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Autore: fedez_etta    10/05/2014    3 recensioni
un'adozione, una nuova famiglia, una nuova casa, nuove amicizie, nuove emozioni, nuove sensazioni. tutto cambierà. niente potrà rimanere come prima. sia positivamente sia negativamente.
STORIA JORTINI
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 10
Tutto verrà a galla

 
Driinn, driinn. La sveglia è appena suonata. Dopo aver passato 20 minuti con Jorge sono tornata a casa e ho cercato di prendere sonno. Non abbiamo parlato di quello che era successo perché non ne avevamo avuto modo e poi non volevamo rovinare il nostro momento. Ci siamo baciati e ci siamo scambiati frasi dolci. È incredibile come una persona possa far stare bene un’altra persona. Spengo la sveglia che stava ancora continuando a suonare e piano e a malavoglia mi alzo dal mio caldo e soffice letto. Vado vicino l’armadio e scelgo i vestiti. Non so che mettermi ma oggi voglio essere casual. Opto così per una pantaloncino a vita alta nero con un fiocco dietro bianco, una maglietta da infilare dentro la gonna bianca con la scritta in nero: “ i can’t forget about you” che significa io non posso dimenticarmi di te e poi le mie adorate air force bianche. Vado in bagno, mi lavo la faccia, i denti e mi aggiusto i capelli facendomi una coda. Poi mi trucco in modo leggero. Matita nera agli occhi e un rossetto rosso. In seguito esco dal bagno e prendo la mia borsa pinko nera e ci metto dei quaderni, un astuccio con dentro due penne, una matita, una gomma e un righello. Prendo la borsa e scendo giù, in cucina, per fare colazione. Appena scendo vedo che c’era solo Diego, oltre a mia madre che prepara la colazione. Papà non c’è sicuramente perché è andato a lavorare. < buongiorno > dico allegra e con un sorriso sgargante. < buongiorno, ti vedo più felice rispetto a ieri. > risponde il mio adorato fratellone. Eh già. dopo aver rincontrato Jorge mi sento molto più sollevata. Almeno so che non se ne andato per me, perché fosse stato così non me lo sarei potuta perdonare. < la notte mi ha aiutata > rispondo in modo misteriosa poiché non posso dire niente a Diego di Jorge perché lo promesso. Da un lato vorrei condividere questa mia felicità ma se Jorge vuole così non sarò certo io a cambiare il suo volere. Comunque questa notte Jorge ha detto che non era sicuro che ci poteva rincontrare anche il giorno seguente e quindi lo avrebbe detto lui quando e dove ci incontreremo. < sono felice per te sorellina, comunque muoviti a fare colazione che dobbiamo andare a scuola che già stiamo in leggero ritardo secondo i miei calcoli > tende a precisare Diego senza incuriosirsi più di tanto sulla mia felicità. < si, tranquillo. Non ho molta fame quindi mi limiterò a mangiare solamente due fette biscottate. > dico iniziando a spennellare la nutella sulla fetta biscottata. < lascialo perdere. Se arriverete in ritardo per una volta, non succederà nulla di grave. Di che vuoi vedere Clara e la finiamo qui > dice, infilandosi nel discorso, mamma. < concordo anch’io per questa motivazione ma sul serio non ho fame. Ieri sera la cena è stata molto deliziosa e piena. Mi state viziando tantissimo. > dico per poi mostrare un altro sorriso. Mi stanno trattando da regina e questo non mi dispiace molto. Dopo aver mangiato le fette biscottate prendo la borsa e ci dirigiamo verso l’uscita. < mamma oggi veniamo all’una. Ci vediamo dopo > dice Diego per poi andarsene seguito a ruota da me. E cosi inizia un altro giorno.
 
Adesso stiamo aspettando a Gregorio. Appena siamo arrivati Diego mi ha fatto conoscere Clara, la sua fidanzata. Ieri non era venuta perché si sentiva poco bene. Dopo aver passato un po’ di tempo con i ragazzi avevo visto l’orario e avevo notato che la prima ora c’è l’avevo con Gregorio, il professore di ballo, e per questo mi dovevo andare a cambiare. Dopo essermi cambiata, con le robe che avevo nell’armadietto procurate ieri dopo aver sentito il consiglio di Diego, mi sono diretta nell’aula di ballo ed eccomi qui. Sto facendo riscaldando. L’aula inizia a riempirsi finché tutti gli alunni entrano nell’aula. Infine entra il professore. È arrabbiato si vede dalla sua faccia. Questo non prevede  nulla di buono.
 
Avete presente quando vi ho detto che un Gregorio arrabbiato non porta a nulla di buona?? Beh avevo ragione. Subito dopo ci ha dato da fare degli esercizi di danza classica, che noi odiamo con tutto il cuore, per poi passare a fare delle intere coreografie di classica. È stata una vera tortura. Nonostante ciò sono viva e felice. Perché felice?? Perché mi è arrivato un messaggio da Jorge dove diceva di incontrarci allo stesso posto di ieri ed infatti è lì che mi trovo. Lo aspetto fino a quando non mi sento tirare dalla vita e farmi girare. Quando finalmente riesco a vedere la persona che ha fatto questo non perdo tempo per baciarlo. Lo bacio perché è il mio yoyi. Non è passato molto tempo da l’ultima volta che l’ho visto ma per me sembra un eternità. < finalmente ti rivedo > dice tra un bacio all’altro e facendo come se mi stesse leggendo nel pensiero. < è possibile che io ho bisogno sempre di te in ogni momento?? > dico sempre tra un bacio all’altro. < è possibile perché anche io ho bisogno di te. Comunque oggi possiamo stare insieme più tempo e ti devo raccontare delle cose. > dice lui allontanandosi per poi diventare di colpo serio. < che cos’è successo?? - dico accorgendomi solo adesso del lividi che ha sparsi in faccia – chi ti ha fatto una cosa del genere?? Non dirmi le stesse persone che ti fecero del male l’altro giorno. > mi preoccupo sempre più. < è una storia lunga ed adesso te la posso raccontare ma mi devi promettere una cosa. > dice lui prendendomi le mani. < dimmi > mi limito a dire. < non devi dire niente a nessuno. Di quello che ti sto dicendo nulla deve uscire dalla tua bocca. > mi dice. Adesso sono al limite della preoccupazione. Dalla sua faccia non si tratta di una stupidaggine. Mi porta di un piccolo monolocale. < mi puoi dire qualcosa?? Puoi dirmi almeno chi ti ha costretto a scappare?? Non puoi immaginarti quante domande vorrei farti. > dico io seguendo a ruota Jorge che si siede sul divano. < tranquilla piccola. Con calma risponderò a tutto a cui vorrai sapere. Devo solo dirti di non odiarla > < odiare chi?? > non risponde. < Jorge ti prego. Odiare chi?? Chi non dovrei odiare?? > < la tua madre naturale > < perché la dovrei odiare?? > dico seriamente preoccupata. < perché è stata lei a farmi questo - si toglie la maglia che portava e vedo una cosa allucinante. Vedo una garza attaccata al busto di Jorge piena zeppa di sangue – mi ha sparato. >
 
 
 
 
 
NOTA AUTORE:
mi odierete perché non ho continuato la storia ma in questo periodo non ho tempo di respirare. Non avevo ispirazione e poi con la scuola sono sempre piena di compiti. Parlando del capitolo abbiamo visto Martina che ritorna felice come piace vederla noi, Jorge che si fa vivo ma con una ghiacciante dichiarazione. La madre naturale di Martina che lo ha sparato. Nel prossimo capitolo Jorge spiegherà un po’ di cose alla nostra cara Martina. Spero di metterlo presto ma se non lo vedete non è perché sono arrabbiata con voi o che io non abbia più voglia di scrivere ma è perché sono indaffarata. Nell’ultimo capitolo le recensioni sono aumentate e per questo vorrei ringraziare: le mie adorate follower <3
Jortini15
Vilu y leon
Simonuccia_98_
Jorgista_por la vida
jortinosamenteLeonetta
leonetta4ever
e tutte quelle che mi seguono e che purtroppo non possono recensire poiché non sono inscritte. Non so se riesco ad aggiornare entro la settimana che viene ma ci proverò. Alla prossima e un bacio <3
   
 
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