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Autore: Mordekai    13/05/2014    2 recensioni
Anno 3000. Una pericolosa infezione ha trasformato gli abitanti in pericolose creature verdastre, voraci e senza scrupoli, dalla pelle dura, i proiettili non hanno molto effetto, solo frecce e armi rudimentali hanno effetto.
Alexander Ivanov Killenjard dovrà risolvere questo immane pericolo.
Genere: Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano le 6:33 del mattino. I miei occhi non volevano aprirsi, volevo dormire ancora con mia sorella, tenerla stretta fra le mie braccia ma quel rumore che sentivo mi innervosiva.
 
Il rumore proveniva da una piccola baracca non molto lontano dalla nostra posizione, 10-20 metri massimo di distanza. Mi diressi li, aprii la porta e trovai Victor intento ad una autopsia sul cadavere dell’infetto.
 
‘’Non conosci la parola ‘’bussare’’?- disse togliendosi le cuffie dalle orecchie.
 
‘’Sai almeno che ore sono? Sono le 6 e mezza del mattino e vorrei dormire ancora se non ti dispiace.’’- risposi sbuffando e grattandomi il capo.
 
‘’Il Progresso non può attendere i pigri, diceva sempre mio padre. Brav’uomo lui. Comunque vieni, guarda cosa ho trovato.’’
 
Mi avvicinai e feci una smorfia di disgusto quando notai tutti gli organi putrefatti dell’infetto.
 
‘’Questo dovevi farmi vedere?’’- domandai trattenendo un conato di vomito.
 
‘’Si…beh, la cosa che mi ha sconcertato è che il cuore di questo infetto è rosso, come il nostro. Suppongo che l’infezione causata dall’inquinamento dell’acqua e dei bacini idrici sia la causa di tutto questo, almeno credo, ma il cuore è quello che mi interessa di più. Se prelevo alcuni campioni di tessuto e sangue, forse riesco a creare un antidoto per i sopravvissuti e…Mi stai ascoltando?’’
 
Sobbalzai alla sua domanda e risposi indugiando: ‘’Ah…s-si.’’
 
‘’Preparati Alex, abbiamo un nuovo viaggio da compiere. Dobbiamo raggiungere il Texas, mi servono alcuni oggetti dal mio ex-laboratorio.’’
 
Accennai un si con la testa e ritornai indietro. Mia sorella si era appena svegliata. Mi abbracciò e io non riuscii a negarle l’abbraccio. La strinsi e le diedi un bacetto sulla nuca.
 
‘’Anastasia, preparati, dobbiamo partire per un lungo viaggio.’’
 
‘’Dove siamo diretti?’’- mi chiese con voce impastata.
 
‘’Texas.’’
 
‘’Oh, che bello. Non ci sono mai stata.’’
 
Ci preparammo entrambi. Presi il mio arco e dardi, li caricai sulla Dune Eater e, insieme a Victor e Anastasia, partimmo verso il Texas.
Erano le 7:20, il sole era appena sorto e si respirava un po’ di aria fresca. Decisi di pulire i miei dardi e sistemare l’arco, provando la resistenza della molla, ma qualcosa attirò le mie orecchie. Guardai verso l’alto e notai 5 elicotteri Black Hawk che ci seguivano.
 
‘’Non siamo soli’’- dissi ad alta voce, così che mi potessero sentire entrambi.
 
‘’Ah…Oh maledizione, Black Hawk Alpha, militari specializzati in questo tipo di occasione, ma perché dopo 9 anni mi domando. Dobbiamo muoverci e arrivare prima di loro, così otterremo dei chiarimenti.’’- disse Victor accelerando di colpo.
 
8:15.
 
Orario in cui giungemmo a destinazione, ma una squadra Black Hawk era già li. Erano in 5 posizionati lungo il perimetro dell’edificio. Due a guardia dell’entrata e tre che perlustravano la zona. Anastasia si occupò dei primi tre, mentre io mi occupai dei due all’ingresso. Il primo lo uccisi conficcandogli un dardo nel collo e al secondo nella gamba.
 
‘’Dimmi chi sei e chi ti ha mandato. Parla, se non vuoi finire come i tuoi compagni.’’- esclamai furioso.
 
‘’Siamo il 3° Squadrone Black Hawk Alpha. Dovevamo intervenire 9 anni fa su questo macello, ma ci sono stati degli imprevisti.’’
 
‘’Che tipo di imprevisti?’’- domandai.
 
‘’I Jugger, sono delle semplici cavie sfruttate per degli esperimenti che…che…’’
 
Non terminò la frase a causa dello shock emorragico dovuta alla ferita alla gamba. Morì davanti ai miei occhi. Nessun rimpianto.
 
Recuperai una chiave magnetica per aprire la porta ed entrammo. L’energia elettrica c’era, ma sapevamo che non poteva durare molto. Victor recuperò un microscopio, un set di fiale, un portatile e altre cianfrusaglie che solo un chimico conosce. Io e Anastasia, invece, girovagammo l’interno dell’edificio, curiosando e osservando qualsiasi cosa che potesse servire.
Infatti recuperammo una cassa di provviste, un Dragunov e un arco da caccia, in fibra di carbonio e corda in nylon. Era stupendo.
 
‘’Ragazzi, muoversi, c’è stato un piccolo imprevisto.’’

‘’Ovvero Victor?’’

‘’L’edificio…sta per esplodere.’’

Rapidi scappammo da quel luogo a bordo della Dune Eater e dopo 30 metri, un’onda d’urto ci investì, seguita una nube di fumo nero pece.
L’edificio era un cumulo di macerie in fiamme.

‘’Appena in tempo’’- disse Anastasia tossendo.
‘’Sei buffa lo sai Anastasia.’’
‘’Perché Alex?’’
‘’Hai della fuliggine sul naso e sugli occhi, sembri un gatto.’’- dissi.
 
Mi sorrise. Guardai in direzione dell’esplosione e potevo notare che il palazzo stava ancora cadendo e la nube continuava la sua avanzata verso il cielo.
 
‘’Dobbiamo scovare gli altri 4 Black Hawk e in fretta…
…Non voglio altri imprevisti.’’
   
 
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