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Autore: Jenrauhl    08/05/2014    1 recensioni
Jennifer e Justin. Poche parole, troppi sguardi.
Dopo anni di distanze e sofferenze, si rincontrano a New York.
Ormai tutto è cambiato, ed entrambi si spingono a continuare le distanze che li separano.
Ma qualcosa prevale dal loro cuore, e li spinge a distruggere il muro di pietra che li contrappone.
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CHAPTER FIVE.
-Justin, almeno rispondimi.-dico, quasi irritata.
Si gira verso di me.
Noto in lui uno sguardo diverso. Vedo i suoi occhi colmi di rabbia.
-Perchè l'amore è una merda.-continua, calmando la sua ira.-...e credo che rimanendo al tuo fianco, potrei persino cambiare idea.-
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TRAILER: https://www.youtube.com/watch?v=YOTjBMuJPYE&feature=youtu.be
Genere: Fluff, Sentimentale, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU, Cross-over, Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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JUSTIN’S PART.
-Ragazzi prendere gli appunti sulla lavagna, e per casa studiateli!-urla il professore, prima di posare il suo materiale nella valigia.
Molti si alzano per scattare foto alla lavagna, geni quali sono, e molti approfittano del poco tempo che rimane per scrivere la terminologia sul quaderno.
Sospiro nervoso, non appena mi arriva un altro messaggio: Jen.
-Brook.-mi interrompe il prof, nel leggere il messaggio tanto atteso.
Alzo il volto verso di lui, e gli accenno di continuare.
-Sai perché Daw è ancora assente?-
-No, prof..-dico, con un velo di tristezza.
Perché cazzo no, non ne ho la più pallida idea. E vorrei tanto sapere perché merda mi evita e non si fa viva da giorni.
Apro ansioso il messaggio, e leggo.
<<Ho tanto bisogno di te.>>
Sgrano gli occhi, non appena leggo la magnifica riga che illumina il display.
Cazzo, ha bisogno di me.
Il frastuono della campanella non è mai stato cosi piacevole, in vita mia.
Corro verso l’uscita della scuola, prima di imbattermi in Jessica.
Scorgo la figura nell’angolo della strada, e mi blocco non appena pronunciano un nome familiare.
Rimango dietro al muro, ascoltando quel che hanno da dire.
-Peccato, neanche oggi s’è fatta viva. Mi sa che avremmo bisogno di qualche altra preda da importunare.-dice Michelle, facendo spallucce.
-No cazzo, è magnifico tormentare Daw.-afferma Tiffany, abbattuta.
Sgrano gli occhi, al nome. Daw? Cazzo, la mia Jennifer daw?
Che merda sta succedendo?
-Facciamo ‘na cosa. Aspettiamo fino a domani, altrimenti importuniamo qualcun altro.-dice Jessica, con un ghigno sul viso.
-E se poi torna?-domanda, Carly.
-Che domande. Ci divertiremo con lei, come sempre.-afferma Jessica, ridacchiando.
Ho lo stramaledettissimo sangue che mi ribollisce nelle vene.
Eh no, cazzo.
La furia si impossessa di me, nel momento in cui la prendo e la sbatto al muro.
-Justin!…-continua, toccandomi il viso.-…sapevo che ti mancavo.-
-Levami le mani da dosso, troia.-continuo, scuotendo la testa.-Che cazzo è successo a Jenny?-
-Parli della tua nuova amichetta?-
-Se ti azzardi a toccarla…-
-Cosa fai?-domanda, interrompendomi.
-Non la passerai piuttosto liscia.-
Le scappa un ridacchiare, che le faccio contenere, sbattendola nuovamente al muro.
-Ascoltami Jessica, se le farai del male io…-
-Troppo tardi.-afferma, interrompendomi nuovamente.
Sgrano gli occhi, e trattengo l’immensa furia che mi si è andata a creare.
Che cazzo dice? No cazzo, non può averlo fatto.
-Che cazzo le avete fatto?-domando, rivolgendomi a ogni testa del gruppo.
-Quel che si meritava.-
La spingo ancor più forte al muro, compiacendomi del suo gemito di dolore.
-Cazzo, sei una troia. Se vengo a sapere che Jenny sta male per colpa tua, l’unica che andrà a contatto con il mio pugno non sarai altro che tu. Non mi importa se sei una lurida donna di merda.-impreco, prima di lasciare la presa.
Scorgo alcune lacrime dal suo viso, prima di guardarla con disgusto.
Cristo, è per colpa sua se Jen non si è fatta viva. Dio, spero stia bene.
Cazzo, troia di merda. Che vada all’inferno.
Impreco, durante la strada per casa di Jen.
Strappo quasi i capelli dalla testa, cercando di scacciare via i brutti pensieri.
Cazzo, è colpa mia. E’ tutta colpa mia.
Incomincio a correre, pensando solamente al gelido vento che mi raffredda le nocche.
_10 minuti dopo.
Mi precipito velocemente alla porta dell’appartamento, prima di creare un fastidioso frastuono, battendo forti pugni su di essa.
-Jen, aprimi.-
Aspetto ansioso, ma non apre affatto. Cazzo.
Sbatto nuovamente i pugni su di essa, prima di essere aperta.
Scorgo la figura dinnanzi a me, prima di rilassare il viso.
Quanto mi è mancata, dio santo.
Squadro il suo gracile corpo, ridacchiando al buffo aspetto. Una semplice maglia a giromaniche, un pantaloncino corto, i capelli azzuffati tra di loro e senza il minimo trucco. Cazzo, è splendida.
Scuoto la testa, scartando via dalla mente il desiderio di lei.
Mi incita ad entrare, e chiude la porta alle mie spalle.
Porto indietro i capelli con le mani, prima di prenderle a parlare.
-Jen, io…bè, non so da dove iniziare.-continuo, avendo il sangue ribollire nelle vene.-Avresti dovuto dirmelo, io..tu mi hai evitato per ben 3 giorni come se fossi un lurido sacco di merda. Non hai idea di come mi sono sentito.-
Cazzo, non so per quale motivo sia cosi stronzo e coglione. La colpa non è mica sua, dio bono.
Ma fanculo, sono solo strafelice che ora è qui con me. Posso essere la persona più egoista a questo mondo, ma mi sono sentito cosi inutile senza averla accanto.
Scuote la testa, prima di abbassarla piano.
Scorgo l’appartamento, notando tutto arruffato ed una montagna di coppe di gelato nel cestino dei rifiuti.
Le alzo il viso leggermente, e solo ora mi accorgo delle enormi borse sotto agli occhi, segno che non dorme da un po’.
Nel momento in cui le accarezzo la guancia, ricade una lacrima su di essa.
-Jen..-dico, quasi sgranando gli occhi.
Mi abbraccia velocemente, senza dire altro.
Scoppia in un pianto isterico, e io come un coglione sono ancora incredulo con le mani all’aria.
Appoggio le braccia sul suo fragile corpo, e la stringo a me ancor più forte.
Continua a piangere, immergendo la mia maglia nelle sue lacrime amare. Ma poco importa, cazzo non posso vederla cosi. Non posso sopportare che qualcuno la ferisca in tal modo, non lo merita per niente.
Cristo, è la creatura più fragile che conosca, come si può arrivare a fare una cattiveria simile? Io non me lo spiego, cazzo.
Quasi la stacco dal mio corpo, prendendo il suo viso tra le mani.
Guardo i suoi magnifici occhi verdi tra le lacrime, e mi si spezza il cuore non appena singhiozza dinnanzi a me.
-Jen ti prego, adesso sono qui.-
Annuisce piano, ma ancora insicura della mia affermazione.
Non le posso dare tutti i torti, non le sono sempre stato accanto. E me ne pento amaramente, dio. Sarei voluto stare con lei, in ogni momento simile. Ma sembra che ci sia sempre qualche dannato ostacolo, che mi impedisce di farlo.


_Spazio per l'autrice._
Tadaaaaaa', buona lettuuura.
Non vi preoccupate, il periodo no è quasissimo passato ahahah cosi ci concentreremo di più sulla loro storia. Manca poco.
Recensite in tanti, su forza. Altrimenti il prossimo non lo posso pubblicare. Voi recensite, io pubblico. ahahah vabby. Alla prossima, much love<33
  
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