Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Ecilef    11/05/2014    1 recensioni
-Non puoi farlo dopo tutto quello che abbiamo passato, salire sul quel cazzo di aereo per non tornare più!-
Ho un nodo in gola che mi smorza la voce, le lacrime agli occhi in procinto di scendere, ormai c'ho fatto l'abitudine. Ma ora non posso. Non ora.
Non so da dove cominciare onestamente. Mi sento come un'isola sperduta in un infinito oceano, solo che qui di infinito, c'è solo il grazie che devo dedicarti.
-Storia ispirata situazioni realmente accaduti.
Genere: Comico, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Salve, ecco il primo capitolo della storia. 
Mi farebbe molto piacere se lasciaste una recensione sui capitoli
: se vi piacciono o meno.
Grazie per essere qui :)

La sveglia di ogni mattina suona, quel suono assordante che ti pulsa nelle orecchie fino allo svenimento, odioso. 
Mi alzo, con tutta la lentezza possibile e mi dirigo verso la cucina, facendo capolino per notare il tempo, 
qualcosa non quadra: il cielo è ancora scuro e sono le 5:27 di mattina, eppure in casa mia sembra mezzogiorno. Mamma che urla perchè è tardi, e già non la sopporto, mia sorella che non trova la sua maglia preferita, mio padre che è metà addormentato.
-Buongiorno Antonio, cos'è questa faccia? Dai, fai colazione velocemente che se non ti muovi troviamo traffico sulla superstrada- Incita mia mamma. 
Superstrada? Cosa? 
- Ah, certo mà, faccio subito- Rispondo barbottando cercando di capire a cosa si riferisse mia madre.
-Sei in ritardo! Noi siamo svegli già da un'ora!- Mia sorella con la sua solita aria da maestrina acida.
-Ma te ne vai? Mi urti il sistema nervoso.- voglio solo capire cosa dobbiamo fare oggi. 
Improvvisamente ricordo il perchè di tutto questo: oggi si parte per le vacanze estive!
L'estate finalmente è arrivata, è la mia stagione preferita. Sole tutto il giorno, pelle abbronzata, la discoteca la sera, gli amici e le nottate; un miscuglio di tutte le cose per cui impazzisco in una sola cosa : L'estate.
Prendo la t-shirt Hollister con il pantalone della tuta in fretta e furia, lavo i denti, sistemo le ultime cose e prendo le cuffie. 
-Antonio, manchi solo tu, tuo padre sta suonando il clacson- 
-Si mamma, ti sto dicendo che arrivo-
Mia mamma è una donna strana, è l'insieme di sorrisi, divertimento, serietà e schizzofrenia. Non chiedetemi perchè. Ha i capelli rossicci ed è alta, ama truccarsi anche se i suoi 42 anni non li dimostra, ha il viso di una trentenne. 
Mio padre, al contrario, è un tipo molto silenzioso e riservato, sembra scorbutico ma ormai c'ho fatto l'abitudine. Ha pochi capelli brizzolati, un pò in carne ed è basso, che cosa buffa. 
Salgo in macchina, sono le 6:32, nel cofano ci sono valigie, zaini e buste, tanto da oscurare il vetro di dietro, fa abbastanza freddo, anche se oggi è il 25 Luglio, sono pur sempre le 6 di mattina.
Metto le cuffiette nelle orecchie, metto qualche canzone lenta di Demi Lovato, mia artista preferita, e chiudo gli occhi.
Arriviamo al porto dove prendiamo la nave e, giunti a destinazione continuiamo il nostro viaggio.
Intravedo il cartello 'CAMPING' e mi preparo per scendere: chiudo l'app Musica, metto le infradito, e gli occhiali da sole e scendo per andare in reception.
Il campeggio in cui vado ogni estate è situato in Sardegna, a pochi metri dal mare e dal centro abitato. 
I viali grandi del campeggio sono pieni di alberi giganti, sono così tanti che sembra essere in una foresta ed emanano un forte profumo di foglie, lo adoro. 
Sono nella mia piazzola, lì saluto i miei nonni che villeggiano anche loro poco distante da me. 
Sistemo con i miei la piazzola tirando tavolo, sedie e biciclette dalla roulotte, sperando che il tempo passi velocemente perchè io già non li sopporto più.
-Vabbè ora potete andare ragazzi- Mia mamma ci avvisa.
-Io voglio rimanere ancora qui, non mi va di scendere in spiaggia- Ok, non devo subirmi mia sorella a mare.
-Io scendo, a dopo!- Prendo l'asciugamano e corro verso l'uscita.
Sono finalmente sulla spiaggia, dopo un anno, stesso mare, stesse pietre, stessa isola vicino la spiaggia, mi è mancato questo posto.
Sblocco l'iPhone per vedere l'orario, sono quasi le 20:30 ed è ora di cenare: mia mamma sta cucinando, mia sorella mette la tavola, io sull'amaca e babbo si sta vestendo. In sottofondo si sente la musica dell'animazione, che ogni sera fa uno spettacolo diverso prima dei balli di gruppo.
-Hai già incontrato qualcuno che conosci?- mamma esce dal cucinotto, chiedendo con aria stupita.
-No, ancora nessuno- rispondo dando poca importanza.
-Strano, stiamo in questo campeggio da 10 anni, conosci tutti da quando eri piccolo e ancora devi incontrare qualcuno?- chiede con insistenza.
-Mà, no- Rispondo con tono secco, odio gli interrogatori.
-Penso- Riprendo il mio discorso per evitare un rimprovero per il mio tono - Arrivino tutti domani, oggi è venerdì-.
-Forse hai ragione; A TAVOLA!- urla a tutti per avvisarli.
Stasera: patatine, cotoletta e peperoni. Mamma ti amo.
Sono ormai le 23:15 e vado a farmi un giro dove c'è l'animazione per vedere cosa succede lì. 
C'è gente che balla ovunque, adoro. 
Riesco a distinguere qualcuno lì: Andrea, Isabella, Vincenzo con il fratello Marco e Paola.
Conosco tutti tranne Vincenzo, cioè lo conosco di vista. 
Andrea, Bella, Marco e Paola mi rincorrono e mi saltano addosso per salutarmi.
-Antooo, come stai?- mi domanda Bella  -mi sei mancato tantissimo!-. Ha un sorriso bellissimo.
-Bella, oddio, io bene e tu!? Che bello rivedervi!- Sono emozionato, seriamente. 
Dietro Bella c'è Vincenzo e noto che piano piano si avvicina.
Accenna un sorriso. Non so perchè ma è da quando siamo piccolini che a me sta un pò antipatico e sicuramente è lo stesso per lui.
-Ciao..- faccio un cenno a Vincenzo.
-Andiamo a prenderci il cornetto in paese? Dai ti prego vieni!- Marco mi dice ciò tenendo la sua mano sulla mia spalla.
Faccio un cenno di si, torno in piazzola per avvisare i mei e prendere qualcosa di soldi e scendiamo giù in paese con le biciclette.
Noto Vincenzo come era cambiato. Capelli all'indrietro, moro, fisico asciutto ma muscoloso, più basso di me, silenzioso, ha un tatuaggio dietro la spalla, penso sia un disegno tribale. Ha 18 anni, come me, mi piacerebbe conoscerlo meglio.
Arriviamo al forno, posiamo le biciclette vicino ad un palo: io metto la catena per sicurezza dato che non si sa mai.
Adoro il cornetto bigusto, così lo prendo anche questa volta. Mi giro per vedere chi si sia seduto vicino a me, Bella sulla sinistra, seguita da Marco e Andrea; a sinista Vincenzo è seduto dopo di me, seguito da Paola. 
Incrociamo lo sguardo e iniziamo a parlare.
Clicca qui per il secondo capitolo.
  
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Ecilef