Suona il Corno

Suona il corno, dai
suonalo per me
è stagione ormai
di andarmene un po' così...

Cammino lentamente verso il patibolo, scortato dai due marine, ovvero, coloro che poi metteranno fine alla mia vita…
La mia morte è stata annunciata e, appena avrò lasciato questo mondo…che succederà?
La notizia correrà per tutti i giornali per giorni? O forse no, nessuno prenderà in considerazione la mia esistenza…meglio così.
Il figlio del mostro lascerà questo mondo…

Senza più ali
Senza la tua luce
Come un cielo che
Stelle più non ha.

Ho compiuto le mie scorribande per tutti i Mari. Il mio tempo è finito.
E’ ora che mi venga tolta la luce della vita. Teach mi ha sconfitto per poi portarmi ad Impel Down.
Volevo vendicarmi, volevo giustizia e alla fine non l’ho ottenuta…che senso ha avuto la mia vita, alla fine? Nessuna…ho trovato spiragli di luce…Babbo, fratelli miei…Rufy…
Perché? Perché mi avete accettato? Perché non mi avete lasciato vagare nel buio?

Ero il sogno di un soldato
Ero libertà
E morirò per te
Portami via…

Da piccolo volevo scoprire chi ero…volevo semplicemente un posto nel mondo…volevo la libertà ed essere accettato da tutti come una persona normale, che inseguiva il proprio sogno di diventare pirata ed avere compagni che mi rispettavano…
Ho conosciuto Rufy, Sabo e il Babbo, mi hanno cambiato e adesso…posso morire con la convinzione che morirò sapendo che qualcuno mi ha voluto bene…anche se il mio cuore desidera che qualcuno venga ancora a salvarmi…

…o lasciami così…

No! Non voglio essere salvato da nessuno! Voglio morire! Porre fine alla mia inutile esistenza, così farò un favore a tutti!

Suona il corno dai,
Tanto fa lo stesso,
non c'è più strada ormai
che porti fino a te.

La mia ora è vicina. Non posso e non devo sperare che qualcuno venga a salvarmi. Non cambierebbe niente.
Ho fatto la mia scelta, ho avuto la mia chance…ora il mio tempo è finito…per sempre…

Il buio mi assale
Mi porta via e in alto se ne va
L'anima mia che sale
Lasciami qui.

Chiudo gli occhi, ascoltando il discorso di Sengoku, dove lui racconta la vita di qualcuno…quella vita…è di mia madre…
Sento una fitta fortissima, come se un secchio di acqua gelata mi fosse stato gettato addosso.
Perché? Perché sono nato? Uccidetemi, per favore! Non voglio sentire altro!!!

Ma da lontano
Oltre le montagne
Una voce dice ricordati chi sei…

Voglio prendere parola, porre fine alle parole che il Marine pronuncia per niente turbato…solo che non ci riesco…un groppo alla gola mi ferma, impedendomi di parlare.
Sconsolato, lascio che Sengoku prosegua, mentre calde lacrime insistono per uscire a rigarmi le guance, ma le fermo mordendomi con forza il labbro…non devo piangere…
Non posso, perché mi dimostrerei debole difronte a tutti quanti: alla mia famiglia e al nemico.
Babbo! Fratelli miei! Andatevene! Salvatevi, finché siete in tempo e lasciatemi qui! E’ meglio per tutti!

“Che ci fate qui?!? Andate via! Mettetevi in salvo, vi supplico!!!” grido in direzione della mia famiglia, mentre il Babbo sbatte con forza la sua lancia sulla polena della Moby Dick, creando una fortissima onda d’urto.

“No, Ace! NOI NON TI ABBANDONEREMO!!!” urla in risposta il mio capitano, lasciandomi scosso…ora le mie lacrime sono libere di scorrere…
Non so che cosa dire se non boccheggiare per la troppa emozione in disperata ricerca di aria…

“Portgas D. Ace non è il vero figlio di Barbabianca…lui…è il figlio del Re dei Pirati Gol D. Roger!”

Il silenzio cala nella piazza del quartier generale della Marina e, dopo pochi attimi, un brusio si leva, facendomi stordire per alcuni attimi…

“Non è vero!!! Il mio vero padre è Barbabianca!!!” grido con tutto il fiato che ho in corpo, ma Sengoku non si perde d’animo e continua imperterrito nel suo discorso legato alla mia vera provenienza, facendomi cadere nei brutti ricordi…

“Roger un figlio? Ahahahahah! Di sicuro non lo farei uscire di casa a vita!”
“Gli farei pentire amaramente di essere nato, legandolo ad un guinzaglio e appendendo un cartello al suo collo: Perdonatemi! Non sono degno di vivere!”

…”ACE!”…

Una voce a me famigliare riecheggia nella mia mente, facendomi mozzare il fiato…forse è una mia impressione…non può essere vero…

…”ACE!!!”…

Urla ancora, facendomi alzare la testa verso l’alto…
“Rufy, fratellino…”

“ACE! STO VENENDO A SALVARTI! NON TI ABBANDONERO’, FRATELLONE MIO!!!”

Sei un soldato che non sarà mai schiavo
Non ti arrendere
Ricordati chi sei.

Le parole del mio fratellino mi lasciano una vago senso di smarrimento…non può entrare in guerra! Non il mio fratellino!
Ho promesso di difenderlo! Tu non c’entri, Rufy! Non macchiare la tua innocenza! Non voglio vedere il tuo sorriso sostituito da una smorfia di dolore!

“Rufy! Vattene via!” gli intimo quasi alzandomi, come a volerlo raggiungere.

“No! Tu sei mio fratello! Non ti arrendere! Verrò a salvarti, stanne certo!” ribatte deciso, calandosi il cappello di paglia in testa…

…Non arrendermi…

Yeah!
Sei un guerriero
che combatte per la vita
Per la libertà.
Yeah!

Forse…non devo morire…perché se me ne vado…provoco un dispiacere a tutti e non troverei pace a vedere il volto triste e “privo di vita” della mia famiglia e del mio fratellino…
Sì! Devo combattere, lottare per riconquistare la mia libertà!

…Per la libertà!

Voglio vivere… devo vivere…

“Vi aspetterò Babbo, fratelli miei…Rufy! Vi aspetterò!”

Angolo di Alyce: Siete liberi di fucilarmi per il mio ritardo! Mi spiace davvero moltissimo!
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e che non abbia reso Ace troppo OOC.
Ci si vede al prossimo capitolo!
Ciao e un strasuperbacione a tutti!!!
Alyce :)))))))