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Autore: Serenity452    11/05/2014    5 recensioni
Undici anni dopo la Quarta Guerra Mondiale Ninja contro Kaguya, Itachi è sopravvissuto passando più di otto anni in coma, disperso in un villaggio senza nome.
Al suo risveglio decide di rimanere nell'ombra e vivere come cacciatore di taglie, per non portare scompiglio nella nuova e pacifica vita di Sasuke, ristabilitosi a Konoha dopo anni di viaggi in giro per il mondo.
Ma quando Itachi torna in segreto nel proprio villaggio ritrova Luna, la bambina che aveva salvato anni prima sulla strada di casa con Kisame.
Tuttavia Luna ormai diventata una ragazza adulta, bella e apparentemente indipendente.
Una ragazza capace di risvegliare in lui una passione irrefrenabile che farà tremare i loro cuori.
Una lotta interiore tra amore di lei e negazione di lui, fra differenze d'età, fragilità nascoste e amicizia.
Certo, se poi ci si mettono pure Naruto e Boruto, siamo sicuri che la storia d'amore funzionerà, no?
E Sasuke, come la prenderà?
[Revisione di You'll be in my heart!]
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Itachi, Nuovo Personaggio, Sasuke Uchiha, Un po' tutti | Coppie: Hinata/Naruto, Sasuke/Sakura
Note: Lemon, OOC | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Dopo la serie, Più contesti
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Capitolo V: Moonshadow
 
Quando Mitsu aprì gli occhi, erano le dieci di mattina.
Sbuffò rotolandosi nel letto.
Aveva un mal di testa incredibile e si sentiva stordita.
Si alzò di malavoglia e si diresse verso il frigo, strascicando i piedi con la schiena gobba e gli occhi più chiusi che aperti.
Vuoto. Doveva andare come minimo a fare la spesa, accidenti.
Indossò la divisa scolastica senza neppure guardare se stava allacciando correttamente il fiocco ed uscì assicurandosi appena di avere il denaro.
Il villaggio quella mattina era soleggiato e gli abitanti trotterellavano per le strade salutandosi e chiacchierando amabilmente, mentre lei camminava col broncio.
Non poté resistere alla tentazione di comprare una barretta di cioccolato, sperando che il malumore per essersi svegliata troppo presto le passasse.
E mentre rimuginava sul perché si fosse alzata invece di soccombere nel suo letto, sognando di trasformarsi in una Kunoichi invincibile, lanciò l'involucro della cioccolata alle sue spalle, dove aveva visto un cassonetto.
-Ehi, signorina, lo sa che è maleducazione lanciare cartacce sulla testa delle persone!?-
In quel momento Mitsu si fermò ed assottigliò lo sguardo, piegò il collo e voltò la testa con espressione dubbiosa.
Poi capì ciò che l'uomo le aveva detto, anzi, lo vide.
Nei capelli argentati e sparati in alto di un uomo, si era annidata la carta che aveva lanciato un attimo prima.
Non aveva centrato il cestino, ma uno Shinobi dal volto coperto fin sopra al naso ed il coprifronte che nascondeva l'occhio sinistro.
-G-G-Goomennaas-saaai!-Urlò lei, avvicinandosi all'improvviso per cercare di afferrare l'involucro dai capelli dell'uomo che era alto almeno dieci centimetri più di lei.
Poi, in una sequenza di attimi, lei si rese conto di ciò che stava combinando e di quanto fosse vicina all'uomo.
Arrossì vistosamente, scattò indietro, inciampò, cadde e si scusò con un sonoro “Accidenti!”
-Ehi, stai bene, piccola?-Mitsu riaprì gli occhi e si accorse che lo Shinobi si era piegato sulle ginocchia e la stava fissando.
Il rossore del suo viso si espanse e gli occhi si spalancarono a dismisura.
Balbettò ma non le venne in mente nulla da dire.
Era troppo vicino!
-Bè, se proprio non vuoi parlare, potresti togliere il tuo piede dalla mia giacca?-Chiese lui indicando il piede che Mitsu teneva poggiato sulla spalla del ninja per tenerlo lontano, in caso di bisogno.
A quel punto, mortificata, Mitsu lanciò una serie di “mi dispiace” allontanandosi e rialzandosi in fretta.
Fece un profondo inchino ed aspettò che l'uomo le dicesse qualcosa mentre si raddrizzava.
-Ahaha! Sei una ragazza buffa! Non preoccuparti, è tutto a posto!-
-A-Arigatō, Shinobi-san!-
-Hatake Kakashi è il mio nome...-
-Ayanami Mitsu! Sono veramente mortificata per la mia sbadataggine!-
-Non importa, Ayanami-chan! Ehi, ma quanti anni hai? Sembri un po’ piccola per essere in giro a quest'ora!-
-Ehm, ne ho quasi diciotto, oggi non mi sentivo molto in forma quindi non sono andata in accademia, quella civile s’intende!-
-Oh, capisco, non capita spesso di trovare civili in questa zona frequentata dagli Shinobi, hai bisogno di qualcosa?-Chiese Kakashi, posando una mano sulla nuca arancione della ragazza.
Lei arrossì di nuovo e guardò un punto impreciso del pavimento, con le braccia dietro la schiena.
-I-Io… ecco…Conosco un buon negozio qui vicino, preparerò il pranzo!-
-Che carina! Allora buona spesa!-Disse lui, sorridendole.
Che uomo gentile.
E che bel sorriso, peccato la maschera nera glielo nascondesse quasi del tutto, ma il delineamento era ben evidente, delicato e morbido.
 
-EHI! KAKASHI-SENSEI!-
 
Una voce attirò l’attenzione dei due e l’uomo si voltò, a chiamarlo era un giovane tra i venti-venticinque anni, biondo con gli occhi azzurri, molto allegro e vivace.
Il compagno, probabilmente della stessa età, era moro, dagli occhi neri, profondi ed annoiati che contrastavano con la pelle pallida che aveva.
Era poi l’esatto contrario di quello biondo, lui se ne stava a braccia incrociate impassibile e non sembrava molto entusiasta di aver trovato l'uomo dai capelli d'argento.
-Naruto, Sasuke!-Li salutò Kakashi, alzando una mano e sorridendo loro.
Mitsu osservò i due giovani e poi capì.
Quello biondo era Naruto Uzumaki. Il suo dannato idolo.
Spalancò la bocca e lo indicò con il cuore che faceva le capriole.
-Uzu-Uz-ma...Na-Naru...-
Kakashi si voltò a guardarla e si grattò la nuca.
-Mi sa che ti ha riconosciuto, Naruto...-Disse al ragazzo che gli si era appena affiancato.
-Ehi, Kakashi, non starai diventando come Ero-sannin a forza di rileggere Icha Icha Paradise!? Sei un po' troppo vecchio per quella ragazza!-Lo rimbeccò Naruto, dandogli qualche pacca sulla schiena.
-Naruto, ma che dici! Lei è Ayanami Mitsu, mi ha lanciato una cartaccia in testa, per questo stiamo parlando!-Esclamò l'uomo rivolto al giovane biondo.
-Ma davvero?! Allora piacere di conoscerti, Mitsu-chan!-Esclamò Naruto tendendo la mano verso Mitsu.
Lei guardò la mano del suo idolo tesa verso di lei a bocca aperta e le sue guance si imporporarono ancora di più.
-Ha...Hajime...mashite....Na-Naruto-sama! L-lei è i-il mio i-idolo, se fossi una...Kunoichi, vorrei...esser come lei...-Balbettò lei, cercando di stringere la mano del biondo, senza tremare o svenire.
Naruto la guardò sorpreso, poi sorrise.
-Arigatō, Mitsu-chan!-Esclamò facendola inevitabilmente arrossire.
Che figo.
-Oh, giusto, lui è Sasuke, il mio migliore amico...-
Mitsu si trovò faccia a faccia con il moro e, quando questo la guardò dritto negli occhi, la ragazza ebbe un tuffo al cuore.
Quello sguardo, quel volto, la forma ben delineata del naso, la piega dei capelli che gli incorniciavano il viso.
Lei conosceva quell'uomo.
E quando il volto di Itachi si sovrappose a quello di Sasuke, il suo cuore le si frantumò.
-Uchiha Sasuke...-Disse con voce gelida, così gelida che dava la pelle d'oca per la paura che infondeva.
Uchiha Itachi, non c'era dubbio, erano due gocce d'acqua.
Fu questa in realtà la prima cosa che Mitsu pensò appena Sasuke le parlò.
L'uomo, l'Itachi che l'aveva salvata undici anni prima, era un Uchiha.
Ed era morto, non poteva essere altrimenti.
Tremò senza sapere cosa dire, mentre la vista si appannava.
Avrebbe voluto piangere, sentiva benissimo le lacrime premerle per uscire, ma che motivo aveva di scoppiare a piangere davanti al fratello di Itachi, a cui aveva promesso di non dire nulla sul loro incontro?
Avrebbe dovuto spiegare troppe cose.
Così fu sopraffatta dal panico.
-Ehi, Mitsu-chan, ti senti bene? Sasuke è un po' spaventoso, ma è un bravo ragazzo!-
-G-gomennasai, Naruto-san, è stato un onore conoscervi...ma io...io devo andare!-Mormorò chinando il capo, cercando di resistere al senso di vuoto e oppressione che la pervadeva.
Itachi era morto.
Non avrebbe mai più avuto l'occasione di ringraziarlo per averla salvata.
Non avrebbe mai più rivisto quel sorriso gentile e preoccupato.
-Mi scusi ancora, Kakashi-san, farò più attenzione la prossima volta!-Esclamò facendo un cenno al più grande dei tre per poi lanciare un ultimo sguardo a
Sasuke.
Poi scappò via.
Avrebbe dovuto chiedere a Sasuke di Itachi?
Perché non c'era riuscita?
Perché ora che la certezza che Itachi fosse l'Uchiha morto prima della guerra, il suo cuore batteva all'impazzata, urlando di dolore.
I due giorni successivi li trascorse piangendo, senza neppure sapere il reale motivo.
Erano stati solo due giorni, ma per lei erano valsi più degli ultimi undici anni, in cui lui se ne era già andato da tempo e lei aveva continuato a ricordarlo.
 
-Ma che le sarà preso? Sasuke, non è che l'hai spaventata con quello sguardo diabolico?-Domandò Naruto, guardando l'amico con gli occhi assottigliati ed il sorriso da stupido.
Sasuke non rispose, continuava a guardare il punto in cui la ragazza aveva voltato l'angolo.
-Sembrava avesse visto un fantasma...-Disse Kakashi, facendo notare che anche lui era concentrato a fissare la strada che Mitsu aveva percorso in fretta e furia.
-Ayanami...-Sussurrò, cercando nelle profondità dei suoi ricordi dove avesse già sentito quel nome.
E poi, come lo sbocciare di un fiore, lo ricordò.
Ricordò la bambina comparsa dal nulla dalla foresta, sola e spaventata.
Ma che con nostalgia, prima che lui la prendesse fra le braccia, aveva guardato il limite della foresta ed aveva versato un’ultima solitaria lacrima.
La Piccola Fuggiasca Arancione di Konoha.
Il giorno dopo, Itachi Uchiha aveva tentato di catturare Naruto solo per rivedere Sasuke, che lui guardò attentamente, chiedendosi perché mai i dubbi che lo avevano assalito quella notte in cui lei era arrivata alle porte del villaggio, tornando da una madre che neppure l'aveva cercata, si schiarivano prendendo una piega assai interessante, che riapriva un capitolo chiuso undici anni prima.
 
 -Kakashi! Allora andiamo a pranzo sì o no!? Guarda che dovevi offrire tu, Sensei!!-
-Naruto, oggi tocca a te offrire al tuo maestro!-Rispose Kakashi, mettendo da parte le sue considerazioni, almeno per il momento.
-Ehi, ehi, un momento, io sto per diventare Hokage, Tsunade mi cederà il posto prima di quanto voi vi aspettiate! Siete voi che dovreste offrirmi il pranzo!-
-Lo ripeti da un anno!-Esclamò Sasuke, annoiato dall'ormai ritorno della solita routine del team Kakashi-Naruto-Sasuke.
Avrebbe preferito essere a casa, a sopportare Sakura che si lamentava delle marachelle di Fugaku, il loro bambino, piuttosto che ascoltare Naruto quel giorno.
Chissà perché, ma quella ragazza l'aveva innervosito.
 
Una settimana dopo, Mitsu si ritrovava nel Night a portare quantità industriali di Sakè ai tavolini, senza alcun problema.
Si era abituata al frastuono della musica, al tardo orario di chiusura, alle strade vuote o con qualcuno che sbucava dal nulla, sapeva muoversi bene fra le persone ed era anche abbastanza in gamba con le ordinazioni.
Era persino riuscita a regolarizzarsi con l'orario mattiniero della sveglia per andare in accademia, anche se dormiva sul banco per recuperare le ore perse.
Tranne quando faceva ginnastica.
Lì proprio non poteva dormire, se non voleva rompersi un osso sulla trave o a corpo libero.
Ed anche se era fra le cinque più brave dell'accademia, almeno in quello, restava vigile e concentrata sugli esercizi.
Se non poteva diventare una Kunoichi, perlomeno sarebbe diventata agile e scattante come le loro ombre.
Questo continuava a ripetersi, mentre sudava anche l'anima nei piegamenti.
Quella sera, Akiko, era molto più allegra del solito e si dimenava come una forsennata, ballando, mentre preparava i cocktail sembrando un giocoliere del circo.
-Ehi Mitsu! Hai visto quel tipo? Voglio ballare per lui!-Disse la giovane dai capelli verdi.
Mitsu in quella settimana era stata sottoposta da Aki ad un test.
Ballare per qualcuno in cambio di qualche Yen.
Ed anche se Mitsu non era molto propensa a quel genere di lavoro extra, sopratutto perchè non avrebbe mai avuto il coraggio di fare una cosa del genere davanti ad un uomo, figuriamoci, fu letteralmente spinta davanti ad un amico della ragazza coi capelli corti ed istruita a mestiere.
Era brava, poiché era una ginnasta ed il suo corpo era abbastanza elastico e fluido nei movimenti.
-Vuoi ballare per Natsu?!-Esclamò la testa arancione, sorpresa.
La ragazza più grande sorrise.
-Voglio sedurlo e poi dichiararmi!-Disse dando un bacio sulla guancia alla più giovane, truccata intensamente come lei, che si pulì subito la guancia per evitare che il segno del rossetto le rimanesse sulla pelle.
-Accidenti, sei così ardita, Aki!-
Ed entrambe risero, mentre continuavano a servire i loro clienti.
La serata passò in fretta ed alle quattro il suo turno era finito, chiudere il locale toccava a Akiko e Yukari, una delle aiutanti.
Mitsu salutò le sue amiche e si allontanò da sola, nonostante fosse passato un mese da quando lavorava al Night, aveva sempre terrore di tornare a casa a quell’ora quando erano ancora tutti in fermento ed ubriachi.
Quando usciva alle cinque e mezzo del mattino, le strade erano più tranquille.
Ma quella notte le cose non quadravano, a dirla tutta.
Per strada non c’era nessuno, Mitsu sapeva bene che quando usciva a quell'ora, fuori dal locale c'erano Nukenin e shinobi nascosti negli angoli bui in attesa di trovare una preda tra le ragazze, ricercati con i quali si potevano riscuotere promiscue taglie.
Ad un tratto, da un vicolo, sbucò un uomo mezzo ubriaco, barcollava tenendosi una mano sull'addome da dove sgorgava del vivido e rosso sangue.
Spaventata, tanto che stava per piangere, si sentì afferrare e tirar via di lato, prima che l'uomo ferito le si avvicinasse tanto da prenderla.
Cercò di liberasi subito, ma fu trattenuta ed una mano le si posò sulla bocca, mentre l’altro braccio l’aveva avvolta bloccandola.
-Shh… zitta… questa è un’operazione di cattura di un Nukenin… -Mitsu aprì debolmente gli occhi appannati dalle lacrime che le sgorgavano e si accorse che colui che l’aveva bloccata era lo Shinobi dall'occhio bendato ed i capelli d'argento.
Kakashi.
-Naruto, per favore, occupatene tu!-Sussurrò l’uomo attraverso un microfono.
La cosa durò poco, Mitsu senti solo qualche grido stridulo del Nukenin e poi silenzio.
-L’hai preso Naruto?-Chiese l’uomo a voce più alta, iniziando a camminare portando con lui anche Mitsu ancora in lacrime.
Forse, non l'aveva riconosciuta ancora, visto che indossava una lunga mantella nera ed un cappello in lanetta.
Mitsu si ritrovò a camminare fianco a fianco con l’uomo, finché non fu davanti a Naruto. La vergogna e l'umiliazione per esser stata trovata in giro a quell'ora di notte, fuori dal locale peggiore di tutta Konoha, le ribollirono dentro.
-Ehi, Kakashi-Sensei, ma quella è Ayanami Mitsu!-Esclamò quello biondo.
Kakashi allora la guardò e le tolse il cappello, rivelando i lunghi capelli color miele.
-Ma che sorpresa... E tu cosa ci fai qui, a quest'ora poi?-Chiese lo shinobi, guardandola dritto dritto negli occhi.
-I-io...Ecco...-Voltò lo sguardo verso l'entrata ormai lontana dello Shingen, poi lo riportò su Kakashi, ma in quell'attimo stesso Naruto l'afferrò per le spalle guardandola con rabbia.
-Dimmi che non vieni dallo Shingen!-Ruggì quasi, con gli occhi azzurri e grandi che la guardavano con durezza ed incredulità.
Sì, avrebbe voluto dirgli, ma riuscì solo a tremare e riempire i suoi occhi di lacrime.
Accidenti a lei!
 -Ehi, Naruto, adesso quello spaventoso sei tu!-Esclamò all'improvviso la voce di un ragazzo che svoltava dal vialetto.
Era Uchiha Sasuke.
Sorrideva e sembrava divertito dall'inaspettata reazione dell'amico.
Naruto sembrò prontamente calmarsi e lasciò la presa dalle spalle della ragazza.
-Mi dispiace, Mitsu, mi sono lasciato trasportare!-Si scusò il biondo.
Mitsu si asciugò le lacrime e scosse la testa, cercando di non badare a Sasuke, che la scrutava silenzioso e distante.
Quanto somigliava ad Itachi.
Perché il suo ricordo doveva tormentarla ancora?
Non aveva già pianto abbastanza, dopo aver scoperto che certamente il suo Itachi era morto?
-È colpa mia, Naruto-san...Ho rischiato di compromettere la vostra missione, sono mortificata!-Esclamò.
-Ayanami-san, non è questo il problema, lo Shingen è un posto terribile, lo sai vero?-
-Sì, mi dispiace, ma io lavoro lì...-Ammise, la ragazza, chinando il capo.
Nessuno parlò, ma Mitsu sentì il peso delle occhiate dei tre uomini su di sé.
-Kakashi-sensei, riporti Mitsu a casa, del ricercato ci occuperemo io e Sasuke...-Disse l'Uzumaki, chiudendo gli occhi, mentre si perdeva nelle sue congetture.
Naruto l'aveva appena conosciuta e Mitsu già sentiva di averlo deluso, il suo idolo che la trovava in una zona per Nukenin, se la detestava le stava solo bene.
Itachi aveva ragione, doveva stare lontana dai guai.
-Non vuoi farle nessuna domanda, Naruto?-Domandò Sasuke, avvicinandosi all'uomo biondo.
-No, non adesso...-Disse l'altro, svanendo con una nuvola di fumo.
Sasuke guardò un’ultima volta Mitsu, poi con un cenno del capo salutò Kakashi e svanì anche lui.
-Vieni, Ayanami, ti riaccompagno io, è pericoloso da queste parti!-
-La ringrazio, Kakashi-san, ma posso tornare anche da sola, non è molto lontano da qui e ci sono abituata...-
-Non preoccuparti, vieni, non potrei mai lasciarti in strada da sola, che Shinobi sarei altrimenti?-
-Grazie Kakashi-san…-Disse, mentre Kakashi le porgeva il cappello che le aveva tolto e lei lo indossava arrossendo.
Tornarono a casa in silenzio, ma Mitsu ripensava all'espressione di Naruto.
Era arrabbiato, anche se non la conosceva?
-Sei in pensiero per la reazione di Naruto?-Gli chiese lui, quando ormai casa di Mitsu era in vista.
La ragazza si fermò, sorpresa dall'intuito dell'uomo.
Annuì e guardò i suoi mocassini scuri, senza riuscire ad esprimersi a parole.
-Non preoccuparti, non è arrabbiato, è solo preoccupato per te, lui è fatto così...Lo Shingen non è un posto per una ragazza giovane come te, Naruto ha dato ordine di occuparsi della faccenda una volta per tutte, troppi Nukenin si avvicinano alle porte del villaggio per frequentare quel posto, perciò sei capitata nel posto sbagliato al momento sbagliato....-
-Lavoro lì da pochissimo tempo, non sapevo fosse così pericoloso, eppure ci lavorano persone gentili ed oneste, a parte il capo, lui è un uomo terribile...-Confidò.
-Fa attenzione, Ayanami, Naruto ha intenzione di catturare più ricercati possibili che invadono la zona, le risse fra Nukenin e shinobi di Konoha non sono poi così rare...-
-Farò attenzione, Arigatō Kakashi-san!-
-Ayanami…Un'ultima cosa! Undici anni fa, sei scappata da Konoha e poi sei tornata da sola, durante la notte...-
Mitsu alzò lo sguardo scioccata dalle parole del ninja.
Come faceva Kakashi a sapere di lei e delle sue sconclusionate fughe da Konoha?!
-Sei tu quella bambina, non è vero? La Fuggiasca Arancione, così ti chiamavano gli shinobi di turno alle porte….giusto?-
-C-come...Come fa a saperlo?-Domandò spiazzata la ragazza guardandolo con i grandi occhi d'ambra incerti e preoccupati.
Kakashi sorrise e chiuse gli occhi.
-Sono stato io a riportarti a casa, non te lo ricordi?-
Lei lo guardò talmente a bocca aperta che Kakashi per un attimo pensò avesse perso l'uso dei muscoli della bocca.
Era proprio sconvolta.
Ma in realtà Mitsu si stava chiedendo come mai si ricordasse così bene di Itachi e non avesse minimamente fatto caso a Kakashi, quella notte.
Era successo tutto in fretta, non lo ricordava neppure bene il momento in cui si era separata dal Nukenin e quello in cui si era ritrovata a piangere nel suo lettino, mentre sua madre la chiudeva in camera.
-I-io...Non ricordo, da...da bambina scappavo spesso...è vero...-Ammise, sperando che Kakashi non fosse l'ultimo che l'aveva riportato a casa.
Sapeva di Itachi? Poteva conoscerlo? Se gli avesse confessato di esser stata salvata dall'allora Nukenin Itachi Uchiha, che cose sarebbe successo?
Era stata appena trovata in un posto frequentato da Nukenin che invadevano silenziosamente i confini di Konoha, se gli avesse detto che era stata per due giorni insieme a due di loro, le conseguenze avrebbero potuto essere disastrose.
Poteva essere incriminata e sospetta.
-Non importa, era tutto quello che volevo sapere, per ora! Oyasumi, Ayanami Luna!-
Se ne andò così, Kakashi, ricordandole che l'ultima persona che l'aveva chiamata con quel nome era stato proprio Itachi Uchiha.
Undici anni prima di lasciarla andare, ognuno per la propria solitaria e dura strada da percorrere.
Anche se ormai Itachi aveva già terminato il suo percorso da un po’ ed a lei di lui non restavano che le lacrime.
 
 
Fine V Capitolo.
 
 [Continua…]
 
Angolo Autrice.
 
Grazie per esser giunte fin qui,
spero che anche questo
capitolo vi sia piaciuto e che attendiate il prossimo,
chissà che non compaia un certo moro dai lunghi capelli,
ehi…ma questo è spoiler, no?!
Il prossimo aggiornamento è previsto per domenica 18,
se tutto va secondo i calcoli e non saltino fuori impegni improvvisi,
ma su per giù sarà una settimana massimo 10 giorini.
Per quanto riguarda il video trailer della fanfic purtroppo
non è ancora pronto e quindi non sono riuscita a
portarvelo per questo aggiornamento, vi terrò informate su fb o la settimana prossima nel capitolo VI
Adesso vi lascio,
Baci Ser-   
Mia beta, allora sarà ogni domenica così?
Una scrivania, due pc, ognuna le proprie cuffie e tanta
Fan fiction per tutti? Subarashii *O*
 
   
 
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