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Autore: oned has save me    12/05/2014    3 recensioni
dall'8 capitolo:
“nerd perché sei così?”
“Così come..?” –rabbrividii al suo tocco
“Così diversa..”
“Io..” -gemetti al suo tocco.
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Genere: Erotico, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Arrivai a scuola. Quel giorno Liam non sarebbe venuto perché non si sentiva tanto bene; mi aveva mandato un messaggio poco prima. Perfetto proprio oggi sarei stata da sola. Andai in classe e mi andai a sedere al primo banco, come al solito. Matematica Scienze Inglese Chimica Pausa pranzo Fisica Ed. fisica questa sarebbe stata la mia giornata. Mi piaceva ed. fisica ma oggi proprio non mi andava di farla così mi sarei giustificata. 5 minuti prima che suonasse la campana entrò il coglione. eravamo solo io e lui. Feci finta di niente, ma lui si avvicinò a me e si sedette sul mio banco. “Giorno nerd” –disse Lo guardai, riabbassai lo sguardo e non gli risposi. “Maleducata!” “Coglione” –dissi senza guardarlo “senti nerd fammi copiare matematica” –disse con voce svelta e un po’ irritata “Fottiti da solo” “E’ un ordine!” –alzò la voce “lasciami in pace!”-dissi guardando le sue iridi verdi “tu dammi il quaderno e lo farò” –disse toccandomi i capelli “come se fosse vero..”- risposi togliendo la ciocca di capelli dalle sue mani. Odiavo chi mi toccava i capelli “Non mi credi?” –disse con voce sensuale avvicinando il suo viso al mio. “senti..” –dissi cercandolo di allontanarlo “prendimi in giro tutte le volte che ti pare, ma oggi è l’unico giorno che mi devi lasciare in pace, vattene via!” Sentivo le lacrime che stavano per uscire dal viso, ma non volevo piangere davanti a lui. Fortuna che riesco a controllarle. “che bambina piangi per tutto!” –disse rigido. si accorse che prima o poi sarei scoppiata e mi stupì che non ci andò giù pesante. “Fanculo” Si alzò dal banco fortunatamente, la campanella suonò e la prof entrò in classe. *Pausa pranzo* Per tutta la mattina c’è stato un sole che spaccava le pietre e ora aveva iniziato a piovere. Non potevo andarmi a sedere nel parco, così andai nel mio posto di riserva per quando pioveva. Era un angolo nascosto sotto le scale. Mi sarei messa lì a scrivere il mio diario e a ascoltare musica. *Harry’s POV* Mi stavo dirigendo con Ginevra nel bagno delle ragazze per fare una scopata, quando vidi la nerd seduta nell’angolo sotto le scale con forse un quaderno in mano. Sicuramente stava ripassando per l’ora dopo ‘che secchiona’ –pensai e mi spuntò un piccolo sorriso. decisi che appena avevo finito con Ginevra la sarei andata a infastidire tanto sapevo che da lì non si sarebbe mossa. Mi piaceva infastidirla, mi divertita e poi era così bella quando si arrabbiava. Un momento, ho detto bella? Era una nerd secchiona ! Ok liberai la testa da quei pensieri e mi concentrai per la scopata. Ginevra era una bella ragazza: alta, magra, capelli biondi e occhi cioccolato, un bel sedere e belle tette. Perfetta per me. Entrammo nel bagno, chiudemmo la porta a chiave. Era un po’ stretto lì ma andava bene. Misi Ginevra contro il muro, la strinsi a me e le iniziai a baciare il collo, mentre le mie mani palpavano il suo sedere. Lei allora avvicinò il suo bacino al mio e sentii la mia erezione premere su di lei, ma io non ero molto eccitato. Poi lei mi tolse la maglietta e lo stesso feci io. Successivamente le tolsi il reggiseno e le iniziai a baciare e a morde i capezzoli, mentre lei intanto mi stava facendo dei succhiotti al collo; poi mi tirò giù i pantaloni e i boxer. Poi le tolsi i pantaloni e il perizoma, la sollevai in braccio e feci penetrare la mia erezione dentro di lei in un modo un po’ violento, lei gemette così rallentai ma mi sussurrò un “continua, voglio godere” così continuai. La toccai tutta. Stavo godendo tantissimo ma poi mi ricordai della nerd. Dovevo infastidirla. Posai Ginevra a terra. “ma che fai?” –disse con quella voce stridula “scusami babe ma devo andare, vestiti” Aprii la porta del bagno e la lasciai là dentro, nuda. Eccola là. Sapevo che non si sarebbe mossa. Mi avvicinai per vedere anche che stava facendo. “Secchiona studi anche adesso?”-dissi con un lieve sorriso la feci saltare, chiuse immediatamente il suo ‘quaderno’ e mi accorsi che in realtà era un diario segreto, poiché riuscii a leggere un “caro diario”. Poi mi guardò. “non sono affari tuoi” -disse acida “che dolce hai bisogno di un diario per sfogarti perché non hai amici” –dissi prendendola in giro. Si alzò in piedi e..mi diede uno schiaffo in faccia. Forse avevo esagerato. Lei se ne stava per andare ma le afferrai un polso e la spiaccicai al muro nell’angolo più stretto in modo tale che non potesse scappare “Come ti sei permessa?” –dissi urlandole contro “Lasciami in pace! Sei solo uno stronzo, lasciami!” –disse alzando la voce e battendo le sue deboli mani contro il mio petto. “E tu una nerd, una nerd ceca” –dissi prendendole gli occhiali. “ Ridammelli subito!” “sennò?” –dissi con voce sexy avvicinandomi a lei e prendendola per un fianco. Solo ora scoprii che in realtà era magra e non capivo per quale motivo si voleva coprire, aveva un bel corpo. Naturalmente tolse la mia mano dal suo fianco. “Non mi devi toccare!” –disse arrabbiata “sennò?” –dissi di nuovo avvicinandomi ancora di più I nostri sguardi si scontrarono. Solo ora notai i suoi occhi verdi chiari. Avevamo gli occhi simili: lei chiari, io scuri. Anche gli occhi evidenziavano la nostra differenza: i suoi occhi chiari significavano fragilità e bontà, i miei scuri significavano cattiveria e malvagità. Ero rimasto imbambolato dai suoi occhi, erano così innocenti e fragili, i miei invece in confronto mettevano paura. Sentivo il suo battito accelerare. Aveva paura. Abbassò la testa. “Per favore, lasciami, vattene. Ti ho detto che mi puoi infastidire tutte le volte che vorrai, ma oggi no. Vattene, lasciami!” “Perché?” –volevo sapere perché oggi no “Perché..vattene punto e basta” “Dimmelo e poi me ne vado” –insistetti “No. Coglione vattene!” –mi diede un’altra botta al petto Non so perché ma volevo sapere, così per provocarla mi avvicinai pericolosamente a lei, la presi di nuovo per un fianco facendole staccare un po’ la schiena dal muro e avvicinai la mia bocca all’orecchio “perché?” –le sussurrai “perché oggi no?” –le ripetei *Diana’s POV* Odiavo sentire i nostri corpi vicini, odiavo che lui mi toccasse, odiavo che insisteva a voler sapere. Odiavo tutto di lui. Non gli avrei mai svelato nulla di me e già è tanto che abbia scoperto com’è il mio vero corpo, perché sono sicurissima che avrà capito che il mio corpo è molto esile. Non ce la facevo più a guardarlo “Perché oggi no?” –continuava a ripetermi Da una parte volevo confessargli la verità così mi avrebbe lasciato in pace ma dall’altra no perché mi avrebbe sfottuto ancora di più. Nessuno, a parte Liam, sapeva che io non avevo i genitori. “Styles ti prego vattene, lasciami in pace” –lo supplicai. Stavo male, molto male, le gambe mi tremavano, i nostri corpi vicini, mi mancava l’aria, mi sentivo svenire e così fu. Sentii solo le sue braccia prendermi.. CONTINUA!
  
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