le sue guance si arrossarono leggermente, «Oh, bhe, sì, giusto.» disse «Manico di scopa: uno, Samanta: zero!» trillò felice. 
Rebecca annuì e posò la cartelletta sul mobiletto accanto al divanetto. «Siamo noi le migliori.» disse. «Quest'anno abbiamo gli esami, poi andremo in vacanza a Londra, Dublino e Parigi.» esclamò, «Mentre Samanta e Clarissa andranno in riviera come al solito.»
Veronica sospirò e si alzò per prendere due bottigliette di succo, «Già.» confermò, «Noi gireremo il mondo e loro saranno sempre qui!»
«Ah! Stanno entrando! Stanno entrando!» gridò Rebecca e Veronica si affrettò, afferrò due bicchieri e tornò a sedersi.
«Sono bellissimi!» sospirarono le due quando i cinque ragazzi scesero la scalinata del teatro, agitarono le bottigliette, svitarono i tappi e versarono il liquido nei bicchieri.
«Sono così orgogliosa di Nicky!» cinguettò Rebecca.

***

Le due ragazze ridacchiarono e Veronica si afferrò saldamente al braccio di Rebecca. «Sono ubriaca, credo.» biascicò e ridacchiò nuovamente. Dopo essere uscite dal teatro Ariston e aver salutato i ragazzi avevano deciso di esplorare la cittadina —  anche se Nicky aveva protestato —  ma alla fine si erano infilate nel primo bar aperto che  avevano trovato. E quello, dopo tre birre e una vodka a testa, era il risultato.
«Shh.» fece Rebecca, «Non urlare, mi scoppia la testa!» esclamò.
Si fermarono a pochi metri dall'hotel e Rebecca frugò nelle tasche della borsa alla ricerca della chiave magnetica.
«Ma quelle non sono le due vipere?» biascicò Veronica.
Rebecca strizzò gli occhi e guardò nella direzione che le indicava l'amica, «Sì, sono loro.» confermò, «Ho trovato la chiave!» trillò tirandola fuori e sventolandola in aria, Veronica trovò la cosa così divertente che scoppiò a ridere.
Arrivarono alla porta dell'hotel e si fermarono, guardarono Samanta e Clarissa e ridacchiarono. «Ciao!» esclamarono in coro prima di scoppiare a ridere.
«Non potete entrare!» le disse Clarissa, «Ci abbiamo provato anche noi ma ci hanno rimbalzato.»
Rebecca agitò la chiave magnetica sotto al naso di Clarissa, «Noi possiamo entrare! Noi possiamo entrare!» cantilenò e avanzò verso la porta, trascinandosi dietro una Veronica in preda a un attacco di ridarella.
«Oh, noi siamo nel loro stesso hotel e voi noi!» squittì fra una risata e l'altra; le due salutarono le compagne con un gesto della mano e, sempre ridacchiando, entrarono nell'hotel.

***

Veronica si strinse la testa fra le mani. «Quanto abbiamo bevuto ieri sera?» pigolò, «Mi scoppia la testa.» borbottò.
«Un po' troppo.» disse Rebecca, salutò il ragazzo della reception e afferrò il manico del trolley che lei e Veronica condividevano, le due uscirono dall'edificio e rimasero ferme qualche secondo.
«Guarda, ci sono le due vipere.» sussurrò Rebecca.
Veronica strizzò gli occhi e si lasciò sfuggire un gemito, «Ma sono vestite come ieri sera?» domandò, «Perché ieri sera le abbiamo incrociate, vero?»  chiese aprendo di scatto gli occhi.
«Sì, li abbiamo incontrate.» rispose l'altra e scese i due gradini, «E sì, sono vestite allo stesso modo.» 
Lentamente si avvicinarono alle due compagne di classe. «Di nuovo qui, eh?» fece Rebecca, «Dove avete dormito? Avete i vestiti tutti spiegazzati.»
«Ieri sera li abbiamo visti di sfuggita.» gongolò Samanta.
«Noi li abbiamo incontrati.» replicò Veronica cercando un antidolorifico nella borsa.
«Stiamo rimasti qui fuori tutta la notte.» disse Clarissa e sbadigliò. «Stavamo pensando di correre un attimo a prendere un caffè al bar, dato che non possiamo entrare nell'albergo.»
Rebecca alzò le spalle, «Fate quello che volete.» disse, «Noi rimaniamo qui un po', poi ce ne andiamo a prendere un taxi per la stazione.»
Clarissa afferrò la mano di Samanta e le due andarono al bar in fondo alla strada, Rebecca le vide entrare nel locale quando Veronica le diede una gomitata e le indicò la porta dell'hotel. Mark aprì la porta e uscì, seguito da Kian. Veronica ridacchiò, «Che dici, le chiamiamo?»
Rebecca scosse la testa, «Non ho voglia di prendere il cellulare.» disse e fece una smorfia prima di ridere.
Veronica annuì, «Anche io.» esclamò e sorrise quando Kian si fermò davanti a lei.

Lunedì 5 Marzo 2001, Milano.

«E questo è per te, Roby.» Veronica consegnò l'ultimo foglio con la dedica e gli autografi dei Westlife alla sua compagna di classe e sorrise. «Contente?» domandò.
Le cinque compagne squittirono dalla gioia, «Sì!» esclamò Anna, «Sono felicissima!»trillò e abbracciò Veronica e Rebecca, «Grazie ragazze!»
Samanta e Clarissa osservarono le ragazze, «Come fate a dire che sono proprio i loro?» chiese Samanta.
Veronica sorrise con accondiscendenza, prese una foto formato A4 e la sventolò davanti alle ragazze. L'immagine ritraeva i Westlife, Veronica e Rebecca. La prima era fra Mark e Kian, la seconda era abbracciata a Shane, con accanto a lei Nicky. Brian era fra Kian e Shane.
Le compagne si lasciarono sfuggire un sospiro.
«E la vostra foto?» domandò Rebecca, «Ah, già, voi non l'avete fatta. Quando i ragazzi sono usciti dall'hotel voi eravate nel bar di fronte a fare colazione... peccato.» disse. 
Clarissa grugnì un insulto e si scostò i capelli dal viso. «Tanto li rivedremo a Dublino.»
Veronica scrollò le spalle, «Anche noi.» replicò, «Anzi, forse riusciremo ad entrare nel backstage...»
«Oh, sì.» confermò Rebecca, «Un tipo che conosco di Dublino mi ha detto che farà di tutto per farmi avere i pass.» disse e fece un grande sorriso.
«Li rincontreremo.» dissero in coro Veronica e Rebecca, «Di nuovo.»
Clarissa e Samanta le fissarono, sbuffarono e si allontanarono sotto le risatine  delle altre due.

Venerdì 23 Marzo 2001, Dublino.

Rebecca sospirò e guardò Veronica che si sedeva davanti a lei. Erano arrivate la sera prima e in quel momento erano da Starbucks con davanti a loro due cappuccini grandi.
«Kerry è incinta.» sospirò Rebecca, «Dovrebbe partorire a Settembre.» 
Veronica smise di soffiare sul su bicchiere e alzò il viso, «La Racchia è incinta?» squittì, «Oh, merda.» 
Rebecca annuì e sorseggiò il cappuccino, «E già.» disse. «Brian mi ha chiamato l'altra sera e me lo ha detto.» mormorò, «E mi ha detto che gli dispiace tanto.» sospirò.
«E fa bene ha dispiacersi.» esclamò Veronica.
«E subito dopo di lui mi ha chiamato Shane tutto preoccupato.» continuò Rebecca, «Continuava a ripetermi se stavo bene, che se volevo parlare, sfogarmi...» si fermò e giocò con un tovagliolino di carta, staccandone piccoli pezzi. «“Io ci sono sempre, per te. Ricordatelo.”» citò.
«Wow!» disse Veronica e soffiò di nuovo sul cappuccino, «Shane si preoccupa di te molto più di Mr B., se lui non stesse con Gill vuoi due sareste davvero una bella coppia!»
Rebecca ridacchiò, «Sì, una coppia morta!» disse, «Lui e Nicky sono migliori amici, non credo che mio cugino sarebbe molto d'accordo con te.»
«Ma lui ti piace?» chiese Veronica. «Intendo Shane, non quell'altro.» si spiegò.
Rebecca aprì la bocca, sorpresa da quella domanda, «Piacermi? Shane?» disse e rise, «Tu sei matta! È solo un amico!»
Veronica non disse nulla e sorrise prima di bere il suo cappuccino.

***

«Eccole lì.» strillò Veronica nell'orecchia di Rebecca e indicò, con il bastoncino luminoso, Samanta e Clarissa. 
«Ma non dovevano essere in terza fila e al centro?» domandò Rebecca alzando la voce per farsi sentire sopra i vari urli e schiamazzi. «Sono in...» si fermò e contò le file, «quinta fila! E sono all'esterno!»
Veronica alzò le spalle e riprese a camminare, quando le due passarono accanto alle loro compagne di scuola le salutarono con un cenno della mano e andarono ai loro posti al centro della prima prima fila.
«Credi che ci stiano invidiando?» chiese Veronica e si voltò appena per vedere Samanta e Clarissa.
«Probabilmente!» rispose Rebecca, «Schiatterebbero d'invidia se sapessero che siamo state nel backstage con loro fino a cinque minuti fa.»
Veronica rise, «Già, già.» sospirò e si sistemò meglio sul sedile anche se sapeva che si sarebbe alzata in piedi appena il concerto avrebbe auto inizio. La giovane pensò a quello che era successo prima, quando lei e Rebecca avevano rivisto i Westlife: quando erano entrate nella sala Veronica aveva dovuto resistere all'impulso di andare da Brian e mollargli un pugno sul naso. Invece si era limitata a sorridere e guardare Rebecca che, anche se sorrideva, era triste. 
Anche Shane se ne era accorto ed era rimasto accanto a lei più del solito. Veronica lo pensava sul serio: secondo lei Shane e Rebecca stavano bene insieme e sarebbero stati davvero una bella coppia.
«Domani andiamo a far sviluppare le foto?» chiese Rebecca.
Veronica annuì. «Certo!» esclamò, «Poi magari troviamo quelle due e le facciamo schiattare d'invidia!» ridacchiò.
«Già immagino la scena: noi mostreremo le foto, Clarissa arriccerà il suo nasino alla francese e grugnirà un qualche insulto, per poi dire “Noi li incontreremo alla prossima occasione!”»  Rebecca rise.
«Come va?» le domandò l'amica.
Rebecca alzò le spalle e sospirò, «Tutto sommato bene.» rispose, «Lui è solo un coglione che non mi merita.»
Veronica le diede un breve abbraccio e le baciò la guancia, «Esatto, tesoro.» le sussurrò, «Meriti di meglio. Quello stupido non sa cosa si è perso.»
Rebecca la guardò, «Ma tu e Shane vi siete messi d'accordo?» domandò, «Dite le stesse cose!»
«Perché sono vere!» replicò l'altra. «Uh, iniziano i supporter!» disse, le luci del Point Theater si abbassarono e la musica iniziò.

***

Veronica strillò quando una ballerina tolse l'armatura di Kian lasciandolo con i pantaloni e una maglietta bianca, stritolò il braccio di Rebecca e urlò ancora più forte.
Quando, finita “No no”. Kian parlò e la guardò per un breve istante, Veronica strinse la mano di Rebecca e si lasciò sfuggire uno strillo, «Ti ha guardato!» le urlò nell'orecchio quando fu la volta di Shane, uscito subito dopo Nicky.
Rebecca non le badò e riprese possesso della sua mano e continuò a guardare Shane, anche se era entrato in scena Brian, non poteva staccare gli occhi dal ragazzo mentre cantava “If I let you go”. E anche lui la guardò mentre cantava “Swear it Again”, quasi fossero solo loro due nel teatro.
«Sono troppo vicini!» squittì Veronica indicando una ballerina e Kian quando incominciò la canzone successiva.
Rebecca non disse nulla per qualche istante. «È solo coreografia.» le disse, «E poi tu e lui non state insieme!» aggiunse e gridò insieme alle altre persone quando la canzone finì.
«Vorrei esserci io al suo posto!» gridò Veronica nell'orecchio di Rebecca e lei si scostò perché ci fu una breve pausa fra una canzone e l'altra.
«Anche io!» esclamò Rebecca e Veronica rise, afferrò la mano dell'amica e urlarono quando i ragazzi tornarono  dopo essersi cambiati velocemente gli abiti.

***

«Siete stati grandiosi!» trillò Rebecca volando fra le braccia del cugino.
Lui rise e la sollevò prima di posarla per terra e baciarle la testa. «Dici sempre così!» rise Nicky.
«Ma è vero!» cinguettò Veronica e baciò le guance di Mark.
Rebecca fissò Brian e lo ignorò, anche se voleva andare da lui e baciarlo prima di prenderlo a calci, e andò da Shane e lo abbracciò. «Sei un tesoro.» le disse lui all'orecchio prima di schioccarle un bacio sulla guancia, vicino all'orecchio. «E sei più forte di quanto tu creda.» sussurrò.
Rebecca fece un passo indietro e lo fissò sorpresa, quel bacio era durato, secondo lei, qualche secondo in più del necessario. «Grazie.» disse e sentì le guance diventare rosse e sperò di non assomigliare a un pomodoro.
Kian passò alle ragazze due bottigliette d'acqua e le due lo ringraziarono.
«Cosa pensate di fare?» domandò Nicky. 
Rebecca alzò le spalle e finì di svitare il tappo. «Credo che faremo un giro.» 
Nicky aprì la bocca e la richiuse quando incrociò lo sguardo della cugina. «Sì, lo so.» borbottò, «Avete quasi diciannove anni, siete maggiorenni, questo è l'ultimo anno del liceo, potete votare, firmare le giustificazioni e sposarvi.» disse, «Lo so, non ricordatemelo.»
Risero tutti quanti e rise anche Nicky.  «Però quando arrivi a casa mi mandi un messaggio, va bene?» domandò.
Rebecca annuì, «Come vuoi.» disse.
«E state attente.» continuò Nicky, «C'è in giro brutta gente.»
Rebecca alzò gli occhi al cielo, «Certo.» borbottò, «C'è brutta gente,» guardò brevemente Brian, «ovunque.»
Brian indietreggiò di un passo e si voltò, Shane lo guardò, si girò verso Rebecca e sorrise, «Giusto.» disse, «Hai ragione.»
Rebecca lo guardò a lungo prima di piegare le labbra in un sorriso, anche lui le sorrise e lei sentì qualcosa di strano, si voltò verso la sua migliore amica. «Dobbiamo parlare.» disse.
«Di cosa?» chiese Veronica e Rebecca fece un cenno con la testa e lei sbirciò oltre la sua spalla, vide Shane, Brian e Kian che le osservavano. «Oh, capisco.» sorrise, anche se non aveva idea di cosa volesse dirle Rebecca. «Spero che tu non abbia intenzione di trascinarmi in uno scantinato puzzolente, questa volta.»
«Io non so dov'è lo scantinato!» ribatté Rebecca.
Veronica alzò gli occhi al cielo. «E meno male!»
«State parlando di me, vero?» domandò Shane e posò le braccia sulle spalle delle ragazze, «Non capisco una parola quando parlate in italiano!»
«No!» rispose Veronica e dall'occhiataccia che le diede Rebecca capì di averci messo troppa enfasi e che, sì, stavano parlando di Shane. «No, stavamo... decidendo cosa fare domani prima di venire qui, ecco.» disse e sbatté le ciglia.
Shane respirò piano e alzò le spalle. «Sarà.» disse, «Ma ho come la sensazione che stavate parlando di me!» aggiunse, baciò le loro guance e si allontanò.
«Shane, la vuoi smettere di baciare Rebecca?» sbottò Nicky, «Hai una ragazza, bacia lei!»
Shane sbuffò, «Sei un rompiballe, lo sai?» gli disse.
Veronica tirò una gomitata a Rebecca, «Stavamo parlando di lui, vero?» 
L'altra si limitò ad annuire e continuò a guardare Shane e Nicky che cercavano di toccarsi i nasi a vicenda, impedendo che l'altro facesse lo stesso. 
«Quindi non era solo una mia impressione, ti ha guardato veramente per tre quarti di concerto!»
«Non è vero!» squitti Rebecca, «Non mi ha guardato per così tanto tempo!»
Veronica la fissò e le prese il viso fra le mani. «Forse no, ma ha cantato un'intera canzone guardando praticamente solo e soltanto te.» le disse.
Rebecca la guardò e chiuse gli occhi, «Bah, forse sì.» mormorò.
«Parlate di me?» esclamò Kian e bevve la sua acqua e strizzò l'occhio a Veronica che arrossì leggermente.
«No.» disse Rebecca e si girò verso gli altri, «Perché pensate che parliamo sempre di voi?»
«Perché parlate in italiano e noi non capiamo nulla.» disse Mark, «Quindi pensiamo che parlate di noi. Ci sembra ovvio.» continuò e rise.
Rebecca e Veronica sbuffarono. «Siete troppo curiosi, lo sapete?»
«Vi piacciamo proprio per questo!» esclamò Nicky.
Veronica e Rebecca si guardarono e sorrisero, «Sì!» dissero in coro.
Si salutarono e le due ragazze uscirono, con ancora nelle orecchie le raccomandazioni di Nicky, passarono dalle bancarelle del merchandising e uscirono dal Point Theater. 
Passeggiarono lungo le strade di Dublino e si fermarono a prendere un frullato alla fragola. 
«Allora, cos'è che volevi dirmi su Shane?» chiese Veronica.
Rebecca alzò le spalle e sospirò, «Non lo so nemmeno io.» disse. «Quando mi ha salutato mi ha dato due baci sulle guance...»
«Lo fa sempre.» disse Veronica e portò il bicchiere alle labbra. «Lo fa anche con me.»
Rebecca sospirò nuovamente. «Sì, lo so.» disse, «Solo che questa volta mi ha baciato qui,» indicò la guancia sinistra, vicino al lobo dell'orecchio, «e qui.» spostò l'indice sulla parte destra del viso, vicino alle labbra.
Veronica sgranò gli occhi, «Ti ha quasi baciato sulle labbra?» strillò.
«Non gridare!» le disse Rebecca, «Lo so che mi ha quasi baciato sulle labbra.» bevve il frullato e si appoggiò a un basso muro a secco. 
«È solo che... si comporta in modo strano. È tutto dolce, premuroso, carino...» si fermò e sospirò, «e dannatamente bello e affascinante.»
Veronica ridacchiò e il cerchietto con le stelline luminose che aveva in testa ondeggiò. «Hai ragione.» disse, «Ma oltre a questo? Ti ha detto qualcosa?»
«Mi ha detto che sono un tesoro.» rispose, «Che sono più forte di quello che penso.»
«Ha ragione.» confermò Veronica. «E poi c'è il fatto che mentre cantavano Swear it again ti ha guardato per tutto il tempo.»
Rebecca sbuffò, «Non mi ha guardato per tutto il tempo!» protestò, «Non puoi dirlo, tu stavi guardando Kian!»
Veronica la fissò, la cannuccia fra le labbra. «Io guardavo Kian ma ho visto benissimo che Shane ti ha guardato per ben tre minuti e passa.»
Rebecca non replicò sapendo che l'amica aveva ragione.
«Facciamo che vediamo come vanno le cose, okay?» esclamò Veronica e Rebecca sorrise prima di annuire.

***

«Sembriamo uscite da un giro in asciugatrice.» commentò Veronica guardando le foto che avevano scattato la sera prima, «Entriamo?» domandò e indicò Starbucks. 
Rebecca annuì e le due entrarono, presero due cappuccini e, mentre cercavano un tavolino libero, trovarono Clarissa e Samanta, senza chiedere il permesso si sedettero.
«Ma non dovevate essere in terza fila?» chiese Veronica.
«Mio padre si è confuso.» disse Clarissa, «Credeva di aver preso quelli della terza fila.»
Rebecca posò la busta con le foto sviluppate sul tavolino, «Che peccato.» disse, «La prima fila è spettacolare!»
«Che c'è nella busta?» chiese Samanta.
Veronica sorrise, afferrò la busta e tirò fuori la foto che aveva commentato poco prima. 
Clarissa si sporse e fissò la foto che ritraeva Veronica, Rebecca e i Westlife. «Siete state nel backstage?» 
Le altre due annuirono, «Te l'avevamo detto che potevamo avere i pass.» disse Rebecca, «Chissà, magari, se mi avessi creduto, avresti potuto farla anche tu la foto con loro.»
Clarissa arricciò il naso e ridiede la foto a Veronica che la mise via. «Sì, sì, certo.» borbottò, «E io dovrei crederci, vero?»
Rebecca sorrise, alzò le spalle e sorseggiò il suo cappuccino e solo allora notò il borsone ai piedi di Clarissa. «Ma tornate a casa oggi?» domandò.
«Papà mi ha prenotato solo per due notti.» disse Clarissa, «Anche se avrei voluto rimanere più tempo.»
«Noi invece torniamo lunedì sera.» cinguettò Veronica.
«Certo che ne avete di soldi.» commentò Samanta.
«In realtà abbiamo pagato solo il volo.» disse Rebecca, «Ci ospita mia zia, quindi non abbiamo problemi di hotel.» sorrise e bevve ancora, «C'è solo da aggiungere i soldi che spendiamo in giro...»
«E per i biglietti dei concerti.» disse Clarissa.
«Oh, certo, ci sono da contare anche quelli.» Veronica annuì, guardò Rebecca e sorrise. In realtà non avevano pagato i biglietti, glieli aveva procurati Nicky. «E tutti soldi che abbiamo speso ieri sera: abbiamo praticamente svaligiato le bancarelle!»
Clarissa borbottò un insulto che Veronica e Rebecca ignorarono e si alzò in piedi. «Andiamo.» disse dando un colpetto sulla spalla di Samanta.
«Non è che sai dove sono in questo momento?» chiese a Rebecca.
Lei scosse la testa. «No, mi dispiace.» mentì, aspettò che le due compagne di scuola si allontanassero, guardò Veronica e scoppiò a ridere.

Sabato 5 Gennaio 2002, Dublino.

Rebecca fissò la gente attorno a lei, chiedendosi perché avesse detto di sì a Brian. Fissò la chiesa addobbata e si diede della stupida per aver accettato quell'invito.
«Cretina.» si disse in un sussurro.
Shane le sfiorò una spalla e sorrise, «Andrà tutto bene, vedrai.» le disse.
Rebecca lo guardò negli occhi e dopo un istante sorrise anche lei. Shane riusciva a tranquillizzarla in ogni occasione.
Lo aveva fatto ogni volta che lei lo aveva chiamato in lacrime, piangendo perché pensava a Brian e a quanto soffrisse per lui. Quando era nata Molly, la figlia di Brian e Kerry, il Settembre prima, Shane aveva chiamato Rebecca e aveva parlato con lei per quasi due ore.
Rebecca si chiese cosa ne pensasse Gillian di tutta quella storia, si domandò se lo sapesse e se fosse d'accordo. Non c'era in quel momento, Shane le aveva detto che non era potuta venire perché aveva l'influenza. 
L'organo iniziò a suonare e Rebecca si chiese nuovamente cosa ci facesse lì ma quando Shane le sfiorò la mano il suo cervello si bloccò e non fece più caso al fatto che si trovasse in chiesa, al matrimonio di Brian.

***

Rebecca si sedette al tavolo dopo aver ballato con Mark e bevve in un sorso il suo bicchiere d'acqua.
«Balliamo?» le domandò Shane e Rebecca era sul punto di rifiutare —  le facevano male i piedi —  quando lui le sorrise.
«Certo.» si sentì dire e si rialzò in piedi, strinse la mano del ragazzo e contrasse le spalle quando percepì una scossa elettrica quando le loro mani si sfiorarono. Era successo anche prima, in chiesa; anzi, era successo praticamente sempre, ogni volta che Shane la sfiorava.
Il dj cambiò disco e una musica caraibica si sparse per l'aria. Shane afferrò i fianchi di Rebecca e iniziò a muoversi senza accorgersi dell'imbarazzo di Rebecca che era arrossita violentemente.
Shane rise e le baciò la guancia, le prese le mani e lei gli circondò il collo con le braccia, il ragazzo fece scendere di nuovo le mani sui fianchi e riprese a muoversi a ritmo di musica.
Rebecca non disse nulla e rise, quando Shane le baciò una guancia, e per un momento pensò che non si sarebbe comportata così se fosse stata sobria; per un altro momento pensò che sarebbe stato belle se Shane fosse stato il suo ragazzo, guardò Shane e sorrise.
Lui le fece fare una giravolta e ripresero a ballare, le spalle di Rebecca contro il torace di Shane, «Per fortuna Nicky non sta guardando.» disse contro il collo di lei.
Rebecca alzò la testa e vide suo cugino seduto al tavolo con Georgina, poi si bloccò quando senti il respiro caldo e irregolare di Shane contro la pelle nuda della spalla.
Poi Shane la spinse ancora di più contro di lei e Rebecca sperò che quello che sentiva contro di sé non fosse quello che pensava. «Dici che Brian mi chiederà di ballare?»
«Vuoi che te lo chieda?» fece lui.
Rebecca si voltò lentamente e si costrinse a non guardare verso il basso, «No, stavo solo chiedendo.»
Shane sorrise e l'abbracciò, «Non credo che lo farà.» disse, «E, anche se lo facesse, io...»
«Tu cosa?» chiese Rebecca e sperò che la canzone finisse presto, quella situazione stava diventando imbarazzante. 
Shane alzò le spalle, «Glielo impedirò.» rispose, «O lo ucciderà Nicky!»
Rebecca si voltò e guardò il cugino che era ancora al tavolo e nonostante Georgina gli baciasse con dolcezza le guance, li stava guardando male. La ragazza rise, «Potrebbe succedere!»
Shane sorrise e le scostò i capelli dal viso. «Lo farei anche io al suo posto.» disse, «In particolare con Brian.»
Rebecca tacque e guardò Shane, sospirò quando la canzone finì, si tolse dall'abbraccio di Shane e tornò al tavolo. 
«Era ora.» commentò Nicky.
Rebecca non ribatté e scolò in un sorso in bicchiere di spumante che Kian le aveva messo davanti.
Voleva solo tornare a casa, chiamare Veronica e raccontarle tutto, anche se sarebbe tornata in Italia dopo due giorni.
Shane tornò al tavolo e si sedette accanto a lei e, mentre si sedeva, la sua gamba destra sfiorò quella di Rebecca; lui sorrise e la guardò mentre lo faceva. 
Rebecca lo guardò appena e desiderò altro alcol o andarsene da lì o ricevere una botta in testa.
Forse Veronica aveva avuto ragione quando le aveva detto che forse Shane incominciava a piacerle.

Il capitolo è lungo, ho iniziato a scrivere e non mi sono più fermata; secondo il contatore di Open Office sono 8460 parole. Non so se dobbiate odiarmi perché il capitolo è lungo o amarmi per lo stesso motivo xD Editare il capitolo  stato traumatico, ho trovato tanti di quegli strafalcioni che avrei voluto sbattere la testa contro il muro. Tanto per dire, questo è il capitolo più lungo che abbia scritto!
Per questo capitolo mi sono documentata un pochino, non sapete la fatica che ho fatto per vedermi il dvd “Where dreams come true”... una fatica boia perché ho dovuto guardarlo sul portatile e non su quel gioiellino di tv che c'è in salotto. Uno schermo da 42 pollici per vedere i miei amorozzi *o* ma mio padre non ha voluto sloggiare ç.ç così ho dovuto ripiegare sul portatile.
Allora. Io non odio Kerry. Non adesso.
All'epoca la detestavo proprio! Il mio cuoricino di fangirl era diviso fra Shane, Nicky e Brian. E Nick Carter, ovviamente!
Comunque, da quando seguo Kerry su Twitter non la odio più, in verità ho smesso di odiarla quando lei e Brian hanno divorziato, ma forse non la odio perché mi segue xD
Qualche piccola precisazione: durante l'estate 2000 i Westlife hanno fatto delle esibizioni in giro per l'Europa, ho provato a cercare delle date ma non ho trovato nulla. Le altre date, invece, sono esatte e sia santa Wikipedia!
Secondo la mia tabella i capitoli in totale saranno 11, compresi prologo ed epilogo, quindi ne mancano solo sette. La parte con i “flashback” chiamiamoli così durerà fino al capitolo sei, poi si tornerà al 2007
So che leggete, quindi commentate che non fa mai male xD
Ora vi lascio, vado a scrivere la scena lime (una delle tre) del prossimo capitolo *sparge amore*  

   
 
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