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Autore: snd    27/07/2008    4 recensioni
Dopo la battaglia finale tutti potranno avere una seconda possibilità di vivere una vita serena e senza timori. Alcuni torneranno dalla morte, altri ritroveranno gli affetti perduti, altri ancora avranno finalmente la possibilità di una vita normale. SPOILER SETTIMO LIBRO!
Genere: Romantico, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Sorpresa, Un po' tutti | Coppie: James/Lily, Remus/Ninfadora
Note: Alternate Universe (AU), OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: Spoiler!
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Scusate il ritardo nell'aggiornamento ma ho avuto dei seri problemi di ispirazione e questo capitolo non ne voleva proprio sapere di uscire (l'ho scritto e riscritto almeno dieci volte!). Alla fine non è venuto quello che volevo ma... pazienza! Credo che avrò ancora problemi per il prossimo capitolo, poi, se tutto va bene ci dovrebbero essere aggiornamenti più frequenti.
Mi dispiace immensamente di non aver aggiornato prima perchè so quanto sia brutto aspettare che una storia venga aggiornata ma... prima di oggi non c'era proprio niente da fare.
Spero di riuscire a farvi perdonare con questo sofferto capitolo che dovrebbe almeno gettar luce sulla ricomparsa di un po' di persone!
A presto (forse!)  
snd







Gli uffici del reparto Auror numero 9 si trovavano pressappoco nella stessa situazione dello spogliatoio: tenuti per diciotto anni chiusi a chiave, in memoria del valore e del disonore apportato dai suoi componenti, erano stati riaperti nelle poche ore che erano successe alla battaglia. Le scrivanie erano piene di carte e ovunque regnava il disordine, anche se non la polvere, merito di un incantesimo che Lily aveva fatto durante la prima settimana di servizio, per evitare di dover sempre pulire la stanza.

Malocchio bloccò i sei Auror all’entrata dell’ufficio e, dopo aver assegnato a ognuno una scrivania e aver spiegato il compito che avrebbero dovuto svolgere nei giorni immediatamente successivi, li spedì direttamente a Hogwarts.
E così, venti minuti dopo essere usciti dal San Mungo e meno di un ora dopo essersi svegliati dal sonno che era seguito al loro ritorno in vita, Remus Lupin, Sirius Black, Lily Evans, James Potter, Ninfadora Tonks e Nicole Richardson erano di nuovo impegnati in missioni belliche, anche se questa volta solo di ricostruzione.
Malocchio aveva infatti ordinato loro di andare a Hogwarts e partecipare alla messa in sicurezza dell’edificio, sotto il comando di Silente, a cui Severus aveva volentieri lasciato il posto e che Kingsley era stato ben felice di veder tornare al suo posto di sempre.
I sei Auror attraversarono i cancelli scardinati della scuola e si avviarono lungo il sentiero che conduceva verso l’edificio, attirando non poche occhiate dei presenti, curiosi di sapere chi fossero quei sei agenti ministeriali sconosciuti e piuttosto affascinanti, di cui due assomigliavano in maniera impressionante rispettivamente al famoso pluriomicida Sirius Black e all’ex-professore di Difesa Remus Lupin.
Il tragitto fino alla scuola fu nonostante tutto abbastanza tranquillo, visto che nessuno osava avvicinarsi al gruppo, che dopo una decina di minuti si trovò davanti all’edificio. Il parco era pieno di macchie di erba bruciacchiate dalla forza di un qualche incantesimo, alcuni alberi erano bruciati, spezzati o in qualche modo danneggiati e il portone della scuola giaceva a pezzi sulla scalinata, insieme ad alcune delle pietre che erano da sempre contenute nelle clessidre che segnalavano i punteggi delle varie Case di Hogwarts. Mentre camminavano verso l’interno, Sirius notò ai suoi piedi uno dei rubini che segnavano i punti di Grifondoro, uno di quelli a cui, nei suoi sette anni di permanenza nella scuola, aveva fatto fare su e giù nella clessidra, continuando a farsi aggiungere e poi togliere punti per i suoi meriti scolastici e per le innumerevoli marachelle combinate. A questi pensieri, sul suo viso si aprì un sorriso malinconico, subito sostituito da uno pieno e felice al ricordo che, adesso che la guerra era finita, lui avrebbe potuto ricominciare la vita che aveva sempre sognato al fianco di Nicole e della sua vera famiglia, i suoi amici.
Appena furono entrati nell’ingresso, un ragazzo li raggiunse annunciando loro che erano immediatamente richiesti nell’ufficio del Preside.
Senza dire una parola, si avviarono verso quell’ufficio dove i Malandrini avevano passato un buon numero delle loro ore ad Hogwarts.
“Quale sarà la parola d’ordine?” chiese Nicole una volta davanti alla statua che bloccava l’entrata all’ufficio del Preside.
In quello stesso istante la statua si spostò per lasciare uscire Kingsley, che li salutò in fretta prima di dileguarsi nei corridoi.
I sei Auror salirono allora le scale che si erano mostrate ai loro occhi all’uscita del neo-Ministro e bussarono alla porta dell’ufficio del Preside.
“Avanti” li invitò l’anziano mago.
James spalancò la porta ed entrò, subito seguito dai compagni.
“Buongiorno, ragazzi! Vi ho chiamati qui per comunicarvi alcune informazioni che credo potrebbero esservi utili”.
Mentre l’uomo parlava, Fanny, dopo essersi guardata intorno, spiccò il volo, andando a posarsi sulle gambe di Sirius, che era seduto accanto a James e a Remus, becchettando le ginocchia dei tre uomini per farsi accarezzare.
“Allora, come vi sentite? Personalmente sono in ottima forma e spero che anche voi vi siate ripresi dalle vostre ultime esperienze. Vi ho però convocati qui per spiegarvi ciò grazie a cui ora tutti noi siamo in questa stanza. Sono certo che vi siate chiesti cosa fosse successo durante la battaglia per compiere questo miracolo e io credo di aver trovato la risposta a questo interrogativo: si tratta di un incantesimo antichissimo, risalente all’epoca di massimo splendore del sapere magico nell’Impero Persiano, vale a dire circa 400 anni prima dell’avvento di Alessandro Magno, il grande condottiero babbano che distrusse un’importante fortezza magica sulle montagne dell’Anatolia durante una delle sue spedizioni. In quell’epoca si iniziarono a fare le prime ricerche sugli Horcrux e un mago di origine greca, un tale Menon di Arcadia, scoprì che la creazione di Horcrux non solo fraziona l’anima, ma indebolisce anche una specie di scudo che circonda la nostra essenza vitale, ciò che effettivamente ci permette di vivere. Un incantesimo come l’Avada Kedavra distrugge questo scudo e viene assorbito completamente da questa essenza che, per evitare che l’incantesimo di morte provochi danni anche a ciò che la circonda, si auto-distrugge. Lo stesso effetto si ha se l’incantesimo colpisce di riflesso, anche se in questo caso si ha un minimo e temporaneo potenziamento delle magie bianche effettuate poi dalla bacchetta con cui si era respinto l’incantesimo mortale. Quando invece l’incantesimo colpisce un’anima frazionata si possono avere più reazioni: se gli Horcrux esistono ancora, l’individuo sopravvive e la sua essenza rimane integra, protetta da questi frammenti di anima; se invece gli Horcrux sono stati distrutti, l’essenza si libera e trova riposo in tutti i corpi morti che trova lungo il suo passaggio. Nel caso di Voldemort, l’incantesimo era stato riflesso e l’anima era stata frammentata molte volte, oltre a essersi macchiata di molti omicidi e atti malvagi mai riparati, che ne hanno minato la resistenza. Per questo, quando la maledizione lo ha colpito, l’essenza di Voldemort ha lasciato il suo corpo, uccidendolo, e si è dispersa nello spazio, diffondendosi per molte miglia: Kingsley mi ha appena riferito che con tutta probabilità si è estesa fino all’intero bacino del Mediterraneo. Questa essenza ha risvegliato quella di tutti coloro che erano morti, sia che fossero innocenti, Mangiamorte o Inferi. Bastava che il corpo fosse esposto all’aria esterna anche per un microscopico buco, che veniva risvegliato. Per questo temo che entro la giornata di oggi anche nel mondo babbano verrà comunicata la notizia di misteriosi ritorni in vita di persone clinicamente morte. Nelle zone più lontane, come l’Italia e le nazioni mediterranee gli effetti dovrebbero essere stati più ridotti, anche se non ne conosciamo ancora la portata.”
“Io e Nicole eravamo però caduti dietro il Velo dell’Ufficio Misteri e…” lo interruppe Sirius.
“Il Velo era uno strumento di morte e, non appena è stato colpito dall’essenza di Voldemort, si è dissolto, rivelando una enorme stanza in cui si trovavano i corpi di tutti coloro che negli anni ci erano passati attraverso. Abbiamo scoperto che in origine il Velo era usato come luogo di detenzione eterna per i peggiori criminali e che solo chi era caduto dietro di esso senza aver commesso crimini estremamente gravi poteva uscirne indenne; i colpevoli invece si dissolvevano. Quando gli Auror sono riusciti a entrare nella stanza che si era appena mostrata hanno scoperto che nell’ultimo periodo i Mangiamorte avevano buttato oltre il Velo molti babbani e oppositori, che sono stati opportunamente curati e obliviati prima di essere restituiti alle proprie famiglie. A questo proposito vorrei sottoporvi la questione di Amy, una bambina di cinque anni di origine babbana ma con evidenti capacità magiche, che è stata buttata oltre il Velo dai Mangiamorte alcuni mesi fa, dopo che l’avevano trovata nascosta nella casa dove avevano appena finito di torturare e uccidere la sua famiglia”
“E noi cosa dovremmo fare?”, chiese Sirius, pur avendo quasi capito le intenzioni del Preside.
“Amy non ha più nessun parente in vita e, a causa delle sue incontrollate manifestazioni di magia accidentale, non è neppure possibile portarla in un orfanotrofio. So di stare per chiedervi un grande sacrificio ma… mi chiedevo se, almeno per il momento, potreste darle una casa. Non mi aspetto che qualcuno di voi se la prenda in casa, mi sembrerebbe una richiesta eccessiva, ma sarebbe utile se voi la poteste tenere con voi fino a quando la situazione sarà tornata abbastanza tranquilla da poter pensare a trovarle un’altra famiglia”, spiegò il Preside, fissando negli occhi a turno ognuno dei presenti.
“Non c’è nessun problema. Può venire a stare con noi già da subito, visto che dovremo comunque vivere per un po’ a Grimmauld Place fino a quando non troviamo delle case”, rispose Sirius, guardando la fidanzata.
“Benissimo. E, ora che abbiamo risolto la questione, vi vorrei chiedere di aspettare un po’ in cortile, dove troverete già Severus, Vivianne e i ragazzi, con cui gradirei che iniziaste ad andare a Grimmauld Place per controllarne la sicurezza e possibilmente per renderla abitabile dai membri dell’Ordine per i prossimi giorni. Adesso vado a prendere Amy al San Mungo e appena saremo pronti vi raggiungerò in cortile con la bambina e una Passaporta per il Quartier Generale dell’Ordine. Mettete tutte le protezioni che conoscete sulla casa per evitare visite indesiderate, mi raccomando. Ora, se volete scusarmi, vado a prendere la piccola Amy”, li informò Silente prima di svanire tra le fiamme verdi del camino. I sei Auror si guardarono un attimo l’un l’altro e in silenzio lasciarono l’ufficio per andare a cercare i ragazzi.
  
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