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Autore: alexis_92    13/05/2014    2 recensioni
Sono stata abbandonata.
Tutti mi hanno abbandonata.
La storia di una Doremi diversa da come la conosciamo... spero vi piaccia =)
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Doremi Harukaze, Tetsuya Kotake, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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CAPITOLO 5

 

Ammettere a me stessa di aver bisogno di qualcun altro per andare avanti, era difficile. Mi ero ripromessa di contare solo su me stessa e per molto tempo lo avevo fatto. Non avevo avuto bisogno di nessuno per affrontare i miei problemi. Perché però mi è bastato rincontrare poche persone e tutte le mie certezze sono svanite come se non fossero mai esistite?

Si stava così bene sulla terrazza. Il vento mi scompigliava i capelli e mi faceva sentire bene, libera.

Il suono della campanella ruppe i miei pensieri.

“E' ora di tornare in classe” presi un bel respiro e mi alzai.

Se prima in classe percepivo tensione, ora c'era solo terrore verso di me. Ero la ragazza nuova e per di più violenta.

Nessuno incrociava il mio sguardo, tranne Tetsuya. Chissà perché non ne ero sorpresa.

Entro la professoressa Fujika e la lezione iniziò.

“Bene ragazzi oggi faremo una lezione un po' diversa dal solito. Vi dividerò in coppie e ad ogni coppia verrà assegnato un argomento che dovrete studiare e poi su di esso preparare una relazione. Il voto di questo lavoro varrà il 70 per cento sul voto finale, quindi fatelo bene. La relazione può anche includere foto, video e tutto quello che riterrete opportuno. Chiaro?”

“Si professoressa” rispondemmo all'unisono.

“Ok allora ora vi dirò le coppie. Premetto che gli accoppiamenti non sono soggetti a cambiamenti. Le coppie sono fatte da me e tali devono rimanere. Cominciamo”

“Chissà con chi finirò a lavorare. Di sicuro tutti staranno pregando di non capitare in coppia con me” pensai.

“Harukaze lei sarà in coppia con...”

In classe era calato il silenzio assoluto.

“Su ragazzi non vi sembra di esagerare? Non sono mica una serial killer” continuai a pensare.

“Trovato. Signorina Harukaze lei farà coppia con Kotake Tetsuya”

Sospirai rassegnata. Non mi potevo lamentare. Avrei preferito fare il lavoro da sola ma almeno Tetsuya era l'unico della classe che si degnava di guardarmi e parlarmi.

“Ora passiamo agli argomenti da assegnarvi. Questa scuola ha deciso di far affrontare ai propri alunni tematiche molto delicate che purtroppo sono assai frequenti ai giorni nostri. Tutto questo per sensibilizzare tutti su questi argomenti. Ora chiamerò un membro per ogni coppia e verrà ad estrarre da questa scatola il tema che dovrà affrontare”

“Doremì vuoi andare tu a scegliere?” mi bisbigliò Tetsuya.

“Ok va bene”

Arrivato il mio turno andai davanti alla cattedra.

“Speriamo almeno un po' di fortuna nell'argomento” pensai.

Estrassi il foglietto e non mi piacque per niente quello che c'era scritto.

“Allora Harukaze e Kotake il vostro compito sarà sulle adozioni e sui maltrattamenti sui minori. Questa era l'ultima coppia. La consegna del lavoro è tra due settimane. Ora disponetevi a coppie e iniziate a discutere del lavoro. Buon lavoro”.

Nelle mie mani stringevo ancora il foglietto. Con tutti gli argomenti proprio questo doveva capitarmi.

“Signorina Karukaze ora può tornare a posto” mi disse la professoressa.

Solo allora mi resi conto di essere ancora in piedi davanti a tutta la classe.

“Si mi scusi” e andai a sedermi vicino a Tetsuya.

“Ehi Doremì lo so che questo lavoro in coppia con me non ti va a genio, ma dobbiamo darci da fare se vogliamo passare il corso della professoressa Fujika”

“ Non hai idea di quanto non mi piaccia questo lavoro. Ma hai ragione, dobbiamo impegnarci. Hai già pensato a qualcosa?”

“Pensavo che potremmo vederci un paio di volte in queste settimane per fare il lavoro. Potremmo intervistare delle persone che hanno avuto queste esperienze e fare la relazione su questo. Magari facendo dei filmati o delle foto alle persone intervistate e poi scrivere una relazione. Che ne dici?”

“Si sono d'accordo. Però io dopo scuola non posso perché lavoro. Dovremmo incontrarci dalle sei in poi”

“Lavori? Come fai a lavorare e andare a scuola nello stesso tempo? I tuoi genitori te lo lasciano fare?”

“I miei dici? Non mi dicono niente”

“Ah ok.. beh se per te va bene possiamo vederci stasera per decidere le persone da intervistare e contattarle. Dove lavori? Posso raggiungerti lì quando hai finito”

“Lavoro al Pit Cafè. Lo conosci?”

“Si certo che lo conosco. Allora ci vediamo li per le sei” sembrava un bambino che ha appena ricevuto un bellissimo regalo. Sfoggiava un sorriso a trentadue denti. Gli sorrisi anche io, stranamente felice della cosa.

La lezione si concluse velocemente e io dovetti scappare perché quel giorno avrei iniziato il lavoro al bar.

Avevo già lavorato come cameriera e quindi mi adattai molto velocemente.

Il locale era talmente pieno che non mi fermai neanche un attimo. Tutti furono molto gentili con me, anche Jason.

Il signor Gota e la signora Saki erano una coppia straordinaria. Lei un po' goffa ma allo stesso tempo rigida e severa e il marito divertente e sempre sorridente. Si completavano in qualche modo.

“Chissà se un giorno anche io troverò qualcuno così” pensai.

Il campanello della porta mi riportò alla realtà.

“Benvenuto al Pit Cafè” dissi.

“Come siamo gentili. Ti fa proprio bene questo lavoro”

“Tetsuya non sapevo fossi tu. Che ci fai qui? Non sono ancora le sei.”

“Tetsuya caro che bello vederti!” - la signora Saki gli saltò letteralmente al collo.

“Nonna, dai, staccati. Così mi soffochi!!”.

Tetsuya era diventato terribilmente rosso e cercava in tutti i modi si scollarsi la donna di dosso.

“Tetsuya hai detto per caso nonna???” gli chiesi perplessa.

“Doremì conosci il mio bel nipotino?”

“Si nonna ci conosciamo da tempo”

La signora Saki ci fissò per un attimo come se avesse intuito qualcosa che alle altre persone era sfuggito.

“Quando ti ho detto che lavoravo qui, potevi dirmi che il locale era dei tuoi nonni!”

“E perché? Così saresti scappata a gambe levate anche da qui? Poi non mi sarei mai perso la faccia che hai appena fatto quando hai scoperto che sono miei parenti”

“Su Tetsuya lascia tranquilla Doremì. Vai a sederti laggiù così ti porto subito qualcosa da bere. Anzi Doremì portagli un bel caffè e poi per oggi hai finito. Così avete più tempo per fare quello che dovete fare. Ciao.” e detto questo se ne andò.

“Bene. Dove pensi di andare a studiare?” gli chiesi.

“A casa mia non si può perché i miei hanno organizzato una cena tra amici e ci sarebbe troppo casino per lavorare. Casa tua? Ai tuoi diamo fastidio? Poi è un sacco che non vedo loro e tua sorella. Così ne approfitto per salutarli!”

“Beh ecco.. non è possibile..”

“Ok allora che ne dici se per oggi rimaniamo qua. Tanto il lavoro da fare non è molto”

Optammo per rimanere nel bar e dopo diverse ore, riuscimmo a decidere quali persone intervistare e ci mettemmo d'accordo con loro per incontrarci. La professoressa ci aveva dato una lista di alcune persone che si erano rese disponibili per essere intervistate da noi.

Avevamo scelto quattro persone e la prima l'avremmo incontrata l'indomani a casa sua.

“Allora si è fatto tardi. Ti accompagno a casa su vuoi”

“Non ce n'è bisogno. Ci vediamo domani. Ciao” e mi dileguai il più in fretta possibile.

Se Tetsuya mi avesse accompagnato a casa avrebbe capito tutto.

Avrebbe visto che abito in un'altra casa, da sola. Mi avrebbe fatto un sacco di domande scomode. Come mai vivi qui? Come mai vivi da sola? Dove sono i tuoi genitori?

Ed io gli avrei semplicemente risposto dicendogli: “Sono tutti morti”.

  
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