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Autore: Katherine Buffy Pierce    13/05/2014    1 recensioni
Questa storia, fa parte della serie "La storia di Alex" e segue le vicende della storia "Figlio di vampiro". Alex Fell, dopo aver trovato l'amore della sua vita in Katherine Pierce, diventerà padre a soli 18 anni. Come affronteranno lui, Katherine e gli altri, l'arrivo inaspettato di un bambino?
Genere: Mistero, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elena Gilbert, Katherine Pierce, Nuovo personaggio, Stefan Salvatore, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'La storia di Alex'
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Mi svegliai incatenato e con un ago nelle vene. L’ago era attaccato a un tubicino di plastica in cui scorreva del sangue proveniente da una sacca di sangue. Cosa mi stava succedendo? Non capivo cosa mi era successo... Io ero in piedi, mentre Jesse era incatenato al mio posto. Iniziai a guardarmi le mani e non notai nulla di diverso, nemmeno quando mi girai verso lo specchio accanto a me. Mentre mi specchiavo, mi grattai un po’ la testa e sentii qualcosa di strano. I miei capelli si stavano staccando. Quando mi accorsi cosa era successo, inorridii nel vedermi allo specchio senza la parrucca che Jesse indossava per fingersi me. Jesse aveva scambiato i nostri corpi e io non me ne ero nemmeno accorto! Perché mi aveva fatto questo?! Cosa gli avevo fatto di male? Niente. Jesse era solo uno psicopatico malvagio. Mi agitai parecchio e cercai di spezzare le catene ma, ovviamente, Jesse aveva usato delle catene molto resistenti. Solo dopo mezz’ora mi accorsi del lato peggiore di questa storia. Avevo fame! Ma non una fame normale... Ero un vampiro. Sentii che li vicino, c’era qualcuno... Mi ricordai di quel trucchetto che zio Damon usava e ci provai anche io... Chiamai mentalmente quella persona. Non sapevo chi fosse e non volevo fargli del male ma ero così affamato che non riuscivo a pensare ad altro. Dopo qualche minuto ecco che una ragazza entrò nella vecchia fabbrica.
-Oh Dio! Stai bene?!- chiese lei, preoccupata, venendomi in contro.
-Si, aiutami ad alzarmi. Sai se ci sono delle chiavi per queste catene, li in giro?- chiesi io alla ragazza, indicando il tavolo di fianco alla porta d’ingresso.
-Mmm, no! Però aspetta...- disse lei, frugando nel baule di Jesse.
-Ecco delle chiavi!- disse lei, venendo verso di me.
Erano quelle giuste! Mi slegò e, a quel punto, non riuscii più a resistere. La attaccai e iniziai a nutrirmi. Dopo un istante, mi tornò la lucidità e quindi, la lasciai.
-Scusami. Ora dimenticherai tutto e te ne andrai via per sempre da questo postaccio.- dissi io, soggiogandola. La ragazza uscì e se ne andò, come se nulla fosse.
Non sapevo perché, ma ero già affamato. Probabilmente, la sacca di sangue a cui ero attaccato prima, serviva per nutrirmi. Jesse era veramente malvagio e, quindi, andava eliminato.
 
POV Jesse:
Erano passati ormai cinque mesi da quando diventai Alex Fell. La vita mi sorrideva: avevo una bella casa, degli amici, una bella bambina e una ragazza mozzafiato. Mi sentivo un po’ in colpa perché, all’inizio, il mio piano doveva consistere nell’obbligare Bonnie a riportare indietro Amanda... Ma dato che mi trovavo bene in quella situazione, riuscii finalmente a sentire meno dolore emotivo a causa di Amanda. Katherine, con l’amore che provava per me, stava riuscendo a curarmi. Non ero ancora pronto ad amarla, ma mi piaceva molto. Quella mattina dovevo andare a controllare che Alex, quello vero, non si fosse ancora svegliato. Lo stavo nutrendo tramite una sacca di sangue attaccata alle sue vene, in cui era presente molta verbena per farlo rimanere sedato. Quando entrai nella vecchia fabbrica mi accorsi che non c’era più! Oh no, pensai subito. Dopo un attimo, smisi di preoccuparmi. Alex ero io, ormai. Avevo i suoi ricordi, i suoi modi di fare, il suo corpo e i suoi poteri. Non poteva convincere gli altri che era lui il vero Alex. Tornai subito a casa e infatti, dopo poco, ecco che il mio doppelganger arrivò.
 
POV Katherine:
Stavo dando la pappa a Marissa quando qualcuno entrò dalla porta di ingresso.
-Katherine!- disse Jesse, facendomi spaventare.
-Jesse! Vattene!- dissi io, impugnando il paletto che portavo sempre con me.
Alex arrivò subito e diede un pugno a Jesse, che finì disteso sul pavimento.
-Tu! Maledetto! Io ti ammazzo!- disse Jesse, arrabbiatissimo ad Alex.
Jesse saltò addosso ad Alex e lo morse. Io intervenni e tentai di colpire Jesse, senza riuscirci. Si muovevano troppo velocemente e non potevo rischiare di lasciare Marissa in mezzo a quei due, perciò la portai di sopra. Appena tornai di sotto, un secondo dopo, Jesse era in piedi davanti al corpo privo di sensi di Alex.
-Oh mio Dio! Alex! Oh, no!- dissi io, piangendo.
-Katherine.- disse Jesse, toccandomi il braccio.
-Vattene! Non toccarmi!- dissi io prima di saltargli addosso.
Jesse non fece nulla per respingermi, anzi... Mi stringeva a se in una specie di morsa strettissima. Non riuscivo a muovermi. Appena allentò la presa, mi girai per guardarlo in faccia e, inaspettatamente, mi baciò. All’inizio cercai di respingerlo, ma poi mi arresi al suo bacio. Quel bacio era strano. Molto appassionato... Appena mi lasciò andare, lo guardai stranita.
-Katherine, sono Alex.- disse lui, con le lacrime agli occhi.
-Come? Jesse, smettila!- dissi io, arrabbiata.
-Per favore, Katherine! Come puoi farmi questo anche tu?!- chiese lui, piangendo.
-Non.. Non capisco. Dove vuoi arrivare, Jesse.- chiesi io, confusa.
-Katherine, per favore. Non hai notato nulla di strano in lui in questi ultimi mesi?- chiese lui, indicando il corpo di Alex.
-No... Voglio dire... Qualcosa. Non si ricordava l’indirizzo di casa nostra a Newport, ma oltre a questo no...- dissi io, confusa.
-1 Harbor Island, Newport Beach.- disse Jesse, guardandomi dritto negli occhi.
-Come fai a...?- chiesi io, ancora più confusa.
-Te l’ho detto, Katherine. Sono Alex.- disse lui guardandomi, con sguardo implorante.
-Katherine, non ascoltarlo. Jesse vattene! Cosa vuoi da noi?! Perché ti comporti così?- disse Alex, improvvisamente, alzandosi.
-Io?! Sei tu che dovresti andartene! E prima, fammi tornare nel mio corpo!- disse Jesse urlando dalla rabbia.
-Katherine, tu mi credi vero?!- chiese Jesse, implorandomi.
-No. Jesse smettila con questa commedia!- urlai io, dandogli un calcio.
Alex, finalmente, lo prese e lo lanciò fuori casa. Ero ormai al sicuro. Alex arrivò e mi baciò sulla testa.
-Piccola, non permetterò mai a nessuno di farti del male.- disse Alex, dandomi un bacio. All’improvviso sentii una strana sensazione. Alex non mi aveva mai chiamato piccola... E dopo il bacio di Jesse, quello che mi aveva appena dato Alex faceva pena e non si avvicinava nemmeno a quello di Jesse, così dolce e appassionato... Come quelli che Alex era solito darmi, in precedenza. Un’altra cosa strana era: come faceva Jesse a sapere dove vivevamo io ed Alex prima di tornare a Mystic falls? E perché, invece, Alex non si ricordava? Forse c’era veramente stato uno scambio... Jesse, o Alex, aveva parlato di alcuni mesi in cui si sarebbero scambiati... Mi sembrava piuttosto impossibile che Jesse avesse potuto infiltrarsi così facilmente dentro le nostre vite. Sapeva troppe cose. Dovevo essere solo scossa e piuttosto spaventata. Mi accoccolai nelle braccia di Alex, prima che iniziammo a baciarci. Dopo svariati baci, finimmo a letto insieme dove facemmo l’amore. Dopo un’ora di salti nelle lenzuola, ci rilassammo un po’... Mentre eravamo abbracciati a cucchiaio, il dubbio sull’identità di Alex era tornato a tormentarmi... E se quello che avevo cacciato di casa fosse il mio vero Alex? Cosa potevo fare, quindi? Avrei dovuto indagare affondo a questa faccenda. E se Jesse si fosse veramente impossessato del corpo di Alex, prendendosi gioco di me, l’avrebbe pagata molto cara. Nessuno frega Katherine Pierce.
  
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