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Autore: Kucchan_    09/05/2014    1 recensioni
[SOSPESA]
Catturare Kyuubi e Hachibi è un'impresa fin troppo difficile, specie se si è sempre indaffarati o tesi.
E allora, perché non prendersi una bella vacanza di sette giorni in un'isola dalle sabbie dorate?
La risposta è ovviamente affermativa, finché quella rena aurea si rivela un vero e proprio inferno.
Come farà la famigerata Organizzazione Alba a cavarsela? Niente domande: Pain risolverà tutto.
[Nessuno dei membri dell'Akatsuki è morto.]
***
Sono Kucchan_, e questa nuova storia è incentrata sull'Akatsuki. Spero vivamente che farete una piccola capatina, ne sarei felice!
Comunque, se non si è capito, ho deciso di vedere l'organizzazione più temuta al mondo alle prese con nuove esperienze!
Ci metterò tutta me stessa per creare situazioni imbarazzanti e battute ridicole!
Genere: Comico, Commedia, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Akatsuki
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Il leader dell’Akatsuki decide improvvisamente di sottoporre i suoi ad un allenamento speciale, ma la situazione si ribalta del tutto:l’Organizzazione Alba andrà al mare!
Cosa potrà mai succedere a questa banda di svitati?
 
 
Capitolo 2 – Che inizi la festa!
 
Arrivati a quella spiaggia divina, i membri dell’Akatsuki quasi non credettero a ciò che si mostrava davanti ai loro occhi: la sabbia era pulita, e c’erano persino le conchiglie. L’acqua, invece, era azzurra, quasi trasparente, e una piacevole brezza leggera si alzava di tanto in tanto. La ciliegina sulla torta? Il suono delle onde che ballavano verso la spiaggia.
Quello sì, che era un paradiso terrestre!
«Allora, chi è il capo diabolico?» domandò con aria soddisfatta Pain.
«Tutti fuorché lei, Signore!» risposero quasi commossi i suoi sudditi, inchinandosi.
Tutti tranne Kakuzu, che era rimasto lì, fermo, a sbruffare. Seppur la catapecchia costasse poco, costava comunque dei soldi. E quindi, quella settimana non sarebbe stata delle migliori.
«Hey, maledetto Kuzu, inchinati anche tu! Dico, l’ho fatto io che sono un Jashinista – e tra l’altro di Pain non me ne frega niente! – e tu resti lì impalato? Almeno fingi!» Strepitò Hidan.
«No, Hidan.» Ma quella voce non era di Kakuzu, bensì del capo. «Dovete ringraziare anche lui.»
«Per averci fatto dormire in una baracca del genere? Piuttosto lo faccio saltare in aria!» Deidara si svegliò all’improvviso; fino a quel momento aveva deciso che tacere e annuire sarebbe stata la cosa migliore, ma ringraziare il tirchiaccio del gruppo.. mai!
«Spiegami perché dovrei farlo!» Urlarono all’unisono Kisame e Itachi; quest’ultimo, accortosi di aver reagito in quel modo, finse di dormire in piedi, sotto lo sguardo irritato – per essere stati presi per idioti – e stupito – per la reazione – dei compagni.
Pain, però, decise di dare spiegazioni: «Ragazzi, calmatevi. Vi ripeto che dovete ringraziare anche lui.»
In molti si domandavano ancora il perché, ma lo capirono pochi istanti dopo: a quanto pareva, Pain e Kakuzu si erano messi d’accordo sin dall’inizio. Avevano deciso di affittare quella casetta semi-distrutta perché costava poco, e fin qua ci arrivavano tutti. L’importante, diceva lo spilorcio, era che restasse in piedi e non fosse piena di insetti vari.
Più avanti, però, c’era una spiaggetta privata. E questo era molto strano: il leader aveva per caso assassinato i vecchi proprietari della spiaggia? No, assolutamente no. Li aveva corrotti? Nemmeno questo.
Fece loro segno di seguirli, per poi mostrare un cartello situato poco più avanti.
“Proprietà Uzumaki”, diceva il cartello. Come dire che la spiaggia era gratis, perché apparteneva a Pain.
«Eh? “Proprietà Uzumaki”? Siamo qui per tendere una trappola a Naruto?» Domandò lo stolto Zetsu bianco. Ma l’altra sua metà lo mise a tacere: «Il capo in realtà è Nagato. Nagato Uzumaki, per l’esattezza.»
Sotto le grida di gioia dei suoi sottoposti, Pain ricevette un abbraccio da Konan: «Grazie, Nagato.» gli sussurrò.
«Allora è pacchia, no? Che inizi la festa!» Gridò Hidan, il pazzo del gruppo.
Si tolse in fretta la maglietta, i pantaloni e l’intimo, per poi correre verso l’acqua e tuffarsi.
Sotto lo sguardo imbarazzato di Konan, che si copriva gli occhi, e quello omicida degli amici, venne ripescato in quattro e quattr’otto dai tentacoli del suo compagno di squadra; appena l’albino tornò in superficie, quasi strozzato da tutti quei "cosi" - così li chiamava - che l’avvolgevano, ricevette dei pantaloncini in faccia.
«Prima il costume, brutto idiota. Smetti di fare figure del genere.» gli ordinò Kakuzu.
«Eh?!» Hidan riprese fiato. «La religione di Jashin non me lo vieta, io posso anche continuare a sguazzare in acqua!».
Gli altri avevano deciso di mettersi d’accordo sul programma della giornata, mentre quei due litigavano. In fondo, vedere Hidan conciato a quel modo era piuttosto equivoco. Non era una bella scena da vedere.
«Hidan, Kakuzu! Venite qua! Tobi ha avuto un’idea fantastica!» chiamò il ragazzo con la maschera, qualche minuto dopo. Possibile che una testa quadra come lui avesse avuto una buona idea?
Hidan si vestì velocemente per poi correre dall’altro idiota del gruppo, incuriosito da una sua possibile “idea fantastica”. Kakuzu lo seguì.
«Tobi pensa che se prima di fare il bagno andiamo un po’ in giro, ci divertiremo di più!» Esclamò l’idiota.
«E poi Konan non ha ancora il costume. E nemmeno io, a dirla tutta.» Concluse Sasori.
Per finire, Pain aggiunse: «Ora l’acqua è fredda. Aspettiamo almeno le undici, per fare il bagno.»
Detto questo, si decise che prima dei tuffi ci sarebbe stato un giro per la città, per comprare il costume per Konan e Sasori, e in seguito per visitare un po’ il posto.
Dopodichè, sarebbero tornati tutti alla spiaggia e avrebbero giocato un po’ insieme, e poi, finalmente, si sarebbe potuto fare il bagno in mare!
 
Per le strade di quel paesino, faceva un caldo incredibile. Qualcuno si era tolto persino la maglietta, altri invece cercavano di farsi aria con le mani o giornali pubblicitari trovati in giro.
Arrivati al negozio, non ci volle molto per scegliere i costumi adatti: Konan prese un due pezzi bianco a righe azzurre, intonate con il colore dei suoi capelli. Sasori, invece, scelse un costume a pantaloncino bordeaux sobrio, senza alcun tipo di decorazione o scritta.
«Ragazzi, non so voi, ma io mi sto sciogliendo!» Disse sfinito il povero Zetsu bianco, che, stranamente, si trovava d’accordo con Zetsu nero. 
«A chi lo dici! Io non riesco più neanche a camminare!» Deidara gli dovette per forza dare ragione.
Nessuno voleva saperne di continuare a camminare, finché il genio non ebbe un'idea:
«Ragazzi.. che ne dite di un gelato?» domandò Sasori. In fondo, era quello che si faceva al mare con gli amici.. no?
«Gelato? Che roba è, si mangia?!» Chiese stupito Deidara.
«Oh.. sì, Deidara, questa volta sembra che tu ci abbia azzeccato.» Annuì Sasori, guidando poi tutti ad una gelateria. Strano ma vero, sembrava che in quel posto ci fosse già stato. Infatti, conosceva la località anche abbastanza bene.
Finalmente seduti ad un tavolo, i dieci membri dell’organizzazione stavano nuovamente discutendo: Zetsu era felicissimo di poter mangiare, ma non era d’accordo con la sua altra metà: uno voleva il gelato al fior di latte, l’altro lo voleva al cioccolato.
Tobi stava urlando da un casino di tempo, perché con la maschera non poteva mangiare. Allora, stava tentando continuamente di infilare il gelato per l’unico buco della maschera: quello per l’occhio. Quindi, continuava ad urlare: «Aiuto! Sto diventando cieco! Aiutooo!»
E cose del genere. Kisame, invece, traumatizzato dal freddo a causa di quel vento gelido che tirava alla baracca, aveva paura di leccare il suo gelato al puffo. Itachi, poi, non voleva proprio mangiare il gelato: lui amava solo e soltanto i dango*.  Kakuzu non voleva saperne di spendere altri soldi, nonostante, tutto mascherato, stava morendo di caldo anche lui.
Per finire, le bocche di Deidara continuavano a mangiare il gelato al posto del loro “padrone”, che intanto stava perdendo la pazienza.
E così, alla fine, solo cinque membri su dieci mangiarono quel tanto bramato gelato.
Tornati in spiaggia, si dedicarono ad attività tranquille quali beach volley, calcio, scavare tunnel profondissimi per poi farli sbucare dall’altro lato della spiaggia, e via dicendo.
Tutti ormai erano in costume, dato il caldo e il sudore causato da quegli esercizi.
Solo Konan, ormai, era rimasta in maglietta e pantaloncini.
«Non mi dire che non fai il bagno, Konan!» osservò incuriosito Hidan.
«A.. avrò i miei problemi, no? In fondo siete tutti ragazzi, perché mai dovrei spogliarmi?!» ribatté lei.
«Eeeh? Non voglio passare per il pervertito di turno!» Esclamò il poveretto, fissando il seno di Konan.. così, tanto per immaginare quale panorama si celasse sotto quella maglia.
«N.. non vuoi, eh?» l’immortale ricevette un pugno sulla guancia, per poi volare a due metri di distanza. «E perché diavolo mi stai guardando così?!» si infuriò Konan.
 
Se non contiamo questo tipo di eventi, potremmo anche dire che, in fin dei conti, la giornata passò tranquilla e spensierata, fra risate, pugni, tuffi, e partite di beach volley.
 
                                                                                Capitolo 2 – fine
 
Anticipazioni sul prossimo capitolo! ~
«Un ventilatore? Non credevo che esistessero cose del genere!» esclamò Kisame.
«Tobi non avrà più caldo! Evviva!» annuì poi Tobi.
«Ma siete pazzi? Mi verrà a costare una barca di soldi!» si irritò poi Kakuzu.
---
«Cosa sarebbe questo gioco con le “penitenze”? Qualcuno me lo saprebbe spiegare?» domandò Deidara.
«Un gioco in cui, se sbagli, hai una penitenza. Facile, no?» gli rispose Itachi.
«Grazie infinitamente, Uchiha!» disse poi il biondo, ironicamente.
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«Argh! E tu cosa diavolo fai qui?» chiesero stupiti tutti, persino Itachi e Pain.
«Umpf. Semplice visita, ragazzi..» rispose l’uomo sorridendo.
«Mammaiutocheppaura!» urlò Tobi, saltando in braccio a Deidara, anche lui spaventato.
 
 
----------------------------------------------------------Note ♫
Eccomi qua, con il secondo capitolo! Questa volta è più lungo, contenti? ;)
Spero che vi sia piaciuto, eh! Se non è così, vi prego di farmelo sapere con una recensione [Ma tu guarda che approfittatrice.. e.e nd. Tobi] o_o E da quand’è che mostreresti questo carattere? [Eh.. eh.. eh.. *sorriso inquietante* nd. Tobi] No aspetta. Levati dalle palle, grazie.
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Vabè, visite inaspettate a parte xD Spero che il capitolo vi sia piaciuto.. sì, lo so, l’ho già detto.
Non ho nulla da aggiungere, quindi:
 
Note:
*Dango: è una sorta di gnocco giapponese ricavato dalla farina di riso e da quella di riso glutinoso. Viene spesso servito con tè verde. Da tre a quattro dango sono spesso serviti in uno spiedo [Fonte: Wikipedia].
 
 
Allora, io scappo, eh! Ci sentiamo nel prossimo capitolo, o – spero, come sempre – nelle recensioni!
Bye bye
 
              Kucchan_
 
  
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