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Autore: Despicable Meggs    09/05/2014    6 recensioni
"Erano ritornati a casa con la figlia il giorno dopo Natale.
Quell'anno avevano passato le feste nel modo migliore. Loro due, nella loro casa con la loro bambina"
Questo è il seguito della mia FF "Per una riga in più..."! :D
Vedremo Tony e Ziva alle prese con la loro nuova vita da genitori, dopo la nascita della loro primogenita Amira!
Tanto Fluff e tanto TIVA family! Spero vi piaccia! Enjoy! :D
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Anthony DiNozzo, Ziva David
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Work problems

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Erano passati circa tre mesi da quando Ziva aveva detto a tutti che era incinta di nuovo. La gravidanza procedeva senza intoppi, era tutto normale.
Ziva continuava ad andare al lavoro, anche se cercava di fare più lavoro di scrivania possibile e limitare quello sul campo.
Non voleva correre rischi e nemmeno affaticarsi troppo. Aveva già un piccolo terremoto a casa di cui occuparsi ed era più che sufficiente.

Anche se era incinta di quasi quattro mesi la pancia si vedeva pochissimo. Era successa la stessa cosa per Amira, ma poi passato il quinto mese la pancia aveva iniziato a lievitare a vista d'occhio, quindi Ziva sapeva che era normale.
Per il resto era tutto come al solito: fame improvvisa, voglie che facevano diventare matto Tony, nausea e sbalzi di umore.
Tutte cose che non si conciliano troppo bene con il lavoro di un agente dell'NCIS.

Quel giorno Ziva era particolarmente irritabile, sicuramente a causa degli ormoni. Già dal primo momento in cui aveva messo piede in ufficio, tutti si erano accorti che sarebbe stata una giornata impegnativa.
Era nervosa ancora prima di iniziare il lavoro.

"Non fateci caso, sorriso splendente questa mattina ha la luna storta" disse Tony entrando con sua moglie e sedendosi alla scrivania.
"Oh, ma che battuta divertente Tony! Dimmi hai un libro in cui te le segni tutte?" chiese Ziva sarcastica lanciando il suo zaino vicino alla scrivania.
"No... Però è un ottimo suggerimento, devo appuntare le mie battute migliori... Così le lascio ai posteri" rispose Tony.

Ziva lo fulminò con lo sguardo, così lui decise di restare in silenzio e mettersi seduto aspettando che Gibbs dicesse cosa dovevano fare.
Si misero entrambi a copiare i rapporti al computer quando all'improvviso Ziva inziò a gridare in ebraico contro il monitor.

"Calma, calma, calma! Così lo rompi!" gridò McGee avvicinandosi a lei.
Ziva aveva iniziato a scuoterlo e a dare colpi alla tastiera, come se questo potesse risolvere il problema.

"Non funziona! Si blocca in continuazione!" si lamentò lei.
"Ok, lasciami guardare... Sistemo io" disse Tim.

In dieci minuti McGee sistemò il problema. Voleva spiegare a Ziva cosa fosse successo ma lei non lo lasciò nemmeno parlare. E Tim aveva capito che quel giorno era meglio non contraddirla.

Dopo essere tornati in ufficio da una visita a casa di un probabile sospettato, Tony vide Ziva frugare in tutti i cassetti della sua scrivania.

"Amore, cosa cerchi?" chiese.
"Del cibo... Qualcuno deve avermelo rubato" rispose lei nervosa.
"Non credo, lo avrai mangiato. Ma tra poco pranziamo, resisti una mezz'ora" le disse Tony.
"Ma io ho fame adesso. Adesso, Tony! Hai capito?" disse alzandosi e andando verso di lui.

"DiNozzo... Brutta situazione. Corri a comprare qualcosa" bisbigliò Gibbs passando a fianco della scrivania.
Anche Ziva riuscì a sentirlo.

"Hai sentito il capo? Corri!" ripeté lei.

A quel punto Tony scattò in piedi e andò velocemente alle macchinette. Non sapendo cosa volesse Ziva le prese diverse cose. Uno snack dolce, uno salato e anche delle caramelle. E per concludere anche una bottiglietta d'acqua.
Tornò alle scrivanie felice del suo operato.

"Eccoti servita, Zee" disse con un bel sorriso. Gli faceva piacere far felice la moglie. Perse il sorriso non appena vide la sua faccia.

Era seduta alla sua scrivania e Gibbs le era di fianco.
"Che succede?" chiese confuso.
"Non ho più fame" rispose Ziva seria.

Gibbs le mise una mano sulla schiena e rimase con lei.

"Le è venuta la nausea, Tony" spiegò lui.
"Ma due minuti fa ti saresti mangiata anche me" disse sconvolto.
"Adesso invece no! Non parlarmi di cibo ti prego" rispose Ziva.

A quel punto Tony mise tutte le merendine che aveva comprato nel cassetto e aprì la bottiglietta d'acqua.

"Almeno bevi un po', tesoro" le disse prendendo il posto di Gibbs.

Ziva bevve due sorsi d'acqua, poi ebbe un conato. Si mise una mano davanti alla bocca e guardò Tony.

"Woo, Ninja. Non addosso a me e non sul mio rapporto. Ci ho messo un'ora a scriverlo" le disse.
"Devi andare in bagno?" aggiunse.
"No... Sto bene" rispose lei prendendo un respiro profondo.
"Ok... Se stai male, usa il cestino. Ci pensa già tua figlia a vomitarmi addosso quando non sta bene" scherzò lui.

"Mangia qualcosa di salato, starai meglio" suggerì Gibbs.
"Tu ho preso dei cracker... Vuoi provare?" chiese Tony aprendo il cassetto.
"Ok..." rispose lei.

Tutta la giornata passò tra momenti in cui Ziva era tranquilla e altri in cui scoppiava ad urlare per delle sciocchezze.
Quel giorno il lavoro li tenne impegnati più del previsto, così fu Tony ad andare a prendere la figlia a scuola per poi tornare al lavoro dove Ziva era ancora impegnata.

"Ranocchietta! Oggi vieni al lavoro con noi" le disse Tony abbracciandola.
"Si! C'è anche la mamma?" chiese.
"Certo, ci sta aspettando. Andiamo?" rispose lui.
"Di corsa!" esclamò.

Arrivati al lavoro la prima cosa che Amira fece fu correre ad abbracciare la madre.

"Piccolina, tutto bene a scuola?" le chiese Ziva.
"Si, abbiamo giocato e mi sono colorata i vestiti" rispose lei.
"Oh, Amira! Anche oggi?" chiese un po' scocciata.
"Non fa nulla, i vestiti li laviamo, non è un problema" intervenne Tony prima che scoppiasse un'altra tragedia.
"Vieni Amira, siediti alla scrivania dello zio Tim e disegna" aggiunse.

McGee era da Abby, così Amira ne approfittò per spargere pennarelli ovunque.

"Mamma" disse.
"Non ora, tesoro" rispose Ziva.
"Ma, io ho bisogno. Mamma!" insistette lei.
"Sto lavorando adesso, Amira" ripeté Ziva.
"Ma io non mi ricordo con quante M si scrive..." iniziò Amira. Ma Ziva la fermò.
"Amira! Ti ho detto di stare in silenzio, sto lavorando!" gridò arrabbiata.

Lei guardò la madre, lasciò andare il pennarello che aveva in mano e iniziò a piangere. Quando Ziva aveva gridato si erano tutti fermati a guardare la scena. Tony avrebbe voluto dirle qualcosa ma doveva occuparsi della figlia.
Andò alla scrivania e la prese in braccio.

"Patatina, non piangere" le disse accarezzandole la testa.
"Mi dispiace" sussurrò lei mentre piangeva.
"Non è successo nulla, mamma è solo un po' nervosa" le spiegò mentre andava nella sala ristoro.
"Ora papà ti compra le caramelle che ti piacciono tanto e poi, cosa ne pensi se ti porto un po' da Abby a divertirti?" le propose sperando che accettasse.
"Va bene... Abby mi farà giocare con Bert?" chiese mentre si asciugava gli occhi.
"Credo proprio di sì. Andiamo a chiederglielo?" rispose lui.

Lasciò Amira con Abby. Si era già scordata dell'incidente con la madre, mangiava le caramelle felice mentre Abby la faceva giocare con Bert.
Quando Tony tornò in ufficio trovò la scrivania di Ziva vuota, McGee che raccoglieva i pennarelli e Gibbs con un disegno in mano.

"Dov'è?" chiese.
"Penso sia andata in bagno. Tony, tieni" disse Gibbs dandogli il disegno.

Sorrise capendo perché Amira continuava a chiedere l'aiuto di Ziva. Lo appoggiò sulla scrivania e andò a cercare sua moglie.
Trovò la porta del bagno delle donne chiusa.

"Amore, mi fai entrare?" chiese bussando.

Sentì la porta aprirsi e vide Ziva in lacrime.

"Sono un mostro Tony. Lei mi odierà e ha solo ragione" disse. Tony richiuse la porta e si voltò verso Ziva.
"Zee, non è vero. Vieni qui" le disse aprendo le braccia in modo che lei lo potesse abbracciare.
"Si invece! Voleva scrivere 'mamma' sul suo disegno, ma non si ricordava quante M ci volevano. Avrei dovuto almeno ascoltarla" spiegò.
"Le abbiamo insegnato a scrivere tre cose e lei voleva fare vedere che era capace. E io l'ho fatta piangere" continuò.

Tony la lasciò sfogare, sorridendo per la situazione.

"Ah, gli ormoni! Vero, occhioni belli?" la prese in giro.
"Non prendermi in giro! Piango con nulla adesso... Però mi dispiace, sono stata cattiva senza motivo" disse dopo essersi calmata.

Tony prese una salvietta e le pulì la faccia.

"Perché non vai a prenderla e le chiedi scusa? Vedrai che andrà bene, quando l'ho lasciata da Abby era sorridente di nuovo" le disse.
"Ottima idea. Tony, grazie..." rispose lei baciandolo.
"E stato un piacere, amore mio. Siamo in due in questa cosa, no?" le disse dandole un altro bacio.
"Te lo prometto, un giorno smetterò di farti impazzire sederino peloso" rispose Ziva uscendo dal bagno.

Tony rise.

"Lo spero o impazzisco anche io" disse pensando di essere solo.
"Ti ho sentito!" gridò lei dal corridoio.
"Hmm, la solita Ninja" pensò tra sé e sé.

Quando Ziva arrivò in laboratorio da Abby trovò Amira seduta sul tavolo, con Bert in braccio. Quando la bambina la vide si fece seria.

"Scusa mamma, non volevo farti arrabbiare" disse sperando che Ziva non fosse più arrabbiata con lei.
"Non sono arrabbiata, tesoro. E ti chiedo scusa anche io, mi perdoni?" le chiese.
"Si! Mi aiuti a finire il disegno ora?" chiese sorridendo.
"Certo. Vieni qui" disse Ziva prendendola in braccio.

Ringraziò Abby per averla tenuta con sé e insieme tornarono alle scrivanie. Ziva fece sedere Amira sulle sue ginocchia e l'aiutò a scrivere mamma.

"Ecco! Ora è finito. Tieni mamma, lo avevo fatto per te. Siamo io, te e papà e poi ho disegnato una faccia sulla tua pancia perché dentro c'è mio fratello o mia sorella" spiegò Amira.
"È bellissimo, piccola. Ora lo attacco qui" disse Ziva dandole un bacio.

Quando quella sera andarono a dormire Ziva non era ancora emotivamente stabile. Era passata dal divertirsi con la figlia mentre le faceva il bagno e la faceva addormentare, all'essere arrabbiata perché Tony nn aveva riposto i piatti nel modo in cui voleva lei.

Quando si erano sdraiati a letto era di nuovo nella fase depressione.

"Hey, Ninja... Perché sei triste ora?" le chiese Tony avvicinandola a sé e abbracciandola.
"La verità?" disse Ziva. Tony annuì.
"Non ne ho idea... Non lo so Tony, oggi va così!" aggiunse lei ridendo di sé stessa.

Anche Tony rise. Era una situazione comica e si ricordava che cose del genere erano già successe per la prima gravidanza.

"E come sta il mio piccolo o la mia piccola DiNozzo?" chiese mettendole una mano sulla pancia.
"Direi bene" rispose lei.

A quel punto Tony si avvicinò alla pancia di Ziva e si mise a parlare, come faceva con Amira.

"Hey, cerchi di far stare più tranquilla la mamma? Perché oggi era proprio pazza" disse.

Ziva gli diede uno scappellotto. Così Tony si sollevò e tornò ad abbracciarla.

"Forza, ora dormiamo. O domani oltre ad essere pazza sarai anche stanca" le disse.
"Notte, amore" aggiunse.
"Laila Tov, Tony" rispose lei accoccolandosi su Tony e chiudendo gli occhi.










Angolo dell'autrice:

Aaaaaaaa oggi pensavo di non riuscire a pubblicare e invece eccomi qui XD
Sono felice perché avevo proprio bisogno di ridere :)
Btw, anche in questa storia siamo alla fine quindi come vedere sono andata avanti con la gravidanza di Ziva...
Tanto avevamo già avuto tutta l'altra ff con Ziva incinta di Amira, era inutile rifare passo passò tutte le cose XD

Quindi vi avverto: nel prossimo (che è il penultimo capitolo) saremmo ancora più avanti con la gravidanza :):)
Mi piace Ziva sclerata per gli ormoni LOL XD

Che ne dite, sarà maschio o femmina?? Questa volta ho deciso di non dirvi cosa ho scelto! Sorpresa per tutti! :)
Tony e Ziva (e la sottoscritta) lo sanno ma non ve lo dicono XD AHHAHAHA

Spero vi sia piaciuto :)
A prestoooooo

Baci, Meggie. 
  
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