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Autore: beautifuldjsaster    13/05/2014    1 recensioni
«C'è un bel temporale qui fuori, perchè non mi fai compagnia? Facciamo la gara a chi urla più forte, più forte di quei tuoni. Più forte del rumore che hai dentro.»-Harry rimase scioccato dalle parole pronunciate dal ragazzo, era la prima volta in vita sua che gli capitava una persona che aveva riconosciuto in quel sorriso e in quegli occhi la sua debolezza. Allora si girò, con gli occhi ormai lucidi e il cuore che gli batteva forte in petto, sapeva che presto avrebbe avuto una crisi di pianto. Ma guardò quel giovane con un briciolo di speranza, e chissà se riusciva a sentire quanto forte stava urlando aiuto.
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: Lime, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Erano le 11.53, Harry girava per i corridoi dell'accademia guardando come tutti disegnavano e prestavano attenzione ai professori.
Era una cosa nuova per lui.
Poi guardò l'orologio e vide che tra pochi minuti Zayn sarebbe potuto uscire dall'aula, quindi si recò nuovamente da lui.
Appena arrivò alla porta, vide che i ragazzi si stavano già ricomponendo per prepararsi ad uscire, e Zayn era di nuovo in accappatoio.
Chissà se sotto a quel tessuto bianco era ancora nudo o no.
« Allora, fatto un bel giretto? »-gli chiese Zayn sorridendo ampiamente mentre attorcigliava intorno al bacino la corda dell'accappatoio.
« E' tutto stupendo qui. »-annuì Harry guardando l'aula intorno a sè per poi sentire il suono rumoroso della campanella. « Voglio vedere come sono venuti i loro disegni. »
Allora Harry corse vicino ad una tela e guardò attentamente come era stato disegnando Zayn su essa, era molto bello. Poi guardò le altre tele e vide che alcuni avevano mancato i tatuaggi che aveva sul braccio.
« Eppure il tuo braccio è ricoperto di tatuaggi, e anche il tuo petto, com'è che non li hanno saputi disegnare? »-domandò Harry accarezzando il bordo di una tela sentendosi osservato da Zayn che si trovava al centro dell'aula.
« Perchè, cosa manca? »-domandò lui a sua volta guardando con attenzione il riccio, con un sorriso divertito sul volto.
Harry, non capendo il gioco di Zayn, gli rispose con ciò che gli passava per la testa.
« Beh, il tatuaggio che hai sul petto e alcuni tatuaggi sul braccio. Ma almeno quello sul petto doveva vedersi, anche la metà visto che avevi il... »-poco dopo capì che stava descrivendo il corpo del ragazzo quasi come se l'avesse avuto lui davanti per ore, e così si fermò alzando lo sguardo verso di lui.
Era in imbarazzo, o nella merda.
« Però le labbra le hanno disegnate davvero bene. »-sussurrò cercando di cambiare discorso, ma così era anche peggio.
Guardò nuovamente il telo camminando poi in cerchio verso gli altri, e Zayn ancora lo guardava.
« Ci sarai anche tu domani? »-domandò allora tenendo le braccia intrecciate al petto mentre guardava il riccio davanti ai suoi occhi, ispezionando il suo viso.
« Domani?! Quindi io domani dovrei farmi vedere nudo da una banda di sconosciuti e insieme a te? Non sono così sicuro o..che ne so! Nemmeno mia madre mi guarda tutto nudo. »-a quella parole, Zayn scoppiò a ridere provocando anche la risata di Harry.
« Non ti mangia nessuno, tranquillo. E se sei in imbarazzo perchè ci sono io, allora oggi passi l'intera giornata con me, così domani ci divertiamo. »-ecco che Harry arrosì di nuovo. Avrebbe dovuto passare la giornata insieme a lui e sicuramente non accettava un 'no' come risposta, e Harry voleva stare con lui.
E l'idea sembrava carina.
« Va bene, avverto gli altri, tu nel frattempo vestiti. »-Harry sfilò dalla tasca dei jeans il cellulare e chiamò per primo sua madre e poi Louis, raccontandogli quasi tutto. Poi, però, dovette interrompere la telefonata perchè Zayn era già lì che lo aspettava.
« Tieni, guidi tu. »-prese le chiavi dell'auto e si avvicinò a lui porgendogliele. Il moro le prese chiudendole in un pugno, poi appoggiò una mano sulla schiena di Harry accompagnandolo all'uscita insieme a lui.
Nel tragitto parlarono dei loro gusti musicali, di cosa facevano nella vita e dei sogni nel cassetto. Harry gli disse che amava la musica e le sfumature del blu, mentre Zayn amava disegnare. Harry sperava di diventare un cantante o magari di girare il mondo, andare a New York, Las Vegas, Sydney, e Zayn sperava di continuare a fare il modello di nudo visto che lo pagavano, e che quando andava alle mostre, c'era di solito anche un dipinto con lui raffigurato.
Tutto questo gli piaceva.
« E come mai vivi di sorrisi falsi? »-questa fu una domanda molto privata, e Harry si strinse nelle spalle guardando le proprie gambe.
Sentì l'auto fermarsi e alzò il viso verso il finestrino, guardò una viletta al di fuori.
Forse quella era casa sua.
« Hai toccato un tasto dolente. »-disse girando il viso verso Zayn guardandolo dritto negli occhi. In un modo gli stava chiedendo di dire qualcos'altro, mentre Zayn lo guardava sperando che lui gli rispondesse.
Poi, però, fece qualcosa di inaspettato.
Posò una mano sotto il mento di Harry e gli fece alzare il viso, poi lo spostò verso il lato destro e il lato sinistro. In modo delicato.
« Non hai tatuaggi? »-gli domandò togliendo la mano portandola sulla propria coscia.
Harry gli mostrò la stella che aveva sotto il braccio e la scritta che aveva sotto di essa: won't stop 'till we surrender.
Poi gli mostrò la piccola 'A' che stava per Anne, al centro della piegatura del braccio, e infine un "I can't change" sul polso esterno sempre sullo stesso braccio.
« E cosa significa quell' "io non posso cambiare"? »-gli chiese Zayn prendendogli la mano in modo da guardare il tatuaggio, poi si soffermò sulla formazione della sua mano.
« Che devono accettarmi tutti per come sono. »-rispose Harry alzando le spalle, ritirando poi la mano per aggiustarsi i ricci.
« Perchè, come sei? »-voleva tirare fuori di nuovo quell'Harry che aveva visto la sera prima, voleva rompere quel muro, spostare quella corazza, togliere quell'armatura.
« Zayn, per favore.. »-sussurrò Harry accennando un lieve sorriso mentre spostò il viso verso la villetta.
« Un mare in tempesta, un temporale, un disastro, l'arcobaleno dopo la pioggia? »-le sue ultime parole lo fecero sorridere ancora di più.
Era così bello trovare qualcuno che capisse al volo, ma lui non pensava di essere l'arcobaleno.
Dopo questo silenzio, uscirono entrambi dall'auto ed entrarono in casa. Era bella grande, mobili moderni, tutto pulito.
C'erano vari quadri sulle pareti e poi uno grosso dove mostrava il mare.
« Chiamo la pizzeria, tu fai come se fosse casa tua. »-Harry prese tutto alla lettera e, silenziosamente, salì le scale per vedere cos'altro c'era sul piano di sopra. Vide un graffito su una parete del corridoio, c'erano tante scritte e dei piccoli disegni.
Poi vide la porta aperta di una stanza piena di colori. Le pareti erano tutte colorate da schizzi di pittura gialla, rossa, arancione, blu, tutti i colori dell'arcobaleno. Poi c'era il letto sotto la finestra e una scrivania con tempere, pastelli, matite, pastelli a cera e fogli usati.
Harry, ormai incuriosito, entrò dentro e si avvicinò a quei fogli che erano sulla scrivania.
C'era uno che rappresentava una ragazza, sembrava proprio quella che aveva risposto ad Harry all'accademia.
Capelli lunghi, la matita dietro l'orecchio, un tatuaggio sul collo, un pennello tra le dita e la tela davanti ai suoi occhi. Zayn disegnava ogni dettaglio.
Poi c'erano persone nude e questo fece uscire un sospiro dalle labbra di Harry, chissà cosa ci faceva Zayn a disegnare persone nude, e chissà dove.
Poi qualcos'altro attirò la sua attenzione.
Erano un paio di occhi enormi, prendevano tutto lo spazio del foglio messo in orizzontale. Quegli occhi erano perfetti ma erano lucidi, stanchi, si poteva leggere la paura e l'insicurezza solo in quel disegno.
Poi sentì il suo cuore battere veloce e capì che quegli occhi erano i suoi, e Zayn li aveva disegnati. Si mise a cercare tra gli altri fogli e ne trovò un altro. Ancora lui, stavolta sotto la pioggia in ginocchio, il capo rivolto verso il basso e le dita tra i capelli bagnati.
Sembrava tutto così reale, Zayn disegnava così bene..
E poi ce n'era un altro dove rappresentava un sorriso perfetto e le fossette ai lati delle labbra, poi c'era metà viso disegnato in modo leggero.
Harry non smetteva di sorridere.
« Harry, le pizze! »
Non appena sentì i passi di Zayn nel corridoio, riposò tutti i fogli sulla scrivania e mise le mani in tasca stando al centro della stanza, si mise a guardare le pareti colorate.
« Harry, tutto ma non la mia stanza. »-Zayn lo guardò serio, non gli aveva mai dato quello sguardo. Sembrava quasi ferito o nervoso, agitato, mentre entrava in camera.
« E' bello qui, mi hanno colpito i colori sulle pareti e quindi volevo vedere da vicino. »-si inventò una buona scusa e sembrava sciolto mentre reggeva il suo sguardo.
Entrambi, poi, uscirono dalla stanza poco dopo e andarono a pranzare.
Durante il pranzo ci furono molte chiacchiere e risate: parlarono delle loro famiglie e dei loro amici, delle loro esperienze, dei primi baci, prime cotte, e Harry ormai aveva acquistato confidenza.
« Io sono bisex, mi piacciono sia le ragazze che i ragazzi, ma da quando ho conosciuto il mio migliore amico ho capito che qualcosa non andava. »-prese una pausa per bere un sorso di birra e appoggiò i gomiti sul tavolo tenendo il sorriso dolce sul viso. Poi continuò. « Sai, ha un paio di occhi del colore del cielo, e poi ha un culo che le ragazze invidiano. »-le sue parole fecero ridere entrambi, ma in Zayn c'era qualcosa che non andava.
Nella sua mente c'erano troppi pensieri, e quasi voleva accettarsi che ancora non si piacessero.
« E com'è andata a finire? »-gli chiese appoggiandosi alla sedia, picchiettando le dita sul tavolo.
« Gliel'ho detto, ma per non distruggere l'amicizia siamo rimasti amici. Ora è passato tutto, ma continuo a farlo arrossire di continuo e qualche volta gli rubo un bacio. Non riesco a resistere a lungo a qualche contatto visivo. »-Zayn gli sembrò di sentire solo l'ultima frase, quello lo incuriosì molto.
« Però con me ci riesci. »-gli disse curvando l'angolo destro delle labbra da un solo lato, fermando il movimento delle dita.
Harry entrò di nuovo in imbarazzo.
« Credimi, è più difficile reggere il tuo di sguardo che quello di Louis. »-disse così, con sicurezza, cercando di non mostrare il suo imbarazzo o di arrossire.
A quelle parole, Zayn si curvò sulla schiena adagiando gli avambracci sul tavolo. Lo guardò attentamente stando attento ad ogni cosa che poteva dire in quel momento.
« E perchè? »-domandò mordendosi più volte l'interno labbro osservando i lineamenti dolci del viso di Harry.
« Perchè tu è come se leggessi il mio sguardo, cioè..riesci a vedere cosa ho dentro e non so nemmeno come tu faccia. »-ecco che si ritrovò in imbarazzo. Chinò il viso verso il basso e prese a giocare con le dita delle sue mani con fare nervoso. 
« E ti dà fastidio? »-continuò a domandare Zayn stando fermo.
« A volte si, faccio di tutto per fingere che vada tutto bene, poi viene qualcuno che mi fa capire che non sto bene e devo smettere. Ma poi chiedo aiuto, troppe volte.. »-sussurrò le ultime parole girando il viso verso la finestra, rivolgendo il suo profilo perfetto a Zayn.
« E tutte quelle volte nessuno mi sente oppure nessuno lo capisce. E accumulo, accumulo, poi quando la sera piango noto che fuori piove. Questo mi fa sorridere, da piccolo mi faceva piangere. Odiavo il temporale, quando c'erano i tuoni scappavo nel letto di mia madre..ora invece mi metto seduto davanti alla finestra a fissare tutto. E poi conto fino al tre, il tuono insieme al fulmine mi uccidono l'anima. »-Harry continuava a guardare dritto verso la finestra. I suoi occhi erano ormai lucidi e una lacrima scivolò lungo il suo viso, ma lui non ci fece caso.
Zayn invece stette a guardarlo, osservò come quella piccola goccia rigò il suo viso e scese lungo il mento. Sentiva lo stesso dolore che stava sentendo ora Harry nel raccontare tutto quello. Lo aveva provato anche lui, ma grazie all'arte disegnava i suoi sentimenti su dei fogli di carta.
« Domani dovresti venire con me all'accademia, in quelle ore ti sentirai in un altro mondo. »-Zayn si alzò e si avvicinò ad Harry, poi lo fece alzare.
Avvolse le sue braccia intorno al suo bacino e lo strinse al proprio petto, mentre Harry ricambiò la stretta intrecciando le braccia intorno al suo collo. Annusò il suo dolce profumo e chiuse per un attimo gli occhi lasciandosi andare in quell'abbraccio e in quella stretta.
« E comunque anche a me piacciono sia le ragazze che i ragazzi, ma ovviamente vado più dietro ai ragazzi. »-sussurrò Zayn cercando di far ridere il ragazzo che aveva tra le sue braccia, e lui sorrise in modo spontaneo a quelle parole. Si sentì felice tutto d'un tratto.
Poi si sciolse l'abbraccio e Zayn stette a guardarlo.
« E stasera resti qui, l'accademia è lontana da dove abiti tu, così poi domani possiamo passare nella panetteria e mi fai conoscere i tuoi amici. »-per Harry tutto andava bene, così annuì frettolosamente ad ogni sua parola facendo ridere Zayn.


Erano le 22.50, Zayn e Harry erano entrambi sul divano che guardavano un film in tv.
Harry aveva il capo appoggiato sulle gambe di Zayn, e quasi non si addormentava alle carezze che gli faceva il ragazzo. Le sue dita scorrevano in modo lento tra i suoi ricci, e poi ne attorcigliava alcuni intorno all'indice.
Il moro restò a guardarlo, era più attento al viso di Harry che al film.
Era così dolce, la pelle morbida, gli occhi verdi, i capelli ricci, le fossette, quelle dita lunghe, le sue braccia non esageratamente muscolose.
E lui non vedeva l'ora di vedere il suo corpo privo di vestiti.
Di toccare quella pelle così da disegnarne i dettagli, e muovere la matita sul foglio quasi come se lo stesse accarezzando.
Harry, invece, voleva toccare quelle labbra anche solo con le dita. Le aveva toccate sul telo ma non da vicino.
Erano carnose e morbide, Zayn le mordeva molto spesso.
E voleva accarezzare la pelle tatuata, guardare da vicino quei tatuaggi e magari stampare-anche per gioco- un bacio proprio sulle labbra che aveva sul petto.
« Har, ci mettiamo a letto? Mi sta venendo sonno. »-mormorò Zayn fermando i movimenti della mano. Così Harry si alzò, si strofinò una mano sull'occhio destro, e accennò un dolce sorriso a labbra chiuse mentre seguiva il ragazzo verso il piano di sopra.
« Zayn, io posso anche dormire sul divano. »-gli disse quando entrarono in camera.
Ora quella stanza era illuminata dalla flebile luce della luna e dai lampioni lungo le strade.
Tutte quelle luci ricaddero sul profilo di Zayn, ed era uno spettacolo mozzafiato.
« Non ti mangio. »-lo assicurò Zayn ridacchiando, sfilandosi poi la maglietta. In pratica si tolse tutti i vestiti e infilò solo i pantaloni del pigiama, mentre poi Harry rimase solo vestito.
« Ecco io..dormo in boxer, ma visto che sono a casa tua potresti prestarmi un pigiama? »-stava già giocando con le proprie mani dietro la schiena e si torturava il labbro inferiore.
« Harry, fa come se fossi a casa tua. Ti ripeto, non ti mangio. »-detto questo, Zayn si mise a letto e lasciò lo spazio sotto la finestra ad Harry.
Harry cominciò a spogliarsi e posò i vestiti sulla poltrona davanti alla scrivania, poi si mise nel letto dal lato vuoto. Vide gli occhi di Zayn come erano illuminati dalla luce, e il battito cardiaco riprese ad accelerare.
Il moro gli coprì maggiormente il corpo con la coperta tirandola fin sopra alle sue spalle, poi avvolse un braccio intorno alla sua vita e sentì la pelle di Harry rabbrividire.
« Buonanotte, riccio. »-sussurrò al suo orecchio passando una mano tra i suoi ricci per farlo rilassare.
« Buonanotte, Zayn. »-chiuse gli occhi perdendosi in quelle carezze e subito cadde in un sonno profondo, mentre nella notte il moro stette a guardarlo e ad accarezzare ogni sua forma.


8.00 a.m
Zayn era già sveglio, mezz'ora prima era uscito per comprare la colazione e aveva posato tutto sul tavolo in cucina, ora era nel letto accanto ad Harry guardando come i raggi del sole mattutino gli accarezzavano il viso.
Aveva passato metà della notte a disegnare il suo volto mentre era posato sul cuscino, aveva scoperto il suo corpo per vedere come portava le ginocchia al petto e disegnò i ricci che gli ricadevano sulla fronte.
Disegnò il letto disfatto e la finestra che emanava la luce fioca della luna, era tutto un capolavoro.
A Zayn piaceva tutto di Harry proprio perchè era tutto da scoprire. Chissà come sarebbe andata la giornata di oggi.
Intorno alle 8.15 cominciò a svegliarlo, alle 9.00 dovevano presentarsi all'accademia.
Per fortuna Harry era un ragazzo che, se lo chiamavi durante il sonno, subito si svegliava. Specialmente se era quella nuova voce.
Quella di Zayn.
Tenne ancora gli occhi chiusi mentre si stiracchiava, e poi aprì gli occhi verso la finestra sopra di lui guardando il sole.
Poi si guardò intorno, quella era la stanza di Zayn, e poi guardò lui al suo fianco che stava guardando il soffitto.
« Buongiorno, Zay. »-sussurrò con voce roca mettendosi seduto. Si passò le mani sugli occhi per poi guardare il ragazzo che ora lo stava guardando con un sorriso dolce sul viso.
« Di sotto c'è la colazione e alle 9.00 dobbiamo essere lì. »-si mise seduto anche lui e si chinò verso la spalla di Harry, ci lasciò un bacio umido.
A quel contatto, entrambi rabbrividirono, sembrava una cosa troppo grossa. Zayn baciò la sua spalla quasi come se la pelle di Harry fosse una tela con la pittura ancora fresca su di essa, non voleva rovinarla.
Dopo un paio di minuti entrambi fecero colazione, poi per primo andò a lavarsi Harry e dopo di lui Zayn.
Harry rientrò in camera e indossò i vestiti del giorno precedente, poi si mise seduto sul letto guardando le pareti intorno a sè.
Aveva appena dormito a casa di un ragazzo che aveva conosciuto in due giorni, ma pareva di conoscerlo da una vita.
E poi gli vennero in mente i disegni, i suoi occhi, il suo sorriso.
E poi gli venne in mente il tocco di Zayn prima di addormentarsi.
Era tutto così perfetto, si trovava praticamente in un altro mondo.
« Harry, inizia a scendere! »-urlò Zayn dall'altra stanza. Lui si alzò dal letto e scese le scale appoggiandosi alla porta d'ingresso aspettando di vedere Zayn scendere le scale.
Verso le 9.50 erano già in strada camminando verso l'accademia che non era troppo lontana.
Ci furono alcune chiacchiere e domande tra cui "come hai dormito stanotte?" "che faremo oggi?"
Poi furono all'interno della grande scuola e ad Harry venne l'ansia. E se non fosse andato bene? Come si sarebbe dovuto mettere?
Erano queste le domande che gli frullavano in testa.
« Sono già tutti qui, bello. »-sussurrò a denti stretti Harry in modo che solo Zayn potesse sentirlo. Il professore lo presentò agli studenti e poi li fece indossare un accappatoio dopo che si erano entrambi spogliati.
Ora Zayn poteva vedere il corpo di Harry completamente privo di vestiti, e Harry poteva rivedere il corpo di Zayn e stargli più vicino.
Entrambi non si guardavano, erano al centro e il professore trascinò una superficie abbastanza alta al centro della stanza.
« Oggi il disegno sarà più complesso. Dovrete disegnare un abbraccio e trasmettere le emozioni che provate nel vederli tramite il disegno. Voglio emozionarmi solo nel guardare dei teli. E voi due dovete stare appiccicati, quasi da essere una cosa sola. »-a quelle parole entrambi annuirono, ma poi Harry arrossì violentemente.
Zayn salì sulla superficie, e una volta seduto, si sfilò l'accappatoio. Fece cenno con il capo ad Harry di salire mentre si copriva l'intimità con una mano.
Harry salì, notò le gambe di Zayn divaricarsi e si sentì osservato da tutti. Si sedette tra le sue gambe per poi farsi più vicino a lui posando le gambe ai lati dei suoi fianchi. Fu Zayn a sfilargli l'accappatoio, e finalmente vide il suo petto scoperto.
« Dai su, abbraccio. »-disse il professore dalla cattedra.
« Vieni. »-sussurrò Zayn appoggiando le mani sui suoi fianchi. Poi, con delicatezza, lo fece sedere sulle proprie cosce incrociando le gambe.
Harry non ci stava capendo più niente, a quel contattò sembrò girargli la testa.
Il suo corpo era comandato da Zayn.
« Sei comodo? »-sussurrò piano contro il viso del riccio che annuì velocemente alle sue parole. « Stai tranquillo. »
Zayn gli fece appoggiare la guancia sulla sua spalla, e Harry, a sua volta, portò una mano sulla sua nuca stando ben stretto al suo corpo, e poi strinse le gambe intorno al suo bacino.
Le braccia di Zayn lo stringevano forte a sè come se non lo avrebbe lasciato più andare, e dovevano restare in quella posizione fino alle 12.00.
I ragazzi avevano già cominciato a disegnare.

 
  
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