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Autore: MoiV    11/05/2014    8 recensioni
CIAO A TUTTI! questa ff è nata da una specie di sogno che mi è piaciuto e ho deciso di sviluppare per creare questa storia, spero vi piaccia. Vi chiedo solo una cosa: recensite, una parola, una frase, una critica va bene, ma perfavore lasciate un commento perché ne ho bisogno.
Dal primo capitolo:
- A dire il vero quella che ne ha più bisogno sei tu -. Lei si gira di scatto e a quanto pare è sorpresa quanto me dalle mie parole, che tento subito di rimangiare chiedendole scusa a testa china. Ma sono costretta a rialzarla quando sento una mano stamparsi sulla mia guancia sinistra, dove i miei globuli rossi si vanno ad accumulare.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Io e Connor abbiamo passato gli ultimi dieci minuti a chiaccherare, anche se in realtà ho parlato solamente io. Infatti poco fa mi ha chiesto di raccontargli qualcosa di interessante sull'Italia mentre lui finiva di medicarmi. Così ho iniziato a parlare del mio paese e in particolare della capitale, dove vivevo. Roma è una città meravigliosa come poche: ricca di storia e arte, ma soprattutto di persone che l'hanno vissuta pienamente. Milioni di turisti accorrono da tutti gli angoli del mondo per visitarla. Solo adesso che sono lontana, mi accorgo di quanto sia stata unica la possibilità di vivere letteralmente il centro di Roma e ammirarla anche nei momenti più quotidiani della giornata. Ricordo ancora quel tramonto che vidi in compagnia di un'amica a casa di quest'ultima. Lei aveva la fortuna di abitare in una casa spaziosa davanti al Colosseo con addirittura un terazzo grandissimo, che io ho sempre considerato un luogo fantastico anche solo dove riposarsi. Quella sera rimasi a casa sua fino all'ora di cena, tanto che ebbi l'opportunità di assistere al tramonto del sole sul monumento caratterizzante questa città. La luce sfumava in vari colori così come il cielo, e mi sembrava di essere in un sogno. La sensazione di immenso che quei colori indescrivibili mi hanno lasciato non se ne è ancora mai andata dalla mia persona, e spero non lo faccia mai. Connor si è accorto che ho ripetuto più volte l'espressione "vivere la città" e a proposito mi ha chiesto della mia vita lì.
- A Roma ho passato degli anni bellissimi sopratutto per le persone che avevo accanto, ma non è stato niente di speciale. Insomma, una vita normale - dico con sincerità. - E tu invece? Parlami di te - lo incito con un sorriso e lui comincia. - Allora...mi chiamo Connor Hutcherson e sono n - si interrompe vedendo la mia espressione, evidentemente cambiata. Ho sentito bene?! Hutcherson?! Non ci credo, non puo' essere. Ma prima di farmi assalire da altre domande, chiarisco subito il mio dubbio con una domanda: - Come?! Aspetta, tu sei Connor Hutcherson, il fratello di Josh Hutcherson! Oddio non ci credo! Ecco a chi assomigliavi: sin dall'inizio avevi una faccia familiare! - esclamo con un sorriso a 32 denti e una faccia alquanto patetica, perchè per tutta risposta Connor scoppia in una risata e annuisce debolmente. Io intanto sono paralizzata dalla sorpresa e sto per finire la mia figura di merda quando il suono del campanello interrompe la nostra conversazione. Sento Connor scusarsi e raggiungere la porta mentre io vengo avvolta dal panico che siano i suoi genitori. Devo ammettere che non poteva andarmi peggio. E invece mi sbagliavo.
Davanti a me Peeta Mellark in carne ed ossa, o meglio Josh Hutcherson in veste del ragazzo del pane (infatti ha i capelli tinti di biondo, probabilmente in questo periodo sta girando il terzo film della saga). Mi paralizzo all'istante quando lo vedo accanto al fratello e per istinto mi alzo in piedi, ignorando il dolore fisico e dimendicandomi di tutto il resto. Uno di fronte all'altra, mi accorgo che siamo quasi della stessa altezza, anche se di corporatura diversa. Per un momento ci siamo solo io, probabilmente con un espressione ebete in volto, e l'attore, che mi tende la mano sorridendo. Il mio stupore è tanto che comprendo quello che mi sta dicendo solo quando parla per la seconda volta. Ma la fortuna non è dalla mia parte; infatti riesco a tornare sulla Terra solo dopo che Connor mi scuote delicatamente. Finalmente riprendo il controllo delle mie corde vocali che fino a otto secondi fa avevano dichiarato sciopero, e dopo aver emesso qualche suono incomprensibile riesco a rispondere stringendogli la mano. Wow! Che stretta fantastica: dolce e rassicurante ma al tempo stesso forte. Se fossero tutte così magari la gente farebbe conoscenza più volentieri. Ora che tutto il mio organismo ha ripreso a funzionare sento la sua voce chiaramente. Si è appena presentato con un sorriso amichevole che potrebbe rimandarmi in paralisi, ma stavolta resisto e rispondo con un altrettanto amichevole "Piacere di conoscerti!". Forse dovrei dargli del "lei" ma dal suo comportamento capisco che non è un problema.
Mentre ci sediamo sul divano la mia mente continua a ripetermi "comportati normalmente    comportati normalmente" per evitare di apparire una fan sfegatata che in una situazione come questa potrebbe saltargli addosso da un momento all'altro. Quindi mi concentro e rispondo prontamente quando mi chiede come mi chiamo: - Ellie McCrise! -. Subito mi rendo conto che questa informazione è nuova anche per Connor, a cui mi ero presentata solo con il nome. Dopo che Josh mi ricambia il sorriso, mi chiede come ho conosciuto suo fratello. Temo che stia pensando qualcosa di sbagliato e che già da ora non gli abbia fatto una buona impressione, ma gli rispondo ugualmente in modo amichevole. - Io e Connor ci siamo conosciuti stamattina a scuola, dopo che... - mi fermo immediatamente quando realizzo che ciò che stavo per dire non avrebbe sicuramente migliorato la mia impressione su di lui. Fortunatamente riesco a mascherare la mia titubanza con una mezza verità: - ...dopo che le lezioni erano finite - concludo sfoggiando un sorriso non troppo vero. Spero che Connor capisca il motivo della mia "bugia" e lo vedo aprire bocca per confermare, quando il fratello lo precede. - Ah bene! Allora vi conosce... - anche lui si interrompe, ma non per insicurezza. Seguo il suo sguardo interrogativo, il quale si va a posare sul kit aperto di pronto soccorso; e allora mi accorgo che è inutile continuare con questa "mezza verità".
Improvvisamente assumo un'espressione triste, in contrasto con quella interdetta del minore Hutcherson. Alla fine decido che devo essere io a rispondere per evitare che Connor possa rimetterci in qualche modo. - Mi ero fatta male e abbiamo pensato di rimediare con il kit di pronto soccorso - ammetto con aria colpevole. So già che, partendo da questo, non andrò mai a genio all'attore, e abbasso lo sguardo in attesa di una reazione negativa. Ciò che ne consegue va "Oltre Ogni Previsione" (proprio come uno dei voti assegnati dagli insegnanti di Hogwarts agli studenti) che la mia mente abbia elaborato. Josh, che prima stava tranquillo sul divano, ora si è sporto verso di me e mi chiede se sto bene con fare preoccupato. Questo improvviso cambiamento mi lascia perplessa, ma subito lo rassicuro affermando che non è niente. Josh sembra tranquillizzato e allo stesso tempo turbato dalla mia espressione e quella di suo fratello. - Connor perchè quella faccia? - chiede, e a questo punto anche io mi metto a guardarlo. Lui sembra indeciso se rispondere sinceramente oppure no, come se facendolo rompesse un patto importante. A quanto pare lo ritiene necessario, e con aria abbattuta risponde: - Beh io credo che sia qualcosa di più di niente, no? -. Stavolta guarda me, e come se mi stesse avvertendo su qualcosa che sa a me non piacerà, prende fiato e inizia a raccontare l'accaduto sotto lo sguardo attento del maggiore.
Finito il racconto vedo Josh girarsi verso di me con un'espressione che non riesco a decifrare, soprattutto perchè mentre l'altro parlava non si è mai girato. Adesso che ho la possibilità di vederlo però non ho assolutamente idea di quale comportamento assumerà: se pietoso, disgustato, o semplicemente mi farà una ramanzina. O addirittura un rimprovero. Al pensiero di Josh arrabbiato un brivido mi percuote la schiena, ma fortunatamente nessuno se ne accorge. Ancora una volta mi stupisco e vedo Josh intristirsi, mentre abbassa lo sguardo per poi alternarlo tra me, il kit e suo fratello. I silenzi imbarazzanti non mi sono mai piaciuti, quindi mi faccio coraggio e decido che prima me ne vado meglio è. - Emm...allora io vado eh, grazie ancora di tutto ragazzi - sto per alzarmi quando Connor mi ferma: - Ehi ma dove scappi? Non ti mangiamo mica! - sorride. Io però sto per riprendere l'azione interrotta quando anche l'altro Hutcherson mi parla: - Sì dai aspetta! Almeno facciamo conoscenza! -. Non so perchè ma credo che non sia del tutto sincero così gli rispondo: - Ah grazie, ma non voglio rubarvi altro tempo e poi dalla faccia che hai fatto prima non sembravi molto entusiasta -. Josh sembra mortificato ma riesce a mascherare il tutto con un sorriso e una domanda: - Ah mi dispiace...perchè? -. Io rispondo francamente: - Dopo che Connor ti ha detto che è successo non hai proferito parola e non sembravi molto felice -. - Infatti. Non credo che quella lì avrebbe dovuto picchiarti - dice con tono serio ma amichevole. A questo punto mi sento uno schifo: io che pensavo non vedesse l'ora che me ne andassi?! Che stupida: evidentemente l'aggressione di quella tipa mi ha rivoltato il cervello! - Ah scusa...davvero scusami tanto, ho capito male - ammetto con aria desolata ma lui ribatte: - Sta tranquilla non è successo niente, anzi hai pure ragione! E' solo che ci sono rimasto davvero di stucco e per un attimo mi sono paralizzato! Comunque stando a quanto so, sei ancora un po' dolorante quindi magari rimani un altro po' qui così ci conosciamo meglio! - mi sorride allegramente. Io ricambio e annuisco per poi rimettermi seduta sul divano. Mentre Connor va a prendere qualcosa da bere anche per Josh, lui ne approfitta per chiedermi come sto e se ne voglio parlare. La sua voce è così dolce e rilassante che non posso fare a meno di aprirmi a lui e liberarmi completamente, senza però far uscire le lacrime. Quando Connor torna con in mano un bicchiere, realizzo che sto dicendo delle cose personali ai due Hutcherson, che generalmente direi solo agli amici. Ma forse potrei già considerarli amici, o almeno Connor sì. Josh sembra interessato a quello che dico e lo stesso il fratello, il quale alla fine del mio sfogo mi chiede cosa ho intenzione di fare.
- In che senso scusa? - chiedo. - Beh rimane il fatto che tu abbia subito un'aggressione violenta e soprattutto in ambiente scolastico quindi dovresti dirlo ai professori, no? - mi informa. In effetti ha ragione, ma non ci avevo proprio pensato. - Sì è vero, ma non saprei che fare. Se confessassi magari dopo sarebbe peggio...e sarei più sola di prima - ammetto tristemente. Poi Josh incalza: - Assolutamente no! Scusami Ellie ma non è giusto. Si sono comportate male, anche le altre che sono rimaste a guardare, e adesso devono pagare! -. Noto nella sua voce una punta di rabbia e disgusto diretto alla bionda e le sue "seguaci". - E poi non è vero che sei sola. Voglio dire, io sono tuo amico - dice Connor, arrossendo visibilmente. Io però sono felice delle sue parole: - Davvero? Grazie! Cioè, non...insomma grazie di tutto! - gli dico rivolgendogli un grande sorriso, che viene subito ricambiato. - Ma non so ancora, in settimana ci penserò e vi farò sapere. A proposito - mentre mi interrompo le mie guance si coloriscono - tu...di solito con chi pranzi a scuola? - chiedo al minore. Lui risponde: - Con i miei amici, perchè? -. Io mi vergogno un po' a dirlo, ma alla fine mi faccio coraggio: - Magari potremmo pranzare insieme qualche volta, se ti va -. - Sì certo mi sembra un'ottima idea - dice lui mentre Josh, rimasto in silenzio fino adesso, ci sorride amorevolmente. - Facciamo domani nel cortile interno? - propone - Perfetto - confermo con un sorriso.
Poi il maggiore interrompe il silenzio e dice: - Beh ragazzi io dovrei andare - dice alzandosi, poi si rivolge a me - Ellie, è stato bello conoscerti -. Io, che nel frattempo mi sono alzata seguita da Connor, rispondo: - Sì, anche per me! E' stato un onore conoscere il famoso Josh Hutcherson! - ammetto in modo teatrale, facendogli sfuggire una risata, a cui mi aggrego - spero di poterti rivedere! - concludo un po' imbarazzata. Lui mi risponde con un sorriso che ricambio, sempre con il viso accalorato. Prendo la borsa e mi dirigo con gli altri verso la porta d'ingresso. Prima che esca anche io dopo l'attore, Connor mi ferma: - E tu dove vai? - chiede. Io, come se fosse la cosa più ovvia del mondo: - Torno a casa, stavolta ce la faccio anche da sola - affermo ridendo. Ma Connor non mi lascia andare: - Allora ti accompagno - indossa la giacca e dice a Josh di prendere le chiavi della macchina. Quest'ultimo esegue ma si blocca davanti all'uscio per parlare: - Ok, ma tu Con resti a casa -. Connor però non accenna ad obbedire, e tra i due nasce un esilarante battibecco. - Scusate ragazzi ma mi sembra meglio se torno a casa da sola, per evitare litigi - ammetto francamente, ma nessuno dei due sembra accettare la mia proposta. - Va bene ok, resto a casa - dice un Connor abbattuto - ma dopo, io e te facciamo i conti - continua puntando indice e medio prima sui suoi occhi e poi su quelli del fratello, che per tutta risposta se la ride e mi accompagna fuori. - Allora ci vediamo domani -  gli ricordo mentre ci salutiamo con la mano. - Ok, ciao - mi risponde il più piccolo degli Hutcherson, prima di chiudere la porta del "villino".
Appena entrati nella macchina di Josh, quest'ultimo mi chiede dove siamo diretti ed io gli dico il mio indirizzo. - Ah quindi abiti in un palazzo? - mi chiede e pare sorpreso. - Sì, perchè? - rispondo con un'altra domanda, a cui ribatte prontamente: - Non so. Pensavo che avessi una casa tipo la nostra -. A questo punto cala il silenzio, un silenzio piuttosto imbarazzante che termina quando siamo arrivati. - Eccoci. Allora...grazie ancora di tutto, sia te che tuo fratello - dico con la consapevolezza di avere le guance infiammate. - Figurati, è stato un piacere - mi risponde. Mentre scendo dalla macchina  i miei capelli castani, che fino a poco fa ricadevano morbidi sulla maglietta sino all'altezza del seno, mi vanno davanti a causa del vento, impedendomi la vista. Temo di cadere e fare l'ennesima figuraccia della giornata, ma fortunatamente le mie Vans trovano subito il marciapiede. Mi giro e lo saluto un'ultima volta, per poi dirigermi verso casa con un sorriso ebete stampato in faccia.
 
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CIAO A TUTTI!!!!
INNANZI TUTTO MI SCUSO PER AVER AGGIORNATO PIU' TARDI DEL PREVISTO, MA IN QUESTO PERIODO SONO DAVVERO MOLTO IMPEGNATA. INFATTI VI AVVISO CHE PASSERA' UN PO' DI TEMPO PRIMA CHE ARRIVI ANCHE IL QUARTO CAPITOLO, E MI DISPIACE PER QUESTO MA NON CI POSSO FARE NIENTE.
RIGUARDO AL CAPITOLO: FINALMENTE E' ARRIVATO JOSH E CON EGLI IL LORO PRIMO INCONTRO! SPERO CHE VI PIACCIA E MI FAREBBE PIACERE RICEVERE UNA RECENSIONE. A PROPOSITO RINGRAZIO TUTTI COLORO CHE MI SEGUONO, MI RECENSISCONO O SEMPLICEMENTE LEGGONO. MI RENDE DAVVERO FELICE IL FATTO CHE LA STORIA PIACCIA E CHE IN MOLTI ABBIANO RECENSITO.
RINGRAZIO IN PARTICOLARE Lachiaretta CHE MI HA SOSTENUTO MOLTO E LA MIA MIGLIORE AMICA Virginia, SENZA LE QUALI NON SAREBBE LO STESSO.
SPERO DAVVERO CHE IL CAPITOLO VI SODDISFI, PERCHE' MI SONO IMPEGNATA MOLTO E HO DOVUTO SACRIFICARE ALTRE COSE, MA L'HO FATTO CON PIACERE.
FATEMI SAPERE CHE NE PENSATE CON UNA RECENSIONE.
GRAZIE MILLE ANCORA!!!!!!! *_*
MoiV
 
  
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