Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Bluemuse_    11/05/2014    1 recensioni
Hope è ormai abituata a vivere da sola nella villetta in cui, una volta, abitavano anche i suoi genitori. Cosa succederà quando Nicolas, ragazzo conoscente di sua zia, si presenterà come suo nuovo coinquilino? Un passato simile, un destino comune. Tra ostilità, avventure e (naturalmente!) un'immancabile storia d'amore, ecco la mia prima storiella che spero vi coinvolga fino alla fine.
****
Dal capitolo 13:
"Eravamo molto vicini, costretti dalla poca lunghezza delle sue cuffiette bianche, e i nostri respiri si condensavano all'unisono creando nuvolette leggere. Mi girai ad osservare il suo profilo. In quel momento aveva la testa rivolta verso il cielo ad ammirare i fiocchi neve. Doveva piacerle veramente tanto. Abbozzai un sorriso e lei distolse lo sguardo per posarlo su di me. I suoi occhi in quel momento erano semplicemente stupendi, risaltati dal bianco che ci circondava. Mi persi per qualche istante ad osservare i suoi boccoli rossi e la bocca screpolata per il freddo e, in quel momento, pensai che era davvero bellissima."
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAP 6
 
POV:HOPE
 
Mi girai di spalle, abbassandomi il colletto della camicia che indossavo per fargli vedere la mia macchia. Certo se in questo momento fossi tu ad abbassarmi la…Ma che cavolo stai pensando! Da quando fai questi pensieri da pervertita?
Nicolas mi si avvicinò toccando leggermente la mia spalla sinistra con un dito.
-In effetti è veramente una stranissima coincidenza-
-Che cosa potrebbe essere?-
-Non ne ho la più pallida idea- mi rispose sconcertato. Presi un respiro profondo. Per quel giorno di emozioni ne avevo vissute anche troppe. Ci mancava solo questa macchia strana ora. I miei pensieri furono interrotti dalla nota suoneria del mio telefono (you won’t get much closer until you sacrifice it all, all…). Guardai la schermata: Chiara. Oddio mi sono dimenticata di dirle che oggi non andavo a scuola! Risposi a quello che doveva essere il suo terzo squillo.
-Pronto, Chiara?-
-Hope! Cominciavo a preoccuparmi, dov’eri finita? Di solito mi avverti subito quando…-
-Si, lo so. Scusa, davvero!-
-Va beh dai, comunque non sai che ti sei persa oggi a scuola!-
-Racconta, racconta- questa ragazza è sempre al settimo cielo, non c’è che dire.
- Parto dicendo che oggi non avresti dovuto sopportare il tuo compagno di banco,  perché non c’era-
-Ah, davvero?- cercai di usare il tono più sorpreso che fossi in grado di fare. Naturalmente non le avrei mai detto che il ragazzo in questione era il mio nuovo coinquilino. Notai che Nicolas mi guardava con aria divertita, e per tutta risposta gli feci una linguaccia.
-Già..peccato. Comunque la notizia bomba è che faremo una gita la settimana prossima! È stato deciso all’ultimo momento, ma fortunatamente la Campana ha trovato un’offerta per due giorni a Roma e si è prenotata come accompagnatrice-
I miei pensieri che già stavano vagando dal pantheon agli archi di trionfo si frantumarono all’istante. Ma perché, perché tra tutti i professori disponibili mi doveva capitare quella vecchia zitella acida? Parlammo ancora per dieci minuti, finchè la mia amica non si decise ad attaccare.
-Devo ripetere o hai sentito quello che ha detto Chiara?-
-Come potevo non sentire, urlava talmente tanto!- fece una finta faccia esasperata, poi continuò: -E cosa voleva dire con “oggi non avresti dovuto sopportare il tuo compagno di banco”?- alzò un sopracciglio, assumendo un’espressione davvero sex..Basta fare questi pensieri! Solo perché ce l’hai di fronte mezzo nudo non vuol dire che..-Oddio ma tu sei ancora bagnato! Ti devi asciugare se non vuoi prenderti la febbre- mi avvicinai all’armadietto degli asciugamani, ma la sua presa ferrea sul braccio mi bloccò.
-Prima rispondi alla mia domanda- mi girai a guardarlo. I suoi occhi si erano induriti, il verde sembrava nero. Ma che gli prende?
-Cos’è, una minaccia?-
-No, solo una semplice domanda- la sua voce era roca, cosa che in un’altra situazione mi avrebbe sicuramente attratta. Ora mi faceva solo paura.
-Significa quello che hai capito- da dove mi uscisse tutto quel coraggio di rispondergli così non saprei proprio. Perché non me ne sto mai zitta? Imprecai mentalmente, prima di tornare a guardarlo. I suoi occhi erano ancora più duri di prima, se possibile. Cominciò ad avanzare verso di me, tenendo sempre lo sguardo fisso sulla mia figura, mentre io a ogni suo passo indietreggiavo. Un freddo improvviso mi gelò la schiena attraverso il tessuto leggero della camicia. Merda, sono in trappola. Arrivò di fronte a me e mi chiuse con le braccia tra il muro e il suo corpo. Inchiodò i suoi occhi ai miei, mentre pian piano accorciava la distanza tra i nostri visi, fermandosi a un centimetro dalle mie labbra.
-Ah si? Ne sei proprio sicura?- sostenni il suo sguardo e annuii intrepida. Mannaggia al mio orgoglio.
-Sembra che qualcuno qui non voglia ammettere l’evidenza- fece una finta faccia pensierosa prima di rivolgere di nuovo la sua attenzione su di me, con un ghigno stampato sulla bocca. –Mi sa che allora dovrò usare la forza…- si avvicinò ancora, arrivando a un soffio dalle mie labbra, ma io fui più veloce. Gli tirai uno schiaffo in piena faccia con tutta la forza che avevo, sfuggendo alla sua gabbia.
-Vaffanculo Nicolas. Vienimi ancora vicino e sei morto- salii le scale e mi chiusi in camera, sbattendo la porta dietro di me con violenza, mettendo in quel gesto tutta la rabbia che provavo in quel momento. Come cazzo si permette quel deficiente di trattarmi così, giuro che lo faccio fuori. Ma poi, cosa gli era preso tutto ad un tratto? Non si era mai comportato così con me, anzi tutto il giorno mi era stato vicino per tirarmi su il morale e ora se ne usciva con queste scenate! Mi misi a letto e senza volerlo mi addormentai, esausta.
 
*****************************
 
La mattina dopo mi svegliai con la pancia che mi brontolava come un gatto che fa le fusa. Avevo un buco allo stomaco pazzesco e quando mi ricordai la ragione per cui non avevo cenato, mi salì un nervoso che mi fece prudere le mani. Avevo bisogno di prendere a pugni qualcosa. O meglio, qualcuno. Dopo essere andata in bagno –fortunatamente non avevo incrociato quel deficiente- tornai in camera per vestirmi. Optai per una felpa oversize bordeaux e un paio di jeans scuri attillati. Mi misi le mie fedelissime vans dello stesso colore della felpa e mi truccai leggermente. Presi la borsa di scuola, ci ficcai dentro il necessario per quel giorno e scesi le scale, pregando Poseidone –sono una persona alternativa io- di non vedere neanche l’ombra dello spagnolo. Purtroppo le mie preghiere non furono esaudite – la prossima volta prego Ade- perché a metà strada tra le scale e il frigorifero mi accorsi di una persona dalla chioma nera seduta al tavolo. Decisi di prendermi qualcosa da mangiare a scuola, quindi uscii di casa, ignorando bellamente la sua presenza. Notai che voltò leggermente la testa verso di me, ma me ne andai prima che potesse aprire bocca. Accesi l’ipod, facendo partire micro cuts, che al meglio rappresentava il mio umore in quel momento. Ci sono due categorie di presone: quelle che quando sono tristi, arrabbiate o depresse ascoltano una canzone allegra, che possa tirarle su di morale; altri invece ascoltano quelle che rispecchiano i sentimenti che provano nel preciso istante. Io facevo parte di questi ultimi. Salii sul pullman, senza pensare a Nicolas che probabilmente sarebbe arrivato tardi, dato che l’aveva perso. Mi fiondai in classe e, non appena vidi Chiara, la abbracciai con slancio. Ebbene sì, signore e signori, la persona che non sopporta le effusioni d’affetto si è appiccicata come una cozza allo scoglio a una sua amica. Da segnare sul calendario.
-Ehi, tesoro tutto bene?- mi chiese lei apprensiva, senza sciogliersi dalla mia morsa mortale. Feci segno di si con la testa per poi chiederle se quel giorno poteva sedersi vicino a me.
-Va bene, ma mi devi spiegare cosa ti è successo- annuii, dicendole solo che non avrei sopportato di stare un giorno intero di fianco a Nicolas. Capì che c’era qualcos’altro sotto, ma se c’era una qualità di Chiara che adoravo, era che non ti assillava chiedendoti spiegazioni e quindi sorvolò l’argomento. Ero arrivata presto a scuola –stranamente- quindi avevo ancora un po’ di tempo prima dell’inizio delle lezioni. Mi alzai, decisa ad andare a prendermi qualcosa da mangiare, ma mentre attraversavo la porta andai a sbattere contro qualcuno che veniva dalla direzione opposta. Alzai la testa, sbiancando. Strinsi i denti. -Nicolas-
Lui mi fissò a bocca aperta, per poi rivolgermi uno sguardo a metà tra il triste il dispiaciuto. Troppo tardi, carino. Gli riservai un’espressione velenosa, sputandogli in faccia un: -Se ti togli da in mezzo ai coglioni, magari riesco a passare!-
Me ne andai, per affogare i miei dispiaceri nel cibo (in quel caso una buonissima brioches al cioccolato) che mi portai in classe. La prof era già arrivata -indovinate chi avevo alla prima ora? Si,proprio lei- e naturalmente mi guardò male, mentre era impegnata a distribuire dei fogli. Mi sedetti di fianco a Chiara, prendendo quel pezzo di carta che scoprii essere l’autorizzazione per la gita.
-Allora ragazzi- cominciò la prof -partiremo lunedì, ovvero tra due giorni, alle 6 di mattina dalla stazione di Milano e arriveremo a Roma per le 10. Torneremo martedì con il treno delle 21.35, qualche domanda?-
Chiara alzò la mano, chiedendo in quale hotel avremmo passato la notte e poi un altro ragazzo domandò come sarebbero state divise le camere. La vecchia si limitò a dire che avremmo deciso tutto al nostro arrivo e cominciò la sua spiegazione. Le ore passarono lente, mentre continuavo a ripetermi di non guardare il ragazzo che aveva preso il posto della mia amica, di fianco a Mattia. Lui d’altro canto  a volte si girava verso di me, senza però incontrare i miei occhi.
Troppo tardi, ora. Troppo tardi.

--------
ANGOLO AUTRICE:

hola :)
eccomi con un nuovo capitolo! Come vi è sembrato?
Ringrazio sempre tutte le persone che stanno leggendo questa storia, che l'hanno messa tra le preferite, seguite eccetera ^.^ Vi ricordo di recensire se ne avete voglia e se avete suggerimenti o commenti da farmi:)

Da questo momento in poi non so ogni quanto riuscirò ad aggiungere i capitoli (contenetevi, lo so che ne siete contente ahahah), perchè si sa : MAGGIO STUDENTE FATTI CORAGGIO. e io me ne dovrò fare veramente tanto.
Detto questo, alla prossima <3

 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Bluemuse_