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Autore: MarcoG    26/07/2008    0 recensioni
Leggendo le fanfic presenti in questa sezione ho notato che molto spesso viene quasi "naturale" far nascere una storia d'amore fra Asuka e Shinji. Ma un personaggio come Asuka potrebbe veramente innamorarsi di uno come lui? O forse la comprensione dei suoi sentimenti potrebbe diventare chiara solo dopo aver subito un trauma che le facesse vedere il mondo in modo diverso?
Genere: Generale, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Quella mattina in casa  Katsuragi nessuno si poteva definire "sveglio", nonostante si fossero tutti alzati dal letto già da un bel po'. Misato era stata chiamata nel cuore della notte dall'amica/collega per essere informata su ciò che era successo e quando tornò a casa ci trovò due agenti della NERV che le confermarono essere entrati pochi minuti prima per controllare la salute dei children, finendo ovviamente per svegliarli. E così, con poche ore di sonno sulle spalle, sia Misato che Shinji che Asuka facevano colazione in silenzio. Misato era addirittura convinta di averli visti in bagno assieme a lavarsi i denti, cosa che normalmente avrebbe causato una sfuriata da parte di Asuka con la conseguente spinta fuori dal bagno ai danni del povero Shinji, ma evidentemente il sonno era talmente tanto che le aveva impedito di lamentarsi come il suo solito.
Quando tutti e tre finirono la loro colazione portarono le tazze sotto l'acqua, si vestirono e con un cenno di saluto si diressero chi a scuola chi alla NERV.
                                                                                                            *******

- Santo cielo che faccie! Ma che avete combinato voi due ieri sera per essere ridotti così?-
Asuka si limitò a tirare un'occhiata furente a Toji mentre Shinji non provò neanche a replicare. Si sedette lentamente al suo banco e guardò ancora assonnato verso il banco di Rei trovandola stranamente rivolta verso di lui. "Sarà stata svegliata anche lei nel cuore della notte come noi?" si domandò continuando a guardarla.
Nel frattempo Asuka si era seduta ed era subito stata raggiunta dalla capoclasse Hikari.
- Ciao Asuka! Sei pronta per la lezione del nuovo professore? Ho sentito che è un tipo severissimo!-
La ragazza la guardò come se si ricordasse solo in quel momento di essere in classe e si portò una mano sulla fronte - Oh no me ne ero dimenticata! Ma è proprio oggi? Sei sicura?-
- Certo che sì!- rispose Hikari, un po' indispettita dal fatto che l'amica non se ne ricordasse. - Come hai fatto a dimenticartene? E' un uomo che gira tutto il mondo facendo lezioni come queste, dicono che ha addirittura tre lauree! Mi raccomando stai bene attenta perchè ci darà dei compiti da fare e alla fine ci sarà un'interrogazione!-
Asuka sbuffò, con poche ore di sonno alle spalle una noiosissima lezione sul Second Impact era giusto l'ultima cosa che voleva sentire. Oltretutto quelle erano giornate in cui tutto sembrava andare storto; dopo la sconfitta con il quindicesimo Angelo provava quasi fastidio a tornare alla NERV per i consueti test armonici, la first children dopo averle salvato la vita le sembrava ancora più insopportabile e Shinji...Shinji le sembrava la punta dell'iceberg che la stava colpendo, la persona più odiosa di questo mondo.
Mentre iniziava a perdersi in questi pensieri entrò il professore accompagnato dal tanto chiaccherato suo nuovo collega. Tutti i ragazzi si alzarono subito in piedi, per poi risedersi compostamente.
- Buongiorno ragazzi. Come vi era già stato comunicato nelle settimane precedenti, abbiamo l'onore di avere qua con noi il professor Ian Duncan che si occuperà di approfondire maggiormente con voi il terribile fenomeno del Second Impact. Ha conoscenze sull'argomento che io non possiedo, di conseguenza per la vostra corretta formazione è stato deciso di invitarlo qua da noi per farvi partecipe di tutti quegli aspetti che i libri non riportano. Avrete due ore al giorno di lezione con lui, potrà interrogarvi quando vorrà, quindi state attenti e studiate!-
- Sì professore!- risposero tutti i ragazzi all'unisono.
- Rimarrà con noi tutto questo mese, dopodichè tornerà in America, la sua terra d'origine, per continuare le sue conferenze. Ora vi lascio a lui, mi raccomando nuovamente, fatemi fare una bella figura!-
- Sì professore!- risposero ancora una volta tutti insieme.
L'insegnante uscì dalla stanza e lasciò il nuovo arrivato solo con gli alunni. Ian Duncan nell'aspetto sembrava giovane, probabilmente attorno ai trent'anni. Era anche difficile indovinare la sua professione in quanto fisicamente sembrava più uno sportivo che un professore, data la sua mole e la sua altezza.
- Bene ragazzi, volevo dirvi innanzitutto che sono orgoglioso di poter insegnare in una scuola come la vostra. Mi hanno inoltre parlato molto bene di questa classe in particolare, spero quindi che questa nostra "avventura" possa essere di vostro interesse e che possiate imparare il più possibile.
Prima di iniziare, però, permettetemi di togliermi una curiosità. Mi hanno riferito che in questa classe sono presenti i tre piloti dei robot della NERV, vi posso chiedere di alzarvi in piedi?-
Asuka, ritrovando per un attimo il suo orgoglio un po' assopito negli ultimi tempi, si alzò trionfante in piedi. Rei fece lo stesso e Shinji vedendo le altre due ragazze alzarsi decise titubante di fare la stessa cosa.
- Vi ringrazio molto, ci tenevo proprio a sapere chi eravate. Volevo dirvi personalmente che vi ammiro per quello che fate, nonostante quei mostri pare che attacchino solo Neo Tokio 3 so benissimo che voi difendete l'umanità intera con le vostre gesta. Quindi, grazie, sul serio.-
Rei si sedette senza dire nulla e Asuka si limitò ad allargare ulteriormente il suo sorriso.
- P...prego- abbozzò Shinji. "Che strano tipo questo professore...ringraziarmi per pilotare l'eva...è il primo che me lo dice così...apertamente..."
 - Bene ragazzi, ora però sotto con la lezione!- disse Duncan estraendo dalla sua borsa una notevole quantità di libri.
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La giornata era finita e al tramonto del sole i ragazzi potevano finalmente fare ritorno a casa. Oggi avevano dovuto trattenersi tutti oltre il solito orario per via della lezione del nuovo professore che aveva di fatto spostato tutte le altre, quindi erano rimasti a scuola praticamente tutto il giorno.
Per via della stanchezza e del sonno nè Shinji nè Asuka dicevano una parola. Arrivati a metà strada Shinji provò ad abbozzare un discorso.
- Quel nuovo professore...l'americano...oggi ci ha ringraziato di pilotare gli eva-
- E allora?- chiese scocciata Asuka.
- Beh è stato bello...i nostri compagni ci hanno tutti sorriso, sembravano....orgogliosi di noi.-
- E come potrebbero non esserlo!- rispose adirata Asuka. - Sono in classe con sua maestà l'invincibile Shinji! Colui che riesce a sconfiggere gli Angeli senza l'aiuto di nessun altro!-
Sarà stata la stanchezza della giornata, o chissà cos'altro, ma questa volta il ragazzo non riuscì a non rispondere. - Non è colpa mia se adesso sono migliore di te....- bisbigliò.
Purtroppo, Asuka l'aveva sentito e dalla rabbia si era fermata di colpo. Lo guardò intensamente con odio, cercando le parole per insultarlo come mai aveva fatto, ma gli uscì solamente uno - STUPIDO!!- e gli mollò uno schiaffo.
Shinji non reagì e si limitò ad abbassare lo sguardo. Asuka lo fissò ancora per qualche secondo, poi si girò in direzione opposta e se ne andò.
- E ora dove vai Asuka?- chiese il ragazzo portandosi una mano alla guancia, ma non ottenne risposta. La guardò allontanarsi ancora per qualche attimo, dopodichè si girò e si avviò sconsolato verso casa. "Non so mai come comportarmi con quella ragazza...ogni cosa che dico o faccio non le va mai bene..."
Asuka prese in mano il telefono portatile e iniziò a scorrere i nomi fino a trovare quello di Hikari. "Me ne devo andare da quella casa...non voglio mettere più piede nella casa in cui abita Shinji e Misato! Mai più!" Telefonò all'amica, ma rispose il segnale di occupato. "Maledizione!"
Mentre stava ricomponendo il numero girò un angolo continuando a tenere lo sguardo fisso sul piccolo schermo e finì per urtare una persona. Si ritrovò in un attimo per terra senza aver capito che cosa fosse successo.
- Ma chi cavolo è che cammina senza...- si interruppe subito. Davanti a lei, anche lui sdraiato per terra per il colpo, c'era il professor Ian Duncan.
- Professore...- pronunciò un po' vergognosa Asuka.
- Ma tu sei...Soryu Asuka Langley! L'alunna della classe 2-A!- notò l'uomo un po' stupito. Asuka si rialzò goffamente e si guardò attorno per ritrovare la sua cartella. - Tu sei la pilota dei robot giusto?-
- Si chiamano Evangelion!- disse decisa Asuka raccogliendo quanto aveva appena cercato.
- Giusto...Evangelion!- Si rialzò anche lui sbattendosi la mano sulla giacca. - Dicono che sono tutti di colore diverso, il tuo qual'è?-
- Ma a lei perchè interessano queste cose?!- chiese scocciata Asuka. La risposta alla sua domanda fu tutta nello sguardo del professore. Sentendosi rivolgere in quel modo la parola aveva completamente cambianto espressione, era diventato di colpo serio e ora la stava guardando dritta negli occhi. Asuka si accorse solo in quel momento della sua reazione, abituata a rispondere male a tutti non aveva fatto caso al fatto che ora davanti a sè avesse un suo professore e non poteva usare il suo solito tono. Abbassò lo sguardo, a interrompere quel momento di imbarazzo ci pensò Duncan. - La mia era una banale domanda, Asuka, non credo di averti offeso chiedendoti quale evangelion piloti.-
La ragazza strinse forte il manico della sua cartella, si sentiva improvvisamente a disagio e non sapeva come uscire da quella situazione.
- Si può sapere cosa ti succede?-
Asuka rialzò lo sguardo. Aveva pronunciato quella domanda con tono strano, quasi confidenziale.
- Cosa intende dire?-
- Ho parlato con la vostra capoclasse oggi, e...- Due figure vestire di nero apparvero dal nulla, affiancadosi ai lati di Asuka. La ragazza li guardò con aria interrogativa.
- Tutto bene second children?- chiese uno dei due uomini.
- S...sì- rispose Asuka notando il simbolo della NERV sulle loro giacche. Si ricordò della seconda squadra speciale che era stata incaricata di sorvergliare lei e gli altri due children, probabilmente erano venuti allo scoperto ora che l'avevano vista parlare con uno sconosciuto.
- Abbiamo bisogno di conoscere la sua identità signore.-
Duncan, senza spostare lo sguardo da Asuka, tirò fuori il suo portafoglio e lo pose all'uomo della NERV.
- Prego controllate pure voi stessi. Sono Ian Duncan, un professore della ragazza.-
L'uomo in nero controllò i documenti mentre l'altro continuava a fissarlo da dietro i suoi occhiali scuri.
- Ok è a posto. Second children?- Asuka iniziò la risposta, ma Duncan la interruppe. - La ragazza rimane un po' con me ora. Ci sono alcune cose che le vorrei chiedere.- I due uomini la guardarono, ma lei non seppe cosa rispondere. - Potete continuare a seguirci come avete fatto fino ad adesso, vi assicuro che voglio solo parlarle. Non le farò del male, se è di questo che avete paura.-
Asuka lo guardò con gli occhi sbarrati. Ma cosa stava dicendo? Perchè parlava come se lei non ci fosse?
Le due guardie della NERV non chiesero nient'altro e si allontanarono velocemente così com'erano venuti.
- Te la posso prendere io?- chiese il professore afferrandole la cartella. - Ti dispiace se camminiamo un po'? Ti ruberò solo pochi minuti.- Prese il suo silenzio come un sì e iniziò a camminare.
- Come dicevo prima che ci interrompessero...oggi ho parlato con la capoclasse Hikari e mi ha detto delle cose che mi hanno preoccupato.-
- Quali cose?-
- Ho fatto qualche domanda su voi tre piloti e il quadro che mi è stato fatto era abbastanza preoccupante...-
- Umph!- Asuka sbuffò.
- Che c'è?-
- Hikari la pensa esattamente come se su stupi-Shinji! Le avrà detto che è uno stupido incapace di relazionarsi con gli altri, esattamente come Rei.-
- Sì ma...ha parlato anche di te.-
Asuka si fermò. Non le piaceva il tono che stava prendendo questa conversazione e non le stava neanche piacendo camminare da sola insieme a lui.
- E' preoccupata per te, Asuka!- disse Duncan, aggiungendo un po' di dolcezza nel suo tono di voce.
- Mi ha detto che ultimamente sei sempre di cattivo umore, che litighi con tutti e che anche i tuoi voti a scuola non migliorano. Cosa ti sta succedendo?
Di nuovo quella sensazione di disagio.
Ma chi era quell'uomo per parlarle così?
Ora si era fermato anche lui e entrambi erano fermi in mezzo al marciapiede.
- Ti dico la verità, la vostra situazione mi preoccupa. Immagino che per fare bene quello che dovete fare voi ragazzi abbiate bisogno di tranquillità e serenità e tu non mi sembri nè tranquilla nè serena.-
Asuka continuava a fissarlo senza riuscire a rispondere nulla. Anche i suoi pensieri erano confusi, nessuno le aveva mai parlato in modo così diretto. "Neanche Ritsuko e Misato..." pensò.
- Però, se al contrario tu mi dirai che sono tutte preoccupazioni senza fondamenta, io ti crederò.-
- No...non lo sono- queste poche parole le uscirono quasi involontariamente dalla bocca. "Ma cos'ho detto?" si chiese fra sè e sè.
- Ti va di parlarmene?- il tono del professore si faceva sempre più paterno, anche se con quell'ultima domanda esagerò.
- Io...io credo che si sia fatto tardi. Me la ridia per favore.- chiese Asuka indicando la sua cartella.
- Oh certo, scusami, forse sono stato troppo invadente.- e le porse la sua borsa. - Torni a casa?-
- Sì....cioè no, volevo sentire la capoclasse per....-
- Per cosa?-
- Io....è che....- "Perchè non riesco a rispondergli? Perchè provo...vergogna?"
- Volevi uscire con lei a quest'ora? Ormai è quasi ora di cena...-
- No io volevo...chiederle se mi poteva ospitare per un po' da lei.-
- Cosa?- Duncan era diventato improvvisamente serio. - Per quale motivo non torni a casa tua?-
- Io non credo di riuscire più a vivere con Shinji e Misato, ecco.-
Duncan spalancò gli occhi. - Che cosa??-
- E' un continuo litigare con lui e ormai anche con Misato non riesco più ad andare d'accordo!-
- Ehy aspetta un attimo, non credi di esagerare? Non so chi sia questa Misato, ma ho l'impressione che tu stia vedendo la  tua situazione più nera di quanto lo sia. La tua capoclasse non mi ha assolutamente detto che Ikari è uno stupido, anzi, me ne ha parlato bene, come un ragazzo sensibile colpevole solo di essere troppo...chiuso in se stesso. Visto che neanche tu stai attraversando un buon periodo, non sarebbe il caso che proviate a parlavi? Potreste aiutarvi a vicenda.-
La ragazza era sempre più colpita dal modo di fare che stava avendo Duncan. Il tono con cui le stava parlando sembrava...quello di un...padre.
- Ascolta facciamo così, tu stasera torni a casa e vedi com'è la situazione ok? Ci puoi sempre ripensare se proprio lo vuoi. Torna a casa e domani a scuola mi dici come è andata, va bene?- Le porse la cartella. - Ora tieni, cerca di passare una buona serata.-
Detto questo, Duncan le mostrò un sorriso e se ne andò salutandola con un cenno.
Asuka rimase a guardarlo allontanarsi.
La sua testa era piena di mille pensieri e se la metà di loro erano formati da insulti verso questo sconosciuto che le aveva parlato in maniera tanto diretta, gli altri erano decisamente meno severi. Quanto tempo era che qualcuno si era permesso di darle dei consigli sulla sua vita privata? Era passato talmente tanto tempo che neanche se lo ricordava. E chi era lui per farlo? Non lo conosceva e non erano neanche coetanei, che cosa lo aveva spinto a dirle quelle cose?
Inconsciamente, si girò e percorse la strada verso casa.
Non voleva concedere a se stessa una debolezza come quella di seguire il consiglio di qualcun altro, quindi iniziò a pensare a qualche scusa per stare tranquilla. "Ormai è tardi...disturbare Hikari non mi pare il caso. Le chiederò di ospitarmi domani a scuola, così vedo direttamente che faccia fa...".
Arrivò a casa, aprì la porta e iniziò a togliersi le scarpe quando sentì Misato parlare al telefono dal soggiorno. Si fermò per ascoltare.
- Che cosa? Un account non registrato? E come faceva a esistere senza che nessuno lo sapesse?- Rimase in silenzio qualche secondo, poi riprese. - Era un server della Seele? Cioè mi stai dicendo che avevano creato quell'account e non ce lo avevano detto quando l'avevano spedito alla NERV? Quindi se lo chiediamo a loro dovrebbero sapere tutto giusto?- Ancora una pausa. - Incredibile, vuoi che vengo da te?- Dato che la telefonata sembrava volgere al termine, Asuka decise di entrare in soggiorno facendo finta di essere arrivata in quel momento. Misato era ancora al telefono e Shinji era da solo al tavolo della cucina.
- Vuoi che ti scaldo qualcosa?- le chiese immediatamente sforzandosi di sorriderle.
- Non sia mai che io faccia scomodare sua altezza Shinji per una cosa così futile!- poi le vennero in mente le parole del professore e cercò di correggere il tono. - E comunque no, non ho fame. Ci sono novità?- chiese indicando Misato al telefono.
- Non saprei.- rispose lui con tono disinteressato.
Quella risposta la innervosì moltissimo e decise di scappare dalla stanza per evitare di esibirsi nella solita sfuriata.
"E comunque non ci parlo con Shinji, c'è poco da fare!" pensò fra se e se, riferendosi mentalmente alle parole dettale dal professore.
  
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