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Autore: MarcoG    25/07/2008    3 recensioni
Leggendo le fanfic presenti in questa sezione ho notato che molto spesso viene quasi "naturale" far nascere una storia d'amore fra Asuka e Shinji. Ma un personaggio come Asuka potrebbe veramente innamorarsi di uno come lui? O forse la comprensione dei suoi sentimenti potrebbe diventare chiara solo dopo aver subito un trauma che le facesse vedere il mondo in modo diverso?
Genere: Generale, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Breve nota: Questa ff inizia da dove finisce l'episodio 22, nel periodo di piena crisi psicologica di Asuka. Prendetela più che altro come una lunga one-shot, visto che  sarà divisa a capitoli ma cronologicamente parlando tutto si svolgerà nel giro di pochi giorni.
La fanfiction in realtà è già finita, devo solo rileggere i singoli episodi e poi pubblicarli, di conseguenza nel giro di pochi giorni la completerò.


La dottoressa Ritsuko lanciò il comando digitando velocemente sulla tastiera, dopodiché si sedette e riprese a bere il suo caffè. Tutti quei controlli la annoiavano, sapeva benissimo che in condizioni normali era impossibile che quei test dessero un risultato diverso dal solito, ma dato che doveva farli lo stesso preferiva impegnarsi in qualcos'altro mentre ne aspettava i risultati. Mentre attendeva era solita riguardare gli schemi degli Evangelion, in particolare dello 00, sforzandosi di trovare qualche aspetto ancora migliorabile.
In quel momento Maya passò davanti all'ufficio di Ritsuko, bussò sulla porta aperta per richiamare l'attenzione della sua sempai e la salutò. - Per oggi ho terminato, ci vediamo domani dottoressa Akagi!- Ritsuko alzò gli occhi verso la ragazza, quasi accorgendosi solo in quel momento della sua presenza, dopodiché le rispose con un sorriso. - Buona serata Maya, a domattina-.
Nel riabbassare lo sguardo sui suoi appunti vide comparire sul monitor i risultati dei test. Si alzò nuovamente, si avvicinò al monitor con fare stanco e fece per digitare il solito comando d'uscita dal programma, ma qualcosa la bloccò. Più precisamente, sta volta il risultato non era uguale al solito.
“1 MATCH FOUND” lampeggiava sul monitor.
Ritsuko strabuzzò gli occhi, ma sullo schermo continuava a lampeggiare “1 MATCH FOUND”.
Com'era possibile? “C'è qualcosa che non va” pensò fra sé e sé. “No, è impossibile che il Magi System abbia sbagliato.”
Iniziò a digitare velocemente sulla tastiera per riavviare il test appena eseguito, questa volta rimanendo con gli occhi fissi davanti al monitor per non perdersi nessun passaggio del test. Il risultato però fu lo stesso: “1 MATCH FOUND”.
La donna si portò una mano sulla fronte, quasi come per accertarsi di stare bene. La temperatura le sembrò normale, quindi prese una sedia e si sedette. Scrisse nuovamente sulla tastiera per visualizzare i dettagli del responso del test, lesse con calma quanto apparve dopodiché prese il cellulare e cercò il cognome Ibuki.
- Dottoressa Akagi?- rispose subito al primo squillo.
- Sì Maya sono io. Ho bisogno di te, lo so che ci siamo appena salutate ma...ho bisogno di un paio di mani veloci. Ti è possibile tornare qua?-
- Certo dottoressa torno subito!- e riagganciò.
Ritsuko pensò per un attimo che era una vera fortuna che quella ragazza non avesse in pratica una vita propria al di fuori della NERV, pentendosi subito dopo per aver formulato un simile pensiero.
Quando la ragazza arrivò trovò Ritsuko in piedi davanti al monitor. - Guarda tu stessa - le disse indicando le tre parole lampeggianti. Maya si chinò per guardare il monitor, poi spostò lo sguardo sulla donna che la stava guardando in attesa di una risposta. - Non sarà...cioè, oggi è venerdì e venerdì si fanno i...i test...-
- I test di intrusioni al sistema informatico della NERV, esatto. E, come puoi vedere, c'è un'anomalia- Maya cercò una sedia, si posizionò davanti al monitor e controllò anche lei i dettagli del risultato. - Qua è notificato un accesso al sistema alle ore 5.05 pm di ieri con un badge da....sembra il numero di uno dei tesserini delle guardie dell'ingresso del Central Dogma, com'è possibile? A quell'ora non si potrebbero più connettere al nostro sistema-.
- Appunto- disse Ritsuko con un tono fortemente preoccupato.
                                                                                                         *******

<< Credo che il comandate Ikari voglia parlare anche con te, forse è il caso che tu venga qui>>
<< Yawn...ma lo sai che ore sono? Sono le 3 di mattina! Avrai sicuramente svegliato anche i ragazzi facendomi squillare il telefono!>>
<< Mi dispiace, se non fosse urgente non ti avrei svegliata. Ora per favore vieni qui>>
Ritsuko riagganciò e Misato dall'altro capo del telefono fece la stessa cosa. Rimase qualche secondo in silenzio per sentire se dalle camere di Shinji e Asuka venisse qualche rumore, ma fortunatamente non sentì nulla. “Meno male...almeno loro possono continuare a dormire...”
L'unico che si dimostrò disturbato fu Pen Pen che, guardando male Misato, emise un verso di disappunto. Dopodiché sbadiglio, la guardò ancora, e  tornò a dormire.
                                                                                                         *******

Toc toc.
- Avanti.-
Ritsuko entrò accompagnata da Maya. Raggiunsero la scrivania di Gendo dove il loro comandante le aspettava come al solito insieme a Fuyutsuki.
- Riassumimi in maniera concisa cos'è successo- disse Gendo senza scomporsi.
- Il tradizionale test del venerdì sera riguardo...-
- Non tu!- Tuonò Gendo. - Akagi, parli lei.-
Maya deglutì vistosamente, non era la prima volta che il comandante la trattava in quel mondo. L'unico pensiero che la sollevava era il fatto che lui trattava tutti così, addirittura anche suo figlio, quindi non doveva certo dispiacersene più di tanto.
- Maya le stava dicendo che abbiamo rilevato un'intrusione nel nostro sistema di sicurezza-
- E come è potuto succedere?- chiese Fuyutsuki indispettito prendendo la parola.
- Non ci è ancora chiaro. L'accesso al sistema è avvenuto tramite un badge assegnato a una guardia d'ingresso, ma la password utilizzata al momento dell'identificazione gli era di fatto sconosciuta. L'unica conclusione possibile è che tale guardia abbia ricevuto in qualche modo quella password e l'abbia usata per accedere a quelle parti del sistema che le sue semplici conoscenze non gli permettevano di visitare.-
Ancora una volta, Gendo interruppe la discussione. - In parole povere? Hanno installato qualche virus? Hanno rubato file importanti?-
- Dopo tre ore di controlli siamo riuscite a risalire a quali informazioni l'intruso ha scaricato e...non me lo riesco a spiegare- Ritsuko fece una pausa, quasi come per cercare le parole giuste per proseguire. - Abbiamo ovviamente controllato come prima cosa i progetti Evangelion 00, 01 e 02, ma non c'è stato nessun accesso a quei file. In secondo luogo abbiamo verificato gli accessi ai Magi, ma anche lì non è risultato niente. Abbiamo quindi continuato i controlli scendendo di volta in volta di livello di importanza e siamo dovute scendere molto prima di trovare cosa l'intruso ha scaricato.-
- E quindi?- chiese Gendo con il solito tono impassibile.
- Quindi...di tutto quello che potevano scaricare, hanno visionato solamente i nostri diari personali dei Children e nient'altro.-
- Cosa c'è scritto esattamente in quei diari?-
- Annotiamo tutto lì dentro- rispose Maya quasi d'istinto, preoccupandosi un attimo dopo di aver preso parola senza essere stata interpellata. - Io lo so perché è un lavoro che spesso la dottoressa Akagi lascia a me...- Gendo la guardò per un attimo, poi disse - Va bene, prosegui.-
- Dicevo...annotiamo tutti i dati tecnici derivati dai test di sincronia, ma soprattutto il loro stato emozionale e le esperienze che stanno facendo da quando sono qua con noi. Una sorta di biografia sempre aggiornata insomma.-
Ci fu qualche secondo di silenzio, dopodiché Fuyutsuki incredulo esclamò - E non hanno preso nient'altro?-
- Esatto- rispose Ritsuko. - E' sembrato molto strano anche a noi che un intruso che potenzialmente poteva frugare fra i nostri segreti più importanti si sia limitato a leggere gli avvenimenti che sono capitati ai Children. Facciamo fatica a trovarne il motivo.-
- Dottoressa Akagi- riprese Gendo. - Lo sa vero che quasi il 30% delle nostre risorse le vengono dedicate per la nostra sicurezza informatica? E' così che ci ricompensa?-
- Comandante...io...- ma Gendo la interruppe subito. - Ahh lasci perdere. Ormai quello che è fatto è fatto. Andate ora, vedrò cosa fare con lei. Non creda di uscirne senza nessuna conseguenza, comunque.-
- Certamente comandante- disse Ritsuko senza nessuna emozione.
La dottoressa e Maya uscirono in silenzio dalla sala. Seguirono secondi di silenzio.
- E così, ancora una volta, il più pericoloso nemico dell'uomo è l'uomo stesso?- chiese  Fuyutsuki.
- Già, ma temo che questa volta non si limiteranno a staccarci la corrente.- disse Gendo, in evidente tono sarcastico.
                                                                                                            *******

Misato sbadigliò un'altra volta.
- Sei sicura di sentirti sveglia? Vuoi forse un altro caffè?- sembrava insistere Ritsuko.
- Sì forse sarà il caso...ma com'è che tu alle 3.30 del mattino riesci a essere così sveglia?-
- Forse non hai afferrato bene il problema maggiore Katsuragi, abbiamo avuto un accesso non identificato alla nostra rete e per questo il comandante Ikari mi punirà! Sono io la responsabile di quanto successo!-
Vedendo la scienziata/amica reagire in quel modo, Misato si rese conto che non era il caso di scherzare. - Ti chiedo scusa. Ora dimmi, siete riuscite a trovare chi è il proprietario di quel badge di cui parlavate prima?-
- Sì- rispose Maya, che dalla sera prima non si era ancora separata da Ritsuko. - Era di un certo Ikuko Tsuji, trovato morto nella sua casa questo pomeriggio. La dottoressa Akagi e io supponiamo che abbia ricevuto la password per accedere e scaricare file richiesti da una terza persona, che poi l'ha uccisa nel momento in cui Ikuko gli ha fornito ciò che gli aveva chiesto. E' probabile che quella stessa persona gli abbia fornito la password con il compito di prelevare quanto richiesto, magari in cambio di soldi alla fine del lavoro, soldi che ovviamente...non gli ha mai dato.-
- Tutto questo sembra così assurdo...ma a chi può importare come stanno i children?- Misato non riusciva a farsene una ragione, nè come maggiore nè come tutrice di due dei tre children presenti in quei file.
- Già, è un bel mistero. La password utilizzata è una delle più importanti che agiscono sul nostro sistema, chiunque l'abbia data a Ikuko Tsuji sa un bel po' di cose su di noi. Il fatto che non l'abbia usata lui direttamente fa intuire che volesse rimanere nell'anonimato, il che fa intendere che non è finita qua.-
Misato si portò entrambe le mani sul volto. - E ora cosa si fa?-
- La seconda squadra speciale della NERV è stata inviata dal comandante Ikari per fare rapporto sulla posizione di ognuno dei children, è probabile che fino a quando non capiamo esattamente cos'è successo li voglia tenere sempre sotto controllo.-
- Umph....vuol dire che appena tornerò a casa ci troverò dentro le guardie della NERV? Fantastico...- Misato chinò il volto fino a sbattere con la fronte sul tavolo.
- Dai non essere tragica...non credo li voglia sorvegliare da così vicino, credo che si limiteranno a seguire i loro movimenti da lontano durante la giornata, in fondo non è la prima volta che pediniamo in questo modo i children.-
- Già...- disse Misato rialzando la testa. - Posso fare qualcosa per te prima di tornare a casa?-
- No, per ora servo al comandante quindi non mi farà ancora niente. Penso che aspetterà che questo problema sia risolto per punirmi. O almeno credo- un sorriso amaro comparve sul volto di Ritsuko. Misato la guardò e riuscì a sentire per un attimo la delusione che provava la sua amica. Doveva ammettere che era stata sconfitta nel suo stesso campo, era dura dover mandare giù una cosa del genere.
- Ok...- disse Misato alzandosi. - Se hai bisogno di qualsiasi cosa chiamami va bene?- Ritsuko annuì silenziosamente e questo bastò a Misato.
Salutò con un cenno Maya e ritornò con calma verso casa. 
  
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