Libri > Hunger Games
Ricorda la storia  |       
Autore: MM_White    06/05/2014    3 recensioni
Haymitch insisteva per cercare in lei qualcosa che non fosse superficialità e vanità. Non pensava spesso a lei, anzi, non lo faceva mai se non durante la mietitura e i giochi, quando erano costretti a vedersi e a parlarsi, ma quando lo faceva si chiedeva se avrebbe mai visto in lei una reazione che si potesse definire umana. Emanava calore la sua pelle bianchissima? Sapevano di sale le sue lacrime? E se avesse ricevuto un bacio, lo avrebbe ricambiato chiudendo le palpebre?
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Effie Trinket, Haymitch Abernathy
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Haymitch entrò barcollando nello scompartimento. - Mi sono perso la cena? - farfugliò. Poi vomitò sul costoso tappeto e ci cadde sopra.
- Continuate pure a ridere! - Esclamò Effie Trinket. Aggirò la pozza di vomito saltellando nelle sue scarpe a punta e lasciò la stanza.

 


Image and video hosting by TinyPic

 



Anche voi della capitale socchiudete gli occhi, quando vi baciate

 

 

 

Quando Haymitch cercò di aprire gli occhi, il mal di testa che la luce accecante del sole gli provocava, lo costrinse a cambiare idea. Nessun problema, pensò, posso benissimo rimanere a letto altri due o tre giorni. Se non fosse per la voglia di alcol, si trovò a pensare subito dopo. Giusto. Alcol. Nonostante i giramenti di testa e i crampi che gli attanagliavano i muscoli, si mise a sedere. Si guardò intorno in cerca di una bottiglia. Quando cercò di afferrare quella di vodka, in bella vista sul comodino di mogano, notò la manica del pigiama che indossava. Lasciò perdere la bottiglia e abbassò lo sguardo sull'addome. Indossava un pigiama fresco, pulito e profumato. Anche lui, stranamente, profumava. Incredibile! Solo in quel momento gli vennero in mente vaghi ricordi di un Peeta che lo lavava e lo metteva a letto. Si irritò al pensiero che potessero considerarlo un poppante, dato che fino a prova contraria erano loro i poppanti da tenere d'occhio. Il filo dei suoi pensieri venne interrotto da un rumore ritmato e decisamente fastidioso.
- Haymitch, sveglia! - Effie continuò a bussare insistentemente. - Su, su, su! Sarà una grande, grande, grande giornata!
In effetti non capiva cosa fosse più irritante, se il rumore del pugno di Effie contro la porta – ad ogni bussata sentiva come se nella testa esplodesse una bomba – o la sua voce allegra e squillante, caratterizzata da quello stupido accento di Capitol City.

Quando aprì la porta, Effie ebbe un sussulto. Nonostante i tacchi vortiginosi delle scarpe, l'uomo la sovrastava con la sua figura alta e imponente. Haymitch la guardò dalla testa ai piedi con fare annoiato.
- Dolcezza, - disse avvicinandosi a lei. - Non è carino fare tanto chiasso davanti alla porta di un uomo con un tremendo dopo sbronza.
- Ecco, proprio di questo volevo parlarti, Haymitch. - La puzza dell'alito di Haymitch la costrinse a tossire, dopodichè assunse un'espressione seria. - Dovresti smetterla con l'alcol.
Haymitch rimase interdetto. Si scambiarono un lungo sguardo, dopodichè l'uomo scoppiò in una risata rumorosa e alquanto esagerata. Effie non si scompose, spinse Haymitch da una parte ed entrò nella camera.
- Insomma, guarda! - Strillò guardandosi intorno e con le braccia sollevate. Haymitch, ancora appoggiato sullo stipite della porta, sembrava non capire.
- Da questa stanza in disordine e, e... - Effie tentennò per cercare il termine giusto, e quando lo trovò lo disse con un'espressione disgustata. - Puzzolente! Da questa stanza, come dicevo, trasuda tutta la tua maleducazione, la tua disorganizzazione, la tua incompetenza, la tua...
- Ehy, ehy, ehy! - La interruppe Haymitch. Le si avvicinò e le appoggiò una mano sulla spalla. - Ehy. - Disse quasi in un sussurro e più lentamente. Dolcemente.
Quando stava in silenzio e lo guardava con quegli occhi disorientati, Haymitch sentiva di poterla quasi adorare. Sembrava più gradevole, più attraente.
- Calma dolcezza, oppure un giorno o l'altro non ti vedremo a colazione, e quando ci chiederemo come mai non sei venuta a svegliarci con quei modi gentili che solo tu conosci e ti verremo a cercare, ti ritroveremo ancora nel tuo letto. Stecchita.
Haymitch guardò divertito la reazione stizzita di Effie. Stava ribollendo dalla rabbia. Era infuriata perchè non riusciva a controllare tutto come avrebbe voluto. Non riusciva a controllare lui.
- Ci tieni così tanto ad essere promossa ad un altro distretto? - Domandò. Lei fece cenno di sì con il capo.
Come pensavo, pensò Haymitch, non gliene frega niente dei ragazzi. Vuole che io assuma le mie responsabilità come mentore solo per ricevere una promozione. Una merdosa e fottuta promozione. Ma cosa le passa per la testa?
- E va bene, - disse in tono accondiscendente. - Vorrà dire che farò uno sforzo.
E a me cosa passa per la testa? Chiese a se stesso. Perchè mai dovrei accontentare questa pazza di Capitol City? Il viso di Effie si illuminò.
- Effie, lo fai davvero solo per la promozione? - Chiese mentre la donna si allontanava dalla camera.
Voleva saperlo davvero? Sì, Haymitch voleva saperlo davvero. Insisteva per cercare in lei qualcosa che non fosse superficialità e vanità. Non pensava spesso a lei, anzi, non lo faceva mai se non durante la mietitura e i giochi, quando erano costretti a vedersi e a parlarsi, ma quando lo faceva si chiedeva se avrebbe mai visto in lei una reazione che si potesse definire umana. Emanava calore la sua pelle bianchissima? Sapevano di sale le sue lacrime? E se avesse ricevuto un bacio, lo avrebbe ricambiato chiudendo le palpebre?
Effie si voltò e trasse un lungo sospiro prima di rispondere.
- Non ti viene in mente che se ti chiedo di non bere, potrebbe essere semplicemente perchè mi importa di te?
Eccolo. Eccolo quel briciolo di sentimento che Haymitch stava cercando. Era il momento giusto per rispondere ad alcuni dei suoi dubbi. Si avvicinò velocemente a lei, le prese un polso e la fece voltare, rubandole un bacio. Le loro labbra si toccarono appena e velocemente perchè Effie lo allontanò apparentemente infastidita. Lui rise, accorgendosi che comunque non cercava assolutamente di svincolarsi dalla presa. Da quella distanza ravvicinata riuscì perfino a scorgere il rossore sul suo viso, nonostante fosse pesantemente imbiancato dal cerone.
- Allora anche voi della capitale socchiudete gli occhi, quando vi baciate - sussurrò l'uomo deridendola.
Effie divenne paonazza, sciolse la presa e percorse a passi pesanti il lungo corridoio.
- Quando ti arrabbi ti si vedono le rughe! - Gridò Haymitch ridendo.
- Ah! Le rughe! - Strillò la donna nervosamente. Prima di entrare nel vagone ristorante, con voce ancora più stridula continuò. - Di che diamine parla questo ubriacone?


Quando Katniss entrò nel vagone ristorante, Effie Trinket, con una tazza di caffè nero, le passò accanto sfiorandola. Stava borbottando qualche oscenità sottovoce. Haymitch, il viso gonfio e arrossato per gli eccessi del giorno prima, ridacchiò.
- Siediti! Siediti! - Disse Haymitch, facendo cenno a Katniss con la mano.

Fecero colazione e nonostante avesse ancora un atteggiamento scontroso, Haymitch sembrava aver cambiato idea, sul fatto di infischiarsene della sorte dei tributi. Tra un bisticcio e l'altro, dette loro dei consigli e strinse adirittura un patto: - Voi non ficcate il naso in quello che bevo e io resterò abbastanza sobrio per aiutarvi. - Dichiarò. Poi indicò Effie con un dito. - E con voi, intendo anche te, dolcezza.
Ad Effie per poco non andò di traverso il caffè che stava sorseggiando e riservò ad Haymitch uno sguardo affilato da sopra la tazza. A quella reazione Haymitch rise di gusto e continuò a discutere con i tributi sul comportamento da tenere dentro e fuori l'arena.
Katniss e Peeta si scambiarono un fugace sguardo d'intesa. Come mai Haymitch aveva deciso finalmente di aiutarli? Sarà stata Effie a convincerlo di far loro seriamente da mentore? E se sì, quali mezzi avrà mai usato per persuaderlo?

 

 

Allora, allora, allora.
Sì, mi ostino a scrivere in questa sezione nonostante mi si trascuri altamente! Forse pensate: che altro avrà mai da dire questa stupida su Hunger Games!? Possibile non capisca che rovina dei personaggi delineati meravigliosamente, che non può aggiungere alla saga niente di più bello perchè ha già provveduto a tutto la Collins? Ebbene, caro e coraggioso lettore che stai leggendo questa assurda nota, la mia risposta è un semplice sì, ne sono consapevole! La mia immaginazione non produrrà niente di spettacolare ma mi diverto a scrivere su questi personaggi... Li sento vicino a me, credo che ogni lettore della saga li senta vicini. La Collins ce li ha presentati così veri, le loro reazioni sono così realistiche che si può quasi sentire il calore del loro fiato quando parlano... Sarò impazzita, ma quando Katniss rischiava di morire di sete sentivo la gola secca anch'io!
Che centra tutto questo con il primo capitolo? Assolutamente niente, volevo solo divagare su Hunger Games dato che ultimamente non faccio che parlare di quanto mi sia simpatica la Lawrence, di quanto mi dispiaccia per Peeta quando alla fine del primo libro scopre di essere stato preso in giro e di Josh, del tenero e nanetto Josh! ^_^

Sperando di sembrarvi più lucida e seria nel prossimo capitolo ( e sperando che lo leggiate il prossimo capitolo. Suvvia, anche se l'autrice è una pazzoide spara-caz**te-senza-senso, le storie sono carine ), a presto, MM.

 

Ah, ho divagato allegramente invece di dirvi ciò che vi dovevo dire! E ciò che in realtà in queste note dovevo dire era esattamente questo:
per i meno attenti e i lettori un pò smemorati, ricordo che i periodi in corsivo sono tratti direttamente dal romanzo, anche se ovviamente sono stati un pò «adattati», ma giusto un pò. ;)
Al prossimo capitolo!

 

 
   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Hunger Games / Vai alla pagina dell'autore: MM_White