Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Ecilef    13/05/2014    1 recensioni
-Non puoi farlo dopo tutto quello che abbiamo passato, salire sul quel cazzo di aereo per non tornare più!-
Ho un nodo in gola che mi smorza la voce, le lacrime agli occhi in procinto di scendere, ormai c'ho fatto l'abitudine. Ma ora non posso. Non ora.
Non so da dove cominciare onestamente. Mi sento come un'isola sperduta in un infinito oceano, solo che qui di infinito, c'è solo il grazie che devo dedicarti.
-Storia ispirata situazioni realmente accaduti.
Genere: Comico, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Salve, ecco il secondo capitolo della storia. 
Mi farebbe molto piacere se lasciaste una recensione sui capitoli
: se vi piacciono o meno.
Grazie per essere qui :)
-Quale scegli?- mi chiese con aria curiosa, fissando il menù.
-Ci sono tantissimo gusti, non saprei quale scegliere. Tu?- Chiedo fissandolo negli occhi.
Il viso ha una dei lineamenti molto marcati: ha degli zigomi alti, e un metto che fa da v. Gli occhi color nocciola, sopracciglia che ne risaltano il colore e delle labbra molto carnose.
-Penso che prenderò quello bigusto, credo sia l'accoppiata vincente- Esclama con una risatina.
-Hai ragione, lo prendo anche io-.
Non era poi tanto antipatico. 
Una cosa che ho sempre notato è che quando si è in vacanza, il tempo vola. 12h di luce che sembrano soltanto poco tempo. Così i giorni scorrono senza freno.
Come avevo previsto,oggi è arrivata tantissima gente. Molte persone che conosco sono venute qui in Calabria e sono molto felice di ciò, è una cosa che accade una volta ogni anno. Il campeggio è come una grande città, dove ogni piazzola è una piccola casa e tutti viviamo nella stessa città con il divertimento a pochi metri da noi.
Le giornate stavano volando.
-Antonio, che giorno è oggi?- mia sorella mi domanda.
-Ora controllo- Mi alzo dall'amaca e vado vicino al calendario.
-10 Agosto- Rispondo con aria stupita.
-Di già? non può essere!-
-Senti, non posso farci niente, le cose che piacciono non durano per sempre, lo so-
Mi dispiace dire questa frase, ma è la verità.
In lontananza sento il rumore delle ciabatte sulle piccole pietre dei viali.
-Antonio? ci sei?- 
-Sta sempre a riposarsi- Afferma Bella
-Ma hai la ricotta nelle gambe?- ridacchiando Vincenzo gli fa da spalla.
Sono diversi giorni che quando usciamo, loro due stanno sempre insieme. Non sospetto nulla, o forse si?
-Hey ragazzi- Accolgo i miei amici nella piazzola.
-Vuoi venire sul pedalò con noi?- mi chiede Bella facendo la faccia da cucciola.
-Ja Antonio, non farti pregare- aggiunge Andrea.
-Si, ma io non pedalo, sono stanco- Affermo.
-Ma sono solo le 10:00 di mattina- 
HA HA HA, divertente.
-Ho detto no- 
Il pedalò è una specie di barchetta fatta in plastica dove per andare in avanti bisogna pedalare. Non esiste cosa più stancante.
Il posto dove lo affittiamo è due o tre lidi più avanti del nostro.
Mi squilla il telefono:
-Anto, dove sei?- 
-Mamma sono ancora al lido, penso che fra poco lascio tutto qui-
-Okkey, stai attento-
-Si, ok, ciao,ciao.-
Spengo il telefono.
Tempo 15 minuti e stiamo già pedalando verso un isolotto sulla sinistra, è abbastanza grande che per circumnavigarlo ci vuole un'ora.
-Fermiamoci qui- Vincenzo punta un posto dove possiamo salire per tuffarci-
-Raga, io ho paura delle meduse- Dichiara Paola scrutando il fondale.
Neanche il tempo di finire di parlare ed Andrea la getta in acqua e scoppia una risata generale.
Il posto perfetto per tuffarsi è su una roccia posta molto in atto, è veramente mozzafiato.
Ci mettiamo in fila e ogni tre, qualcuno prende la rincorsa per buttarsi.
Tocca a me.
Mi metto in posizione.
-Uno, due, tre.- Urlano in coro
Faccio finta di partire ma perdo la forza in un colpo.
-Scusate ragazzi, ricontate- Chiedo un pò imbarazzato.
-Uno, due, tre!-
Sono sospeso in aria, sotto di me il vuoto, mi manca il respiro. Sembrano pocchissimi secondi, mentre per me sembrano minuti.
Con un forte schianto arrivo in acqua, ho l'adrenalina che mi scorre nelle vene  e lancio un urlo per incitare tutti.
-Dai su, ti do una mano a salire- Bella mi porge una mano.
Lei non ama fare i tuffi ma comunque si era gettata in acqua.
-Grazie, sei gentile.- Rispondo salendo sul pedalò.
Ci sdraiamo entrambisulla parte di dietro vedendo e commentando i tuffi degli altri.
Ha i capelli un pò umidi, biondo cenere e mossi, la pelle bronzea e occhi verdo.
Ha ancora qualche gocciolina d'acqua sulla pancia piatta.
-Hey- Cerca di attirare la mia attenzione.
-Bella, dimmi- le chiedo
Non risponde, mi guarda fisso negli occhi. La situazione è imbarazzante.
-Ti sei addormentata?- Chiedo
-No, scusami, è che..- Si ferma.
-Posso abbracciarti?- Riprende facendo un sorriso forzato.
-Certo, mi sei proprio mancata tutto l'anno- Mi stringe le sue braccia al collo e posiziona dopo la sua testa tra la mia spalla ed il mio collo.
Odora di sale e di olio abbronzante, ho i brividi.
Sento che fa un movimento come se volesse salire un pò più su;
La guardo e lei mi guarda. Sento il mio cuore pulsare fortissimo tanto da non sentire più niente.
Si avvicina e mi bacia.
Le sue labbra sono carnose e raffinate, hanno un andamento così lento e convolgente.
Perchè mi ha baciato?
Le sue labbra hanno il sapore del mare, un pò salate, ma sembra è quasi impercettibile.
Si stacca dalle mie labbra che non si sarebbero mai fermate.
-Mi piaci- le sue parole escono di getto, con un tono secco ed indolore.
Clicca qui per il terzo capitolo della storia.
 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Ecilef