Storie originali > Avventura
Segui la storia  |       
Autore: LonelyWriter    11/05/2014    0 recensioni
La lunga pace guadagnata nella terra di Labryn subisce una piccola scossa.
Ma anche attraverso la più piccola crepa, l'acqua si scava un fiume.
Erik è il primo a trovarsi coinvolto. Il destino mette a repentaglio tutto quello che più ama.
Krystal è ormai cresciuta, e le sue azioni tagliano il sottile filo che la manteneva legata alla società in cui viveva.
Qualcuno muove i fili di oscuri eventi che si moltiplicano sulla strada di una sfortunata compagnia di mercenari.
Nessuno di loro sa quanto in realtà siano legate le loro strade.
--
-“Io credo che...”-
-“Silenzio!”- Si scatenò la voce proveniente dalla maestosa figura, immersa nell’oscuritá.
-“Manderò qualcuno a fare il lavoro. Sicuramente cadranno con qualcosa di semplice.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Erik e Julia camminavano ormai da diverse ore. La foresta di conifere si era lentamente trasformata, lasciando spazio ad alberi dalle chiome più folte e le foglie più larghe. 
Si erano da poco lasciati alle spalle le montagne basse di Quilk. Avevano deciso di proseguire lungo la foresta, per evitare incontri indesiderati. Il sole era alto nel cielo,
e la fame era tornata a disturbare il passo monotono della coppia. 

 -“Erik, non possiamo vivere nella foresta per sempre.”- Disse Julia con voce mesta.

 -“Lo so bene. Non ho intenzione di vivere da eremita.”-

 -“Si ma...intendo, dove stiamo andando?”-

 Erik rimase un attimo in silenzio, soppesando la domanda.

 -“Io pensavo di andare a Toran, ma è sciocco, è troppo lontana. Inoltre presto non saremo più in grado di proseguire lungo la foresta.”-

 -“Che io sappia, c’è una piccola città, a poche ore dall’inizio della steppa. Non vorrai arrivare fino alle paludi, spero.”-

 -“No, ci vorrebbe troppo tempo. Vedremo se, come dici tu, quella città avrà qualcosa da offrirci. Pensavo però che potremmo andare ad ovest. C’è la città mineraria, Laforge.

Sono sicuro che lì avremo molte più possibilità.”-

 -“Avremo bisogno di provviste, per attraversare metà penisola. Labryn non è stretta come dicono.”-

 -“Già. Ci fermeremo a... Come si chiama?”-

 -“Odorata. Credo.”-

 -“Ci fermeremo ad Odorata per alcuni giorni e studieremo il da farsi. Conosco bene le montagne di Quilk, ma ci servirà una cartina d’ora in poi.”-

Si fermarono al limitare della foresta. Erano entrambi stanchi e non erano sicuri di poter arrivare alla cittadina sotto il cocente sole pomeridiano. 
Davanti a loro si distendeva un tappeto di erba giallastra, alta fino alla vita, un po’ cotta dal sole. Il terreno poroso assorbiva tutta l’acqua piovana, e solo l’erba e la sterpaglia
riusciva a sostentarsi con i pochi minerali rimanenti. Si sdraiarono all’ombra degli ultimi alberi della macchia boscosa.

 -“Non posso credere a cosa sia successo.”- Sospirò Erik trovando finalmente la forza di parlarne.

-“Chi potrebbe mai aver mandato un drappello di soldati contro un inerme villaggio? Per quale ragione poi!”-

 Seguì un silenzio profondo, disturbato dai grilli e le cicale che popolavano la steppa. Nessuno dei due poteva immaginare una risposta plausibile.

 -“Julia, è inutile tormentarci. Lo scopriremo. Un atto del genere non può passare inosservato. Le altre città verranno messe in allarme.”-

 -“E allora sarà lui a doversela vedere con un esercito.”-

 -“Mh. Spero che sia così. Ormai le città non dispongono più di un esercito. Almeno non qui al nord. Non conosco la situazione di Toran ma non penso sia molto diversa.”-

 -“Tranquillo, ci sono io a proteggerti.”- Sorrise Julia fecendogli l’occhiolino, cercando di rallegrare l’atmosfera.

 Lui le sorrise di rimando e si accostò a lei, circondandola con un braccio. La baciò piano, offuscando le sue emozioni tristi.

 Dopo un po’ di riposo, Erik si avventurò nella boscaglia più fitta, tornando sui suoi passi. Dopo aver deciso di aspettare che il sole calasse un po’, prima di incamminarsi nella steppa, aveva preso l’arco, per prendere qualcosa da mettere sotto i denti. Nonostante la sua esperienza, non aveva molto tempo a disposizione,
e non ebbe fortuna. Dovette tornare dalla sua amata con alcune bacche, e qualche pezzo di corteccia commestibile. Con la pelle ormai secca del coniglio e parte dello spago
aveva fatto fare a Julia una borraccia, che aveva riempito in un ruscello li vicino. Si incamminarono di buona lena, decisi ad arrivare ad Odorata prima che facesse completamente buio.

 Il sole stava per terminare la sua discesa, quando scorsero le tremolanti luci dei braceri di guardia, sulle mura di Odorata. Mentre vi si dirigevano incontrarono la strada, di terra battuta
che disegnava una linea netta in mezzo all’erba alta. L’aria era carica del profumo acidulo dei fiori delle sterpaglie e dell’erba secca. I grilli e le cicale martellavano i loro timpani
da quando erano partiti, ed entrambi non vedevano l’ora di chiudersi tra quattro mura di legno per avere un po’ di silenzio. Giunsero al portone, dove due guardie aspettavano
pazientemente che i due avventurieri varcassero la soglia, per poter chiudere.
Senza staccarsi dalla porta, una delle due guardie fece cenno ai due di fermarsi.

 -“Altolà, chi siete e cosa cercate?”-

 -“Siamo due mercanti, arriviamo da Biwood, uno dei villaggi sulle montagne basse di Quilk, prima del passo.”- Spiegò Erik

 La guardia si accigliò.

 -“Mercanti? Siete diretti a Toran? Questa città non offre molte possibilità per il commercio. Mi stupisco che abbiate lasciato le montagne.”-

 I due giovani si guardarono mestamente.

 -“Purtroppo il nostro villaggio è stato attaccato e distrutto.”- Disse Julia guardando il terra.

 Furono le due guardie a guardarsi sorprese. 

 -“Attaccati? Nessuno attacca un villaggio intero!”- Si allarmo la seconda guardia.

 -“Ed io che pensavo che il capitano fosse paranoico a farci chiudere il portone tutte le notti.”- Gli fece eco la prima.

 Li fecero entrare per poter chiudere il cancello. Una delle guardie restò di vedetta mentre l’altra raggiunse la coppia.

 -“Siete sicuri di quello che dite?”- 

 -“Soldati in uniforme, con uno stemma nero.”- Asserì Erik, guardandolo negli occhi. -“Hanno ucciso quasi tutti e dato fuoco al villaggio intero.”-

 La guardia assunse un aspetto pensieroso. 

 -“Va bene, domattina avviseremo il capitano, voi verrete con me per testimoniare l’accaduto. Odorata è una città piccola, ma se ciò che dite è vero,
abbiamo i mezzi per informare le altre città. Manderemo un esploratore ad accertare l’accaduto questa notte stessa. Parlerò io con il capitano.”- Li rassicurò l’uomo.

 Gli indicò la locanda dove avrebbero potuto riposare. Per risparmiare denaro, presero una stanza singola. Quella notte il loro sonno fu più tranquillo,
rassicurato dal pensiero di aver finalmente trovato aiuto. La speranza che riponevano in Odorata avvolse i due corpi abbracciati, lasciando che morfeo ristorasse le loro membra.

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Avventura / Vai alla pagina dell'autore: LonelyWriter