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Autore: beautifuldjsaster    10/05/2014    1 recensioni
«C'è un bel temporale qui fuori, perchè non mi fai compagnia? Facciamo la gara a chi urla più forte, più forte di quei tuoni. Più forte del rumore che hai dentro.»-Harry rimase scioccato dalle parole pronunciate dal ragazzo, era la prima volta in vita sua che gli capitava una persona che aveva riconosciuto in quel sorriso e in quegli occhi la sua debolezza. Allora si girò, con gli occhi ormai lucidi e il cuore che gli batteva forte in petto, sapeva che presto avrebbe avuto una crisi di pianto. Ma guardò quel giovane con un briciolo di speranza, e chissà se riusciva a sentire quanto forte stava urlando aiuto.
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: Lime, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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« E poi, quando stava correndo via, gli è caduto questo biglietto per terra. »-Harry tenne il biglietto bagnato tra le dita per poi metterlo davanti agli occhi di Louis in modo da fargli fare gli occhi storti.
« Harry, ci vedo! »-disse alzando la voce spostando la mano del più piccolo facendolo ridere. Gli strappò il biglietto dalla mano e cercò di leggere ciò che c'era scritto nonostante fosse bagnato.
« E' un biglietto di visita. E' un accademia, credo. Di arte. »-mormorò Louis assottigliando lo sguardo mentre era concentrato sulle lettere sbiadite presenti sul biglietto.
Harry roteò gli occhi e si alzò dal letto cominciando a camminare per la stanza con le braccia intrecciate al petto, Zayn l'aveva scombussolato. Aveva raccontato tutto a Louis di ciò che successe quella sera, e ancora sorrideva.
Sorrideva ripensando a quegli occhi castani che pur non essendo chiari, erano luminosi e unici.
Sorrideva ripensando a quella lingua che aggiungeva al suo sorriso.
Sorrideva ripensando a quella sua risata che pareva quella di un bambino.
Sorrideva ripensando la sensazione di libertà e di pienezza dopo aver urlato a squarciagola contro il cielo buio.
Sorrideva ripensando a quell'abbraccio, a quelle braccia esili strette attorno alla sua vita, a quel profumo dolce, ai loro visi bagnati a causa della pioggia violenta, a quelle labbra carnose che lasciarono un bacio bagnato sul suo zigomo, a quelle dita che asciugarono le sue lacrime, ai suoi complimenti e a quanto ora avesse usato a dovere il suo bel sorriso.
Sorrideva, e quello non era un sorriso falso, era un sorriso vero, uno di quelli che faceva a sua madre quando gli preparava il suo pasto preferito o quando batteva sua sorella Gemma ai videogiochi.
Aveva sorriso ad uno sconosciuto, ad un ragazzo dalla pelle ambrata conosciuto in un giorno di tempesta, nel suo giorno 'no'.
E poi la mente diede spazio anche a mille domande.
Chi era? Si sarebbero incontrati ancora? Louis aveva detto che su quel bigliettino c'era scritto di un accademia d'arte, e il numero?
« Louis, c'è il numero? »-chiese incuriosito Harry girando di scatto il viso verso quello del suo migliore amico che aveva coperto il suo corpo con la coperta.
« Perchè non vai direttamente lì? C'è l'indirizzo, magari vedi cosa pittura questo..questo coso. »-brontolò Louis sistemandosi nel letto e posò il biglietto sul proprio comodino, battendo poi le mani sul materasso.
Un'altra scenata di gelosia.
« Si chiama Zayn, non coso. E poi non essere geloso, non mi ruba mica. »-rise Harry sfilandosi la maglietta e si infilò nel letto accanto a Louis, tirandolo poi al suo petto per dargli calore durante il sonno.
Strinse le sue braccia attorno al suo corpo e, non appena sentì la guancia fredda del suo migliore amico appoggiarsi contro il suo petto, rabbrividì stringendolo ancora con più forza.
« Si ma questo coso è bello, e ti ha fatto provare una sensazione da te sconosciuta. »-mormorò contro il suo petto Louis, passando le sue dita fredde lungo la clavicola del riccio.
« Non vuol dire che lui prenderà il tuo posto. »-disse rassicurandolo, lasciandogli un bacio tra i capelli spettinati. Louis si lasciò andare ad un ampio sorriso con tanto di guance rosse, e avvolse il suo braccio attorno alla vita del ragazzo per stringerlo a sé.
« Mi mancavi. »-mormorò il più grande chiudendo gli occhi, tenendosi ben stretto al corpo di Harry che gli dava sicurezza e protezione.
Lui stette in silenzio, ricambiò con una maggiore stretta facendolo salire sopra di sé, era giunto il momento di farlo addormentare mentre si rilassava ad accarezzargli i capelli.
« Questo è un "anche tu"? »-domandò Louis alzando il viso verso quello di Harry, guardandolo intensamente negli occhi verdi che si perdevano tra i suoi azzurri.
« Si. »-gli rispose tenendo il contatto visivo, per poi lasciare un bacio umido sulla sua fronte prima che Louis potesse appoggiare il capo sul suo petto.
Infilò le dita tra quella massa di capelli lisci e cominciò ad accarezzarglieli lentamente, mentre con l'altro braccio stringeva il suo corpo sul proprio. Man mano i movimenti rallentavano e gli occhi di Harry si chiusero, poi tutto si fermò e entrambi si addormentarono.
Quelle erano le tipiche carezze che piacevano tanto a Louis.


Eppure quei fulmini sembravano delle urla silenziose e poi i tuoni, quelli forti, sembravano essere quelle stesse urla che nessuno sentiva.
E in mezzo a quel frastuono c'erano due giovani ragazzi che urlavano e si liberavano contro il cielo buio.
Harry, a volte, restava a fissare quella grande nuvola nera sopra le loro teste, e appena vedeva un fulmine all'orizzonte i suoi occhi brillavano e il suo cuore perdeva un battito.
Uscivano vari sospiri sempre dopo le sue urla, non riusciva nemmeno a fare quello. L'unica cosa che avrebbe fatto in quel momento era piangere.
E poi c'era l'altro ragazzo che sembrava
infuriato con qualcuno che si trovava lassù, come se quel qualcuno gli avesse fatto qualcosa. E urlava, urlava come un matto, così tanto che la formazione delle vene del collo riuscivano a vedersi a occhio nudo. Ma le sue urla non riuscivano a superare tutto quel rumore, e disse che era meglio così, almeno non avrebbe avuto nemmeno la forza di parlare l'indomani.
Poi guardava Harry e riusciva a vedere le lacrime tra le gocce di pioggia sul suo viso. Riusciva a distinguerle perchè i suoi occhi erano rossi e quel verde sembrava un verde spento, non più luminoso.
« Tu non puoi urlare
dentro, piangi e urla. »
Queste furono le parole che quel ragazzo disse per incoraggiare Harry, per fargli togliere quel mantello di imbarazzo e tutta quella debolezza e insicurezza che aveva addosso.
E allora Harry si strofinò le mani sugli occhi e tirò su con il naso guardando come la pioggia batteva contro il suolo.
« Z-Zayn..non ci riesco. »
Il moro gli fu subito vicino e lo strinse forte al suo petto. Quella stretta provocò un pianto liberatorio da parte del più piccolo.
Si stinsero entrambi, la pioggia sembrava più leggera ora e i tuoni erano meno rumorosi.
Ora c'era il rumore che aveva dentro Harry che faceva da padrone.
« Non so cosa tu abbia, ma passerà.. »
Gli accarezzò i ricci bagnati mordendosi con forza il labbro inferiore per cercare, in qualche modo, di trattenere le lacrime alla vista di quel piccolo ragazzo che piangeva tra le sue braccia.
E allora lo strinse ancora di più, così forte che quasi gli fece mancare il respiro, e ad Harry piacque quell'abbraccio. Potè quasi sentirsi libero, al sicuro, pieno.
E le lacrime cessarono.
« Sembra che ti abbia lasciato il posto. »-sussurrò Zayn al suo orecchio accennando una lieve risata, dando anche uno sguardo alle nuvole scure nel cielo.
« Scusami, sono sembrato un bambino piagnucolone. »
Detto questo, Harry si staccò dal corpo di Zayn e si asciugò gli occhi portando lo sguardo su quello del ragazzo. Entrambi risero ma Zayn scosse il capo.
« Siamo tutti un po' bambini, e poi mi piace chi tira fuori questo lato di sè. Ormai sono tutti troppo
uguali. »
Alle sue parole, quasi gli parve di vedere del rossore sulle guance del riccio davanti ai suoi occhi. E così curvò le labbra da un lato e gli spettinò i capelli bagnati.
« Vai a casa e asciugati per bene. »-gli lasciò un bacio sullo zigomo dando una stretta ai suoi fianchi, e Harry si alzò di poco sulle punte per la piccola differenza di altezza che c'era tra loro. Cercava di aggrapparsi alla sua
ancora.
Dopo vari sguardi e piccoli sorrisi, Zayn cominciò a correre in mezzo alla strada vuota, e Harry rimase a guardarlo con il sorriso sulle labbra.
Ora si sentiva carico
.


Il mattino seguente il sole splendeva nel cielo azzurro. Fuori c'era ancora un vento freddo ma si stava bene, e Harry era già sveglio che accarezzava i capelli del suo migliore amico che ancora dormiva. Louis era un dormiglione.
Messo in quel modo sembrava un bambino; aveva le dita posate sulle labbra che formavano un labbruccio a causa della pressione della guancia contro il petto di Harry.
Lui era sveglio e aveva il cuore che batteva veloce, aveva sognato la serata passata con quel ragazzo, Zayn.
Aveva ripercorso le stesse emozioni e sembrava così reale che quella mattina ancora aveva il battito cardiaco accelerato e il respiro veloce. Poteva sentire persino il profumo di quel ragazzo.
« Lou, dai svegliati.. »-mormorò spostando alcune ciocche di capelli dal viso del ragazzo per guardarlo meglio. Sentì un movimento e così gli prese la mano e se la portò alle labbra cominciando a baciargli le dita lentamente.
Teneva lo sguardo fisso su di lui per vedere un suo sorriso o il rossore sulle sue guance a quelle azioni, ma ancora niente.
« Piccolo, non posso stare tutto il giorno qui. »-disse tra i baci che lasciava sulle sue dita, e finalmente vide il viso del ragazzo alzarsi verso il proprio.
Era troppo dolce la mattina e Harry non riusciva a resistergli. Aveva gli occhi leggermente più grandi, le guance rosse, i capelli stropicciati e la voce roca.
E poi si incollava a lui perchè voleva dormire.
« Buongiorno Haz. »-sussurrò accennando un sorriso a labbra chiuse tenendo gli occhi socchiusi, e giocò per un attimo con le labbra del riccio prima di riportare il capo sul suo petto.
« Giorno anche a te, dolciume. »-Harry lo spostò dall'altra parte del letto e gli fece una pernacchia rumorosa sul petto, scoppiando poi a ridere. Tenne le sue mani grandi sui fianchi di Louis e lo guardò sorridendo ampiamente, in modo che lui potesse giocare con le sue fossette-lo faceva sempre.
« Cosa vuoi per colazione? »-gli chiese Louis affondandò l'indice in una delle fossette per poi passare una mano tra i ricci arruffati.
« Un piccolo bacino e i cereali. »-si mise sù tenendo il peso sulle braccia e guardò Louis arrossire.
« Questa è una delle famose giornate dove sembro un bambino quando mi sveglio, vero? »-disse lasciandosi scappare una risata per poi appoggiare le mani sul petto di Harry, accarezzandogli la pelle sotto le dita.
« Tu sei sempre un bambino, ma stamattina non voglio trattenermi. E poi è già successo, è solo piccolo, mica grosso. »-il riccio scoppiò a ridere mentre si avvicinava al viso di Louis che ancora arrossiva per ogni sua parola detta.
Dopo una manciata di secondi le loro labbra erano attaccate, l'una sull'altra. Poi Harry, con l'intento di far impazzire Louis e di farlo arrossire, strofinò lentamente la punta della lingua sulle sue labbra sottili.
Un "Har" uscì dalle labbra del più grande prima di aggiungere anche lui la lingua a quel bacio per renderlo più passionale e intenso. Le sue piccole mani si perdevano tra i ricci spettinati di Harry, mentre lui spingeva le dita nel cuscino sotto il capo di Louis. Le loro lingue si rincorrevano, si accarezzavano, si intrecciavano e le loro mani si sfioravano e poi si stringevano.
Dopo quel bacio, Harry si staccò lentamente dalle sue labbra con il respiro e il battito cardiaco veloce. Lo stesso Louis, ma era messo peggio visto che guardava Harry con difficoltà, era in pieno imbarazzo.
« Ora i cereali. »-scese dal suo corpo e gli afferrò la mano per farlo scendere. Dopodiché andarono entrambi in cucina e Louis era di poche parole la mattina-specialmente quella mattina-quindi Harry si limitava a guardarlo e a stringergli la mano nel percorso.
Dopo aver fatto colazione, un pensiero fiorì nella mente di Harry.
Quell'accademia.
Voleva andarci ma senza di Louis, voleva stare da solo con quel ragazzo e scoprire qualcosa in più su di lui.
Ma non sapeva se andarci o no, era insicuro, ma allo stesso tempo moriva dalla voglia di rivederlo e di sorridere davvero, e persino di arrossire e di sentirsi in imbarazzo sotto il suo sguardo.
Però non voleva risultare uno stalker, e voleva di nuovo vederlo entrare nella panetteria come ieri sera.


Londra era grandissima e affascinante, in quel periodo molti turisti erano lì in viaggio e ora Harry era nella sua auto in cerca di quella famosa accademia. Era ansioso, non sapeva cosa avrebbe fatto se avrebbe trovato quel ragazzo.
Una volta arrivato al luogo, fermò l'auto lungo il marciapiede e uscì. L'accademia era bella grande e nel centro c'era una grande statua. Era tutto magnifico.
Si guardava intorno in cerca del ragazzo ma vide solo altri ragazzi più grandi di lui entrare all'interno dell'edificio, e anche molte altre ragazze.
"Stupido Harry, cosa sei venuto a fare qui." penso tra sè e sè mentre si incamminava di nuovo alla propria auto. C'era rimasto male, voleva incontrarlo, ma oggi non era lì.
Sarebbe ripassato.
« Harry? »-qualcuno lo chiamò e quel qualcuno aveva la voce di chi stava cercando.
Spalancò per un attimo gli occhi mentre apriva la portiera dell'auto, e poi si girò verso le sue spalle incontrando lo sguardo curioso del ragazzo di fronte a sè.
Indossava gli occhiali, una maglietta bianca con scollo a 'V' che lasciava intravedere un tatuaggio sul petto con un bacio nel mezzo e le ali ai lati, dei jeans stretti neri e ai piedi aveva un paio di stivaletti.
Harry cercò di regolare il proprio battito e il tremolio del suo corpo.
« Oh, hey Zayn. Che ci fai tu..qui? »-cercò di far finta di niente mentre giocava con il bigliettino che aveva nella tasca dei jeans.
« Ci "lavoro". »-gli rispose accennando una risata, mentre Harry sembrava spiazzato. Cos'era, un professore?
« Dai vieni a vedere, l'interno è molto meglio dell'esterno. »-lo tirò per la spalla e entrambi camminarono verso il portone dell'accademia.
Harry rideva solamente, era di poche parole ed era agitato. Zayn parlava continuamente di arte, di questa accademia, di cosa facevano i ragazzi lì, ma non disse niente di cosa faceva lui in quel posto.
« Qui si trova l'aula dove io "lavoro". »-mimò nuovamente le virgolette con le dita e aprì la porta facendo entrare per primo Harry.
Lui ispezionò la grande aula, c'erano i ragazzi già seduti in cerchio su dei sgabelli e davanti a loro c'erano dei cavalletti in legno con sopra delle tele. Avevano tutto l'occorrente su una piccola superficie accanto a loro, e sembrava che aspettassero solo Zayn.
« E cosa ci fai qui? »-finalmente gli chiese Harry senza imbarazzo, anzi, con curiosità.
Zayn guardò gli occhi di Harry con intensità e curvò le labbra in un sorriso malizioso mentre si dirigeva al centro della stanza, sfilandosi la maglietta. Harry rimase nuovamente spiazzato.
Il suo fisico era esile, i muscoli scolpiti, ed era pieno di tatuaggi. Aveva la pelle liscia e morbida.
Il riccio si appoggiò all'arcata della porta mentre Zayn si girò verso di lui sbottonandosi i jeans, entrambi mantenevano un contatto visivo.
Eppure, quegli occhi verdi attirarono tutti.
Quasi sembrò che i ragazzi presenti in quell'aula volessero cominciare a disegnare i due che si guardavano, invece di disegnarne solo uno.
Era come se si stessero guardando dentro, perchè in fondo Zayn sapeva cosa nascondeva Harry.
« Fammi indovinare, modello di nudo? »-domandò Harry puntando l'indice contro Zayn che si mise a ridere, annuendo con il capo.
« Ci sei arrivato, riccio. »-ormai era già in boxer e tutti aspettavano il professore, quindi si infilò un accappatoio bianca per coprirsi.
Si avvicinò ad Harry e appoggiò il gomito contro il muro, era una vicinanza estrema. Quegli occhi, i loro occhi sembravano delle calamite e Zayn si perdeva in quel verde così luminoso.
Così come Harry si perdeva in quel colore scuro degli occhi di Zayn, ed era fin troppo.
Allora sorrise senza muoversi, restò con la spalla contro l'arco della porta e tenne lo sguardo su quello del ragazzo.
« Quando stacchi? »-gli chiese Harry tenendo le braccia intrecciate al petto, inclinando leggermente il capo su di un lato fotografando il viso del ragazzo con la vista.
« Verso le 12.00, credo. Resti qui? »-Zayn posò una mano sul braccio di Harry accarezzandolo delicatamente fino al polso.
Stava quasi per sciogliersi a quelle attenzioni.
« Non qui, resto in giro, magari ci sono altri modelli. »-alzò entrambe le sopracciglia per poi scoppiare a ridere in una piacevole risata mostrando maggiormente le fossette che addolcirono il moro.
« Io sono quello più interessante, fidati. »-gli fece l'occhiolino e rientrò nell'aula posando le mani sull'accappatoio. Camminando verso il centro della stanza, un uomo alto dai capelli grigi e brizzolati entrò nell'aula, posò un registro sul bancone e con un cenno di mano indicò i boxer di Zayn.
A questo punto Harry sarebbe arrossito e sarebbe scappato via, ma restò lì, tanto era di spalle e c'erano i ragazzi davanti a lui.
Cosa fece Zayn? Sapendo che Harry si sentiva imbarazzato sotto il suo sguardo, allora si girò verso la porta dove c'era lui. Si sfilò di colpo i boxer lasciandoli cadere sul pavimento e si inumidì le labbra con la lingua, posando lo sguardo sugli occhi verdi del riccio.
"oh Dio, Zayn.." si sussurrò in mente scuotendo il capo e abbassando il viso sentendo le guance colorirsi di un rosso intenso.
Ottenuto ciò, Zayn si sedette sulla sedia posta davanti a lui e si curvò su se stesso posando il gomito del braccio sinistro sulla coscia dello stesso lato. Alzò il viso verso la finestra e i raggi solari gli illuminarono quel bel viso che aveva.
Harry moriva dalla voglia di essere uno di quei ragazzi, ma non era fatto per disegnare. Solo che voleva vedere quanto fossero belli i suoi occhi al sole.
Guardò con attenzione i ragazzi che erano concentrati sul telo e sul corpo di Zayn davanti ai loro occhi. Era una cosa pazzesca.
« Ragazzo, io lascio un attimo l'aula per fare colazione, il mio stomaco sta urlando aiuto. Resta tu da guardia. »-il professore diede una pacca violenta sulla spalla di Harry che annuì di colpo. Si toccò la spalla fulminando l'uomo con lo sguardo ed entrò nell'aula, chiudendo la porta alle proprie spalle.
Pensò di mettersi a dialogare con uno dei ragazzi, giusto per spezzare il silenzio, ma li vedeva tutti concentrati.
« E' sempre tutto così in questo posto? »-domandò ad alta voce camminando alle spalle dei ragazzi per guardare ciò che stavano disegnando.
« Sempre tutto così, il silenzio serve per concentrarsi. »-rispose una ragazza dai capelli lunghi che teneva lo sguardo sulla propria tela mentre disegnava accuratamente i dettagli del corpo di Zayn.
Harry si aggirava tra di loro guardando come muovevano la matita lungo il telo bianco e vide che ad alcuni il disegno riusciva bene e ad altri benino. Poi si trovò davanti a Zayn, alle spalle di un ragazzo che stava disegnando il suo sguardo, usavano anche dei pastelli a cera.
Tutti neri.
« Qualche volta dovresti venire anche tu a fare compagnia Zayn, sei bello alto e hai delle belle spalle. »-Harry si girò verso il ragazzo accanto a lui e gli sorrise, un po' imbarazzato dalle parole dette.
Poi guardò Zayn che gli fece un occhiolino.
Restò a guardarlo, chissà com'era stare al suo posto, seduto su una sedia e a stare fermo per ore. In compagnia, magari, la cosa sarebbe stata più divertente.
« Sarebbe un piacere. »


 

SPAZIO AUTRICE
Ciao a tutti, siamo al terzo capitolo.
Come vi sembra? Spero vi sia piaciuto anche questo
e di ricevere altre recensioni, negative o non.
Qui c'è stato un bel bacio tra Louis e Harry, questo
potrebbe cambiare le cose..ma non dalla parte del riccio.
Lui ormai sogna Zayn e spera sempre di incontrarlo ogni
giorno, ne è affascinato. Vuole sapere ogni cosa su di lui,
cercare di capire anche quale sia la sua debolezza e di asciugare
anche le sue lacrime.
Vuole esserci.
Spero che continuerete a leggere la storia, e ringrazio chi ha recensito
e chi ha letto i precedeni capitoli.
Alla prossima!

 
  
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