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Autore: _Sweet_Heart_    13/05/2014    4 recensioni
La storia si svolge poco dopo la morte di Kate. In questo racconto non troverete la nostra Ziva agente del Mossad, ma vi troverete davanti una Ziva di 19 anni. Una Ziva che ha vissuto per anni in America con Ari, ma è stata segregata e nascosta in una casa isolata e quindi non avrà avuto per anni nessuna esperienza con il mondo esterno. Infine troviamo Tony che in questa storia avrà 25 anni ed è al suo primo anno al NCIS, ma sarà sempre il nostro Tony molto capace e competente nel suo lavoro; vi troverete davanti il Tony che sta cercando di lasciarsi alle spalle al sua vita da donnaiolo, ma che una volta conosciuta Ziva farà di tutto per aiutarla e i due finiranno per innamorarsi. Questa storia è una vera e propria AU ed è soprattutto TIVA.
Genere: Angst, Azione, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anthony DiNozzo, Ziva David
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ciao a tutti XD!!

Sono felicissima che il prologo della storia abbia avuto un grande impatto su di voi; mi ha reso molto felice dato che ero un pò titubante a pubblicare e immergermi in una nuova storia. 
Grazie veramente a tutti per le parole molto carine che mi avete lasciato. Un GRAZIE in particolare lo dedico a Meggie, la quale mi tollera con i miei dubbi su ogni minima cosa che scrivo :P; è stata lei a darmi la spinta finale a pubblicare XD.

Ultimo paio di cose poi vi lascio al capitolo. Questi primi capitoli non sono molto tiva perchè mi servono per dare un senso a tutta la storia; servono a spiegare come siamo arrivati a questo punto della vita di Ziva e che cambiamenti si troverà a dover affrontare. Inoltre, come noterete, io ho il brutto vizio di scrivere molto e a volte perdermi in tanti passaggi, arrivando a fare capitoli molto lunghi; spero che mi perdonerete per questo, ma non sono proprio portata per le sintesi :P

Capitolo 1.

 

Gibbs, Tony e McGee erano in macchina. Gibbs per una volta stava guidando ad una velocità normale, ma questo era dovuto al fatto che stavano seguendo il furgone di Ducky, all’interno del quale si trovava la ragazza priva di sensi. Quella mattina quando ebbero la soffiata sul cottage appartenente ad Ari non pensavano che si sarebbero imbattuti in  una ragazza spaventata, invece del famigerato terrorista sospettato dell’omicidio di Kate, la loro giovane collega.

Quella mattina, dopo varie ricerche incrociate svolte da McGee, la squadra di Gibbs era riuscita a scoprire la presenza di questo cottage nel bosco poco fuori DC. Appena ottenuta la posizione precisa non persero tempo si armarono e avvertirono Ducky di seguirli, in caso ci fossero stati dei problemi. Giunti sul luogo Gibbs dette istruzioni su come muoversi, molto lentamente aggirarono il cottage per controllare possibili uscite secondarie, trovando una piccola porta sul retro. Era chiaro che Ari non fosse sul luogo, ma facendo il più silenziosamente possibile i tre agenti riuscirono ad intrufolarsi all’interno senza dover sfondare le porte; una volta all’interno controllarono ogni stanza fino a ritrovarsi davanti ad una porta chiusa dall’esterno. I tre agenti pensavano di trovarsi davanti ad uno studio pieno d’informazioni utili per incastrare Ari dell’omicidio, ma una volta sfondata la porta si accorsero di essersi completamente sbagliati. Quella ragazza apparve loro subito così spaventata e fragile che quasi si rammaricarono di averla terrorizzata con le loro pistole, vederla svenire e sbattere la testa in quel modo senza che nessuno di loro fosse in grado di impedirle l’impatto con il suolo li fece quasi sentire in colpa, fortunatamente Ducky era fuori a portata di mano. Una volta che i tre agenti si ripresero dallo shock McGee corse ad avvertire Ducky mentre Gibbs e Tony accorsero subito dalla ragazza misteriosa. Ed ora eccoli qui a seguire il furgone, diretto verso la sede del NCIS,  e cercare di trovare spiegazioni logiche alle mille domande che frullavano nelle loro teste.

Una volta giunti al NCIS McGee si diresse subito in ufficio per aggiornare il direttore, Gibbs e Tony aspettarono pazientemente che Ducky parcheggiasse e aprisse loro gli sportelli posteriori per dare un accesso al retro del furgone. La ragazza era ancora priva di sensi, ma Ducky tranquillizzò entrambe gli agenti che si sarebbe ripresa a momenti e di non starle troppo vicino in modo da non spaventarla più di quanto non lo fosse già. Proprio come gli occhi della ragazza cominciarono a svolazzare il telefono di Gibbs cominciò a suonare costringendolo ad allontanarsi, ma non prima di aver ordinato a Tony di condurre la ragazza in sala interrogatorio una volta che si fosse ripresa.

Come Gibbs si allontanò per salire in ufficio, gli occhi di Ziva cominciarono ad aprirsi. Ziva sentiva la sua testa martellare incessantemente, cercò di muoversi per capire dove si trovava e cose le era successo, ma si sentì bloccare da due mani forti ma gentili. Provò a liberare le sue braccia, ma ogni tentativo fu inutile era bloccata. Prima di farsi prendere dal panico cercò di calmarsi e tentò nuovamente ad aprire gli occhi. Ha aperto entrambe gli occhi, ma si ritrovò una forte luce scaraventata contro di loro e fu costretta a richiuderli immediatamente lasciandosi sfuggire un piccolo gemito.

Sentì una voce gentile rivolgersi a lei e un’altra persona

“su su cara ragazza prova nuovamente, vedrai che questa volta la luce darà meno fastidio. Anthony lascia andare le braccia di questa giovane, diamole un po’ di spazio” . incoraggiata da queste poche parole gentili decise di riprovare ad aprire gli occhi e questa volta si adattarono meglio all’intensità della luce, una volta messo a fuoco l’ambiente circostante fu presa dal panico nuovamente. Dove si trovava? Chi erano queste persone? Perché l’avevano portata via da casa? Ari dov’era? Mentre tutte queste domande le martellavano in testa cominciò a farsi prendere nuovamente dal panico e provò ad alzarsi velocemente da dove era sdraiata, ma nuovamente sentì due forti mani bloccarla dove era. Stava per urlare dal panico quando sentì nuovamente quella voce gentile parlarle

“ehi cara calmati, non aver paura non ti faremo del male sei al sicuro. Vogliamo solo aiutarti. Adesso se ti vuoi alzare puoi farlo, ma lentamente altrimenti rischi di avere un altro capogiro e scommetto non vuoi ripetere l’esperienza”;

Ziva si concentrò nuovamente sulla voce e spostò lo sguardo verso il signore anziano che parlava. Non era uno degli uomini che era entrato nella sua camera, era più anziano e aveva uno sguardo così tranquillo che infondeva una certa calma così decise di seguire il consiglio e mettersi seduta lentamente. Come si muoveva sentì le mani che la tenevano bloccata allentare la presa e lasciarla andare, così spostò lo sguardo verso l’altro uomo che era vicino a lei. Rimase immediatamente colpita da un paio di occhi verdi che la fissavano tra un misto di preoccupazione e curiosità. Tony ricambiò lo sguardo facendo un piccolo sorriso incoraggiate.

Questo scambio di sguardi fu interrotto dal buon dottore che era vicino ai due.

“allora mia cara visto che la seconda volta è andata meglio? Come ti senti? Comunque mi presento io sono il dottor Donald Mallard, ma puoi chiamarmi semplicemente Ducky”, Ziva sentendosi interpellata si costrinse a togliere lo sguardo da quegli occhi così magnetici e rispondere al signore vicino a lei, anche se in modo esitante

“salve dottor Mallard!”

“Ducky, puoi chiamarmi Ducky”

Lasciandosi sfuggire una piccola risata Ziva ricominciò “Ducky, salve Ducky”

“come ti senti?”

“la mia testa sta martellando. Ma dove mi trovo? perchè sono qui? Cosa volete da me?” Ziva riprese ad agitarsi, non riusciva proprio a capire cosa stesse succedendo e perché non si trovava a casa sua nella sicurezza della sua camera.

“ehi ehi calma non ti agitare, ti spiegheremo tutto, ma prima ci puoi dire il tuo nome?” questa volta fu Tony ad intervenire e a calmare la ragazza.

Ziva rivolse nuovamente la sua attenzione all’altro uomo accanto a lei osservandolo prima di rispondere non sapendo ancora se poteva fidarsi. Tony si sentiva osservato e studiato, sapeva che doveva portare la ragazza in sala interrogatorio, ma non voleva neppure agitarla e metterle fretta. Nonostante Gibbs ancora lo intimorisse decise che preferiva affrontare la sua furia per aver ritardato l’interrogatorio che continuare a far agitare ancora questa ragazza misteriosa.

“Ziva. Il mio nome è Ziva” sussurrò la ragazza,

“ehi questo è un bel nome. Piacere Ziva io sono Anthony DiNozzo, ma puoi chiamarmi Tony” lui rispose e sorrise gentilmente. Ziva annuì in segno di riconoscimento, mentre si accomodava meglio sulla barella in cui si trovava. Ducky scambiò un veloce sguardo di approvazione con Tony. Ziva richiuse brevemente gli occhi, per cercare di calmare il lieve dolore alla testa. Tony lasciò a Ziva un paio di minuti per riprendersi e assimilare tutte queste nuove informazioni prima di portarla al piano di sopra.

Quando Ziva riaprì gli occhi Tony ne approfittò per parlarle

“Ziva adesso devi venire con me, il mio capo, l’agente Gibbs, deve farti alcune domande” così dicendo l’aiutò ad alzarsi dalla barella e a scendere dal furgone in modo da poter raggiungere l’ascensore. Ziva non era per niente sicura di quello che stava avvenendo in torno a lei e non riusciva proprio a capire cose volevano da lei queste persone e soprattutto chi erano? un agente? Però sia Anthony che Ducky erano stati molto gentili con lei, quindi forse non doveva aver paura e magari se rispondeva a queste domande poi l’avrebbero riportata a casa da suo fratello.

Una volta giunti alla sala interrogatori Tony fece entrare Ziva e le spiegò dove sedersi e di aspettare lì il suo capo, lui non sarebbe rimasto in stanza con lei. Una volta che Tony uscì dalla stanza, Ziva cominciò a guardarsi intorno e osservare la stanza. Era una stanza spoglia ad esclusione del tavolo che si trovava davanti a lei e la sedia posta dal lato opposto; poi c’era uno specchio gigante, il più grande che avesse mai visto, che prendeva tutta la parete davanti a lei; inoltre ha notato che in alto in un angolo della stanza era posta una telecamera inclinata verso di lei con una luce rossa lampeggiate. Tutto questo cominciò ad essere snervante. Si ritrovò a deglutire ansiosamente e a giocherellare con le dita. Le pareva di essere seduta lì da una vita quando sentì aprire la porta della stanza e l’uomo dai capelli grigi entrò in silenzio.

Ziva osservò come l’uomo appena entrato si mise seduto nella sedia dall’altro lato del tavolo, inoltre notò come la luce rossa della telecamera smise di lampeggiare, ma adesso era fissa e capì la stavano registrando. Tutto questo e l’assordante silenzio della stanza aumentarono la sua ansia. In questo momento non voleva altro che essere al sicuro tra le braccia del fratello, il quale sin da piccola era l’unico che riusciva a calmarla.

Gibbs continuò ad osservare la ragazza. Prima di entrare Tony l’aveva fermato dicendogli che aveva scoperto il nome, Ziva, e stranamente senza un minimo di titubanza lo aveva avvertito di andarci piano con lei, visto come era spaventata e spaesata, non era il caso di infierire ulteriormente. Gibbs sorrise al pensiero del suo giovane agente. Naturalmente non aveva bisogno dell’avvertimento del giovane, ma era felice di vedere come il ragazzo stava crescendo all’interno della sua squadra.

In ogni caso Gibbs voleva scoprire il prima possibile dove si trovasse Ari e se lei era la sua unica possibilità doveva sottoporla a tutto ciò. Voleva arrestare quell’assassino, lo doveva a Kate, e se questo significava spaventare un po’ la ragazza davanti a lui avrebbe rischiato.

“dov’è Ari?” chiese improvvisamente Gibbs, sentendo quel tono di voce così sicuro e forte Ziva si riscosse.

“ti ho chiesto dove si trova Ari?” riprovò Gibbs, ma invece di ottenere una risposta alla domanda, vide la ragazza cominciare a trattenere le lacrime.

Gibbs si sporse un po’ sul tavolo e abbassando la voce continuò

“Ziva giusto?” Ziva trovò il coraggio di annuire

“senti voglio solamente sapere dove si trova Ari, quel bastardo che ha ucciso la mia agente e che ti teneva rinchiusa in casa sua”.

 Ziva stava piangendo apertamente, ma sentendo le accuse rivolte verso il fratello trovò il coraggio di rispondere

“Ari non ha ucciso nessuno! Mio fratello è una brava persona e un buon medico, non farebbe mai del male a nessuno volontariamente”

“tuo fratello?” domandò Gibbs, ora più curioso e interessato a scoprire il più possibile su questa ragazza e ciò che sapeva sul bastardo che aveva ucciso la sua agente.

Ziva voltò la testa di lato rifiutandosi di rispondere ad altre domande, mentre piangeva silenziosamente.

“Ari non ha fatto niente” ribattè a bassa voce “e adesso voglio andarmene da qui, voglio tornare a casa!” cominciò ad agitarsi Ziva. Gibbs si voltò verso lo specchio, ben consapevole che il suo giovane agente li stava osservando, e fece cenno di raggiungerli in sala. Pochi istanti dopo Tony entrò in sala dove si trovavano Gibbs e Ziva. Nel sentire entrare qualcuno nella stanza Ziva alzò lo sguardo e riconobbe subito Tony, il quale prese una sedia e andò a stare vicino a Gibbs prima di parlare.

“Ziva devi ascoltarci, tu fratello non è colui che pensi” mentre Tony cercava di spiegare  a Ziva che ciò che sapeva del fratello era sbagliato, Gibbs andò a prendere un po’ d’acqua e dei fazzoletti per la ragazza alla quale avevano stravolto il proprio mondo nel giro di poche ore. Pochi minuti dopo Gibbs rientrò nella stanza trovando i due giovani proprio come li aveva lasciati, così si avvicinò a Ziva passandole i fazzoletti che lei accettò volentieri e cominciò a tamponare le lacrime sulle guance

“vuoi un po’ da bere?” le offrì Gibbs, lei scosse la testa rispondendo “Ari ha detto di non accettare cose da persone che non conosco” disse con tono sommesso.

“Ari ha fatto alcune cose molto cattive Ziva, non sempre devi credere a lui o fare quello che dice” provò a spiegare Gibbs cercando di non sconvolgerla nuovamente. Ziva scosse la testa negando tutto ciò che le veniva detto.

“ha ucciso una nostra collega e amica Ziva, ti ha portato via dai tuoi genitori come fai a crederlo così innocente?” tentò Tony.

“No non è così. State mentendo vi state sbagliando su di lui” disse con determinazione Ziva.

“Ziva non ti stiamo mentendo, devi capire chi è in realtà tuo fratello” disse Tony dolcemente, guardandola dritto nei suoi bellissimi occhi color cioccolato che in quel momento mostravano quanto fosse spaventata.

“io conosco Ari so che non farebbe mai del male  a nessuno, vi posso dimostrare che è una brava persona. Lui mi ha salvato!”

ok questo è tutto per questa settimana, alla prossima  XD...

  
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