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Autore: wolfsbane97    14/05/2014    3 recensioni
[SPOILER 3B]
Juls Argent. o Juls Hale. Come preferite.
Vive a Beacon Hills, a casa di suo zio Chris, da quando sua madre è stata barbaramente uccisa da un animale.
Ha già stretto con tutti, o quasi tutti. Strano, eppure non è così socievole.
Questa è la sua storia, la storia di come la vita di questa ragazza goffa, timida e solitaria sta per cambiare per sempre. E di come un imminente guerra potrebbe segnare per sempre la vita del branco McCall.
But dude, It's Beacon Hills.
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Ok, gente. Questa è la mia prima long (all'inizio era una shot, ma grazie al parere di alcune adorabili persone ho deciso di trasformarla in una long), quindi siate clementi.
Anzi no. Sbattetemi in faccia se vi fa schifo qualcosa, cosa pensate dei personaggi e come vorreste che continuasse. Nonstante scrivo principalmente per diletto personale, sapere la vostra opinione mi piacerebbe tantissimo. Quindi, se vi va, recensite.
Un grosso bacio, la vostra S.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Sorpresa, Stiles Stilinski, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Sono intenta a mettere in ordine le mie armi, freneticamente e disperatamente. La grande battaglia sarebbe stata domani notte. La Loba esce solo la notte, dicono i cacciatori messicani. Ma attacca solo nella notte di luna piena,  cioè domani. Ci avrebbero aiutato, ma avrebbero anche ucciso uno di noi se fosse stato necessario. 
Non so di chi fidarmi, non so dove attaccheremo, quanti saremo, che strategia abbiamo. Dobbiamo solo uccidere quel mostro. Quell'essere spietato.
Mi fermo, quando l'occhio mi cade sui coltelli di Allison e di mia madre.
Allison è morta 7 mesi fa, per mano di uno spirito maligno, un kitsune oscuro, qualcosa che ha a che fare con il giappone, penso. Non lo so e non mi interessa. Era mia cugina. Il mio unico punto di riferimento in questa famiglia così strana. L'unico parente con cui avrei voluto stare ore e ore al telefono, anche se erano poche le volte in cui parlavamo. Da quando si è trasferita qui a Beacon Hills ci siamo sentite sempre di meno. Era la mia unica amica. 
Mia madre, poi. Uccisa un mese fa, a Beacon Hills, da questo mostro senza cuore, mentre era in viaggio da zio Chris (che visitava molto più spesso dopo la morte di All). La versione ufficiale è attacco di animale, in particolare di leone di montagna, ma i sospetti sono nati quando, facendo alcune ricerche, ho notato l'elevato tasso di omicidi compiuti da questi animali  in questo paesino sperduto. Alcuni dicevano che fosse un lupo. "Che scemenza, - pensavo - i lupi non sono in California dagli anni Sessanta!". Evidentemente mi sbagliavo. 
Mia madre mi ripeteva sempre che in caso di necessità sarei dovuta andare da zio Chris (non avendo parenti a San Francisco), quindi dopo la sua morte mi sono trasferita in questo posto. Eccomi qui, quindi, a Beacon Hills, che vengo a conoscenza di un mondo soprannaturale, popolato da licantropi, coyote mannari, kitsune, giaguari mannari e quant'altro. Non mi stupirei di trovare un folletto nell'armadio in questo momento.
Volete sapere il colmo?
Nelle mie vene, scorre sangue di Argent, quindi cacciatrice.
Qual è la parte ironica?
Mio padre era un Hale. Una specie di cugino, non so in che modo imparentato con Talia. Quindi sangue di licantropo. Mio padre morì quando ero piccola, ma mia madre mi aveva sempre detto che era per un incidente in auto. Ora zio Chris mi ha spiegato tutto: è morto trafitto al cuore con una freccia, poi appeso e tagliato in due, ucciso dai cacciatori.  È la loro legge. Dice che mia madre non mi ha mai detto nulla per proteggermi, mi dice che piangeva con lui, perchè era disperata, non sapeva come fare a dirmi tutto ciò.
Da un giorno all'altro ho scoperto di avere anche un'altra famiglia, ho trovato Derek, che è ancora un po sospettoso nei miei confronti in quanto per metà cacciatrice.
Ho stretto legami forti con gli amici di All, e spero che rimarremo così legati per tutta la mia permanenza qui. Soprattutto ho conosciuto Lydia, con il quale ho stretto subito amicizia.
"Mi ricordi tanto Allison. Stessa fierezza ma anche stessa sensibilità" mi aveva detto qualche giorno fa.
Ho conosciuto bene anche Scott, il suo rag.. beh, ex ragazzo. Allison me ne parlava così tanto che in pratica lo conoscevo già da prima di arrivare qui. È molto protettivo nei miei confronti, Lydia dice che è perché io sono l'unica cosa che gli rimane di All. Lo vedo molto spesso triste, abbattuto, ma non manca mai di preoccuparsi dei suoi amici. Morirebbe per loro.
Un po come All. La mia All.
Prendo un respiro profondo, e alzo gli occhi al cielo, cercando di non far cadere le lacrime. Chiudo gli occhi ed espiro con la bocca. Devo stare calma. Finisco di sistemare i coltelli nella custodia e appoggio i polsi sul tavolo grigio, nel seminterrato di casa di zio Chris.
Mi aveva offerto di dormire nella camera di Allison, ma mi sono rifiutata. In realtà era solo cortesia, la sua. Nemmeno lui voleva toccare nulla che fosse stato della sua bambina. Mi aveva dato la stanza degli ospiti, che aveva promesso di arredare come più mi fosse piaciuto. Gli voglio un gran bene. C'è sempre stato per me, lì a San Francisco, e ora è come un padre per me.
Ho paura di sembrare la sostituta di All. Io non sono come lei. Io sono molto più fragile, emotiva, debole. Lei era perfetta, forte, decisa.. Io non sono come lei. Continuo a ripetermelo. Lei è migliore. È e continuerà ad esserlo. Sono solo vittima delle circostanze, se si possono chiamare così.
Zio Chris mi chiama, è pronta la cena. Pizza, di nuovo. Non riesco a lamentarmi, al suo posto non riuscirei nemmeno a chiamare il fattorino. Allison ha preso da lui la sua forza, si vede. Mi sorride sempre, a volte scherza anche, ma è un uomo distrutto e si vede benissimo. 
Finiamo la pizza in fretta, come al solito, e mi occupo io di sparecchiare tavola e lavare i bicchieri. Finito tutto, mi vibra il telefono in tasca. Guardo lo schermo: "Sono fuori". Devo uscire in qualche modo, quindi avviso Chris che esco a buttare la spazzatura.
"Già fatto, Juls". Bene.
"Oh andiamo Juls, fallo entrare. Lo conosco bene ormai" riprende poi, dal salotto in cui stava vedendo la partita.
"Grazie!" Gli urlo dal corridoio, mentre mi avvio all'entrata.
Apro la porta, è buio fuori, c'è solo qualche piccolo lampione. 
Riesco però a distinguere la sua macchina. La sua inconfondibile Jeep azzurra. Stiles era appoggiato allo sportello, mentre giocherellava con il telefono, facendolo girare nervosamente tra le dita. Mi avvicino a lui, tenendo le mani stretta al corpo per il freddo.
"Sai, ehm, Chris dice che-" mi interrompe improvvisamente prendendomi da dietro la schiena, e avvicinandomi a se mi bacia.
"Ciao" mi dice appena le nostre labbra si staccano.
"Ciao" rispondo io, ancora ad occhi chiusi, attaccata al suo corpo.
"Dicevo che, uh - mi è difficile pensare in momenti come questi - Chris dice che puoi salire"
"Davvero?"
"Mmh-mmh" annuisco io. 
Lo prendo per mano e lo tiro in casa.
"Buonasera signor Argent" saluta Stiles sotto l'entrata del grande salotto.
"Ciao, Stiles. Tutto bene?"
"Apparte un imminente guerra con un essere fisicamente indefinito? Direi di sì" Chris sorride.
"Non fate cose di cui potreste pentirvi, sparite" dice sorridendo.
Lo porto su per le scale nella mia stanza, mezza vuota perché la maggior parte dei mobili devono ancora arrivare.
"Oh, direttamente a letto? Ci siamo appena salutati" dice con il suo classico tono sarcastico.
"Idiota" lo spintono per una spalla.
"Seguimi" dico mentre alzo la finestra al lato dal letto. Usciamo dall'altra parte e ci stendiamo sul tetto, a fissare il nulla.
Parliamo di tante cose, ci prendiamo in giro, scherziamo, ridiamo, ma improvvisamente divento seria, ricordandomi un dettaglio abbastanza rilevante del giorno dopo.
"Stiles.."
"Mmh?"
"Ti ricordi l'episodio della prozia Jane?"
"Chi? Quella pazzoide che ti riempiva di storie sulla famiglia di tuo padre? Andiamo, era una Hale,  non penserai che-"
"È domani, Stiles" lo interrompo io. Lui si gira di scatto verso di me.
"D-domani? Così presto?"
"Ti ricordi cosa mi disse?"
"Disse che.. - sospira - che ti saresti trasformata perché nelle vene hai il sangue della famiglia Hale" risponde infastidito.
"E ti ricordi quando avrei dovuto trasformarmi?"
"Non ricordo.." O forse non voleva.
"Il terzo plenilunio dopo i miei 17 anni".
Mi giro su un lato, per poterlo vedere in faccia, e lui fa lo stesso.
"Quando è stato il mio compleanno?"
"5 settembre, perch.. Oh Dio". Dice lui chiudendo gli occhi nel bel mezzo della frase, non appena intuisce tutto.
"È domani il terzo plenilunio, non è vero?" Mi dice mentre ritorna steso e inizia a massaggiarsi gli occhi chiusi.
Mi avvicino a lui, e inizio a giocare con i suoi capelli.
"Purtroppo sì".
"Ma potrebbe essere solo un mito, non è vero? Voglio dire, Cora si trasforma da quando era piccola!" dice gesticolando come suo solito, però lasciandomi continuare a giocare con quel ciuffo strano.
"Cora aveva entrambi i genitori licantropi. Io sono.. Una via di mezzo. Sono una cacciatrice e un licantropo. Beh, non ancora.. Ma non corro pericoli. Secondo il nuovo codice degli Argent non devo uccidermi."
"Juls, i messicani! Loro potrebbero farlo se ti vedono trasformarti!"
Non ci avevo pensato.
Cerco di tranquillizzare sia lui che me.
"Stai tranquillo, troveremo un modo per.."
"No, Juls! Non c'è un modo! Ci stanno appiccicati, prima o poi lo scopriranno! Magari in questo momento ci stanno ascoltando, cosa possiamo saperne!" Si è seduto, e gesticola sempre di più.
Affonda la faccia nelle mani, piegandosi in avanti.
Si rialza.
"Non posso perdere qualcun altro. Non posso perdere te" mi dice continuando a guardare dritto difronte a lui.
È così abbattuto.
"Hey" gli dico girandogli il viso da sotto il mento.
"Guardami negli occhi"
Ci fissiamo, e devo trovare la forza necessaria per non perdermi nei suoi occhi color nocciola.
"Tu non mi perderai. Non mi farò uccidere, e anche se mi trasformerò non cambierà nulla, tranne che per una notte al mese. Consideralo come.. - giro gli occhi alla ricerca di un esempio - oh! Come un ciclo prolungato di un giorno. Resisterai per me?"
"Devi promettermi - mi dice afferrandomi il viso con entrambe le mani - che resterai viva a tutti i costi. Anche a costo di uccidere me" è così serio che mi spaventa.
Accarezzo la sua mano appoggiata al mio viso, prima che lui mi prenda e mi baci con foga.
Continuiamo così, baciandoci, finché non chiama lo sceriffo e gli ordina di tornare a casa.
"Maledizione" sussurra infastidito. Ha paura che questa sia l'ultima volta che mi vede umana. 
"Hey, ci vediamo domani mattina a scuola" lo calmo, accarezzandogli il braccio.
Lo accompagno giù alla macchina, ma prima di entrare mi afferra e mi appoggia allo sportello.
Abbiamo la fronte l'una contro l'altra, a occhi chiusi. Possiamo sentire l'uno i respiri dell'altro.
Mi bacia, con dolcezza, quasi fosse un addio. Ci stacchiamo lentamente, senza allontanare i visi e senza aprire gli occhi.
Una lacrima sta per scendermi dagli occhi, e per strozzare il pianto abbasso la testa. Lui mi prende il viso e me lo alza, asciugando con il bordo della felpa le lacrime.
"Non ti perderò" sussurra lui, per poi baciarmi la fronte. Mi appoggio completamente a lui, mentre mi abbraccia.
"Non mi perderai" di stacca leggermente.
"Ok?" Mi guarda in cerca di consenso.
Annuisco mentre con la manica della giacca grigia mi asciugo le guance.
Mi toglie una ciocca di capelli dal visto, e mi bacia di nuovo.
"Buona notte, Juls" mi dice dopo che mi sono spostata per farlo entrare in macchina. Mette in moto e parte lentamente, mentre io, nel vialetto, rimango a guardarlo allontanarsi.
Alzo gli occhi al cielo.
La luna era quasi piena, e illuminava tutto il panorama.
Un leggero ululato si sente in lontananza, e io, tra una piccola lacrima ancora e un lieve sorriso, torno in casa.
EEEEEEEEEEEEEEEEEH, sorpresa finale, ho creato il poster per Juls!
  
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