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Autore: MM_White    08/05/2014    3 recensioni
Haymitch insisteva per cercare in lei qualcosa che non fosse superficialità e vanità. Non pensava spesso a lei, anzi, non lo faceva mai se non durante la mietitura e i giochi, quando erano costretti a vedersi e a parlarsi, ma quando lo faceva si chiedeva se avrebbe mai visto in lei una reazione che si potesse definire umana. Emanava calore la sua pelle bianchissima? Sapevano di sale le sue lacrime? E se avesse ricevuto un bacio, lo avrebbe ricambiato chiudendo le palpebre?
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Effie Trinket, Haymitch Abernathy
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Ancora un'altra notte in treno.

Dopodichè avrebbero raggiunto Capitol City.

La città che incuteva tanto timore nei due tributi del Distretto 12.

La stessa città che provocava in Haymitch un senso di amarezza e disagio e in Effie uno sgradevole stato di eccitazione.

 

 

Baciami, Effie

 

 

- Domani sarà davvero una grande, grande, grande giornata! - Esordì Effie entrando nel vagone ristorante. - Per tutti noi!
Katniss e Peeta scambiarono uno sguardo fugace. Haymitch sorseggiò un alcolico estratto dalla tasca della giacca. Data l'indifferenza mostrata nei suoi confronti, Effie si sentì in dovere di interrompere nuovamente il silenzio.
- Siete in ansia ragazzi, lo capisco. Ma ecco, Capitol City è meravigliosa, ve ne innamorerete subito!
- Effie... - Cominciò a dire Katniss, in tono seccato, ma Peeta la interruppe prontamente.
- Ne siamo certi! - Disse con lo stesso tono allegro della donna. O almeno ci provò.
Haymitch prese la parola per la prima volta dall'inizio della mattinata.
- Effie, dolcezza, ho un cerchio alla testa incredibile. Non mi importa niente di Capitol City e questo credo che valga anche per Katniss e Peeta.
I ragazzi fecero un breve cenno con la testa, lasciando Effie interdetta.
Bene, - riprese l'uomo. - Chi tace acconsente.
- Haymitch mi ferisce quando vengo trattata con aria di sufficienza, - sbraitò Effie. - Soprattutto se a farlo è gente del 12.
- Oh, scusa tanto se sono nato nel posto sbagliato, credimi, non era mia intenzione!
- Sappi mio caro, - continuò la donna, - Che anche noi di Capitol City proviamo dei sentimenti.
- Ne dubito seriamente.
- Sei solo un arrogante, non potresti mai capire!
Katniss e Peeta osservavano lo scontro con aria divertita ed Haymitch bofonchiò qualcosa quando Effie disse con atteggiamento solenne, - Che tu ci creda o no, Haymitch, quando mi sveglio ho un viso e dei capelli così ordinari che potrei essere scambiata per una di voi!
La dichiarazione, che apparì chiaramente sprezzante alle orecchie degli interlocutori, sembrò aver messo fine al battibecco. Ma quando Haymitch aprì bocca per controbattere, interrompendo quel momento di calma, Katniss si alzò da tavola.
- Vado nella mia camera.
- Vengo anch'io. - Disse Peeta alzandosi a sua volta. - Cioè no, non nella sua camera. - Si giustificò timidamente sotto gli sguardi curiosi di Haymitch ed Effie.

 

Il sole sorgeva timidamente quando Effie Trinket, l'infelice accompagnatrice del Distretto 12, aprì lentamente gli occhi al suono del suo memo elettronico.
«Bip, bip, bip!»
«Sveglia ore 5:10.»
«Bip, bip, bip!»
«Sveglia ore 5:10.»

Quando tastò lentamente le coperte per cercare il memo, sgranò terrorizzata gli occhi e scattò in piedi con un urlo stridulo. Sdraiato sul suo letto, con il corpo appoggiato solo su un gomito, c'era Abernathy Haymitch.
- Sei completamente vestito, - constatò la donna con un sospiro di sollievo. - Che ci fai qui?
L'uomo fece un sorriso malizioso. - Ero curioso di vederti come una persona normale. Ma da quello che vedo sono certo che sia impossibile per voi, sembrare normali.
- È all'argilla! - Strillò infastidita Effie, facendo riferimento alla maschera nera che le colorava il viso.
- Sei troppo buffa! - Haymitch rise di gusto. - E quella cuffia a cosa serve?
Effie tastò con tocco leggero la cuffia rosa che le copriva la testa. - Questa è per mantenere idratati i capelli.
L'uomo cominciò a ridere ancora più forte, rotolando sul letto con le mani sull'addome. Effie si sentì per la prima volta ridicola. Il memo elettronico trillò ancora.
«Bip, bip, bip!»
«Bagno agli oli essenziali ore 5:15.»
«Bip, bip, bip!»
«Bagno agli oli essenziali ore 5:15.»

- Senti, tu – sbottò furiosa per il contrattempo che si era venuto a creare, - esci immediatamente da qui! Sei diventato d'un tratto mattiniero? Io ho un programma da seguire!
Haymitch smise di ridere e si mise a sedere, osservandola.
- Non mi dire che ti sei svegliato prima di me solo per vedermi senza trucco!
- Non farei mai una simile assurdità. - Si alzò e fece qualche passo in avanti. - Non riesco a dormire e così sono sempre in cerca di qualche passatempo notturno.
Effie indiettreggiò, impaurita. - Haymitch, stai intralciando il mio meticoloso programma, se ritardo anche solo di un secon...
- Ah sì, scusa Effie. - L'uomo le si avvicinò ancora di più. - Cosa diceva quel coso? Bagno agli oli essenziali, giusto?
- S-sì. - Balbettò mentre con gli occhi cercava disperatamente una via di fuga.
- E che oli usi?
I loro visi erano ormai vicinissimi ed Effie rimase impietrita. - Ma-man-mandarino e ca-cannella. - Farfugliò. Haymitch sorrise e le dette un bacio rapidissimo sulle labbra. Effie fu talmente sconvolta da quel secondo bacio che non si accorse di essere stata sollevata dal pavimento. La prese come fosse un sacco di patate, mentre lei scalciava e gli ordinava di farla scendere.
Con la mano libera Haymitch aprì la porta del bagno e poi il rubinetto della vasca. Si avvicinò ad una mensola e prese una boccetta arancione.
- Dicevi scusa? Mandarino e...?
- Cannella. - Rispose Effie in un sussurro, ormai rassegnata a rimanere a testa in giù. - E ti pregherei di spostare la tua manaccia dal mio fondoschiena!
- Oh, scusa dolcezza! - Disse Haymitch sistemandola meglio sulla spalla e versando il contenuto delle boccette nell'acqua tiepida. All'ennesima richiesta di Effie di essere messa giù, Haymitch l'accontentò lasciandola cadere nella vasca piena di schiuma.
- Allora vediamo un pò... - Sussurrò contento, in ginocchio vicino alla vasca. - ...com'è Effie senza tutte queste schifezze.
Nonostante la donna opponesse resistenze, Haymitch fece volare la cuffia e iniziò a strofinarle il volto con una spugna. Effie continuava a strillare indiavolata, con le mani a coprirle il viso.
- Togli quelle mani dalla faccia.
- No, mai!
- Toglile, Effie.
- No, Haymitch. Non puoi farmi questo, ti preg... - La frase fu strozzata da un singhiozzo. Le lacrime a rigarle il volto. Haymitch sospirò e le afferrò i polsi. Lentamente, riuscì a scoprire il volto.
- Oddio... - Riuscì a dire appena. Sbigottito.
- Sono orribile, non è vero? - Disse la donna fra i singhiozzi, senza guardarlo.
- Sei bellissima, - Haymitch appoggiò il mento su un braccio. Le mani ancora strette intorno ai polsi di lei. - Nonostante la mia fervida immaginazione, non avrei mai creduto fossi così bella.
Effie sollevò lo sguardo e lo scrutò con i suoi occhi color del mare. I capelli biondi, contornavano gocciolanti il viso fino a raggiungere le spalle. La pelle rosea e liscia, le ciglia folte, il naso minuto, le labbra a formare il disegno di un cuore. Nel suo viso non c'era niente che Haymitch non avrebbe definito meraviglioso. Si avvicinò a lei, ritrovandosi l'uno negli occhi dell'altro e rimase in attesa. Non era in grado di spiegarsi ciò che stava accadendo. Inizialmente voleva solo stuzzicarla, ridere di lei, ma adesso riusciva a pensare solo che voleva il suo consenso. Voleva che fosse lei, a desideralo. Che fosse lei a coprire quei millimetri di distanza tra le loro labbra per completarle con un bacio. Ma la donna si limitò a guardarlo allibita, non riuscendo a pensare ad altro se non che la stesse prendendo sicuramente in giro. Si scrutarono ancora per qualche secondo, poi Haymitch bofonchiò un «Oh, al diavolo!» e mosse il capo verso di lei.
«Bip, bip, bip!»
«Trucco e acconciatura ore 5:30.»
«Bip, bip, bip!»
« Trucco e acconciatura ore 5:30.»

Il memo elettronico trillò un momento prima che riuscisse a baciarla. Haymitch sospirò.
- Quel coso è odioso quasi quanto la tua voce.
- Non mi sembra che ne disprezzassi la proprietaria, fino a qualche secondo fa. - Disse Effie destandosi improvvisamente.
- È perchè ti preferisco quando stai in silenzio. - Raccolse il memo e lo rigirò tra le mani. - Come funziona? Vorrei aggiungerci una nota.
- No, stà fermo! - Lo intimò Effie sollevandosi e lasciando Haymitch estasiato dai contorni del suo corpo, delineati perfettamente dal pigiama bagnato.
Spinto da una forza irrefrenabile scattò in piedi e puntò i pugni contro le piastrelle dietro di lei, ingabbiandole le spalle tra le sue braccia.
- Baciami.
- Non scherziamo, Haymitch. - Disse Effie con un sorriso timido, distogliendo lo sguardo. Lui le prese il mento con una mano e voltò nuovamente il volto.
- Baciami, Effie.
Avvicinò lentamente le sue labbra a quelle di Haymitch. Lui le socchiuse e la baciò. Dopodichè appoggiò le mani sui suoi fianchi, provocando in entrambi una frenesia mai provata prima. Il contatto con la sua pelle bagnata lo fecero eccitare e la strinse a sè. Il bacio divenne più intenso, ed Effie gli strinse il viso tra le mani, accarezzandolgi dolcemente i capelli.
- Haymitch, - Fu lei a interrompere l'assurda situazione.
- Non provarci, - bofonchiò Haymitch continuando a baciarla. Una mano cadde lentamente sul collo e poi su un seno, - Non pensarci neanche a farmi smettere.
- Haymitch! - Effie lo allontanò. L'uomo indietreggiò sconcertato e spostò le ciocche di capelli caduti sul volto.
«Bip, bip, bip! Svegliare i tributi ore 5:50.»
«Bip, bip, bip! Svegliare i tributi ore 5:50.»

- Oddio sono terribilmente in ritardo!
- E dagli un pò di tregua a quei poveri ragazzi! - Sbraitò Haymitch, esasperato.
- Non capisci! - Inizò a strillare Effie, uscendo di corsa dal bagno e lasciando una pozza d'acqua ad ogni passo. - Alle 7 dobbiamo fare colazione! Oh, cielo, non ce la farò mai a preparare tutto in tempo!
- Sembri un orologio impazzito, - Disse Haymitch divertito. - Ricordati delle rughe!
Effie ringhiò imbestialita qualcosa e prese in mano il memo.
- Oddio, e adesso come si disattiva questo?
Haymitch si chiese perchè mai Effie volesse spegnere il suo prezioso memo quando trillò improvvisamente, facendola sussultare,
«Bip, bip, bip! Svegliare il bifolco ore 5:55.»
«Bip, bip, bip! Svegliare il bifolco ore 5:55.»

- Scuuuusa... - Disse a denti stretti Effie, notando il sopracciglio sollevato di Haymitch.


Nel vagone ristorante, quella mattina, regnava uno strano silenzio.
- Come mai non bisticciate, voi due? - Chiese Peeta, rivolto ad Haymitch. Poi si voltò verso Effie. - E tu perchè hai la parrucca spettinata e hai usato poco trucco?
Haymitch ed Effie si cambiarono uno sguardo fugace.
- Che ti importa, ragazzo. - Sbottò il mentore. - Pensa a restare vivo, piuttosto.

 

   
 
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