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Autore: Luxus99chan    08/05/2014    4 recensioni
Una specie di storia Fairy Tail x Criminal Minds.
In pratica un poliziesco, con protagonisti Erza, Gray, Natsu, Lucy, Juvia e Laxus.
Personaggi secondari: Gerard, Makarow, Wendy, Levy, Gajeel.
Genere: Azione, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Erza Scarlet, Gray Fullbuster, Lucy Heartphilia
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Violenza
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Il dolore è sordo, il dolore è muto. Il dolore è sordomuto. Sordo perché ascolta solo se stesso, muto
perché non ci sono parole che possano parlarne.
A. G. Pinketts

 
*Faccio un piccolo salto indietro all’inizio dell’interrogatorio eh u.u*
Erza entrò nella stanza con fare sicuro, congedandosi da Natsu con un cenno del capo.
Gerard sedeva tranquillo dietro la scrivania, su una sedia all’apparenza alquanto scomoda, le mani con le dita intrecciate poggiate sul banco. Guardava Erza con fare sereno, come al solito. In effetti Natsu aveva ragione: era fin troppo sereno per uno che aveva appena scoperto che sua sorella minore era morta non per un incidente, ma per un omicidio premeditato.
-Buongiorno.- esordì, lasciando cadere i documenti sul legno con un piccolo tonfo.
-Buongiorno agente.- rispose educato il ragazzo, senza scomporsi di un minimo.
-Erza Scarlet va bene.- proruppe la ragazza, che odiava “l’agente” che le dicevano tutti.
-Erza Scarlet. Va bene.- sussurrò Gerard sorridendo.
Certo che era carino! Pensò Erza per un attimo, prima di scuotere la testa e assumere un aria più composta e adatta ad un agente dell’FBI.
-Facciamola breve.- Erza adorava il poliziotto cattivo quando giocavano con Lucy al poliziotto buono e al poliziotto cattivo per confondere l’interrogato! -Devi soltanto dirmi, anzi, descrivermi, una giornata tipo di Wendy, e soprattutto “l’ultima” giornata di Wendy: come ti era sembrata, se era nervosa, cordiale, gentile, irrequieta... Qualunque cosa può essere d’aiuto.-
Gerard la fissò per qualche istante con un aria strana, come se stesse pensando a chissà che cosa. La guardava dubbioso, come se non sapesse se dire qualcosa oppure no.
Alla fine aprì la bocca, ed esordì sentenziando:- Wendy era... strana.-
-Strana?- Erza alzò un sopracciglio.
-Si. Fino ai suoi quindici anni si può dire fosse una ragazza tranquilla, ma in questi ultimi due anni...- e scosse la testa con fare allusivo.
La scarlatta ora era vivacemente interessata, mentre sentiva dentro di sé il bisogno di far trasparire un sorrisetto: adorava quando collaboravano subito.
-Che intendi?- insistette.
Gerard fece per dire qualcosa, ma in quel momento la porta si aprì per lasciare entrare il resto della squadra con in testa Gray che guardava Gerard sospettoso:- Abbiamo avuto i responsi della ricerca di Mira sul proprietario della pistola.- Gerard si irrigidì, cosa che non sfuggì a Erza. -Perché Wendy possedeva una pistola?-
Erza spalancò la bocca, sorpresa. La pistola era di Wendy? Ma come era possibile?! Per di più era anche una minorenne!
-Parla.- forse fu il tono tranquillo di voce di Juvia a convincerlo una volta per tutte.
-Wendy...- sospirò Gerard. -La mia sorellina... Era cambiata. Forse fu l’adolescenza, non lo so. Fatto sta che quando cominciò il liceo entrò in brutto giro. Non ho mai saputo con esattezza cosa facesse, era molto restia a dirmelo, però so per certo che non era nulla di buono.-
-Sapevi anche della pistola?- chiese Erza.
Gerard annuì:- La scoprii un paio di settimane fa. Lei... quella notte non era tornata, e avevo pensato subito che fosse chissà dove con quella cricca, così sono entrato in camera sua, e... l’ho trovata in uno dei cassetti. L’indomani ho provato a parlarci, ma lei si è arrabbiata, ed è uscita di corsa fuori casa, per tornare la sera, ubriaca.-
-Però... Che razza di sbalzi ormonali erano quelli?!- fischiò Laxus, ricevendo solo come risposta un occhiataccia da Gerard che l’avrebbe fatto cadere morto stecchito a terra se fosse stata un'altra persona.
-E tu cos’hai fatto?- chiese Lucy.
-Niente.- rispose Gerard in tono piatto. -Avevo paura che scappasse di nuovo, e in quelle condizioni non potevo lasciarglielo fare. Così l’ho lasciata andare a letto senza fare domande, e l’indomani non si ricordava nulla della litigata. Non oso immaginare quante droghe avesse in corpo per dimenticare un giorno intero di vita!-
-E davvero non hai fatto niente?- Gray era più dubbioso che altro. Quel tipo non lo convinceva granché, era come se stesse sempre cercando di nascondere qualcosa a tutti!
Gerard scosse di nuovo la testa, lentamente, per indicare diniego.
-Davvero? Strano, sei suo fratello maggiore, la psicologia umana rende i figli maggiori più protettivi nei confronti dei minori, al contrario dei figli minori che invece vedono i maggiori come un rivale da cercare di superare ad ogni costo. Quindi è difficile credere che davvero non hai preso alcun provvedimento.- Natsu si avvicinò a passi larghi, allontanandosi dall’angolo in cui era stato finora, vicino alla porta.
Gerard non disse niente.
Passarono alcuni secondi di pesante silenzio, fino a quando Gray non disse:- Va bene, basta così. Puoi andare, ma ricorda di non allontanarti dalla città, o dovremo arrestarti, capito?-
Il ragazzo guardò negli occhi Gray, prima di dire:- Quindi in pratica sono uno dei sospettati?-
Gray annuì.
-Capito.- disse Gerard, superandolo per uscire.
-Ah, un ultima cosa!- esclamò Erza, facendolo sobbalzare. -Tuo padre sa o non sa?-
-... No, lui non sa niente e normalmente vi avrei pregato di non dirglielo. Ma so che non potete quindi... Arrivederci.- concluse e si allontanò silenziosamente, rivolgendo un ultimo sguardo alla squadra.
 
-Prima impressione?- chiese Juvia a bruciapelo.
-Carino.- rispose pronta Lucy, beccandosi un occhiataccia da Natsu. -Però non quanto Mr. Genio qui, ovvio!- poi scoppiò a ridere, seguita da Juvia, mentre Natsu roteava gli occhi e guardava altrove.
-Beh, a me sembrava più o meno sincero... per il poco che ha detto.- intervenì Laxus, lasciandosi cadere pesantemente su una sedia di velluto dell’ufficio.
Erza guardò il biondo: anche lei aveva avuto quella stessa impressione, che Gerard non avesse detto neanche la metà di quanto avrebbe voluto dire. Si annotò mentalmente di parlargli in privato, e dopo concentrò la sua attenzione su quanto diceva Gray.
-Dunque, fin’ora abbiamo una sola traccia, ovvero quella di Gerard, e anche se non sappiamo se è attendibile, è l’unica perciò...-
-Io vado di nuovo sulla scena del delitto, eh!- esclamò Laxus, e nessuno obiettò, sapendo che Laxus preferiva mille volte andare a vedere la macabra scena di un delitto piuttosto che andare a fare interrogatori.
-Va bene.- sospirò Gray esasperato, che aveva rinunciato da tempo ad andare appresso all’esuberanza della sua squadra, dato che aveva già avuto conferma che era impossibile. -Allora, Lucy, Natsu, Erza voi andate a vedere la casa di Wendy, Juvia andrà con Laxus, mentre io...-
-Mentre tu?- chiese speranzosa Juvia, sperando che venisse con lei.
-Io...- balbettò Gray, sfuggendo allo sguardo dell’amica-forse-non-proprio-amica-ma-qualcosa-di-più. -Rimango in ufficio per finire di sbrigare le pratiche!- finì sorridendo.
Juvia sbuffò senza curarsi di nasconderlo, e poi si allontanò alla ricerca di Laxus, che se n’era già andato via.
 
Lucy frugava fra i cassetti alla ricerca di qualcosa di interessante, mentre Natsu scorreva pagine su pagine sul computer di Wendy, fra siti Internet, chat e altri documenti.
Erza invece era in cucina a parlare con Makarow.
-Guarda qui!- esclamò Natsu, facendo segno a Lucy di avvicinarsi. -Pagine su pagine di storie! Evidentemente le piaceva molto scrivere...-
Lucy fece una smorfia, sorvolando sull’argomento delle storie, che passavano dal rating rosso al rating rossissimo, passando per le storie con il rating più rosso dei capelli di Erza.
-Però che fantasia!- rise Natsu. -E che grande conoscenza della sfera sess...-
-NATSU! Stai zitto!- gridò Lucy, attirando l’attenzione di Erza, che fece capolino dalla porta:- Tutto bene?-
-Si, si, solo che Wendy scriveva molte storie a sfondo sess...- cercò di dire Natsu, ma venne brutalmente interrotto da un pugno di Lucy.
Erza scosse la testa, ritornando da Makarow.
Il vecchietto era lì dove lo aveva lasciato, le mani strette su una tazza di caffè quasi a volerla disintegrare, dato come la stringeva. Le labbra erano chiuse in una linea sottilissima, gli occhi un po’ annacquati, forse per le lacrime che premevano per uscire.
La ragazza le aveva raccontato quello che avevano scoperto, senza sorvolare nemmeno su chi li avesse messi a conoscenza di tutto ciò.
Makarow ora era seduto in quella specie di pietrificazione umana, non tanto per quello che faceva Wendy, ma per il fatto che ora si incolpava su quanto poco la conoscesse.
La vedeva passare ogni giorno, l’accompagnava a scuola, le sorrideva e le raccomandava di tornare presto quando usciva da scuola e quando a mangiare fuori con quegli amici che non conosceva ma che Wendy definiva “fantastici”. Ora si chiedeva come aveva fatto a lasciarsi fuggire tutto ciò, a permettere che sua figlia potesse fare quell’orribile fine.
Erza intuiva la natura dei suoi pensieri, ma aveva deciso che era meglio non dire niente, e lasciare Makarow a confrontarsi con il suo senso di colpa.
Sentì improvvisamente il bisogno di una boccata d’aria, solo solo per uscire da quel covo di senso di colpa.
Uscì in giardino, e lì vide Gerard che puliva la sua macchina, una splendida automobile nera che doveva essere nuova di zecca. Doveva essere non poco nervoso, perché anche lui strofinava con forza la spugna contro la carrozzeria dell’auto, che doveva essere stata pulita almeno cinquanta volte di seguito quel giorno, visto come splendeva.
Si avvicinò giusto in tempo per vederlo finire di passare l’acqua con una pompa per l’ennesima volta, silenzioso, con lo sguardo perso nel vuoto a pensare a chissà che cosa.
-Gerard.- esordì Erza schiarendosi la voce.
Il ragazzo quasi saltò in aria per lo spavento, prima di girarsi verso di lei e riconoscerla.
-Ah... sei tu, Erza.- sospirò sollevato. -Pensavo fosse mio padre.-
Il suo sguardo si rabbuiò, e si girò verso la macchina, che splendeva più di un diamante esposto nella gioielleria di Tiffany.
Si rese conto che non c’era più niente da pulire, e si accasciò sul cemento del vialetto con uno sbuffo. Erza si sedette accanto a lui.
-Quante ne hai viste di cose del genere?- chiese Gerard ad un tratto.
-Decisamente troppo in appena due anni di carriera.- fu la risposta.
Il ragazzo sorrise, girandosi verso di lei:- Perché proprio questa professione, Erza?-
-Non lo so. Mi piaceva fin da piccola e alla fine ho deciso di provarci. Alla fine sono riuscita ad entrare in questa squadra, che viene considerata una delle migliori unità dell’FBI, e ho conosciuto i miei colleghi, che ora sono più miei amici!-
Gerard annuì, dando segno di aver capito. Poi chiese di nuovo:- E un'altra cosa... Me la sono chiesta fin da quando ci hanno detto che sareste arrivati voi ad occuparvi del caso.-
-Si, dimmi pure.-
-Perché proprio Wendy?
Erza ammutolì. Era Juvia che si occupava di scegliere i casi sopra cui indagare, non lei. Sapeva bene che Juvia aveva una specie di fissazione verso casi che riguardavano ragazze giovani. Forse perché lei veniva da un quartiere difficile, e là cose di questo genere succedevano almeno una volta o due alla settimana. Fatto sta che Juvia quando poteva sceglieva casi che riguardavano ragazzi o ragazze molto giovani, più o meno dell’età di Wendy. L’età in cui lei era finalmente riuscita a scappare da quella prigione in miniatura che era casa sua.
Si, Juvia aveva avuto un passato molto difficile, niente da dire.
-Questa è una cosa che riguarda una mia amica. Non sono sicura di essere autorizzata a dirtelo.- rispose alla fine diplomaticamente.
Anche stavolta Gerard annuì, stavolta rimanendo in silenzio.
Così fu Erza a cercare qualcosa da dire:- Ora ti posso fare io una domanda?-
-Io te ne ho fatte due, quindi figurati!-
-D’accordo... Tu... volevi molto bene a Wendy, vero?-
Il ragazzo si rabbuiò:- Si. Era pur sempre mia sorella, e da quando nostra madre è scappata via da un giorno all’altro, ero io ad occuparmi di lei. Mio padre è sempre molto impegnato, ma vuole, anzi, voleva molto bene a Wendy anche lui. In casa era una specie di principessa e... forse è proprio per questo che ad un certo punto si è convinta che tutto le era permesso.-
-Non è colpa tua fino in fondo, lo sai, vero?- Gerard alzò lo sguardo su di lei. -E’ stata Wendy a scegliere il suo destino, non tu. Per lei è finita male, ma non deve finire per forza male anche per te.- calcò un po’ apposta la parola “te”, per fargli capire quello che intendeva dire.
Lui la fissava in un modo strano, con la testa reclinata da un lato, e aprì la bocca per dire qualcosa, con gli occhi che gli brillavano in un modo strano, ma il telefono di Erza cominciò a squillare con insistenza.
-Scusa.- sussurrò Erza, alzandosi con un movimento fluido, per rispondere a Gray.
-Pronto? Erza? Dov’è Natsu? E Lucy? Dove siete?- Il tono di voce di Gray era un po’ più eccitato del solito, come se avesse scoperto qualcosa di fondamentale.
Erza mentre rispondeva entrò di corsa in casa, per andare da Natsu e Lucy, sentendo ancora su di sé lo sguardo di Gerard:- Siamo ancora in camera di Wendy, perché?-
Ebbe la risposta non appena alzò lo sguardo sul computer che Lucy e Natsu guardavano sbalorditi.
-Mira è riuscita a bypassare un programma di sicurezza sul computer alquanto strano, e quello che state vedendo sul computer di Wendy è...-
-Una truffa informatica...- concluse Natsu, che ne sapeva qualcosa di informatica.
-E anche bella grossa!- aggiunse Gray.
-Ma... ai danni di chi?- chiese allora Lucy.
A concludere fu di nuovo Natsu, che indicò un nome comparso sullo schermo: Levy Mac Garden.


*Nota personale*
Tadaaaaaaaaaaaaaa! *schiva i pomidori*
Non ve l'aspettate vero? e.e neanche io è.è (?) Si, questa mi è uscita un po' così, lo ammetto u.u" Beh, che dire, Gerza-fan forever and however <3  xD c'è anche un piccolissimo accenno di Gruvia e NaLu, se lo avete notato... beh, nei prossimi casi che affronterà il gruppo parlerò mooolto dettagliatamente del passato dei nostri personaggi è.e Per Juvia ho in mente qualcosina di già ù.ù
Bene, non vi annoio di più u.u Al prossimo capitolo, un bacione enorme! :**
 
  
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