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Autore: oned has save me    10/05/2014    1 recensioni
dall'8 capitolo:
“nerd perché sei così?”
“Così come..?” –rabbrividii al suo tocco
“Così diversa..”
“Io..” -gemetti al suo tocco.
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Genere: Erotico, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Qualcuno mi tappò gli occhi. Mi spaventai. Così gli tolsi le mani mi girai e mi ritrovai il mio migliore amico di fronte. “Liam!” –esclamai con un mega sorriso “Bellissima come stai?” –mi abbracciò “Bellissima?” –lo guardai stranita “Non lo sapevi che sei bellissima?” “E tu lo sapevi che sei il miglior amico che uno possa desiderare?” “sisi lo sapevo u.u” “ahaha quanto sei stupido” “dai andiamo!” Arrivammo a scuola appena in tempo per il suono della campanella. ognuno andò in classe propria: io al piano di sopra lui invece stava sotto. Salii le scale sentivo gli occhi di tutti puntati addosso. Stavano ridendo di me, come al solito d’altronde. Forse anch’io un po’ me la cercavo, insomma si dai, ero io che decidevo di vestirmi in quel modo, ero io che nascondevo il mio corpo che faceva invidia anche alle cheerleader e a quella troia di Jessica. Facendo atletica non ero grassa, anzi, ero molto magra ma avevo anche un po’ di massa muscolare. Comunque sia odiavo mostrare il mio corpo, non ero come le altre ragazze. Arrivai in classe puntuale. Oggi, il primo giorno di scuola, mi aspettava un’ora di chimica. Ok si ero brava a scuola, ma chimica era la materia che più odiavo al mondo e farla il primo giorno di scuola per giunta anche in prima ora non mi andava, così a differenza degli altri anni mi andai a mettere per la prima volta quasi in fondo all’aula. La classe era ancora completamente vuota. In 4 anni di liceo ero riuscita a farmi scartare da tutta la classe, anche dalle più “sfigate” così venivano chiamate coloro che non avevano un corpo perfetto e che mangiavano in continuazione. che schifo di scuola! Quanto avrei voluto scappare. Solo perché non eri perfetta ti criticavano! Il suono della seconda campanella mi fece tornare alla realtà. Indicava l’inizio della lezione. Tutti i miei compagni entrarono in classe e aspettammo la prof. vidi il gruppo di ragazzi che facevano parte della squadra di football avvicinarsi a me. ‘strano, cosa vorranno?’ –pensai Insomma in 4 anni non mi avevano praticamente mai parlato e le poche volte che lo avevano fatto era per prendermi in giro. “Ehi nerd alza il tuo bel culetto dai nostri banchi!” –mi disse Marcus. Esattamente come prevedevo. Mi ha parlato solo per infastidirmi, però poi come gli faceva comodo quando voleva che gli passassi i compiti. Marcus non era il capitano della squadra di football ma diciamo che era colui che “comandava la classe” “ci state sempre voi, non vedo dove sia il problema se una volta ci sto io e poi sto occupando solo un banco, lì ce ne sono altri liberi” –replicai. Di solito non rispondevo mai, mi limitavo a obbedire e basta ed è forse anche per questo che Marcus rimase un po’ perplesso. Oggi però non so se perché ma ero in vena di rispondere. “senti secchiona il tuo banco è sempre stato il primo e ora ci ritorni, non fare la bambina” “qui l’unico bambino sei tu!” –alzai un po’ la voce “senti secchiona nerd del cazzo o ti alzi oppure ti renderò il resto dell’anno scolastico ancora più schifoso rispetto agli altri anni” –disse ancora più arrabbiato “Marcus smettila di importunare Diana o ti manderò dal preside” –fortuna che la professoressa era entrata in quel momento. “Prof non si vuole togliere dal mio banco” “non chiamarmi prof” “scusi, professoressa..” –disse scocciato “comunque non capisco che cosa c’è di male se sta al posto tuo, è sempre stata al primo banco se per una volta non ci sta non succede nulla, tu più tosto al primo banco non ci sei mai stato e non ti farebbe male..” Ok odiavo la chimica, ma amavo la prof! Era la prima volta che mi difendeva e la prima volta che io avevo VINTO contro i più popolari. Esatto, ogni giorno era una lotta e io perdevo sempre, ma oggi per la prima volta avevo assaporato la vittoria. Mi sentivo più leggera, più felice. prima di prendere una sedia e portarla al primo banco, Marcus si avvicinò a me e mi sussurrò “non finisce qui secchiona” A quelle parole dei brividi percorsero la mia schiena, poi svanirono e seguii la lezione. Era l’una. Pausa pranzo. La odiavo. Durava un’ora e poi altre due ore di scuola. Odiavo la pausa pranzo perché quando Liam non poteva stare a mangiare con me, io restavo sola, seduta sul prato con la schiena attaccata ad un albero a scrivere il mio diario e a mangiare una stupida mela. Grazie al mio diario mi sfogavo. Quando scrivevo esprimevo tutto l’odio possibile ed immaginabile. Oggi sfortunatamente Liam non poteva stare con me. “Piccola scusami tanto, ma lo sai che è da 3 mesi che non vedo Ally, perdonami!” –mi disse con voce veramente molto dispiaciuta e triste. “Ehi tranquillo, va da lei!” –lo rassicurai Ally, o meglio Allison, era la ragazza che piaceva a Liam dall’anno scorso, non era mai riuscito a conquistarla poiché lei era fidanzata, però erano molto amici e Liam mi aveva detto che circa un mese fa il suo ragazzo l’aveva lasciata e questa era l’occasione giusta per Liam per non farsela scappare. sorrisi a quel pensiero. Quanto vorrei anch’io che qualcuno si prendesse cura di me, che mi cercasse, che mi amasse, che mi proteggesse..ma tutto ciò è impossibile, rimarrò zitella a vita. Avevo 18 anni, ero senza genitori, avevo un solo amico, non ero mai stata con un ragazzo, non avevo mai baciato, cosa poteva andare peggio di così? Ecco cosa poteva andare peggio: LUI. Quel ragazzo che più odio al mondo, il capitano della squadra di football, lo stronzo della scuola, colui che se le scopa tutte. Con quella faccia angelica tutte cadevano ai suoi piedi ma in realtà era tutto un trucco per nascondere la sua vera identità: quella da stronzo. Il ragazzo più stronzo che abbia mai conosciuto, era anche più stronzo di Marcus. Solo perché è il capitano della sua squadra non significa che si debba sentire figo, anzi secondo me era un coglione nato, tutto muscoli e niente cervello. Esatto un coglione, e ancora più coglione erano tutte quelle anatre bionde che gli andavano dietro, solo per una scopata e via, che schifo. Io non conoscevo il significato della parola “amare” ma di certo non era quello che facevano loro, quella era solo attrazione momentanea e poi tutto sarebbe finito, invece l’amore è quel sentimento che ti prende così all’improvviso senza un perché, ti provoca mille emozioni: farfalle nello stomaco, pazzie, odio, dolore, felicità, sofferenze, tutte sensazioni sia positive che negative che con l’attrazione non provi, poiché con l’attrazione si prova solo piacere, il quale poi sparisce, invece l’amore se è vero, può durare anche per sempre. Ecco questo è quello che sapevo io sull’amore, o meglio, quello che avevo letto, poiché tutte queste sensazioni non le avevo mai provate e forse mai le proverò. Peccato però, almeno una volta mi sarebbe piaciuto provare tutto ciò, mi sarebbe andato bene anche solo per una volta. Mentre pensai a tutto ciò stavo scrivendo il mio diario. Caro Diario, La prima parte della giornata devo dire che per la prima volta è andata bene. Ho vinto una ‘lotta’ contro Marcus, diciamo che mi sento un po’ sollevata, ma a farmi ritornare l’oscurità è quel coglione, la persona che odio di più al mondo, oltre a mio padre ovviamente. La giornata purtroppo non è ancora finita, chissà che altro mi dovrà succedere.. A dopo! Tua Diana “ahahahah” A disturbarmi furono le risate di quelle paperelle intorno a quel coglione. ‘perfetto ora neanche qui posso stare in pace..” –pensai chiusi il diario, mi alzai, presi la mia borsa, lo misi dentro, mi pulii i pantaloni nel caso fossero sporchi di terra o erba e andai verso gli armadietti. mentre camminavo guardai a terra. Vedevo un’ombra dietro di me, come se mi stesse seguendo, ma non ci feci molto caso, sicuramente sarà qualcuno che stava andando anche lui/lei verso gli armadietti! Arrivata agli armadietti, posai la mia borsa, lo chiusi e mi girai per andarmene, ma sobbalzai alla sua vista. CONTINUA!
  
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