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Autore: manga    10/05/2014    16 recensioni
Questa è una storia ambientata nel mondo di Naruto, ma completamente diversa da quella che conosciamo anche se i personaggi sono gli stessi. Alcuni di loro, per ovvi motivi, avranno una personalità un po' diversa ... dico solo un po', perché cercherò di non allontanarmi troppo dai loro personaggi originali .... che dire ancora, se volete sapere cosa ha ideato la mia mente contorta, seguitemi in questa nuova avventura ....
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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Sakura rincasò verso le quattro del pomeriggio, precipitandosi subito in cucina a cercare qualcosa da mangiare. Durante la corsa per ritornare a casa, i morsi della fame si erano fatti più insistenti e rumorosi, una mela non era sufficiente a pranzo e ringraziò tutti i Kami per aver finito presto l’allenamento, evitandole una figuraccia davanti al team con il borbottio del suo stomaco.

Preparò del the verde, ideale per mangiare i dango, dato che in casa Yukan era un dolce che non mancava mai. Lei e suo padre ne erano ghiotti e quasi ogni sera, prima di andare a dormire ne preparava sempre una grande quantità. Con la tazza del the fumante in una mano e  l’altra che sorreggeva un piattino con i dango, si mise a sedere per gustarsi il pasto. Appena addentò la polpettina di riso, chiusi gli occhi gustandosi la delizia e sentendo pian piano i morsi della fame diminuire. La soddisfazione di mangiare era grande, ma lo era ancora di più ripensando al suo allenamento: finalmente era riuscita a manifestare il chakra.
 Kakashi era stato un vero genio a ricreare la stessa atmosfera di quel giorno, ormai lontano, in cui manifestò per la prima volta il suo potere al Monte degli Hokage.
Naruto era stato molto gentile e comprensivo con lei, non mostrandole mai delusione per i suoi continui fallimenti, a differenza di Sasuke, che solo dopo dieci minuti aveva già perso la pazienza, iniziando a litigare.  Doveva ammettere però, che l’Uchiha era stato molto bravo a spiegarle e ad insegnarle come cercare la forza interna a differenza di Naruto, le cui spiegazioni erano per lo più incomprensibili. Anche se il moro l’aveva aiutata, non riusciva a sopportare quel suo carattere scorbutico e arrogante, il suo viso sempre serio e arrabbiato, per non parlare poi delle sue parole fredde e taglienti ogni volta che si rivolgeva a lei.
Sapeva di essere inferiore e debole rispetto a loro e non era colpa sua se non apparteneva ai clan più potenti del Regno del Fuoco, doveva capirlo anche lui anziché umiliarla di continuo.
Non aveva intenzione di fargli cambiare idea su di lei, non voleva averlo come amico …. gli altri cadetti sembravano più simpatici e disposti a conoscerla per diventare amici, ma lei era diversa e non avrebbe mai sopportato altre umiliazioni con relative sofferenze e poi …. e poi l’aveva promesso ….. l’aveva promesso insieme al patto di proteggere il suo amato padre!

Finito di mangiare i dango e di bere il the, si stiracchiò per bene pensando a cosa fare, dato che il padre non sarebbe rincasato prima di tre ore circa. Sfruttando le luci del sole prima del tramonto, pensò di andare in giardino per continuare ad allenarsi, sprigionando il suo amato chakra: sì, il suo amato potere, perché dopo averlo manifestato, provò una piacevolissima sensazione di benessere attraversarle il corpo.

Stava per raggiungere la porta d’ingresso, quando sentì il chiacchiericcio spensierato, seguito da risate, di alcuni ragazzi che stavano passando davanti a casa sua, posizionata nell’angolo di un incrocio. Le lezioni delle scuole omega erano terminate e gli studenti si apprestavano a tornare a casa o a fare qualche giro lungo le vie del loro settore: anche se il padre aveva fatto alzare la recinzione di due metri, questo non impediva ad alcuni di loro di arrampicarsi e chissà cos’altro. Appoggiò la schiena alla porta d’ingresso, sospirando rassegnata a dover rinunciare ad andare in giardino. Alzò lo sguardo verso le scale: la mansarda era l’unico posto della casa in cui si sentiva al sicuro e protetta, lontano da tutto e da tutti, in cui la sua mente si distraeva grazie alle lunghe letture dei suoi amati libri ….. ora sarebbe diventata anche il posto per i suoi allenamenti!

*******


Sasuke e Naruto continuarono ad allenarsi per ore, senza sentire la stanchezza e concentrandosi maggiormente ogni volta che uno di loro veniva atterrato dall’altro. Il sole era già tramontato da diverse ore e il cielo era illuminato dalle stelle, ma i due giovani cadetti non si erano accorti del tempo trascorso, grazie anche all’illuminazione dei fari accesi lungo tutto il perimetro del campo, fin quando non furono interrotti dalla voce del guardiano:

“Ehi voi due! Sono già le otto, interrompete gli allenamenti e tornatevene a casa!”

“Come?  Sono già le otto! Accidenti teme, non ci siamo accorti dell’orario!”

“Tze ….. è naturale, quando ci si allena il tempo passa velocemente ….. avanti torniamo a casa!”

“Ok ….. chissà com’è andata la giornata agli altri ragazzi! ….. Ehi guarda, sono laggiù! ….. Ragazzi, siamo qua, aspettateci!”

Naruto e Sasuke si incamminarono verso i loro amici, trovandoli completamente stravolti ed esausti: Neji sorreggeva a fatica sua cugina Hinata, Temari si appoggiava al suo enorme ventaglio, Kiba camminava con la schiena ricurva, Ino era spettinata e stravolta come Ten Ten con i suoi chignon disfatti e Shikamaru cercava di mantenere il suo portamento perfetto e composto anche se si vedeva chiaramente la sua stanchezza.

“Accidenti come siete malconci! Ma che avete fatto per ridurvi in questo stato?”

“Secondo te cosa abbiamo fatto Naruto! Ci siamo allenati tutto il giorno, i nostri maestri non ci hanno dato un attimo di tregua ….. che scocciatura!”

“Tze ….. che nervoso!” Sasuke era adirato, i suoi amici si erano allenati con i loro maestri, mentre lui no, limitandosi solo ad esercitarsi, come a casa, con Naruto.

“Perché dici così Sasuke? E poi ….. guardandovi meglio, perché non siete anche voi malconci come noi?”

“Perché Kiba? Semplice …… Kakashi non ci ha insegnato niente!”

“Cosa? Ma non è possibile! Ma allora cosa avete fatto per tutto questo tempo?”

“Fino ad oggi pomeriggio alle tre, siamo stati costretti ad insegnare a quella noiosa a sprigionare il suo chakra, poi dopo che c’è riuscita, Kakashi ci ha congedato dicendo di ripresentarci domattina per le otto …. Io e il dobe ci siamo trattenuti per allenarci fra di noi!”

“Teme, Sakura-chan non è noiosa ….. per me è gentile e simpatica, solo che non riesce ad esternare il suo carattere a causa della timidezza!”

“Tze, non dire idiozie dobe ….. se fosse veramente timida non avrebbe passato l’ultimo mese ad osservarci di continuo!”

“Cosa, ci osservava? Davvero? ….. Non me ne sono mai accorta, ma comunque credo anch’io che sia solo questione di timidezza e forse si è comportata così per……”

“Ino smettila! Anche Hinata è timida, ma in tutti questi anni che la conosco non l’ho mai vista alzare lo sguardo verso nessuno che non conoscesse o che non fosse suo amico ….. è una civile e ha la loro stessa mentalità ….. non ha intenzione di interagire con noi ……. è una noiosa!”

“Pensala come vuoi Sasuke, io rimango della mia idea e come tale, continuerò a farle capire di potersi fidare di noi e magari diventare anche amiche, giusto ragazze?”
voltandosi verso le altre kunoichi e vedendo accennargli un gesto di conferma con il capo, troppo esauste per parlare.

“Se ho capito bene …… Sakura è riuscita a sprigionare il chakra? ….. Che seccatura!”

“Esatto Shika e tutto per merito mio e del dobe, grazie all’intuizione di Kakashi!”

“Scusate, mi piacerebbe rimanere ancora qua con voi a parlare, ma sono stanco anch’io e devo aiutare Hinata a tornare a casa ….. non si regge in piedi dalla stanchezza, quindi vi saluto ….. Ten Ten, avanti vieni con noi!” Ten Ten era ospitata dagli Hyuga ed era giusto che tornasse a casa con loro.

“Neji ha ragione, è meglio che andiamo anche noi …. domattina ci aspettano per le nove ….. per fortuna i  maestri ci hanno dato un’ora in più per dormire e riposarci …… ho quasi paura all’idea di quello che ci attenderà domani, forza andiamo Temari, se mia madre vede che non torno con te mi ammazzerà di botte e sono già a pezzi per subire le sue sfuriate!”

“E’ meglio che andiamo anche noi, vieni Ino ti accompagno, tanto sono di strada …. che seccatura!”

Naruto e Sasuke, dopo aver saluto i loro amici si avviarono verso il quartiere Uchiha, incontrando sulla strada di casa Itachi:

“Anche voi a casa a quest’ora?”

“Itachi!” A Sasuke gli si illuminò il viso vedendo il fratello.

“Si, abbiamo finito adesso ….. se non sei troppo stanco, ti andrebbe di allenarci un po’ dopo cena?”

“Ma come? Non sei stanco dopo il tuo primo giorno di allenamento in accademia?”

“Tze …. non abbiamo fatto niente!”

“Niente? …. Va be’ me lo racconti a casa, adesso andiamo ho una gran fame!”

“Anch’io ho fame …. Spero tanto che la zia abbia cucinato il ramen!” Naruto iniziò a correre lungo la via del quartiere per arrivare prima e iniziare a mangiare, tutto sotto lo sguardo divertito di Itachi e a quello contrariato di Sasuke.

“Eccovi finalmente …. Itachi, ci sei anche tu! Perfetto, così potremo cenare tutti insieme!” come sempre, Mikoto andava ad accogliere i suoi figli all’ingresso di casa.

Naruto si era fiondato a mangiare una quantità enorme di riso, non c’era il ramen per cena ma ingordo com’era e amante della cucina della zia, mangiava qualsiasi pietanza.

“Allora ragazzi, cosa avete fatto oggi con Kakashi?”

“Niente papà ….. ci siamo solo limitati a far uscire il chakra a …… a …… Sakura!” Sasuke si era dovuto trattenere nel chiamare la sua compagna “ noiosa”, per paura di ricevere qualche occhiataccia dal padre o peggio, di sentirsi dire da Itachi che quella sera non lo avrebbe allenato.

“Ah si? E ci siete riusciti?”

“Si zio, e il merito è mio e del teme ….. abbiamo seguito alla lettera le indicazioni di Kakashi!”

Naruto iniziò a raccontare tutti i dettagli della giornata. Fugaku, Itachi e Mikoto ascoltavano con molto interesse le parole del biondo, mentre Sasuke continuava a mangiare infastidito …..

“Kakashi ne sa sempre una più del diavolo ….. ha avuto un’ottima intuizione, non per niente è il miglior Jonin del villaggio!”

“Scusa papà, non capisco …. cosa c’entra l’intuizione con l’essere il migliore Jonin del villaggio? Kakashi è il migliore perché è il più forte e le sue tecniche di combattimento sono straordinarie!”

“E’ vero Sasuke, ma non è solo la forza a renderti il migliore ….. un ninja deve essere dotato anche di un buon intuito per comprendere i punti deboli del nemico ed escogitare una contromossa per sconfiggerlo,  hai capito adesso?”

“Papà ha ragione Sasuke ….. hai appena iniziato l’accademia ed è normale che ti sfuggano certi particolari!”

“Naruto, rispondi alla mia domanda ….. Sasuke si è comportato bene con Sakura?”

Il biondo smise di mangiare guardando lo zio sorpreso per quella domanda, ricordandosi subito  la lite della sera prima. Non sapeva cosa rispondergli: era vero che non aveva umiliato la compagna, ma era anche vero che l’aveva chiamata noiosa e non era stato per niente paziente con lei, fino al punto di litigarci ….. non voleva mettere Sasuke nei guai, ma non voleva nemmeno mentire allo zio. Appoggiò la sua ciotola vuota continuando a guardare Fugaku:

“Zio, sai com’è fatto Sasuke …. è scontroso con tutti e non ha pazienza ….. è il suo carattere e non lo puoi cambiare, ma solo migliorarlo e ci vuole tempo per questo …. posso però dirti una cosa, per oltre quattro ore ho provato a far sprigionare il chakra a Sakura, fallendo tutte le volte, mentre Sasuke continuava ad osservarci senza dire una parola …. poi, quando è stato il suo turno, è riuscito al primo tentativo a farle percepire il potere dentro di lei con una spiegazione semplice e dettagliata, il che vuol dire che per tutta la mattina si è concentrato su di lei per cercare di capire come aiutarla! …. Siamo tutti diversi e ogni persona ha capacità di apprendimento diverse dalle altre, per aiutarle bisogna cercare di capirle e di comprenderle! Zio, queste sono le tue parole …. i tuoi insegnamenti ….. e Sasuke le ha messe in pratica!”

Le parole del biondo erano state capite perfettamente dagli Uchiha e non potevano dare torto al biondo, il carattere non si può cambiare ma solo modificare con il tempo. Bisognava pazientare e sperare che con i loro insegnamenti, aggiunti a quelli di Kakashi, Sasuke imparasse ad accettare come membro effettivo del team 7 anche Sakura.

Sasuke guardò Naruto muovendo leggermente il capo in senso di ringraziamento, gesto contraccambiato dal biondo.

“Molto bene, era proprio quello che volevo sentire! Aspettami qua Sasuke!”

Fugaku si alzò dal suo cuscino dirigendosi verso lo studio. Mikoto sorrideva conoscendo il motivo, Itachi l’aveva intuito, mentre Sasuke e Naruto si guardavano incuriositi.

Fugaku ritornò dopo qualche minuto con in mano un pacco lungo e stretto.

“Tieni Sasuke, questo è per te!”

“C-come …. p-per me?”

Sasuke prese con le mani tremanti il pacco, iniziando a scartarlo molto lentamente, fino a quando non vide il contenuto, lasciandolo a bocca aperto per la sorpresa.

“Papà …. ma questa è …. è una katana! Ma è per me?”

“Certo figliolo ….. questa sarà la tua katana ….. pensavo di regalartela dopo la tua abilitazione a Genin, ma ….”

“Ti ringrazio tanto papà!” alzandosi e abbracciandolo.

Non manifestava mai i suoi sentimenti, tranne con Itachi, ma in quell’occasione non era riuscito a trattenersi …. non era tanto per il regalo, ma per il significato che aveva ….. suo padre si era sentito in colpa per lo schiaffo e per rimediare gli aveva regalato una katana, una spada particolare, in cui gli Uchiha primeggiavano nell’usarla, mentre l’abbraccio, era per dimostrargli di aver capito il suo sbaglio e di non portare rancore verso di lui. Era vero che la sera prima avevano chiarito ….. ma la katana e l’abbraccio mettevano fine ad ogni  dubbio e risentimento, cancellando per sempre il ricordo di quel brutto litigio.

Fugaku strinse le spalle di Sasuke accettando quel gesto d’affetto, che tanto sperava, mettendogli poi una mano sui capelli ribelli:

“Figliolo, non so se ci hai fatto caso, ma quella katana è diversa dalle altre!”

Sasuke si staccò dal padre guardando l’arma appoggiata sul tavolo.

“Guarda la sua lama, non è ricurva come tutte le altre ma è dritta. Avrai più difficoltà a farla scorrere all’interno del tuo bersaglio anche se sarà più facile affondarla, ma questa lama dritta ti permetterà di creare uno strato di chakra per utilizzare al meglio il chidori, aumentando notevolmente il tuo attacco!”

“Il chidori? Ti riferisci alla tecnica di Kakashi?”

“Esatto! …. Il tuo maestro mi ha detto che ti insegnerà le basi del chidori, ma che sarai in grado di usarlo solo quando avrai sviluppato il secondo tomoe al tuo sharingan …. così ho pensato di regalarti la katana per iniziare a padroneggiarla!” Fugaku, per via del suo orgoglio, non avrebbe mai ammesso nemmeno sotto tortura che in realtà quell’arma era un modo per scusarsi con il figlio …..

“Vuoi che ti insegni come usarla?”

“Certo papà ….. Itachi scusa, ma ci alleniamo un altro giorno, ok?” prendendo la sua nuova arma e dirigendosi in giardino seguito da Fugaku.

Itachi rimase sorpreso ma allo stesso tempo  compiaciuto, Sasuke non aveva mai rinunciato ad allenarsi con lui, mentre quella sera aveva preferito stare con il padre ed era giusto lasciarli soli.

“Ehi però non è giusto! Perché a lui un regalo e a me niente?”

Fugaku si fermò davanti alla porta:

“Sasuke vai avanti ti raggiungo subito ….. scusami Naruto hai ragione, ho un regalo anche per te!”

“Davvero zio? Cosa mi hai preso? Sono curiosissimo!”

Fugaku si diresse nuovamente nello studio, ritornando con una pergamena arrotolata, sotto lo sguardo deluso del biondo.

“Una pergamena? Zio lo sai che non piace studiare …. avrei preferito anch’io un’arma!”

“Ti sbagli Naruto, questa pergamena è molto più importante di qualsiasi arma….. appartiene al clan di tuo padre e spiega come usare la Tecnica Suprema della Moltiplicazione del Corpo, la stessa che poi ti permetterà di apprendere a pieno anche tutte le altre!”

“Zio ma ….. “

“Sin da quando eri piccolo, ti ho sempre raccontato le arti di combattimento che distinguevano il tuo clan …. come sai, tu sei l’ultimo membro della prestigiosa famiglia Namikaze ed essendo il tuo tutore, mi sono state affidate tutte le pergamene che descrivono le vostre tecniche con le spiegazioni di come usarle. Ti ho sempre detto e promesso che ti avrei dato le pergamene quando ti avrei giudicato abbastanza maturo e forte per apprendere a pieno il valore di questi enormi poteri. Ora lo sei ed è giusto che inizi ad appropriarti delle tecniche del tuo clan!”

Anche Naruto prese la pergamena con le mani tremanti ….. fin da piccolo desiderava entrarne in possesso per poter diventare un giorno forte come suo padre Minato.

Fugaku gli mise una mano sulla testa strofinandogliela con affetto  per poi raggiungere Sasuke  in giardino.

Il biondo continuava a fissare il rotolo ancora incredulo …. se gli avessero appoggiato di fianco una ciotola di ramen non se ne sarebbe nemmeno accorto …. quella pergamena valeva più di qualsiasi cosa!

“Naruto, puoi aprirla!”

Itachi cercò di scuotere il “fratello” ancora imbambolato e incapace di aprirla.

“Come dici Itachi? …. Oh si, adesso la apro, sperando di capirci qualcosa!”

“Be’, dato che non dovrò allenare nessuno di voi, se vuoi posso aiutarti e spiegarti come usare quella tecnica, seguendo le spiegazioni!”

“Davvero lo faresti Itachi! Oh grazie!”

Naruto fece un balzo gettandosi addosso al suo fratellone per ringraziarlo …. lo sapevano tutti che non era molto portato per gli studi e se ora conosceva le tecniche basi dei ninja, lo doveva soltanto alla sua famiglia adottiva, che pazientemente, negli anni addietro, si sedevano con lui per ore intere a spiegargli ogni singola parola e ogni singolo passaggio dei capitoli di studio.

Intanto in giardino, Sasuke aveva impugnato la sua katana iniziando a usarla goffamente.

“Fermo, così ti affatichi e basta, inoltre potresti rischiare di farti male e vorrei evitare i  rimproveri di tua madre! Vieni, ti faccio vedere come si impugna correttamente, poi ti insegnerò a prendertene cura …. insegnandoti a limare perfettamente la lama perché rimanga ben affilata!”

********


Intanto a casa Yukan, Sakura stava finendo di preparare il pranzo per il giorno dopo:

“Bambina mia, perché cucini adesso e non domattina?”

“Perché domani inizio gli allenamenti alle sette e vorrei svegliarmi alle sei anziché alle cinque!”

“Inizi così presto?”

“Si, come ti ho raccontato prima, oggi ci siamo concentrati solo sul mio chakra senza allenarci o apprendere nuove tecniche, così per recuperare il tempo perso, domattina Kakashi ci vuole all’apertura dell’accademia!”

Sakura odiava mentire al padre, ma uscire di casa alle sei e mezza di mattina le avrebbe dato più opportunità di non incontrare i suoi ex amici, evitando così di dover subire le loro angherie e salvaguardare  il suo pranzo.

 “Capisco …… aspetta, vorrei darti una cosa!”

Sakura si voltò verso il padre, non capendo a cosa si stesse riferendo, lo vide salire le scale e sentì aprire la porta della camera da letto per poi vederlo ritornare dopo cinque minuti con un piccolo cofanetto.

“Tieni, questo è per te …. è tuo!”

“Ma che cos’è?” Sakura prese il cofanetto e lo aprì, trovando al suo interno un ciondolo di legno a forma di petalo. L’intaglio era perfetto, non c’era traccia di sbavatura o di qualche pezzettino di legno fuoriuscente dai bordi del ciondolo. L’interno era perfettamente liscio e si poteva leggere una piccola incisione: Sakura, 28 marzo.

La rosa guardò molto attentamente quell’incisione così piccola e così perfetta, non riusciva a capire come fosse stata fatta. Iniziò a toccarla con i polpastrelli, sentendo poi un’altra piccola incisione nella parte dietro del monile. Girò il ciondolo, leggendo: la mamma ti ama.

“Papà …. vuoi forse dirmi che questo ciondolo me l’ha fatto la mamma prima di morire? …. E’ un regalo bellissimo ….. grazie papà, ti voglio bene!” gettandosi fra le sue braccia.

In realtà, il signor Yukan voleva raccontare a Sakura la verità, dicendole di averla trovata abbandonata in un bosco, nuda e avvolta in una coperta che stringeva fra le sue piccole mani quel ciondolo così ben lavorato. Era così che aveva appreso il nome e la data di nascita della neonata, ma quando si ritrovò davanti all’Hokage e a Fugaku, la paura di poter perdere la sua unica ragione di vita, l’aveva indotto a mentire , raccontando che la bimba stringeva fra le mani un pezzo di carta strappato con scritto il suo nome e la sua data di nascita, poi, dopo aver sentito le preoccupazioni dei due riguardanti la possibilità che fosse figlia di ninja traditori, lo convinsero ad aver agito nel modo giusto.

Aveva promesso all’Hokage e all’Uchiha di raccontarle la verità e intendeva farlo iniziando con quel ciondolo dopo aver saputo dalla figlia che proprio quel giorno aveva imparato ad usare il chakra. Sapeva che era questione di tempo e poi avrebbero capito la provenienza dei suoi poteri e quindi del suo clan di appartenenza.

Doveva dirle la verità aiutandosi con quel ciondolo che aveva conservato con cura in tutti quei anni, ma appena Sakura si gettò fra le sue braccia, abbracciandolo con amore e dicendogli che gli voleva bene, gli si strinse il cuore impedendogli di continuare i suoi propositi.

Era troppo difficile per lui e si era reso conto che forse non sarebbe mai riuscito a mantenere fede alla parola data alle due massime autorità del villaggio.

Sakura si staccò dall’abbraccio e guardò dritto negli occhi il suo anziano genitore:

“Papà ….. non sapevo di questo ciondolo, non me lo avevi mai detto!”

“Vedi, ho aspettato che diventassi grande ….. come puoi vedere è molto fragile e avevo paura che dandotelo da piccola avresti rischiato di romperlo ….. ora sei abbastanza grande da potertene prendere cura e dato che oggi sei riuscita a controllare e sprigionare il tuo potere, mi sembrava giusto farti un regalo, donandoti questo ciondolo!”

“Ti ringrazio tanto papà …. ti prometto che me ne prenderò cura e stai tranquillo, non lo indosserò durante gli allenamenti ….. rischierei di romperlo! Ma lo ha fatto la mamma?”

“Eh …. Si! …. Tua madre era bravissima ad intagliare oggetti sul legno e a fare piccole e perfette incisioni!”

“Non lo sapevo …. non me lo avevi mai detto!”

“Diciamo che era una sua passione!”

“Credo di aver capito …. dato che la mamma aveva la passione di intagliare il legno, ha pensato di fare un ciondolo a forma di petalo ….. sicuramente di ciliegio ….. e incidere il mio nome con la mia data di nascita e ….”

“E la piccola dedica per dirti che ti amava …. come sai, tua mamma è morta pochi mesi dopo la tua nascita e desiderava lasciarti qualcosa di suo, dato che la guerra ha distrutto tutto ciò che avevamo e di conseguenza tutti i nostri ricordi!”

“Grazie papà …. grazie del regalo ….. ora ho qualcosa di suo, da aggiungere a tutte le cose belle che mi hai raccontato di lei!”

“Prego bambina mia ….. credo si sia fatto tardi per te …. domattina non ho intenzione di venirti a svegliare, quindi vai a dormire, domani sarà un giorno molto intenso!”
“Hai ragione papà, buonanotte!”

Sakura si diresse verso le scale continuando ad ammirare quel monile stretto con amore fra le mani.

Il signor Yukan guardò la scena provando piacere nel vedere la figlia felice per quel dono ma allo stesso tempo, era triste …… triste, sapendo di averle mentito ancora.

 

QUESTO CAPITOLO POTRA’ NON SEMBRARVI IMPORTANTE, MA LO E’. DAL MANGA ORIGINALE, SAPPIAMO CHE SASUKE E’ IMBATTIBILE CON LA SUA KATANA E NARUTO HA INIZIATO A DIVENTARE FORTE IMPARANDO E USANDO LA TECNICA DELLA MOLTIPLICAZIONE SUPREMA DEL CORPO ….. COME AVRETE CAPITO NEI PRIMI CAPITOLI, CI SARA’ LA QUARTA GUERRA, QUINDI ….. MENTRE IL CIONDOLO DI SAKURA E’ MOLTO IMPORTANTE PER LE SUE ORIGINI …… GRAZIE PER AVERMI SEGUITO FINO A QUA, SPERO DI NON AVERVI DELUSO E CHE CONTINUERETE A SEGUIRMI. UN BACIONE.

  
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