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Autore: Tina_Legolas    14/05/2014    1 recensioni
Unconventional story, proprio come nel titolo, è una storia particolare nata da un sogno che ho fatto alcuni mesi fa e che non ho potuto far a meno di scrivere.
I personaggi principali sono Lindir e una nuova ragazza, Lory, giunta da un mondo lontano, Asgard. Vivrà a Gran Burrone, ma Loki ha alcuni piani per loro e non esiterà a metterli in pratica.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Arwen, Elrond, Lindir, Nuovo personaggio
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
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--- CAPITOLO 11 ---
 

“Re Elrond, lo sto perdendo...ogni giorno è sempre più distante e freddo...” sussurò Lory.

Elrond sospirò scuotendo il capo.

“Cosa devo fare?” chiese sconsolata.

“Non posso dirti cosa fare e non posso cambiare Lindir...se sta decidendo così non ci sarà modo di fargli cambiare idea...”

“Ma qui ci sono io, i suoi figli...ormai neanche più Eruannie riesce a farlo stare meglio, con lei ha sempre avuto un legame che va oltre l'immaginabile...”

“L'ha portata in grembo è naturale...lei lo sa?”

“Non le ho parlato, ma penso se ne sia accorta...”

“Parlale...solo voi due potete salvarlo...Gildor è un maschio ed un soldato, è affettuoso, ma distante e i gemelli sono troppo piccoli per una cosa simile...”

Lory annuì.

“Non abbatterti...” disse passandogli un mano sulla schiena cercando di confortarla.

“No, no, ne ho passati di brutti momenti. Ormai dovrei esserci abituata...”

Elrond sorrise alzandosi, abbandonando il giardino.

Lory sospirò, si fermò a fissare il cielo alcuni attimi, prima di prendere un lungo respiro e cercare la figlia.

Non dovette fare molta strada, Eruannie la stava cercando.

“Ti stavo cercando...”

“Anch'io” disse la giovane

“Ho bisogno di parlarti, Eruannie...vieni, sediamoci...”

“Cosa mi volevi dire?” chiese Eruannie “Nana. Cosa c'è?” vedendo la preoccupazione della madre.

Lory sospirò poi si voltò a guardarla in volto prendendo le sue mani nelle proprie.

“Sei grande Eruannie, è ora che tu venga messa al corrente di certe cose...”

“Nana, mi spaventi così...” disse sorridendo, un sorriso tirato dato dall'ansia.

“Ada ti ha mai detto nulla su...”

“Nana, è su come sono nata?” disse ancora sorridendo la giovane.

“Ti prego dimmi che lo sai già...”

Eruannie sorrise.

“Nana, so tutto. O almeno la parte che vuoi raccontarmi...”

Lory sorrise stringendola a se.

“Grazie! Mi hai evitato un discorso alquanto complicato...”

Eruannie sorrise.

“Decisamente complicato. So tutto da diverso tempo. Ada me ne ha parlato quando è nato Gildor...”

Lory le accarezzò una guancia.

“Brava, la mia piccola. Ora ascoltami, ho bisogno del tuo aiuto...”

“Ada...”

Lory annuì.

“Ha bisogno d'aiuto...”

“Io ci sono. Farò qualsiasi cosa. Cosa devo fare?”

“Stagli vicina...tutto il tempo che puoi. Sei brava in queste cose Eruannie, lo so...solo noi possiamo salvarlo...”

“Non riesce più a vedere questo posto come una volta...”

“Ed è per questo che dobbiamo stargli vicino. Non possiamo permettere che parta...sarebbe per sempre...”

“E senza alcun consenso noi non potremmo mai raggiungerlo...”

“Gildor e i piccoli si, ma noi due rimarremmo qui...o almeno per te c'è molta più speranza di poterlo raggiungere. Per me nessuna...”

“No. Non può fare una cosa simile...farò di tutto, ma ti prometto che lo salveremo...”

“Grazie piccola mia...cosa mi volevi dire?”

“Ah nulla. Tinuviel e Aeglos hanno mangiato e non è stato semplice convincerli a riposare, volevano ada...”

“Dormono?”

“Quando sono uscita, si...”

La madre la guardò aspettandosi di trovare i bimbi da un momento all'altro.

“No, ho controllato il respiro. Non mi hanno giocato uno scherzo...” sorrise Eruannie.

Lory scoppiò in una risata.

 

**

 

Lindir stava seduto di fronte alla solita finestra, della solita stanza e fissava il cielo sereno.

“Lindir. Esci un po'...” disse la moglie appoggiandosi allo schienale della sua poltrona portandogli le mani ad accarezzargli il petto.

L'elfo rispose soltanto prendendo le sue mani e baciandole.

“Partiamo...” disse Lory. Era l'ultima spiaggia, non sapeva più che cosa fare. Erano passati sei mesi dall'attacco, ma Lindir ancora non aveva superato la cosa.

“No...” sussurrò l'elfo.

“Andiamo ad Asgard. Hai sempre voluto vedere da dove arrivassi. Partiamo...”

“Asgard?”

“Si, Lindir. La città dorata, casa mia...” disse Lory sporgendosi a guardarlo in viso.

“E come?”

“Prometti che non ti arrabbierai?”

Lindir annuì.

“Loki...”

“Cosa?”

“No, aspetta. Fammi finire...” disse baciandogli una guancia “L'incontro del bosco era una finta, me lo ha rivelato soltanto tempo dopo, Loki aveva capito che su Asgard non mi sarei mai trovata bene, ha colto l'occasione della rottura del matrimonio per mandarmi via. Ha visto che fra noi due poteva nascere qualcosa...” sbuffò “Lindir non so come spiegartelo. Ci ha dato una spinta?”

“Una bella spinta...” replicò lui.

“Una bellissima spinta...” sorrise Lory.

Lindir sospirò.

“Vuoi farmi piacere quella persona?”

“No, al contrario. Però voglio solo dirti che non è un nemico...”

“Non mi fido...”

“Vieni a vedere il mio regno, andiamo via per un po'...”

“I piccoli?”

“Verranno con noi...”

“Ma Eruannie e Gildor...”

“Vedranno Asgard in un secondo momento, hanno l'eternità davanti e poi...sono impegnati.”

“Impegnati?”

“Bhe Gildor è un soldato ed Eruannie ha appena preso il tuo posto. E' brava sai?”

“Il mio posto?”

“Si...” sorrise Lory “E non è tutto. Elrond le vuole insegnare ad essere una guaritrice...”

“Guaritrice?”

“Hai deciso di ripetere tutto quello che dico?” rise Lory “Comunque partiamo domani...”

“No, ferma un attimo. Domani? E re Elrond?...”

“Credi che prima di venire da te non abbia consultato re Elrond?” disse Lory facendo segno al sovrano di entrare vedendolo sulla porta.

“Infatti, l'ha fatto...” disse il re.

“Mio signore...” Lindir si alzò in segno di rispetto.

“Credi che ti avremmo permesso di prendere una nave e andartene così? Hai ancora molto da dare, non è ancora il tuo tempo. Ho sbagliato con mia moglie, l'ho persa. E cosa abbiamo ottenuto? Siamo rimasti qui, io e i miei figli, a piangere la sua mancanza. E la sentiamo ancora...Tu vorresti partire lasciando qui tutti quelli a cui sei più legato? E poi non potrei mai perdere un amico...”

Lindir alzò gli occhi incrociando quelli del sovrano.

“Vai con lei. Parti...ci rivedremo quando tornerai e mi racconterai ogni cosa...”

 

**
 

“Tinuviel forza devi mettere questo...” disse la madre ridendo guardando i due bambini saltare sul letto.

“Ma è veramente d'oro questo posto?”

“Se date retta alla mamma lo vedrete fra poco...” una voce dietro di loro, i due piccoli che si fermarono immobili. L'unica che non saltò per lo spavento fu Lory, sapeva che Loki sarebbe comparso da un momento all'altro.

I due piccoli corsero a rifugiarsi dietro la madre.

“Sono cresciuti...”

“Quasi tre anni...per fortuna ti avevo avvisato di farti vedere.”

“Sono stato...impegnato!”

Lory alzò un sopracciglio scettica.

“Non chiedermi cosa ho fatto...”

“E infatti non lo farò...” Lory mise le mani dietro le teste dei piccoli convincendoli ad andare davanti a lei “Questo è Loki. E' un mio amico...”

Loki si abbassò fino al livello dei bambini, salutandoli con una mano.

“Tu devi essere Tinuviel...” disse indicando la bimba “E tu Aeglos...” disse sorridendo.

Lory lo guardò, non l'aveva mai visto dare così tanto peso a dei bambini.

“Che c'è?” sorrise Loki “Ho avuto anch'io dei bambini...non fare quella domanda, da una donna, due maschi..” l'anticipò.

Lory sorrise.

“Tuo marito?”

“Piccoli andate a chiamare ada...sarà in giardino...” guardò i bambini uscire prima di parlare “E' per questo che ti ho chiamato...torno ad Asgard, non per molto, qualche tempo...”

“Con lui...”

“Esatto. E i due piccoli...”

“Che è successo?”

“E' stato ferito. E' quasi morto...non vede più questo posto con gli stessi occhi, ha bisogno di cambiare aria. Loki non voglio che parta per queste terre immortali, non voglio...” disse asciugandosi gli occhi prima che le lacrime bagnassero il volto “Se partisse non lo rivedrei più, non sono un'elfo, non sono ammessa...”

Loki annuì.

“Vi porterò su Asgard...”

“Grazie, Loki...” disse abbracciandolo.

“Sai, non avrei permesso a nessuno d'abbracciarmi...” sorrise “Ma lo sai che tra noi è sempre stato diverso...” disse lasciando l'abbraccio.

“Nana, nana...” dissero i gemelli rientrando nella stanza “Sta arrivando...”

Lindir spuntò sulla soglia pochi attimi dopo, squadrò Loki da capo a piedi.

“Se volete saltarvi negli occhi fate pure, anche se speravo in un incontro pacifico...” lanciò Lory.

Lindir su subito al suo fianco passandole un braccio in vita.

“Qualcosa mi dice che non ti sto particolarmente simpatico...” disse Loki.

“Loki...” lo chiamò lei, conosceva il ragazzo e iniziava sempre con battute simili che potevano però poi degenerare in un'allegra conversazione o in un litigio.

“No, infatti...” ribatté Lindir.

“Lindir...” lo chiamò Lory stringendogli una mano “qualsiasi cosa dica, ignoralo. Lo conosco meglio di te...”

“Che cosa...” ma con uno schiocco dita la voce del dio scomparve e Lindir lo vide solo muovere le labbra senza emettere suono. Un sorriso gli comparve sulle labbra mentre Loki incrociava le braccia lanciando un'occhiataccia alla ragazza.

“Visto?” sorrise lei rischioccando le dita.

“Di nuovo? Non ti bastava quando eravamo piccoli?” ribatté Loki.

“No. Mi mancava questa cosa...” rise Lory.

“Molto divertente...” disse tirando le labbra.

“Sei pronto?” chiese teneramente Lory.

L'elfo la guardò negli occhi alcuni secondi prima di annuire col capo, poco convinto, abbassando la testa.

Lory gli alzò il volto per riprendere il contatto visivo.

“Ti piacerà...” sussurrò al suo orecchio lasciandogli un leggero bacio sulla guancia.

I gemelli erano seduti sul letto, Tinuviel si lasciò infilare di buon grado la sottile mantella.

“Fa freddo in questo posto?” chiese Aeglos.

“Tutto l'opposto...” gli rispose Loki sorridendo “La regina madre e il re vi attendono...”disse Loki in tono ossequioso.

“Fai sparire quel tono dalla tua bocca, principe...” disse Lory voltandosi a guardare il moro. “Dobbiamo salutare Aruannie e Gildor prima di partire, mettiti pure comodo...anzi...”

“No...” disse Lindir guardando la moglie.

“Sai che re Elrond non vede l'ora di conoscerlo, non lo direbbe mai apertamente, ma sono secoli che aspetta questo momento...” disse Lory “Loki, vieni con me...”

Lo arpionò per un braccio trascinandolo fino allo studio del sovrano, dove bussò ricevendo subito la risposta d'entrare.

“Re Elrond...” disse Lory sulla porta “Devo farvi conoscere una persona...” avanzò lasciando spazio a Loki per poter entrare nello studio.

“Lui è Loki...”

Elrond si alzò dalla scrivania, avanzando nel centro della sala.

“Finalmente conosco il responsabile...”

“Penso di essere io...”

“Se volete parlare, io e Lindir dovremmo salutare i nostri figli. Loki...”

“So già cosa vuoi dirmi...” sorrise canzonatorio.

“Saranno passati anche più di trecento anni, ma rimani uguale...” disse dandogli una gomitata.

Loki la trafisse con un'occhiata truce.

 

**

 

Lindir e Lory, accompagnati dai due gemelli, andarono a salutare i due figli maggiori.

“Mi mancherete...” disse Eruannie “E le piccole pesti ancora di più!” disse prendendo fra le braccia i due piccoli e solleticandoli.

“Staremo via qualche mese, torneremo prima che tu te ne renda conto. E poi devi concentrarti sul tuo lavoro...” sorrise Lory.

“Lo so. E ad ada farà bene, sono sicura che si riprenderà, che la luce tornerà a splendere nei suoi occhi...” le disse prendendola in disparte.

“Lo spero, piccola mia...” disse stringendola di nuovo “Ora dobbiamo andare. Ho lasciato Loki da re Elrond, non che non mi fida, ma non ne sono troppo sicura...” disse scherzando.

“Andate...” sorrise la ragazza.

“Vieni qui Gildor. Non fare l'orgoglioso...”

“Nana, sono grande!” sorrise il giovane stringendo la propria madre fermandole quasi il respiro.

Quando, dopo interminabili saluti, riuscirono a staccarsi tornarono nello studio del sovrano.

Loki ed Elrond stavano parlando tranquillamente vicino ad una finestra.

“Non ha combinato o detto nulla di sconveniente, vero?” chiese Lory entrando stringendo la mano del marito nella propria.

“Assolutamente no...” rispose Elrond.

“Questo è il rispetto che porti al tuo principe...” disse ridendo Loki.

“Oh, sai benissimo che questo è fin troppo!” scherzò lei.

“Comunque è ora...” disse Loki salutando il sovrano.

“Re Elrond...” disse Lory avvicinandosi.

“Andate, ci rivedremo tra qualche mese...”
Salvalo...” fu l'unica parola che il re le disse parlandogli nella mente.

Lory annuì inclinando le labbra in un flebile sorriso.

Uscirono in giardino.

“Heimdall!” chiamò Loki.

“Heimdall lo sa?” chiese Lory.

“Diciamo che fino a ieri non lo sapeva...” sorrise Loki

“Non ne avevo dubbi...” lo canzonò.

Un fascio di luce compì il terreno.

“Non avere paura...” disse a Lindir che sgranò gli occhi “Segui me...” sorrise comprensiva alla sua reticenza.

“Ma...” cercò di ribattere.

“Prendi per mano Tinuviel...Aeglos, vieni qui...” disse prendendo la mano del piccolo.

“Andiamo?” chiese Loki.

Lory annui.

“Vieni...” sussurrò a Lindir portandolo all'interno del fascio luminoso dove furono risucchiati.

 

**

Pochi secondi e si ritrovarono nel bel mezzo del bifrost.

“Heimdal!!!” urlò la giovane.

“Guarda un po' chi ricompare ai miei occhi...” disse il guardiano abbracciando la ragazza.

Lory si voltò verso la sua famiglia.

“Lui è Heimdall. Il guardiano di Asgard...”

“Piacere di fare la vostra conoscenza...” disse il guardiano abbassando il capo.

“Heimdall, lui è mio marito Lindir e loro sono i nostri gemelli Aeglos e Tinuviel...”

“So che avete altri due figli che non sono con voi...”

“Ma come...?” chiese, sussurrando, Lindir.

“Heimdall può vedere ogni angolo di quest'universo...” gli rispose Loki.

“La regina vi aspetta...” disse Heimdall indicando tre cavalli appena fuori dal bifrost.

“Grazie, Heimdall...” rispode Lory, salutandolo si avviò tenendo per mano Tinuviel, Aeglos si era rifugiato fra le braccia del padre.

Salirono sui cavalli raggiungendo in poco tempo i cancelli che chiudevano il passaggio al ponte dell'arcobaleno.

“ooooooh” disse Tinuviel appena le porte si aprirono.

“E' d'oro...” gli fece eco Aeglos.

Lindir cercò la moglie, prima spaesato, poi sorridendo.

Lory si accostò al cavallo del marito.

“Ti avevo detto che ti sarebbe piaciuta...vieni...” sorrise.

Loki li anticipava, ogni tanto si voltava indietro a guardare la famiglia che li seguiva.

Attraversarono la vivace città che si snodava sotto al palazzo, Lory sorrideva, Lindir e i bambini avevano gli occhi persi di fronte allo splendore del luogo.

Giunsero alle porte del palazzo dorato.

“Devo farvi conoscere un paio di persone...” disse la ragazza salendo le scale.

“Penso che tu conosca la strada, se volete scusarmi ho degli impegni al momento...”

“Vai Loki, non vorrei trattenerti dai tuoi impegni...” scherzò mostrando la lingua.

Loki sorrise prendendo un lungo corridoio.

“Venite!” disse piena di felicità.

Attraversarono diverse sale, salirono alcune rampe di scale e si trovarono nella sala del trono, nascosti da alcune colonne.

“State qui, vi chiamerò io. Devo...fare una cosa...” disse sorridendo alzandosi il cappuccio fin a coprire il volto con una scura ombra. “Come sto?”

Lindir sorrise avendo capito il gioco della moglie, i bambini la guardarono perplessi.

Avanzò lentamente fin di fronte al trono dove si inginocchiò.

“Mio re, chiedo udienza...” disse la ragazza camuffando la voce.

“Scopri il volto.” disse Thor con la sua solita voce possente.

Lory abbassò la leggera stoffa, alzando il viso sorridendo al nuovo re.

“Lory!” esclamò alzandosi e raggiungendola per stringerla in un lungo abbraccio.

“Thor non tocco terra!” disse quasi soffocando.

I due risero.

“Dovevo immaginare che avresti fatto una cosa simile!” sorrise.

“Sono diventata così prevedibile?” disse alzando un sopracciglio.

“Certo che no! Sei sola?”

“No...” disse voltandosi verso il fondo della sala “Venite...” disse.

Lindir e i due bambini, che cercavano di nascondersi nel lungo mantello del padre, avanzarono fino a raggiungere Lory.

“Lindir, mio marito. E loro sono i due piccolini, Tinuviel ed Aeglos...”

Thor si illuminò alla vista dei bambini inginocchiandosi di fronte a loro.

“Quanti anni avete?” chiese

“Tre...” risposero in coro i piccoli.

“Gemelli...” rispose Lory. “Abbiamo altri due figli, sono grandi ormai e troppo presi dai loro impegni. Ma li porterò ad Asgard prima o poi...” sorrise.

“Hai trovato una ragazza stupenda...” disse Thor rivolgendosi a Lindir.

“Si, me ne sono accorto...” sorrise l'elfo.

“Lory la tua camera sai dov'è, è rimasta come l'avevi lasciata, ne è stata preparata anche una adiacente alla tua. Se non sono stato sgarbato ho fatto preparare degli abiti per questa sera. Ovviamente Lory, come al solito il tuo Seiðr ti sarà utile...”

“Come al solito...” scherzò lei “Grazie, Thor...o devo chiamarti “mio re”...” disse sorridendo.

“Non mi hai mai chiamato prima “principe” vorresti iniziare ora?”

“Assolutamente no...” sorrise.

Nella sala entrò un gruppo di guardie per conferire col sovrano.

“Tutti impegnati oggi, vero?”

“Abbastanza. Andate a riposarvi, ci rivedremo più tardi...” sorrise Thor.

 

**

 

“Cosa intendeva che il tuo Seiðr ti sarà utile?”

Lory sorrise.

“Diciamo che non ero molto convenzionale come abiti, avevano sempre qualche modifica...” rispose con tono malandrino.

Lindir alzò le sopracciglia squadrando la moglie.

“Non mi guardare così...” sorrise prendendolo sottobraccio “Ero giovane e diciamo...vivace...”

“Penso di aver conosciuto una ragazza simile...” ribatté l'elfo.

“Ma davvero? E chi era?”

“Una ragazza che veniva da lontano...” disse con un falso tono elusivo.

“Doveva essere una persona interessante allora...” scherzò.

“Già...”

“Venite, per di qua...”

Li condusse per i lunghi e immensi corridoi fino ad una sala adiacente alla biblioteca.

Nel fondo, vicino ad un alta finestra, una donna ammirava il paesaggio, un libro aperto fra le mani.

“Mia signora...” la chiamò Lory.

Frigga si voltò, chiudendo il libro che teneva fra le mani.

“Lory!” esclamò sorridendo avanzando verso la giovane “Loki mi ha  avvisata del tuo imminente arrivo...”

Frigga abbracciò la giovane, l'aveva sempre considerata come una figlia ed era stata lei ad insegnarle ad usare la magia. Si allontanò quel poco che bastava per ammirarla.

“Sei cambiata, sei una donna ora...”

Lory sorrise.

Presentò la famiglia alla regina che li accolse con uno splendido sorriso.

“Spero che vi troverete bene a palazzo...” disse rivolgendosi a Lindir.

“Lindir è abituato alla vita di corte...” rispose Lory appoggiandogli una mano sulla spalla “E poi ci sarò io...” sorrise rivolta al marito.

Lindir si limitò ad annuire.

Frigga scorse uno sguardo di rassegnazione negli occhi dell'elfo e una nota preoccupata di Lory, quando alzò lo sguardo su di lei.

“Andate, il viaggio non è stato lungo, ma le novità sono state molte, avremo tempo per parlare...” disse sorridendo e annuendo in direzione di Lory. Una muta richiesta di spiegazioni che la ragazza interpretò subito, non era la prima volta che la vedeva dipinta sul volto della regina.

La regina accarezzò le teste dei due piccoli e poi si allontanò.

  
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