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Autore: cohxist    13/05/2014    1 recensioni
Si può credere in qualcosa se la vita ti ha sempre riservato cose tragiche?
Una ragazza, un passato difficile da dimenticare e una scoperta che le cambierà la vita.
Genere: Dark, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Mi faccio coraggio ed entro in mensa. Tutti smettono di colpo di parlare e si voltano per guardarmi. Vorrei sprofondare dalla vergogna, cosa altamente improbabile.
<< Hey, hai per caso ingoiato un peperoncino? Sai com’è, sei tutta rossa come la sua sciarpa>> dice un ragazzo ridacchiando e indicando una ragazza, la quale possiede una sciarpa rosso fuoco. E che cavolo.
Prendo un vassoio e ci metto sopra quello che capita, so già che non mangerò niente visto che sono vegetariana e non mi piace quasi nient’altro.
Osservo i tavoli cercando un posto libero, ma l’unico che vedo è tra Lorenzo e Priscilla che sono seduti assieme ad Andrea e Charlotte.
<< Cassandra! >> Priscilla si sta sbracciando e mi fa segno di raggiungerla. Aiutami tu Giuditta.
Mi faccio largo tra i vari tavoli e quando li raggiungo tutti stanno facendo finta di niente, come se non esistessi tranne che la fidanzata di mio fratello.
<< Allora, come ti sembra la scuola?>>
<< Mi sembrano tutti snob>>. Non mi importa se l’ho ferita, è la verità; forse lei non è così, però tutti gli altri si. Andrea compreso.
Mi sento fuori posto, così inizio a giocherellare con il cibo, senza mangiarlo.
<< Vedo che la tua avversione per il cibo non è affatto cambiata in questi due anni>> mi fa notare Andrea un po’ infastidito da questa cosa. Sempre la stessa storia: quando eravamo piccoli mi rompeva sempre dicendomi di mangiare di più perché altrimenti avrei fatto arrabbiare la mamma; io gli dicevo che doveva farsi gli affari suoi.
<< Già, in questo non sono affatto cambiata>>
<< Sì, sei anche la solita nanetta>> mi dice con unno sguardo affettuoso.
Mi salgono le lacrime, Dio quanto mi manca. Non so se riuscirò a stargli ancora così lontano; mi mancano i suoi abbracci, il suo modo di prendermi in giro e il suo ti odio che per oi equivaleva al “ti voglio bene”.
Prendo un respiro profondo e gli faccio un sorriso, facendogli capire tutto ciò che sto provando. Infatti, lui allunga la mano e mi scompiglia i capelli. E’ fatta, tutto risolto.
Peccato che mi squilla il telefono, ricevendomi un’occhiataccia da Lorenzo e Charlotte. Faccio finta di niente e rispondo.
<< Pronto?>> chiedo visto che è uscito numero sconosciuto.
Sento dei rumori in sottofondo, come se qualcuno avesse l’affanno e stesse correndo.
E sento un ululato. E più niente.
L’ululato si devono averlo sentito anche quelli accanto a me perché sono sbiancati di colpo.
<< Dammi il cellulare>> e me lo prende strappandolo dalle mani. Lo stringe nella mano destra ed esso si rompe in mille pezzi.
<< Ma che cavolo hai fatto?! Sei deficiente per caso!?>> urlo alzandomi e facendo cadere la sedia.
<< E’ solo un cellulare e poi qui non sono nemmeno ammessi.>> dice ritornando a mangiare.
Mi si riempiono gli occhi di lacrime e scappo fuori dalla scuola con un unico obiettivo: il bosco.
Dopo la morte dei miei quando era arrabbiata, triste o volevo soltanto stare da sola, andavo nel boschetto dietro casa. Anche se questo qui non è un boschetto ma un bosco enorme.
 
Non so quanto tempo sia passato, appena ho capito di essermi inoltrata nel fitto bosco mi sono arrampicata sull’albero più alto e mi devo essere addormentate visto che è sera. Devo ammettere che ho un po’ paura, proprio per questo non mi muovo. Tanto nessuno noterà la mia assenza.
Sbatto le ciglia e sto precipitando dall’albero.
Sento delle braccia muscolose avvolgermi il petto stringermi.
<< Stai bene?>> mi mormora Lorenzo all’orecchio.
<< S-sì>> deglutisco.
Mi bacia in fronte e mi fa scendere dal suo abbraccio.
<< Non mi sembra, stai tremando>>
<< E’ solo il freddo>> dico scrollando le spalle.
Cerco di fare un passo indietro ma mi cedono le gambe, Lorenzo mi afferra prima che picchi la testa; mi stringe a sé e con ancora me in braccio inizia a tornare indietro.
<< Come hai fatto a trovarmi?>>
<< Il tuo odore, sai di vaniglia>> detto questo mi addormento tra le sue braccia.
 
Scusate il ritardo, visto che pubblico un giorno sì e un no, ma sono stata impegnatissima con la scuola! Spero di trovare tante recensioni riguardo a questo capitolo, anche perché mi piace particolarmente.
Baci, Maddalena.
  
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