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Autore: Marti930    08/05/2014    7 recensioni
" Fu il sangue dei Sayan a forgiare il pianeta Vegeta,
fu il loro coraggio a renderlo grande,
la loro ambizione a coprirlo di gloria.
Fu il loro cuore a scegliere il primo re e nella sua discendenza, riconobbero una guida.
Fu il sangue dei Sayan a forgiare Vegeta e rimarrà quel sangue a governarlo per sempre."
Il pianeta Vegeta non è mai stato distrutto, dopo la morte del re, viene indetto un torneo per decretare il suo successore. Quale Sayan diverrà re? Scopritelo in questa ff!
Genere: Azione, Drammatico, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Chichi, Goku, Nappa, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta, Chichi/Goku
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Vivere o morire: fai la tua scelta


Quel giorno la sua vita sarebbe cambiata per sempre. Non aveva fatto che pensare a questo tutta la notte precedente dimenticando ogni strategia, dimenticando la vittoria.
Era al capolinea. Si diede dello stupido per averci provato tanto, per averci per un attimo creduto davvero. Si era concesso il lusso di innamorarsi, di sognare un futuro che mai aveva avuto una possibilità se non nelle sue fantasie più sfrenate. Quel giorno sarebbe morto qualsiasi esito avrebbe avuto l'incontro.
Aveva perso tutto ancora prima che il portavoce sancisse l'inizio dell'incontro. Quando vide Radish avvicinarsi per colpirlo non fece nulla per difendersi.

***



Aveva camminato per ore nella speranza di liberare la mente da quei pensieri che sembravano prosciugarlo dall'interno. Contava le ore che lo separavano dallo scontro con Radish, il lasso di tempo che lo separava dalla morte. Ci aveva pensato sù tanto dopo aver parlato con Xero e con Chichi. Si era quasi convinto di poter affrontare il fratello, vincere e uscirne impunemente, ma quando quel vago e confuso pensiero accennava a farsi più dettagliato,più reale, un senso di panico lo soffocava attanagliandogli il petto, rendendolo consapevole del fatto che comunque fosse andata,non avrebbe mai vinto davvero.
Era tornato al padiglione sperando di riuscire a dormire almeno un paio d'ore. Fissava la tenda, la luna che argentea che si intravedeva dalla trama del tessuto.
Era una notte stupenda, il cielo scuro e profondo in cui annegavano le stelle, un silenzio perfetto e pacifico che in quella solitudine urlava alle sue orecchie sgraziato e assordante. Si alzò dal letto per bere un po' d'acqua. Tra i due lembi di tessuto che costituivano l'uscita dell'alloggio intravide una sagoma nascosta e acquattata dietro un tronco, non gli ci volle molto per riconoscere in essa il profilo della sua Chichi.
"Che fai lì fuori?" La richiamò alzando la voce perchè la sentisse. La ragazza si morse il labbro inferiore sentendosi colta in fallo. Voleva solo assicurarsi che stesse bene, che quella situazione logorante e terribile non lo stesse subissando completamente.
Sorrise cercando di sembrare serena nascondendo la preoccupazione e l'angoscia che la stavano tormentando dall'estrazione.
"Scusami" accennò timidamente quando ormai era a pochi passi da Kakaroth.
"Ti prenderai un accidente, fa freddo vieni dentro" sollevò una parte della tenda invitandola ad entrare. I due si sedettero sul bordo del letto rimanendo in silenzio per qualche istante, fu Kakaroth il primo a parlare.
"Mi stavi spiando forse?" Voleva essere divertente ma lo sguardo spento e ombroso sul suo viso non riuscirono, neppure per un attimo,ad ingannare Chichi che ormai lo conosceva abbastanza bene per cogliere subito quel suo maldestro tentativo.
"Volevo solo esserci, nel caso avessi avuto voglia di un po' di compagnia" la sua voce era estremamente dolce, voleva rassicurarlo, prendere un po' del suo dolore sù di sé,come se per lei, tutto questo, non fosse ancora abbastanza.
"Sto bene e poi dovresti dormire" con due dita sollevò il mento della ragazza perchè lo guardasse tentando ancora una volta di alleggerirla con un sorriso.
"Non ho sonno, per niente" sentì le lacrime inumidirle gli occhi, un nodo alla gola paralizzarla istantaneamente.
Prima che Kakaroth potesse accorgersene si avvicinò a lui, baciandolo con una rabbia che mai aveva sfogato in quel modo, sistemandosi poi sopra di lui, stringendolo più forte, affondando le dita in qui capelli nerissimi quasi a volergli far male.
"Potrebbe essere la nostra ultima notte" sussurrò scendendo verso il collo, fino alla parte superiore del petto lasciata ancora scoperta dalla battle suit.
La ragazza lo aiutò a spogliarsi, baciando ogni centimetro di pelle che veniva a scoprirsi. Non sapeva cosa sarebbe accaduto il giorno dopo, cosa ne sarebbe stato di lei e forse in quel momento neppure le importava. Lo desiderava disperatamente. Si spogliò a sua volta lasciando poi che fosse Kakaroth a sovrastarla, a baciarla, a toccarla, facendola ansimare sulle sue labbra. Non aveva voluto altro che questo da quando l'aveva vista, diventare un'unica cosa con la ragazza alla quale aveva indissolubilmente intrecciato il proprio destino. Le passò una mano sulla coscia sentendo la pelle incendiarsi al suo passaggio con la voglia di non fermarsi lì. Baciò ancora Chichi sentendo un tremito, un'indecisione in quel bacio. "Va tutto bene?" Sussurrò piano separandosi di qualche centimetro da lei.
Chichi si limitò ad annuire senza parlare, se lo avesse fatto sarebbe crollata. Lo cercò di nuovo per soffocare il pianto.
Con la scusa di mordicchiargli l'orecchio nascose il viso nell'incavo del collo di Kakaroth incapace di trattenersi ancora.
"Chichi.." l'abbracciò cercando di capire,non riusciva a ragionare era successo tutto in fretta, ogni cosa sembrava confusa.
"Sto bene, ti prego non smettere" intrecciò le dita sollevando le braccia dietro al suo collo accarezzandogli la nuca baciandolo ancora cercando la sua lingua,il contatto col suo corpo.
"No, non posso" Scosse la testa sfuggendo alla dolce presa della ragazza, non sopportava di vederla così, di usarla per sfogare la propria frustrazione, non le avrebbe permesso di andare fino in fondo.
"Kakaroth, ti prego" ormai le lacrime le rigavano le guance. Lo desiderava più di ogni altra cosa al mondo, ma non riusciva a smettere di pensare che quelli sarebbero stati i loro ultimi baci, le loro ultime parole, i loro ultimi sguardi. Non avrebbe combattuto contro Radish questo purtroppo lo sapeva bene, troppo per poter evitare di sentirsi a pezzi, totalmente sopraffatta.
"Non voglio che succeda così" improvvisamente provò rabbia nei suoi confronti, perchè era venuta lì, perchè non lo aveva lasciato in pace.
"Io sto bene, lo voglio davvero.. per favore Kakaroth" lo supplicó ansiosa con la voce rotta e nevrotica.
"Chichi va via" si alzò stizzito sperando che l'immagine di Chichi, nuda e bellissima eppure così triste e straziante ,non gli rimanesse impressa fino al giorno dopo.
"No, non posso andarmene, voglio stare con te perchè non lo capisci?"
Urlò cercando di afferrarlo per un braccio prima che si alzasse dal letto raccogliendo la battle suit per indossarla subito dopo.
"Perchè stare con me ti uccide e vederti così uccide me e non posso, non riesco a sopportarlo" ringhiò nella sua direzione cercando di buttare fuori tutto, di cancellare ogni pensiero, ogni emozione.
"Kakaroth!" Urlò il suo nome ancora una volta prima di vederlo sparire dal padiglione.

***



Incassò un pugno a livello dello zigomo sinistro sentendo il viso pesante e dolorante. Rimase in piedi indietreggiando di qualche passo, incapace di reagire.
"Kakaroth, non vorrai rendere le cose troppo facili vero?" Il sayan sollevò lo sguardo freddo e inespressivo trovando quello tronfio del fratello.
"Non voglio combattere" sussurrò a bassa voce sentendo il gusto aspro e ferroso del sangue sulla punta della lingua.
"Allora continuerai a soffrire perchè non ci andrò piano con te" Radish lo raggiunse con uno slancio sollevandolo cinque centimetri da terra afferrandolo per il collo.
"Non ti supplicherò di farla finita in fretta, se vuoi divertirti non sarò io ad impedirtelo" abbassò il viso senza opporre resistenza alla presa di Radish.
"Come vuoi allora" sul viso del sayan comparve un sorriso sadico e divertito.

Vegeta cercava disperatamente di ignorare il desiderio di averla mentre Bulma faceva di tutto per convincersi che per il sayan non provava che disprezzo. Al segno di assenso da parte del guerriero, Bulma fece per uscire, roteando su sé stessa con eleganza lasciando che la tunica si sollevasse leggermente in seguito al movimento.
In quell'istante Vegeta si accorse di quanto in realtà la desiderasse. La sua natura sayan lo spingeva a volere tutto, ad ottenere ogni cosa. Come mai con lei era tutto così difficile? Si prese un paio di minuti sperando che quella eccitazione euforica si placasse alla scomparsa dell'immagine sensuale della ragazza.
Costretto ad arrendersi, rincorse la turchina all'esterno; l'accampamento era ormai abbandonato e semi deserto a causa del numero sempre più esiguo di contendenti a lottare per la corona.
Bulma sentì una brezza fredda scuoterle i capelli subito prima di sentire la presenza del sayan dietro sè.
Chiuse gli occhi sentendo la mano di Vegeta scivolare sotto la veste, afferrarle il fianco, scendere al di sotto del ventre.
Appoggiò la mano su quella del sayan fermandone il percorso bollente guidandola nuovamente sulla vita per poi voltarsi fissandolo confusa.
Sentiva il suo respiro sul viso, i suoi occhi guardarle dentro facendola sentire nuda come mai prima di allora.
Si sporse schiudendo le labbra sfiorando quelle di Vegeta fermandosi poi improvvisamente come se una forza più grande di lei la costringesse a trattenersi.
"Si può sapere cosa vuoi da me?" Il sayan accorciò le distanze inarcando leggermente la testa senza riuscire a smettere di fissare la sua bocca, di cercarla con la sua. Non riusciva a capire cosa le passasse per la testa e più la frustrazione cresceva più gli era impossibile desistere.
"Io.. Niente" sussurrò Bulma ancora incerta, in bilico tra quello che davvero desiderava e ciò che invece avrebbe dovuto desiderare.
Cedette per un attimo concedendo un bacio quasi impercettibile che stuzzicò Vegeta ancora di più facendolo quasi impazzire.
Respirava faticosamente, sentendosi affogare, come se qualcuno la trattenesse impedendole di riemergere dall'acqua che le irritava la gola, che le soffocava i polmoni.
"...Tutto" si abbandonò all'istinto, all'impulso perverso di cedere a quelle assurde fantasie, alla vaneggiante convinzione che forse quella poteva essere l'ultima volta, che non sarebbe stato così bello da sperare accadesse ancora.

***



"Combatti" lo scaraventò a terra pieno di rabbia. Kakaroth si pulì l'angolo della bocca con la manica della battle suit.
Non voleva arrendersi - anche se chiunque stesse assistendo allo scontro non lo avrebbe creduto - solo non riusciva a combattere, a colpirlo.
"È crudele" la regina sedeva alla destra del Primo che iniziava ad agitarsi per via del fallimento di quella sua tattica che avrebbe dovuto trasformare Kakaroth in una belva assetata di sangue.
"Sono solo le regole maestà" la sua voce tradì un'impazienza che non gli era mai appartenuta.
"Dovrei credere che sia una coincidenza? Quale morboso istinto volevate saziare facendo combattere a morte i due figli di Bardack!" La regina si alterò senza però alzare la voce o distorcere i lineamenti fini del viso.
"Dovreste crederci invece, vi assicuro è stata solo una tragica casualità" il Primo la fissò con astio e rancore. Non gli era mai piaciuta, troppo testarda e indipendente per essere una donna; fino alla morte del re però, il suo ruolo era sempre stato marginale, ma adesso le cose erano cambiate. Si era opposta fermamente all'organizzazione del torneo della Corona appoggiando con entusiasmo la possibile ascesa di Vegeta, il suo figliastro. Il Primo e il consiglio erano riusciti a spuntarla per pochissimo, ma la regina sembrava non aver ancora finito con loro e la cosa disturbava la loro cospirazione resa già abbastanza difficile dal carattere volubile di Kakaroth.
"Sai fratellino penso mi divertirò" Radish si chinò su Kakaroth rimasto in ginocchio. Il viso era livido per i colpi il sopracciglio rotto aveva lasciato una scia di sangue che ricadeva sopra l'occhio, come mai prima di allora ricordò a tutti Bardack, suo padre, morto per salvare il pianeta Vegeta dalle mire di conquista di Freezer.
"Fai pure" sussurrò rassegnato abbassando lo sguardo, non poteva che aspettare la morte.
"No, non hai capito. Tu sei solo l'antipasto. Quando sarai morto sarà la tua bella servetta a intrattenermi. Ha quello sguardo da finta innocente, a letto deve essere una vera furia" Radish lo provocò stampandosi sul viso un sorriso viscido e strafottente. Kakaroth risollevò lo sguardo, quelle parole riaccesero una scintilla nel suo sguardo.

***


Sentiva la testa esplodergli. Perchè Chichi lo aveva costretto a quella scenata, perchè non poteva rifiutarsi di combattere? Varcava l'accampamento a grandi passi sperando di sfogare quella frustrazione, quel senso di impotenza che gli toglieva il fiato.
Non fosse stato per le guardie se ne sarebbe andato lasciando dietro sè tutto e tutti, volando lontano, partendo per sempre dal pianeta.
"Cazzo" con un calcio abbattè uno degli alberi dell'accampamento. La paura si mischiava alla rabbia e all'inquietudine.
"Non starò fermo come quell'albero domani, non trovi che sia un allenamento inutile moccioso?" Quando pensava le cose non potessero essere più surreali, Radish sbucò dal nulla pavoneggiandosi come suo solito. "Va via" la minaccia di Kakaroth divenne un ruggito che scosse la quiete di quella notte serena.
"Dai non dire così. Dopotutto domani non ci sarai più,non vorrai che siano queste le ultime parole dette al tuo fratellone" Radish se ne stava in piedi gonfiando il petto, pavoneggiandosi con presunzione e spudoratezza.
"È vero, sarò io a morire ma anche fosse il contrario, non avrei nulla da dirti" lo sguardo gentile e forse un po' ingenuo di Kakaroth era sparito.
"Sono contento che tu lo sappia, almeno non mi supplicherai di risparmiarti la vita strisciando come un verme" Radish rise di gusto dando le spalle a Kakaroth prendendo la strada che conduceva al suo padiglione.
"Ah un' ultima cosa" Radish si fermò senza però voltarsi.
"Sappiamo entrambi come andrà a finire domani, se c'è qualcosa di cui dovrei occuparmi al posto tuo questo è il momento di dirmelo" se si fosse trattato di chiunque altro, questo sarebbe stato il minimo, ma per Radish era un gesto straordinario capace di spiazzare Kakaroth completamente.
"Chichi, ti prego occupati di lei e assicurati che non faccia niente di stupido dopo la mia morte" parlò in fretta e senza enfasi. L'orgoglio gli avrebbe imposto di non dargli soddisfazione insultandolo anche solo per aver finto interesse nei suoi confronti, ma Chichi, lei era troppo importante.
"Bene, sarà fatto" Radish riprese a camminare, pochi attimi e sparì dalla vista di Kakaroth.

***



"Bastardo" si rialzò di scatto tentando di colpirlo al busto, ma inutilmente. I colpi subito lo avevano reso lento e scoordinato.
Non poteva credere di esserci caduto, di essersi fidato dello stesso fratello che lo aveva sempre ignorato e insultato. Anche in una situazione critica ed estrema come quella, non aveva perso la voglia di ferirlo e di umiliarlo come se nascendo gli avesse fatto i più grandi dei torti.
"Mi hai detto di occuparmi di lei, ed è quello che farò. Vedrai sarà contenta di avermi tra le sue cosce. Tu sei solo un ragazzino, un moccioso, con me capirà il vero significato di stare con un sayan."
La delusione per l'ennesimo tradimento da parte del fratello mutò subito in una furia cieca ed euforica. Il pensiero di ucciderlo non gli risultò più tanto odioso e aberrante.
Si sollevò in piedi a fatica, divaricando le gambe per cercare di mantenere l'equilibrio e di rimanere il più stabile possibile. Portò il braccio sinistro all'indietro aumentando l'intensità dell'aura in modo da concentrare le forze in un unico punto al fine di lanciare un ki blast. Avvenne tutto in pochi secondi. Il raggio di energia partì rapido e deciso contro Radish puntando dritto al cuore. Il sayan non si mosse. Lasciò che il colpo lo trapassasse da parte a parte. Un fiotto di sangue raggiunse la gola fino a ricadere a terra in un gemito convulso.
Sorrise appena o almeno così parve a Kakaroth, prima di cadere a terra esanime. Tremò per un istante, il suo sguardo rivolto al cielo diventava sempre più effimero e vacuo, il delirio della folle un rumore ovattato lontano.
"Radish" Kakaroth rimase immobile ricadendo allibito ed esausto sulle ginocchia.
"Kakaroth è il vincitore" il portavoce ne proclamò quella che doveva essere la vittoria; quello che per lui sarebbe stato l'inizio di un incubo.

***


"Kakaroth io combatto domani ti voglio in forma" Alexis aveva fatto visita all'amico nonostante sentisse la spada di Damocle pendere sulla propria testa.
"Lo sapeva, l'ha sempre saputo" era passato un giorno esatto dall'incontro il tempo che intervallava le varie battaglie della fase finale del torneo.
"Non ti fa bene tormentarti così, devi reagire, devi farlo almeno per Chichi" Alexis sapeva tutto, Kakaroth si era confidato più volte con lui senza contare che il Consiglio gli passava continue informazioni.
"Chichi, ha usato lei" Kakaroth sorrise amareggiato ripensando a come suo fratello era riuscito a manipolarlo senza sforzo.
"Me lo ha fatto dire capisci? Sono stato io a rivelargli il mio punto debole, il mio nervo scoperto. Sono stato un idiota" con la forchetta giocherellava con il cibo senza però mangiarne neppure una briciola.
"Io non lo conoscevo, ma credo sia stato il suo modo per dirti che ti voleva bene. Voleva farsi perdonare da te Kakaroth" il sayan annuì senza convinzione e fingendo di voler riposare mandò via Alexis senza rendersi conto di comportarsi da perfetto egoista.
Quella sera Alexis avrebbe parlato con il Primo, avrebbe preteso delle garanzie. Sarebbe morto di buon grado per la sua famiglia, ma se la morte di Radish era stata di un qualche insegnamento, non sarebbe salito sul ring prima di sapere i suoi al sicuro.
Kakaroth stava già dormendo quando Chichi fece capolino nel suo padiglione.
Si erano visti pochi minuti dopo l'incontro, poi il sayan aveva sempre chiesto di voler rimanere solo. "Buonanotte amore mio" gli baciò una tempia prima di accoccolarsi accanto a lui e insieme passarono la notte, innocenti e silenziosi.





Ciao ^^
Grazie a tutti per la pazienza e la costanza sono ingiustificabile. Ringrazio le ragazze che mi hanno scritto incitandomi a continuare, grazie davvero. Come sempre invito a recensire o a scrivermi in posta per commenti giudizi e critiche e ringrazio tutti i lettori!
Un bacione <3
  
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