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Autore: Lady K    11/05/2014    2 recensioni
AU, ma non troppo: in questo mondo parallelo di Detective Conan tutti gli esseri umani sono accompagnati da piccole creature simili a gatti chiamate Nekodachi. I gatti come li conosciamo noi non sono mai esistiti.
Tutto ha inizio col Nekodachi di Conan. Mentre intorno a lui si diffondono i misteriosi Crazydachi, lui deve combattere con i suoi sentimenti.
Quello che prova è sbagliato? E' anche lui un Crazydachi, come Heiji o Jodie?
...E dopo un piccolo gesto, lì su quel divano, tutto cambiò...
Tributo alla AixConan, 1999-2004.
Rating giallo per la lieve presenza di sangue/ferite in alcune scene.
[FF restaurata: è stata ripulita da errori di grammatica/battitura/codice html e altro.
Lo stile di scrittura rimane comunque quello vecchio.]
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Quasi tutti, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Ran Mori/Shinichi Kudo, Shiho Miyano/Shinichi Kudo
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Triangolo
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nekodachi capitolo 3
...e siamo al terzo capitolo! =D

The Nekodachi


Capitolo 3

Ai bussò alla porta, la Nekodachi sulla spalla sinistra; i due Mitsuhiko e Genta erano appena dietro di lei, intenti a mormorare tra loro.
Quando il portone si aprì i due bambini trasalirono leggermente alla vista di Ayumi. Aveva un aspetto orribile: ancora in pigiama, il quale era strappato in più punti, aveva i capelli spelacchiati e gli occhi cerchiati. Si teneva la testa con la mano destra e sembrava veramente distrutta. Se si sbirciava dentro casa, si poteva notare un certo disordine.
-Ciao...- li salutò la bambina.
-Ayumi-chan, come stai?- chiese lentamente Mitsuhiko.
-Beh... di sicuro ieri stavo meglio...- rispose lei, la voce bassissima e la mano che copriva un occhio.
-Dov'è... beh... lei?- chiese invece Genta.
-...La mia Nekodachi stanotte mi ha messo le cuffie sulle orecchie e ha fatto partire la musica a tutto volume... ma quando mi sono svegliata con quel frastuono in testa, lei non c'era. Non la vedo da ieri sera.-
I Nekodachi di Mitsuhiko e Genta si guardarono preoccupati.
-Vuoi dire che l'ha fatto... a te??-
Ayumi fece per andarsene senza chiudere la porta, mormorando un "lasciatemi in pace...", quando la madre se ne accorse e la chiuse, dopo aver salutato i bambini.
-Accidenti...- sussurrò Mitsuhiko ai due amici.
-Chissà dov'è finita quella best-... ehm Crazydachi...- esclamò il bambino ciccione.
Ma Ai non stava più ascoltando. Si era accorta che la sua Nekodachi non era più sulla sua spalla e si girava di qua e di là per cercare di localizzarla, senza successo.
-Teemee, dove sei?- chiamò a vuoto Ai, correndo via.
Una volta uscita dal condominio si fermò di botto: forse sapeva dov'era andata...
"E' meglio aspettarla dal dottor Agasa." pensò infine.

Con un movimento aggraziato, la Nekodachi di Ai saltò gli ultimi 3 gradini per raggiungere la porta dell'agenzia investigativa di Kogoro. Appoggiò il muso sul portone, le orecchie schiacciate sul legno duro pronte per captare il minimo rumore.
-Papà, io esco!- disse allegra la voce di Ran.
Ai, presa alla sprovvista, drizzò la pelliccia candida e indietreggiò velocemente. Non fece in tempo ad andarsene; la ragazza uscì dalla stanza e si fermò a osservare la piccola. Questa tentò di sorridere e cercò di nascondere sotto le zampe la coda gonfia di pelo bianco. In quel silenzio imbarazzante quasi le venne naturale giustificare la sua presenza, pur sapendo che sarebbe stato inutile, visto che Ran avrebbe sentito solo dei miagolii indistinguibili: aprì la bocca e quindi la richiuse subito dopo. Ran intanto si era girata verso la strada, probabilmente si chiedeva dov'era l'altra Ai. La sua Nekodachi arrivò subito dopo, la coda alta in segno di saluto.
-Ai-chan, hai bisogno di qualcosa?- miagolò Ran in tono amichevole e quasi materno.
-Io... io cercavo Edogawa-kun...-
-Aspetta, vado a chiamartelo- le disse; si diresse quindi verso la porta dell'appartamento.
Conan stava leggendo a pancia in giù sul suo sacco a pelo, il Nekodachi sdraiato di fianco a lui. Quando Ran entrò e miagolò qualcosa al suo Teemee lui lo guardò sospettoso uscire dalla sua camera, ma non si mosse dal suo libro.
La Nekodachi dal ciuffo bruno accompagnò Conan da Ai, dopodiché salutò i due cuccioli per unirsi a Ran, e se ne andò insieme a lei.
-Non dovevi venire! Il mio Teemee mi ammazza!- sussurrò Conan alla sua innamorata una volta che l'odore di Ran fu svanito.
-Mi dispiace, lo so bene. Volevo appunto mettere le cose in chiaro...- disse Ai sbrigativa.
-M-mettere le cose in chiaro? Questa frase l'ho già sentita...-
-Ehy, ehy...- rise lei. -No, niente terza opzione stavolta. Anzi, è solo una...- e qui abbassò la voce ancor più di prima, -...ho visto quello che ti ha fatto stamattina... dobbiamo rinunciare a stare insieme.- disse seria.
-COSA?- per miracolo non spaccò i timpani alla Nekodachi che aveva di fronte. Si girò preoccupato verso la porta semichiusa dietro di lui, poi continuò: -No ascolta... non devi preoccuparti del mio Teemee, davvero. E poi io... io ci tengo a te...-
Conan sfregò il suo muso su quello di Ai, che nonostante la frase appena detta non si oppose alla dimostrazione di affetto del detective.
-Non voglio metterti nei guai...- mormorò la Nekodachi.
-Io morirei per te, Haibara...- bofonchiò lui, il muso affondato nel fianco di lei.
Si coccolarono per qualche minuto, la luce del tramonto alla sinistra della scienziata e alla destra dell'altro Nekodachi. Il lontano cinguettio di un allegro uccello sembrò farli tornare alla realtà.
-Tra una settimana ci vediamo sotto casa del dottor Agasa, ok?- disse Conan all'improvviso.
-Cos'è? Un appuntamento?- Ai mosse i baffi divertita. Conan vedendola sorridere a quel modo diventò dello stesso colore del suo papillon.
La Nekodachi non aspettò la risposta. -Va bene, tra una settimana precisa.- annuì.

Ai si sistemò nel letto della sua umana, afferrò le coperte e ci si cacciò dentro fino al collo.
-Buonanotte- disse alla sua Teemee accanto a lei. Non sapeva ancora se dirle dell'appuntamento; Ai aveva dimostrato di aver accettato la cosa, e quindi non si sarebbe arrabbiata come Conan. Tuttavia, aveva paura di farla piangere per la solitudine e l'invidia. Non voleva sentirsi migliore di lei.
-Senti...- sussurrò Ai. La Nekodachi girò il muso verso di lei con aria interrogativa e sorpresa.
-...ma tu hai mai sentito parlare di un Crazydachi innamorato?-
Ai arrossì leggermente. -Io... veramente no...-
-I Crazydachi sai... sono tutti schedati. Quando un Nekodachi inizia a comportarsi in modo strano, gli umani li portano dal medico per eseguire tutti i controlli necessari. Dopodiché il medico compila al computer una scheda che viene salvata nel sito dello stato dove appunto è successo...-
-Dove... vuoi arrivare?-
-Ho controllato i siti di tutto il mondo, e non c'è neanche un Crazydachi innamorato nella lista.-
La felina si alzò di scatto miagolando "Stai insinuando che Kudo-kun non è innamorato di me?!" ma si pentì subito dopo. -S-scusa...-
Ai la guardò a occhi spalancati, dopodiché si girò dalla parte opposta del letto senza dire una parola.
La Nekodachi si sdraiò di nuovo, mortificata. In un modo o nell'altro era riuscita a farla star male.
Entrambe le scienziate quella notte dormirono veramente poco.

....


Grazie a chi segue il mio delirio di fanfic e scusate il ritardo! Al prossimo capitolo!
  
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