Libri > Shadowhunters
Segui la storia  |       
Autore: JessyR89    12/05/2014    5 recensioni
Dopo "My Children" ho deciso di scrivere una raccolta sull'infanzia di Jonathan e Clary.
Piccoli episodi di vita quotidiana di due fratelli.
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Clarissa, Jonathan
Note: OOC, Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Alicante 18/05/1996*

“Clarissa sbrigati!!” la voce di Jocelyn risuonava dalla porta di ingresso, mentre la piccola Clary scappava di nuovo in camera, proprio quando stavano finalmente uscendo di casa, per prendere una cosa importante nella sua stanzetta. Rovistò nel suo zainetto giallo e rosso finchè non trovò ciò che cercava. Sorrise.
Si precipitò goffamente giù per le scale, sua madre le infilò il giubbottino bianco, fece una giravolta e si avvicinò a suo fratello Jonathan prendendolo per mano “ sono pronta” sorrise.
“ era ora!” le fece una linguaccia suo fratello, prima di trascinarsela dietro, fuori dalla porta, correndo giù per il viottolo con Jocelyn che gridava loro di fermarsi.
La casa degli Herondale era una tenuta non molto diversa da quella delle altre famiglie che vivevano ad Alicante. Le pareti erano alte e chiare, il tetto spiovente presentava sue comignoli neri e, su entrambi i piani, si stagliavano delle finestre dalle persiane verdi. Il grande giardino davanti alla casa presentava grandi cespugli di rose dalle tonalità che variavano dal rosa tenue al fucsia più acceso. Tutto era maniacalmente ordinato e curato. Quella era però l’unica famiglia con una residenza fuori dalla Città di Vetro che non presentava uno stagno naturale o artificiale. Stephen Herondale e la sua fobia per le anatre, non voleva rischiare che qualche “dannato pennuto” potesse ritrovarsi con lui in giardino.
Il salone della casa, arredato con fine gusto, era variopinto dai colori più vivaci dei palloncini e dei festoni che scorrevano su tutto il tetto incrociandosi al centro. I palloncini erano sistemati in piccole composizioni sul tavolo imbandito di patatine, popcorn, biscotti, panini dolci, tramezzini e pezzi di pizza. Un grande palloncino volante troneggiava al fianco del tavolo con su scritto “HAPPY 6TH BIRTHDAY, JACE” e c’erano anche tanti fiori e spade fatte sempre con i palloncini, rispettivamente rosa e bianchi.
Quando i piccoli Morgenstern arrivarono a casa Herondale vennero accolti dalla signora Cèline che li accolse con un “ benvenuti Jonathàn e Clarissà” rigorosamente nel suo accento francese. Strinse Jocelyn tra le braccia e prese le loro giacche.
“salve signora Herondale, dov’è Jace?” Jonathan chiese subito, impaziente di dargli il loro regalo, mentre la piccola Clary si stringeva alla gamba della madre un po’ in imbarazzo.
“ è in salotto, vi sta aspettando, è già arrivato qualcuno” indicò al bambino la direzione sorridente.
Jonathan prese Clary per un braccio e se la tirò dietro. Arrivati in salotto, Jace era in compagnia di due bambini dai capelli biondissimi e occhi azzurri, Mark e Helen Blackthorn, i cugini Aline Penhallow e Sebastian Verlac, e gli immancabili fratelli Lightwood, Alec e Isabelle. Jace, Alec e Jonathan erano molto legati, le loro famiglie si incontravano spesso, anche fuori dai loro impegni di Cacciatori. Isabelle invece adorava Clary, le acconciava sempre i capelli e la trattava come una bambolina.
Quando i fratelli Morgenstern entrarono nella sala, Jace si aprì in un luminoso sorriso, con i capelli biondi mossi e gli occhioni dorati felici.
“Jace, buon compleanno! Questo è per te” Jonathan lo abbracciò porgendogli una scatola rettangolare incartata con una carta dalla stampa vivacissima.
“grazie Jonathan, aprirò i regali dopo la torta” prese il pacco scuotendolo appena per indovinare cosa fosse. Fu un’impresa difficile, considerando che il regalo era leggermente pesante.
Clary si avvicinò lentamente a lui con le guanciotte in fiamme “ Buon compleanno Jace”. Si dovette alzare sulle punte per baciarlo. Jace la ringraziò con un sorriso. Si riunirono tutti sul bianco divano dai cuscini ricamati. Isabelle strinse Clary baciandola sulla guancia, mentre Jonathan prese posto vicino Jace, che si trovava tra lui e Alec. I bambini cominciarono a parlottare su quale gioco fare, mentre dalla cucina proveniva un gran chiasso di voci e risate. I loro genitori si erano tutti riuniti.
“Jo, voglio le patatine” la piccola Clary cercava di parlare piano per non farsi sentire dagli altri tirando il maglioncino blu di suo fratello.
“ non ancora Clary, appena arrivano gli altri e la signora Cèline ci darà il permesso” la ammonì Jonathan tornando a parlare con gli altri.
Dalla porta ad arco del salotto si fecero strada Marcus e Imogen Herondale, seguiti da Stephen che entrò con in mano un regalo enorme “allora bambini, cominciamo?” incitò i piccoli che cominciarono ad esultare.
Cèline accese la musica e subito anche tutti gli adulti arrivarono in salotto. Stephen distribuì a tutti i bambini una spada di palloncini e alle bambine un fiore. Isabelle però prese una spada anche lei. I piccoli si spostarono tutti in giardino, lasciando gli adulti dentro.
“ giochiamo agli Shadowhunters? Chi vuole fare il demone?” Jace guardava i suoi amichetti in cerca di volontari.
“ Io! Io!” Sebastian alzò la manina. Jace annuì, Alec per timore che lo chiedessero anche a lui si nascose appena dietro una sedia.
“ mia sorella fa la Regina della Corte Seelie….hanno gli stessi capelli” sghignazzò  Jonathan.
“No, io voglio essere la parabatai di Izzy!” protestò Clary, aggrappandosi alla mano di Isabelle che, malgrado avesse la sua stessa età, era più alta di abbondanti 6 cm. In effetti Clarissa era la più bassa di tutti.
“ Clary, sei troppo piccola tu, in tutti i sensi, e ci metti una vita a correre! Se poi cadi e buchi le calze lo sai che la mamma si arrabbia” Jonathan si atteggiava da adulto. Cercò di far desistere sua sorella, ma riuscì solo a far offendere la piccolina che mise il broncio e gli occhioni le si riempirono di lacrime.
“sei cattivo, Jo!” Clary si sedette sull’ultimo gradino che portava da dentro la casa al prato e incrociò le braccia.
“ su Clarissa ma che ti costa?? È solo un gioco!” Jonathan sbuffò spazientendosi. Clarissa sospirò, si alzò e prese il suo fiore di palloncini. Isabelle le sistemò i capelli facendoglieli più vaporosi e mettendoci delle foglie e dei fiori presi in giardino.
“bene adesso ci manca solo un altro nemico!” Jace portò una mano tra i capelli e scrutava i suoi amici in cerca di ispirazione o proposte.
“io sono Magnus Bane” rise Mark e corse ad affiancare Clary e Sebastian sul fronte nemico.
“aspettate, allora io sono Camille Belcourt!” Helen fece svolazzare i capelli biondi, facendo l’occhiolino a Clary.
“Cominciamo allora!” Jace diede inizio ai giochi. Si schierarono su due fronti, nemici contro Shadowhunters, si scrutarono per un po’ e infine Jonathan urlò “all’attacco!!!”
Clary, Helen, Mark e Sebastian cominciarono a correre sparpagliandosi per tutto il giardino, seguiti dagli altri con in mano le loro spade di gomma.
Mark faceva dei movimenti con le mani emettendo un fischio soffocato, come se facesse degli incantesimi. Aline, che si era ritrovata di fronte a lui, si gettò a terra facendo finta di essere stata respinta dalla magia dello Stregone. Jace e Alec correvano uno di fianco all’altro e fecero il giro della grande casa ritrovandosi di fronte Sebastian su una sedia che si atteggiava da demone superiore facendo versi cavernosi con la voce. Il piccolo Verlac balzò dalla sedia e cadde su Alec, che cadde rovinosamente per terra. Jace rise sommessamente e spinse via Sebastian. Entrambi i bambini si alzarono dal prato verdissimo e Alec cominciò a far volteggiare la sua spada contro il demone. Questi curvò le mani come se fossero degli artigli e toccò Alec che finse di essersi ferito e si acquattò per terra. Jace si posizionò dietro le spalle di Sebastian e lo toccò con la sua spada come a trafiggerlo. Il bambino ringhiò e si gettò per terra dimenandosi per poi gridare un forte “Pufff” e rotolare sotto la sedia, come se fosse scomparso.
Isabelle sorprese Helen nascosta dietro a un cespuglio di rose che osservava le scene di lotta.
“booh” urlò Isabelle, spaventando Helen e facendole perdere l’equilibrio. Izzy rise e le fu subito sopra con la sua spada, ma Helen gliela afferrò troppo forte e il palloncino scoppiò, lasciando la piccola Isabelle con solo il palloncino intrecciato a forma di elsa in mano. Risero. Helen ne approfittò e scappò via.
Jonathan camminava piano lungo il retro della casa tenendo la sua spada con entrambi le mani, guardandosi intorno con attenzione. Scorse la figura di Mark raggomitolata sotto un tavolo da giardino e lo chiamò “Magnus Bane, combatti!”
Mark uscì allo scoperto. Unì le mani, chiuse gli occhi e cominciò a dire cose senza senso. A Jonathan veniva da ridere, ma scattò in avanti e si gettò sulla sinistra vedendo Mark- Magnus che allungava il braccio e lanciava il suo incantesimo. Helen affiancò suo fratello e insieme si scagliarono gridando e ridendo verso Jonathan. Aline e Isabelle lo raggiunsero e cominciarono ad avanzare tutti e tre molto lentamente con le loro spade verso i due “Nascosti”. Alec e Jace arrivarono silenziosi alle spalle di Mark –Magnus e Helen –Camille e li toccarono con le loro spade. La vampira e lo Stregone erano stati uccisi; caddero per terra trattenendo le risate e si finsero morti.
“evvaiiii abbiamo vinto!” urlò Jace battendo il cinque con tutti i suoi compagni Shadowhunters. Tutti cominciarono a ridere ma a un tratto Jonathan si fece serio e cominciò a guardarsi intorno “ dove è mia sorella?”
“ ma era qui poco fa, l’ho vista correre con noi quando abbiamo iniziato” Sebastian parlava incredulo, non capiva che fine avesse fatto la piccola.
“andiamo a cercarla, forse è andata dentro” propose Isabelle.
Il gruppetto cominciò a girare tutto il giardino chiamando la bambina e guardando dietro ogni cespuglio di rose e sotto alle sedie. Di Clary non c’era traccia. Jonathan cominciò a preoccuparsi, pensando che era il caso di avvertire sua madre. Svoltarono sul retro della casa continuando a chiamarla: i bambini si ritrovarono di fronte a una poltrona in vimini, con lo schienale alto con sopra seduta Clarissa che rideva sommessamente con le manine posate sulla bocca.
“Clary ….” Stava per rimproverarla suo fratello, ma la piccola si alzò in piedi sulla sedia e alzò il suo fiore di palloncini come uno scettro.
“benvenuti nella corte Seelie!” disse Clarissa con la sua vocina squillante. “ voi cacciatori siete monelli, cosi io, con il potere dei fiori, vi imprigiono nella mia corte!” agitò ancora il fiore.
“ mia Regina, cosa possiamo offrirle per ottenere la libertà di nuovo?” Jace si inchinò con una mano sul cuore davanti a Clary.
“ LE PATATINEEEE” urlò Clary alzando le braccia al cielo e aprendosi in un sorrisone.
“andiamo tutti dentro allora a mangiare le patatineee!” gridò Jace facendo un gesto ampio del braccio indicando la porta del salotto. Tutti gridarono in coro e si avviarono dentro.
“ salta nana!” la incitò Jonathan. Clary ghignò e si lanciò a braccia aperte sul fratello che la afferrò al volo cadendo rovinosamente per terra.
Una volta dentro i bambini, tutti sudati e con le guance rosse, cominciarono a dissetarsi con aranciata e Coca cola e a mangiare tutto ciò che c’era sul tavolo a disposizione. La signora Cèline offrì a Clary un piatto pieno di patatine, due tramezzini, un panino dolce e un trancio di pizza. La piccola si sedette al fianco di Isabelle sul divano ad osservare suo fratello e Alec che facevano la gara a chi riusciva a prendere al volo i popcorn con la bocca. Si divertiva tantissimo a vedere Jonathan sbagliare, ma esultava agitandosi sui cuscini quando ci riusciva, rovesciando le patatine sul divano.
“ti piacciono le patatine Clary?” Jace si sedette vicino a lei e le porse un bicchiere di aranciata.
“ grazie! Si mi piacciono….” Rispose prendendo il bicchiere e mettendo in bocca una patatina.
“ …e tra poco diventa anche lei una patatina se non la smette di mangiarne” intervenne Jocelyn prendendo il piatto di Clary e aiutandola a spezzare la pizza in un pezzo più piccolo e avvolgendola con un tovagliolino, dato che le manine di Clary erano tutte unte.
“mamma, voglio anche io la pizza” Jonathan arrivò più affamato che mai. Valentine si precipitò al tavolo per prendere la pizza con prosciutto e wurstel che a Jonathan piaceva tanto.
“Bambini è ora della torta!” comunicò Stephen entrando con in mano un largo vassoio con sopra una torta rettangolare ricamata con panna a riccioli suoi bordi, pupazzetti di zucchero e una grande scritta di cioccolato al centro che recitava HAPPY BIRTHDAY JACE  6 TODAY.
“mettetevi tutti dietro al tavolo bambini che facciamo una foto” Cèline era già pronta con la sua macchina fotografica in mano. Guardava orgogliosa il suo Jace circondato da cosi tanto affetto e veramente felice. Stephen accese la candelina sulla torta e tutti i bambini cominciarono a cantare Tanti auguri a Jace battendo le manine.
Cèline scattò tantissime foto, i flash illuminavano gli occhi dei bambini ogni secondo, venne immortalando ogni istante, anche quando Clary affondò il ditino in un ciuffo di panna di nascosto rubandolo dal bordo delle torta più vicino a lei. Jocelyn la ammonì con lo sguardo.
Tagliata e mangiata la torta, rigorosamente al cioccolato, fu il turno dei regali. Jace si sedette per terra accanto ai pacchi colorati. Ne prese uno e lesse il biglietto “ questo è da parte di Mark e Helen” fece svolazzare il foglietto. Scartò il regalo con impazienza: una scatola di soldatini si parò davanti ai suoi occhi dorati “Grazieeee!”
“quando apre il nostro?” Clary era impaziente come il suo solito. Continuava ad agitarsi sul divano con il vestitino macchiato di cioccolato e panna. Jonathan, al suo fianco, le fece segno di star buona e di aspettare. La piccola sbuffò “ io il suo l’ho aperto per primo al mio compleanno, però!”
“oh mamma mia!” la zittì Jonathan.
Jace prese un altro regalo “ questo è da parte di Sebastian” sorrise in direzione del bambino che era ansioso di sapere se il suo regalo piacesse a Jace. La scatola era piuttosto larga e piatta, fasciata in una carta gialla e verde. Jace aprì la confezione regalo e scoprì una pista con macchinine telecomandate. “ è bellissima Seb! Poi facciamo le gare eh!?”
“Valentine…Robert, io invece sfido voi per una gara con quella!” Stephen indicò i due uomini ridendo.
“puoi contarci Herondale” ghignò Valentine.
Jace ignorò suo padre e passò a un altro regalo. Questa volta fu il turno di quello di Aline. Era un puzzle che ritraeva il paesaggio di Idris.
Rimasero gli ultimi due regali, uno con una carta blu e oro più piccolo e leggero e uno rettangolare più massiccio e schiacciato avvolto in una carta variopinta. Jace prese quello blu: Izzy e Alec si guardarono orgogliosi, era il loro regalo per lui. “ Tanti auguri di buon compleanno, finalmente anche tu stai per diventare uno Shadowhunter! Alec e Isabelle Lightwood ” lesse con qualche difficoltà Jace. La scrittura del piccolo Alec era alquanto disastrosa e Jace aveva imparato da poco a leggere. Strappò la carta e scoprì una scatola di cartone che conteneva delle riproduzioni di piccole spade angeliche di plastica. Il piccolo Jace si aprì in un sorrisone “guarda papà, ho la spada come la tua!” urlò verso Stephen. “grazie sono bellissime, cosi la prossima volta useremo spade vere e no quelle di prima!” rise. Alec e Isabelle ricambiarono il suo sorriso.
Solo un regalo aspettava di essere scartato. Jace guardò verso Jonathan e Clary, notando la piccola che batteva le mani euforica.
“su aprilo, Jace!” lo incitò Jonathan. L’aveva scelto lui quel regalo per il suo amichetto ed era curioso di sapere se avesse fatto una scelta giusta.
Jace sollevò il pacco da terra con un po’ di fatica. Era un po’ pesante. Lo adagiò davanti alle sue ginocchia posate per terra e cominciò a strappare la carta. Lo sguardo dorato di Jace si accese già scoprendo un angolo della scatola. Strappò con più enfasi il resto della confezione, per aprirsi in un sorriso luminoso.
Era una tastiera da piano da tavolo. Jonathan sapeva che Jace stava prendendo lezioni di piano e che gli piaceva molto suonarlo, ma il pianoforte di casa Herondale era troppo grande per lui e non poteva esercitarsi. Jonathan aveva convinto Jocelyn a comprare quel regalo.
“Jonathan, Clary grazie infinite, mi piace da impazzire, grazie, grazie!” Jace quasi saltava di gioia e corse ad abbracciare i fratelli Morgenstern. “grazie Valentine, grazie Jocelyn!” si rivolse ai genitori dei suoi amici per ringraziare anche loro per quel regalo impegnativo che l’aveva reso felicissimo.
Alla fine della serata casa Herondale si era quasi completamente svuotata, gli invitati erano andati via, solo i Morgenstern erano rimasti a scambiare ancora quattro chiacchiere e aiutare Cèline a rassettare la baraonda che i piccoli avevano combinato. C’erano briciole ovunque, pezzi di palloncino scoppiati, festoni strappati e carta regalo sul pavimento.
Jace, Jonathan e Clarissa erano seduti in giardino a provare il piano: una piccola melodia inondava il grande retro della casa. Il loro occhi verde smeraldo erano come incantati sulle dita di Jace che si muovevano libere sui tasti.
“CLARY, JONATHAN E’ ORA DI ANDARE!” la voce di Jocelyn arrivava forte dalla porta della cucina. La donna teneva già i loro cappotti in mano, pronti per andare.
“ uff di già?” si lamentò Jonathan alzandosi dalla sedia e aiutando la sua sorellina a scendere dalla poltrona in vimini che aveva usato prima come trono della Regina delle fate.
“ciao Jace, ci siamo divertiti molto” i piccoli Morgenstern salutarono il bambino con una mano e corsero ad indossare i loro cappottini.
Jace rimase solo con la sua tastiera e riprese a pigiare i tasti bianchi e neri, continuando la musica di prima. Qualcosa toccò le sue spalle con un tocco leggero, quasi impercettibile. Il bambino si voltò di scatto e si ritrovò gli occhioni verdi di Clary che lo fissavano.
“io ho un altro regalo per te….l’ho fatto io…” disse timida, allungandogli un foglio di carta bianco piegato a metà con qualcosa scritto in lettere arancioni tutte sgangherate.
Jace afferrò il foglio dalle manine paffute di Clarissa e lo aprì piano. Era un disegno fatto con i pastelli, dai colori molto vivaci che ritraeva lui che suonava il piano su un prato verde, abilmente sfumato con diverse tonalità, sotto un sole con due occhi azzurri e un radioso sorriso.
Jace osservò quel disegno impressionato, sorrise alla bambina e si piegò baciandole la guancia “sei stata bravissima Clary, è bellissimo, grazie”
Le guanciotte di Clarissa si colorarono di color porpora. La piccola fece due passi indietro e corse verso casa. Sulla porta si voltò indietro, salutò con la manina Jace e scomparve all’interno della cucina.



Note: ....e a grande richiesta ecco il piccolo Jace!!
* dato che non si sa quale è il giorno del compleanno di Jace, ho usato quella della mia piccolina Isotta ( il mio cane)! Vi prego non me ne vogliate male! ahahah
se ci sono errori scusatemi, ma sono appena tornata da un esame e sto leggermente sulle nuvole (sveglia alle 6)!
ringrazio di cuore chi commenta sempre questa raccolta e anche le lettrici silenziose!! GRAZIE Banner by Kara_Slayer


 
  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Shadowhunters / Vai alla pagina dell'autore: JessyR89