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Autore: Yumemi_sama    08/05/2014    7 recensioni
Naruto si sente in colpa.
Durante una missione, ha fatto una mossa azzardata che ha causato la morte del Maestro Iruka.
Si sente più solo che mai, e decide di partire da Konoha, per tornare quando sarà pronto.
Cosa succederà quando tornerà?
Sarà davvero cambiato come voleva?
Dopo due anni di assenza, cominciano a dubitare del suo ritorno.
Quando durante una missione per portare a termine un compito, che si pensava fosse stato concluso, tutto cambierà...
*******
-Che cosa?!-
-Non può essere!-
-Invece è così- ribatté la voce secca dell'Hokage -Il jutsu del Clan Hyuga è stato nuovamente portato via-
-Vuol dire che...- Kiba sbarrò gli occhi, terrorizzato
Shino sussurrò una sola parola, spaventato -Hinata...!-
*******
Sakura piangeva.
-Dov'è Naruto quando serve!? - singhiozzò
Ino era disperata anche lei -Naruto... possiamo farcela solo con il tuo aiuto.... ti prego... NARUTOO!- Ino urlava sconvolta e in preda alle lacrime. Tremavano tutti.
Volevano che tornasse. Sapevano che urlavano in vano.
Non li avrebbe sentiti da li...
Lui non c'era...
Speravano in troppo.
Lui non sarebbe venuto a salvarli di nuovo come con Pain.
Finché...
-RASENGAN!-
*******
Una storia Naruto\Hinata. Romantica.
Il rating rischia di alternarsi fra rosso e arancione!
Potrebbe essere leggermente OOC!
Buona lettura! ^^
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Un po' tutti | Coppie: Hinata/Naruto
Note: What if? | Avvertimenti: Violenza | Contesto: Naruto Shippuuden, Dopo la serie
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                                                                                               UN NUOVO NARUTO 
 

Capitolo 4: Hinata alla riscossa 
                    
Quando Mahre si svegliò, Naruto aveva già messo a posto tutto.
Le coperte lasciate distese nella grotta erano state piegate e messe nel suo zaino. I vestiti della ragazza erano piegati accanto a lei, e il fuoco era stato spento.
La grotta era tornata vuota. A eccezione di lei e Leia, ancora mezze addormentate e Rotus, che restava seduto davanti all’entrata della grotta a osservare chissà cosa.
Mahra sentì Leia muoversi.
La volpe posò il suo muso contro la guancia della ragazza e gli diede dei piccoli colpetti per incitarla svegliarsi.
-Cucciola mia, è il momento di aprire gli occhi-
Mahre si stiracchiò in mezzo alla pelliccia e si girò con la schiena rivolta verso il basso: osservò il muso della volpe che la guardava con quei suoi bellissimi occhi verdi splendenti.
-Buongiorno…-
A Leia si piegarono gli angoli delle labbra verso il tetto della grotta, assumendo un espressione che si avvicinava molto a un sorriso divertito.
-Coraggio, è ora di vestirsi e fare colazione. Maestro Naruto vuole partire presto-
Mahra si ricordò di ieri sera. Della storia di Naruto e come fosse riuscita a convincerlo ad aiutarla a svolgere la missione che le avevano incaricato i Superiori ANBU del suo Villaggio: fermare Mudruru.
Si alzò subito e si infilò velocemente i suoi vestiti. Si girò intorno e cercò di trovare la sua bandana, ma non la trovò da nessuna parte.
Finché non cominciò a sentire degli strani rumori. Si girò verso l’uscita e guardò Rotus –Ehi! Che stai facendo?-
La volpe si alzò di scatto e si girò a guardarla –Mahra, ben svegliata. Venite. Maestro Naruto vi ha preparato la colazione a tutte e due- e guardò anche verso Leia, che in quel momento si stava lisciando il suo pelo bianco come la neve.
-Dov’è Naruto?-
Rotus assunse una posizione sulla difensiva. In piedi, davanti a lei, si ergeva in tutta la sua grandezza –Al momento è occupato, e mi ha ordinato di non farvi assistere-
Mahre cercò di guardare oltre di lui, ma era impossibile. La Volpe Superiore era grande quanto un cavallo, solo più muscolosa e resa più grande dal pelo sparato verso i lati. Rotus dava l’idea di essere sempre esposto a grandi ventate ed esplosioni da com’era conciato!
 Il pelo, apparentemente arancione caldo, era appannato da chiazze di sporco che incupivano quel colore. Aveva proprio bisogno di un bel bagno.
-Cosa sta facendo?- Mahre si guardò intorno. Come se ciò l’aiutasse a trovare risposta alla sua domanda. E in un certo senso, fu così.
Notò che il samurai, non era più dentro la grotta.
Facendo un veloce ragionamento, con Naruto che “è occupato” più il samurai assente, moltiplicato per Rotus che sembra essere di guardia all’uscita….
Incrociò le braccia al petto e sorrise alla volpe –Scommetto che Naruto è qua fuori insieme al Samurai e ti ha ordinato di non farci passare perché…-
Ad un tratto si sentì come una specie di grido, e subito dopo il chiarissimo colpo di carne colpita con forza, accompagnato da un gemito.
La ragazza corrugò la fronte “Non starà mica…?” Scosse la testa “No, non è possibile. Ci deve essere un’altra spiegazione…”
Poi, l’illuminazione divina le balenò in mente in un secondo!
-Lo sta interrogando vero? Sta cercando di estorcergli informazioni!-
Rotus non cambiò espressione. Anzi, sembrò farsi quasi più minaccioso
-Be’, non mi fanno effetto queste cose! Nella mia squadra usavamo anche noi le maniere forti per avere informazioni, non pensate di essere gli unici! Non sono debole di stomaco, sai?!-
Il Superiore la osservò come fosse una mosca fastidiosa, ma poi ringhiò un verso che poteva essere classificato come (nella sua lingua di grugniti, ringhi e sbuffi…) una risata divertita. Un verso di scherno.
-Come vuoi, Mahre. Non stai mentendo: non sei una tipa debole. Ma c’è sempre una prima volta…- e così si fece da parte e si sdraiò sopra le sue zampe con fare annoiato –…quando il Maestro ha finito chiamami- e chiuse gli occhi per rilassarsi.
Mahre guardò fuori. Era tutto bagnato in torno. I tronchi degli alberi, l’erba, i cespugli e le rocce. Da qualche parte c’erano perfino delle pozzanghere.
La terra era molla e appiccicosa, e in certi punti aveva formato anche del fango. Fuori l’aria era gelida e pungeva sulla pelle come se volesse tagliarla.
La ragazza si portò le mani a coprire le braccia, sfregandole su di esse, cercando di riscaldarsi.
Qualche metro più in là, c’era Naruto.
Era in piedi davanti al samurai legato. Teneva le braccia incrociate sul petto e il mantello nero, corto fino alle ginocchia,  gli svolazzava a causa del vento, e sempre a causa di esso, i capelli erano scompigliati da tutte le parti, ma in un certo modo gli donava. Lo faceva diventare più attraente.
La posizione era rigida, e si potevano intravedere i bicipiti tesi sotto il tessuto.
La fronte corrugata in un espressione mista tra l’incazzato, l’annoiato e l’impazientato.  La mandibola era serrata. Probabilmente cercava di trattenersi dall’insultarlo con ogni parola che conoscesse nel suo vocabolario di brutte parole.
Faceva davvero paura….
Lei deglutì, agitata, ma deciso lo stesso di avvicinarsi per sentire quello che gli stava chiedendo.
-… per l’ultima volta…- e qui la sua espressione si fece molto, molto, molto (molto!) pericolosa. Del genere: “Mentimi e t’ammazzo, ti è chiaro?” -… a che punto siete con il jutsu proibito?-
Mahre guardò la faccia dell’uomo. Era ridotto davvero male. Aveva un occhio nero e gonfio, un taglietto sul labbro superiore e diversi lividi intorno al viso.
La ragazza rabbrividì “Devo ricordarmi di non farlo mai arrabbiare!”
-Picchiami quanto ti pare, non te lo dirò mai!-
Naruto sorrise alzando soltanto gli angoli delle labbra –Come vuoi-
Gli mollò un pugno secco all’altezza dello zigomo sinistro –Possiamo andare avanti così fino a stasera, finché non me lo dici- Naruto alzò  nuovamente il pugno e fece per colpirlo
-No, ti prego, basta!-
Fermò il pugno a mezz’aria –Parlerai?- aveva il tono di chi non tollerava una risposta negativa.
L’uomo esitò.
Lo shinobi gli mollò un altro pugno alla mandibola destra –Odio usare le maniere forti, ma proprio ve le cercate!- ringhiò.
-Mudruru ha quadi finido il judsu! Dra poghi giorni darà prondo! Probabilmende dra due deddimane!- dalla bocca sputò del sangue e assunse un espressione sconfitta.
-Tra due settimane…- ragionò a voce alta lo shinobi girandosi dall’altra parte. Chiuse gli occhi per un momento. La fronte corrugata per la concentrazione.
Passò così qualche secondo, poi aprì gli occhi e si girò verso il samurai il quale rabbrividì temendo altri pugni.
Ma Naruto fece un sorriso leggero come quello di prima –Grazie. Ti saresti risparmiato ben otto pugni in faccia, lo sai?-
Il samurai abbassò lo sguardo.
Naruto lo guardò con una strana espressione. Come se provasse pena per lui, ma allo stesso tempo cercava di auto-convincersi che lui aveva fatto molto di peggio ad altra gente, e non meritasse la sua pietà.
In quel momento notò la ragazza.
Era in piedi a qualche metro di distanza e aveva osservato, chissà per quanto, quello che aveva fatto.
-Mahra! Che ci fai qui?- sembrava molto sorpreso.
Lei si riscosse, scuotendo la testa come per scacciare via un brutto pensiero –Hai scoperto informazioni utili?-
Naruto, finalmente capì l’aspetto completo e pulito della ragazza.
Aveva una frangia che le passava diagonalmente sopra la fronte nascondendo l’occhio destro. I capelli, dietro, erano lunghi fino a sotto le scapole tagliati a punta come una freccia, di un colore bianco pallido.
Con lo sporco che aveva prima in mezzo ad essi, erano sembrati quasi grigi.
L’abbigliamento era come quello di sempre, ma questa volta, il ragazzo notò anche una cintura legata sui fianchi che oltre a contenere due kunai, appesa a un fianco, c’era una maschera bianca con decorazioni di colori diversi: tipico degli ANBU.
Portava il copri fronte con il simbolo del suo Villaggio legato al collo.
Gli unici elementi che mancavano erano la bandana nera con cui aveva raccolto i capelli facendoli sembrare corti, e la giacca pesante da viaggio.
In effetti, se non fosse stato per i capelli, sarebbe sembrata un ragazzo con quel suo viso stretto e con il mento appuntito. Il naso era leggermente aquilino, ma era bella.
Di una bellezza particolare, che avrebbe attratto molti ragazzi. Ma non Naruto.
Cioè, gli erano sempre piaciute le ragazze strane e particolari, ma lei non lo esultava particolarmente. La vedeva solo come una compagna di squadra.
E poi c’era Hinata…
Lei si, che secondo Naruto, era la bellezza fatta persona. Pura e innocente come una rosa. Fiera, forte ma sensibile. A guardarla, viene voglia di abbracciarla e accarezzarle i suoi luminosi capelli. Un aspetto grazioso, ma quando voleva sapeva tirare fuori tutta la grinta che voleva…
A questo aveva pensato, in un millesimo di secondo, il ninja, prima di rispondere alla domanda della ragazza –Si, e molte. Ma te le spiegherò più tardi. Adesso dobbiamo muoverci. Hai mangiato?-
-Ehm… no-
Lo shinobi sospirò –Ok, allora vai. Io intanto penso a lui- e indicò, dietro di sé, l’uomo.
-D’accordo- annuì la ragazza, e obbedì a Naruto. Mangiò velocemente le sue polpette di riso e andò a recuperare la sua bandana e la giacca, perché stava morendo dal freddo. Si legò la bandana intorno al polso e dopodiché si infilò la giacca.
Era lunga fino alla vita, di pelle nera con tante tasche e si chiudeva con una cerniera fino al colletto alto. Simile alle giacche da chunin.
-Io sono pronta a partire! Vogliamo andare?-
In quel momento, Naruto stava arrivando con in braccio il samurai svenuto, e lo sdraiò a terra mettendogli una coperta sopra.
-Il tuo amico ti ritroverà nel giro di qualche ora- gli disse come se potesse rispondergli.
La ninja era scioccata. Prima l’aveva rapito, poi legato come un salame per una notte intere, preso a pugni per estorcere informazioni, e infine che faceva?
Lo faceva svenire, per poi slegarlo e metterlo comodo comodo sotto una coperta caldo per non farsi prendere un malanno, augurandogli di ritrovarsi con il suo compagno?!
-Ma cosa hai…?-
-Non ho intenzione di battermi contro una persona debole e incapace di difendersi. Quando verranno a ricercarci, saranno pronti, e io potrò batterli. Non vedo bisogno di farlo adesso. E poi che vantaggio ne ricaverei?- parlava tranquillamente mentre si toglieva la polvere dal mantello. Mahre era sconvolta.
-Come cosa ne ricaveresti?! Un nemico in meno! Ecco cosa!-
Naruto la guardò profondamente, con quei suoi occhi azzurri che sembravano volessero perforarla –Otterrei soltanto ancora più rabbia dalla loro parte, creando uno spirale d’odio senza fine. Per quanto giustificabile sia la mia vendetta, sono consapevole del fatto che creerà solo altra vendetta, e ne pagheranno le conseguenze le generazioni future. Io voglio trovare un modo per creare la pace, e penso di sapere come fare, ma…- e lì si bloccò.
-Ma…?- lo incitò, lei, incuriosita.
Sorrise –Ma prima dovrei diventare Hokage- e rise, come se la cosa lo divertisse. Come se fosse consapevole che ciò non potrebbe accadere mai e poi mai.
Ma prima che lei potesse dire una qualsiasi cosa, Naruto batté le mani fra loro e sorrise –Coraggio, è ora di partire! Ma prima, ti serve imparare a cavalcare una volpe-
-C-Cosa?!-
*******

Hinata stava mangiando con suo padre e sua sorella in quel momento.
Come sempre, la cena si svolgeva silenziosa e controllata; e come al solito, Hinata aveva preparato il pranzo per loro.
Oggi Hinata aveva servito loro del ramen. Si era fatta dare la ricetta da Teuchi, e si sentiva orgogliosa di averla imparata a cucinare. Gli faceva pensare a Naruto.
Negli ultimi giorni, aveva cominciato a dubitare del suo ritorno, però…
“Perché non ci sei, Naruto-kun? Vieni da me… ti prego…” implorò in silenzio mentre beveva un sorso d’acqua.
-Il ramen è squisito, sorellona. Come sempre. Sei una cuoca fantastica- disse la ragazzina seduta accanto a lei. Aveva un sorriso un po’ teso, ma sembrava sincera.
Hinata sorrise “Anche a lei, questo silenzio la sta uccidendo, scommetto” pensò, così cercò di rallegrare l’atmosfera –Grazie, Hanabi. Un giorno ti insegnerò, se vuoi-
Le si illuminarono gli occhi –Sarebbe bellissimo! Grazie!- esultò.
Hinata rise lievemente, ma sinceramente divertita.
Poi, purtroppo, tornò il silenzio per i successivi secondi. Hiashi non disse niente. Era più freddo di una roccia. Continuava a essere così freddo e distaccato da quando era morto Neji, e questo stava lentamente consumando tutte e due le sorelle.
Hanabi non resse più.
Si alzò in piedi di scatto e sbatté con violenza la ciotola contro il tavolo. L’espressione era arrabbiata e ferita. Hiashi alzò lo sguardò verso la figlia con disapprovazione –Come osi…?-
-COME OSO IO?! COME OSI TU!- e lo indicò –LA DEVI SMETTERE DI ADOSSARE A HINATA LA MORTE DI NEJI! NON E’ STATA COLPA SUA! TUTTI MUOIONO IN GUERRA! E ALMENO LEI HA FATTO QUALCOSA PER LA SUA CASATA! TU CHE HAI FATTO, EH?! NON C’ERI IN GUERRA! NON HAI ASSISTITO A NIENTE!- le lacrime cominciarono lentamente a sgorgarle fuori dagli occhi
-Perché tu hai fatto molto, vero? Che cosa ne sai tu del dolore e della morte? Non sei stata in guerra! Hai solo tredici anni!-
-SI, E’ VERO! MA IO AL CONTRARIO DI TE PARLO CON MIA SORELLA (TUA FIGLIA!!) NON SOLO SUGLI ALLENAMENTI, PRANZO, CENA , MISSIONI E DI DOVERI COME FAI TU! CONOSCI QUALCOSA DI NOI DUE? EH?! SAI COSA PREFERIAMO DI PIU’ IN ASSOLUTO?! LO CONOSCI IL NOSTRO COLORE PREFERITO O ALMENO IL GIORNO DEL NOTRO COMPLEANNO?! NO! PERCHE’ TU NON CI PARLI CON NOI! NON CONOSCI NIENTE DELLE TUE UNICHE FIGLIE!-
-Hanabi…- cercò di calmarla la sorella, ma la ragazza era partita in quarta. Si girò di scatto verso di lei e la guardò con occhi distrutti dalla rabbia e dal dolore
-E tu non difenderlo! E’ così da quando è morta la mamma, e adesso è peggiorato ancora di più per Neji, e…!-
Lo scatto fu fulmineo.
Hiashi aveva quasi provato a tirare uno schiaffo alla figlia, ma Hinata balzò davanti alla sorella, afferrò il polso del padre e con una forte spinta contro il suo petto, a palmo aperto, lo tirò indietro.
Aveva avuto degli ottimi riflessi.
La sorellina, dietro di lei, era sconvolta. Tremava e piangeva silenziosamente –Hai cercato di colpirmi? Volevi… picchiarmi?-
Hinata era furibonda –Ti ho concesso fin troppo campo libero nella nostra vita, nella mia di vita! Ma dopo questo, non pensare che io sia la solita mollacciona di un tempo, padre. Sono cresciuta sa?! E questo vostro gesto non ve lo perdonerò mai- parlava con voce tremante ma determina, era arrabbiata come mai prima di allora.
-Hinata…- il padre aveva gli occhi sbarrati. Non si capiva se fosse spaventato, impressionato o indignato dal suo comportamento
-Anche noi abbiamo perso una madre, un cugino e uno zio! Non faccia l’egoista, padre! Abbiamo sofferto anche noi, e senza il tuo sostegno è stato difficile, ma ci siamo salvate a vicenda! Tu invece non hai mosso un dito. Noi abbiamo provato a tirarti su di morale, ma proprio non hai voluto permettercelo-
Hanabi corse via piangendo, ancora sconvolta dal comportamento del padre.
Hinata prima di raggiungerla guardò il  padre ancora a terra dall’altra parte del tavolo –Siete senza cuore. Almeno quel poco di famiglia che vi è rimasta, trattatela bene!- e corse via.
Hiashi restò a terra. Non sapeva cosa dire, ma continuava a pensare “La mia Hinata… la mia Hinata finalmente una donna forte… Oh Hinata…”
Intanto la ragazza raggiunse la sorella. Era entrata in camera sua e tremava stringendo la foto della madre. Cantava a sottovoce le parole di una ninna nanna che la loro madre intonava sempre per farle addormentare –Fermo in cielo come stella, figlia amata, figlia bella; il mio…-
-… amor ti veglia da lassù, si avveri ogni sogno che sognerai tu…- continuò Hinata sedendosi accanto a lei e stringendola fra le braccia. La ragazzina appoggiò la testa al petto della ragazza e strinse con forza la foto -… cosicché, tu non soffra mai... piùù-
Rimasero ferme un attimo, in cui Hinata cullò la sua sorellina. Sembrava grande, ma infondo era piccola e cresciuta senza abbastanza affetto, quindi quando lei gli concedeva di consolarla, ne approfittava
-Sei sempre stata più brava di me a cantare- mormorò poi Hanabi
-Non è vero. E’ solo che conosco il ritmo meglio di te-
-No, affatto. Tu hai preso il timbro vocale della mamma. Sei uguale identica a lei. Mentre io ho preso più da nostro padre- e pronunciò l’ultima parola come fosse un insulto.
-Hanabi, non devi dare importanza a…-
-Quando torna Naruto?-
La ragazza restò sconvolta da quella domanda. I suoi zigomi si fecero rossi –C-Cosa?-
-Naruto-kun. L’eroe del Villaggio. Lui è la persona che stimo di più. Lui sa risolvere ogni problema, combatte sempre per gli altri e li aiuta. Vorrei essere come lui un giorno, e visto che tu lo conosci, speravo sapessi dirmi se ti ha detto quando tornerà-
-Hanabi… lui mi… ecco… si, mi ha detto che sarebbe tornato tra poco. Cioè, mi ha promesso che non sarebbe stato via più di tre anni, quindi… il momento è vicino. Me lo sento-
-Speriamo- commentò la ragazza con un sorrisino.
Rimasero per diversi secondi in silenzio. Hanabi aveva ricominciato a canticchiare la canzone a bassa voce, mentre Hinata continuava a pensare a lui.
“Cosa avresti faresti tu? Cosa hai fatto per consolarti da solo da una tristezza infinita? Sei più forte di noi. Abbiamo bisogno di te… io ho bisogno di te. Naruto-kun, torna presto, ti prego. Non si tratta più solo di me stessa, ma anche di mia sorella”
Poi lo scoppiò travolse la porta della stanza di Hanabi.
Hinata strinse ancor di più la sorella a sé e si buttò a terra, la schiena contro il lato opposto alla porta del letto. Aveva la sorella tra le sue gambe e la cingeva con un braccio alla vita. Teneva premuta con la mano sinistra la bocca della sorella per non farla urlare, però sentiva che il suo respiro era aumentato così come il battito cardiaco.
In lontananza si sentirono le voci di alcuni uomini.
“Non di nuovo…” pensò Hinata –Ascolta Hanabi, non urlare o ci scopriranno, ok?- bisbigliò la Hyuga.
Hanabi si calmò e annuì. Hinata la lasciò andare, però l’afferrò per le spalle e la guardò dritta negli occhi. La voce le tremava, ma era seria e determinata –Ascoltami molto attentamente, ok? Vogliono un Byakugan molto sviluppato, quindi non hai valore per loro, ma potrebbero catturarti per usarti da esca contro di me, comprendi?-
Hanabi annuì. Stava cominciando a capire la gravità della situazione, ma sembrava pronta a tutto
-Qualunque cosa succeda, tu fai sempre e soltanto quello che ti dico io, chiaro? Qualunque cosa sia! Qualunque!- e la scrollò un poco –Me lo prometti?-
La Hyuga minore guardò con tristezza la sorella, ma dopo poco annuì, capendo che non aveva scelta
-Allora ascoltami: adesso dobbiamo andarcene di qui, ok? Non fare mosse azzardate e stai sempre dietro di me. Non preoccuparti di nostro padre, lui se la caverà, è in gamba. Adesso muoviamoci. Cerchiamo di non fare troppo rumore, ok?-
Si alzarono velocemente e passarono tra le macerie della porta e del muro.
-Hanno lanciato una carta bomba che ha distrutto il campo d’allenamento: la via più breve per uscire. Tipico- ringhiò.
-Calma, Hanabi- la sorella maggiore unì il medio e l’indice e li portò all’altezza del naso, tenendo gli occhi chiusi. Poi pronunciò -Byakugan!- e li aprì di scatto.
Hinata guardò bene intorno alla casa.
-Sono in quattro- disse alla sorella –adesso stanno guardando in giro per casa. Vogliono trovarci subito, ma hanno troppo fretta, sono distratti e goffi e non molto pratici. In più abbiamo il vantaggio di conoscere bene casa nostra, mentre loro si perderanno nel giro di pochi minuti. Ci hanno tagliato la via principale per l’uscita che passa per il campo d’addestramento, ma non sanno che c’è anche un'altra porta-
Hanabi annuì, impressionata da come sapesse usare bene il Byakugan, ormai, sua sorella –Dove sono papà e Ko?-
Hinata si guardò in giro “Mi serve più chakra” pensò la ragazza e si concentrò per ottenerne di più, fino a riuscire a vedere oltre la casa.
Raggiunse con la vista la Casata Cadetta, e vide Ko e Hoheto prepararsi velocemente per raggiungerle insieme ad altri uomini. Riferì tutto alla sorella e aggiunse che Hiashi era ferito, ma non troppo gravemente, e uno della Casa Cadetta aveva già provveduto a salvarlo e lo stava portando in infermeria.
-Ok, bene- annuì Hanabi –ma adesso pensiamo a salvare prima noi-
Hinata sorrise leggermente –Certo. Muoviamoci!- corse fuori dalla stanza della ragazza e raggiunse il corridoio principale che portava alla cucina.
-EHI! VOI! FERME Lì! RAGAZZI?! RAGAZZI SONO QUI! VENITE!- urlò a un tratto un uomo.
-Maledizione!- era stato davvero veloce. Hinata lo aveva percepito con il Byakugan, ma non aveva avuto abbastanza velocità per riuscire a trovare un nuovo nascondiglio.
-CHE FACCIAMO ORA!?- strillò Hanabi prendendo in mano un kunai e guardando l’uomo avvicinarsi velocemente.
“Pensa, Hinata, pensa!” si disse. La shinobi vide un uomo che stava arrivando da davanti a loro per raggiungere il suo compagno qui di fronte a loro, mentre gli altri due da dietro. Volevano circondarle.
Hinata cercò ogni tipo di idea strategica, ma non le restò che improvvisare.
Diede con forza un calcio a terra e spaccò in due un asse di legno che rivestiva il pavimento, l’afferrò al volo e la lanciò contro una finestra poco lontana da loro.
Tirò fuori un kunai e si mise davanti alla sorella –SCAPPA! VAI VIA DI QUI! CORRI E -RAGGIUNGI KO E GLI ALTRI MEMBRI DELLA CASATA CADETTA!-
La ragazzina teneva gli occhi spalancati, impaurita –Ma tu cosa…?-
Hinata tirò un pugno a un uomo che si era avvicinato più degli altri, e gli bloccò il flusso di chakra sul braccio e sulla mano destra. L’uomo imprecò
-Io me la caverò, ma tu devi andare! Muoviti! Ricordati che sono samurai!-
-O-Ok- balbettò lei –Però torna, Hinata! Ti prego!- e detto quello si girò e corse via, saltando dalla finestra.
“Sii forte, Hanabi” pensò la Hyuga.
-Ormai ti abbiamo in pugno! Non puoi scappare!- urlò un altro, e si armò della sua katana.
Hinata anticipò la mossa e saltò dall’altra parte della parete, mettendo la giusta quantità di chakra sulla pianta del piede per tenermi al muro. Cominciò a correre contro di esso, cercando di trovare un uscita.
La ragazza sottovalutò la velocità dei samurai. In effetti erano senza armatura e ciò gli permisero di raggiungerla abbastanza velocemente.
-SIGNORINA HINATA!- Ko arrivò in quel momento, si sentirono le voci di diversi uomini che urlavano e i loro passi avvicinarsi
“Se tengo duro ancora per poco, forse posso salvarmi” pensò Hinata. Sferrò un calcio alla testa del samurai e saltandogli sulle spalle, strinse le caviglie dietro alla schiena del samurai e gli sfilò la katana dalle mani, puntandogliela alla gola. Non aveva mai ucciso così freddamente una persona, ma le venne in mente un'altra idea
-Fate un altro passo, e il vostro compagno muore!- urlò ai samurai. Tutti si fermarono di botto. A tutti tremavano le mani, non sapendo cosa fare.
-Mirio!- urlò uno
-Che state facendo?! Prendetela!- urlò un altro
-Non possiamo! C’è Mirio!-
-SIGNORINA HINATA!- Ko era dietro di lei, stava correndo verso di lei per salvarla.
-KO!- urlò Hinata, girandosi.
Grandissimo errore.
Tuttavia, nel momento stesso in cui lo fece pensò “Ma cosa ho fatto?!”
Mirio ne approfittò subito, con uno strattone la fece cadere a terra sulle ginocchia, poi gli mollò un colpo secco dietro al collo,  e la ragazza cadde a terra svenuta.
-NOOO!-
Ko lanciò un kunai che riuscì a colpire la scapola del samurai. Gemette e grugnì di dolore, ma in qualche modo si sforzò di prendere in braccio la ragazza e saltare via per salvarsi.
-Addio!- urlò un samurai, e lanciò a terra una *carta nebbia. Tutta la stanza venne ricoperta da una fitta nebbia, e gli Hyuga non fecero in tempo ad attivare il Byakugan che erano già spariti.
-Maledizione!- urlò Ko
-Cosa facciamo, signore?-
-Gli inseguiamo?-
-E ora?-
-La signorina Hinata è stata rapita!-
-Avvertiamo immediatamente l’Hokage!-
-Come faremo con Hanabi?-
-E Hiashi!-
-La signorina Hinata rapita!-
-ZITTI!- tuonò Ko –VOGLIO CHE TU, TU E TU- e indicò i tre uomini più vicini –VI MUOVIATE PER TROVARLA! MENTRE IO TE E TE- e indicò i suoi compagni –ANDREMO IMMEDIATAMENTE AD AVVERTIRE L’HOKAGE. ORA! MUOVERSI!-
-Sissignore!- e scattarono fuori.
“Ho il compito di proteggere la signorina Hinata a costo della vita” pensò Ko mentre correva a tutta velocità verso il palazzo dell’Hokage “ma devo anche rispettare le leggi dell’Hokage e degli shinobi della Foglia. Ho fatto una mossa azzardata a spedire dei uomini in una missione di recupero senza il consenso dell’Hokage. Va be’, ormai quel che è fatto è fatto. Muoviamoci!” e accelerò il passo.
Arrivarono davanti alla porta del palazzo dell’Hokage, che però, era chiusa.
-Che cosa significa?!- disse sgomento il suo compagno
 _______________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Buonasera!
Scusate questo ritardo, ma ho degli orari un po’ strani con la scuola >.<
Comunque, eccoci arrivati a quest’altro capitolo!
Un po’ inutile, ma il prossimo sarà il più bello. O almeno, questo è quello che penso e spero ^^
Grazie a tutti per le recensioni. Siete magnifici.
- Lady Malfoy_01

 
  
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