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Autore: Despicable Meggs    14/05/2014    5 recensioni
Vi ricordate Zoe, la bambina che aveva perso la memoria? E vi ricordate Nicolaj e Sergej, i due perfidi russi che la volevano morta? Bene, se ve lì ricordate vuol dire che avete letto la mia FF "Do you remember?" . Ma se non sapete di cosa sto parlando non importa, farò un piccolo riassunto nel primo capitolo.
Questa storia riprende da dove ci siamo lasciati in "Do you remember?".
Riusciranno Tony e Ziva ad adottare Zoe? Cosa succederà alla nostra squadra di Agenti dell'NCIS preferita? Non vi resta che scoprirlo con me! Spero vi piaccia! Baciiii :D
Genere: Angst, Azione, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Anthony DiNozzo, Leroy Jethro Gibbs, Ziva David
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 19

La sensazione di tranquillità che provavano era indescrivibile. Non sapevano nemmeno loro da quanto tempo non provavano un piacere simile.
Nicolaj era morto, Zoe era con loro e non era più spaventata come prima. Certo non si era dimenticata tutto quello che era successo, ma almeno ora riusciva a dormire tranquilla la notte e non si faceva prendere dal panico se Ziva spariva dalla sua vista per più di un minuto.

Erano in vacanza già da un paio di giorni. Tony aveva promesso a Ziva un po' di relax e ora che era finito tutto aveva rispettato la parola data e aveva portato tutta la famiglia alle Bahamas.
Quando la mattina della partenza avevano svegliato Zoe e le avevano detto del viaggio la bambina aveva dato di matto.
Aveva iniziato a saltellare per la casa e gridare felice. Per non parlare di quando era salita per la prima volta sull'aereo. Non poteva credere che quel mostro di metallo avrebbe volato da Washington alla loro destinazione.

E adesso erano nel loro bellissimo villaggio turistico. Tony non aveva badato a spese e aveva prenotato un piccolo appartamento sulla spiaggia. Avevano la vista sul mare, anzi erano quasi nel mare. Potevano vedere l'alba e il tramonto sdraiati sul letto e Zoe non faceva altro che giocare nel piccolo pezzo di spiaggetta privata che faceva parte dell'appartamento.

Era da poco passata l'ora di pranzo e dopo aver mangiato sulla spiaggia si erano ritirati nella casa per qualche ora, faceva troppo caldo per stare sotto il sole.
Ziva era appena uscita dal bagno quando sentì Zoe ridere come una matta. Entrò nella camera e vide quello che stava succedendo: Tony era sdraiato sul letto con Zoe e le stava facendo il solletico.

"Dino! Smettila ti prego!" gridava Zoe ridendo.
"Come smettila? Io mi sto divertendo e mi sembra anche tu!" disse Tony continuando a farle il solletico.
"Ma sto morendo dal ridere! Ziva ti prego aiutami tu" chiese Zoe vedendo Ziva nella stanza.

Ziva non ci pensò due volte, si buttò sul letto con loro e tirò via Tony da Zoe.

"Oh, quindi vi siete alleate?" chiese lui.
"Certo, siamo noi due contro di te. Vero Zoe?" rispose Ziva dando il cinque alla bambina.
"Beh, se la mettete così... Lotta con i cuscini!" gridò Tony prendendo uno dei cuscini e colpendo Ziva in testa.

A quel punto anche Ziva prese un cuscino e si mise a colpire Tony. Si comportavano come bambini ma la cosa non gli interessava.
Zoe riuscì a scendere senza farsi prendere da Tony. Si mise in piedi davanti al letto a guardare Tony e Ziva che si davano cuscinate e ridevano.

"Vai! Vai! Attenta" gridava dando istruzioni a Ziva.

Continuava a ridere e gridare a Tony e Ziva cosa fare, finché non disse qualcosa che fece paralizzare entrambi.

"Dai mamma! Un'altra cuscinata in testa a papà!" gridò saltellando.

Ziva lasciò cadere il cuscino che aveva in mano e guardò prima Tony, poi Zoe. A quel punto Tony era a bocca spalancata mentre Zoe, vedendo le facce che avevano, aveva smesso di saltellare e li stava guardando un po' preoccupata.

"Che succede?" chiese confusa.
"Amore, puoi... Puoi ripetere quello che hai detto?" domandò Ziva.
"Ti ho detto di dargli un'altra cuscinata" rispose indicando Tony.
"Non quello..." disse Tony.
"Come ci hai chiamato?" aggiunse Ziva ancora sotto shock.

A quel punto Zoe realizzò il motivo per cui la stavano fissando in quel modo. Distolse lo sguardo e si mise a fissare il pavimento. Li aveva chiamati mamma e papà, ma non aveva mai chiesto loro se gli andava bene di essere chiamati così. E ora era preoccupata di aver sbagliato.
Quando rialzò gli occhi vide che Tony e Ziva le si erano avvicinati e si erano chinati di fronte a lei. Poté notare l'emozione negli occhi di Ziva.
Non stava piangendo, ma ci era molto vicina.

"Scusa... Non volevo... Mi dispiace" disse incerta.
Ziva l'abbracciò.

"Non scusarti Zoe, lo sai..." iniziò lei. Poi staccò da sé la bambina per guardarla negli occhi.
"Lo sai a noi fa molto piacere se ci chiami mamma e papà" aggiunse facendole una carezza.
"Davvero? Quindi non siete arrabbiati?" chiese un po' più serena.
"Certo che no, pasticcino. Siamo solo sorpresi" le disse Tony.
"È stata una sorpresa bella?" domandò.
"Molto bella" rispose Tony.

A quel punto Zoe sorrise, era felice che non fossero dispiaciuti per come li aveva chiamati.
Guardò Ziva che le stava sorridendo a sua volta e l'abbracciò.

"Ti voglio bene, mamma" disse come se fosse una cosa naturale.
"Anche io, amore" le rispose prendendola in braccio.
"E voglio bene anche a papà" aggiunse guardando Tony.
"Ah lo spero bene, altrimenti ricomincio a farti il solletico" le disse lui dandole un bacio.

Tony e Ziva non potevano essere più felici di così.
Speravano un giorno di sentirsi chiamare in quel modo, ma non pensavano che sarebbe successo così presto. Ma questo voleva dire che Zoe si trovava bene con loro, così bene da sentire il bisogno di chiamarli mamma e papà.

Erano passate solo un paio d'ore da quando Zoe li aveva chiamati in quel modo e ora loro la stavano guardando costruire castelli di sabbia.

"Ti rendi conto di quante volte ha già detto mamma?" disse Ziva.
"Lo so... Finché ci chiamava Ziva e Dino non ci facevamo caso... Ma ora è molto più bello" commentò Tony.
"Non penso che potrei essere più felice al momento" ammise lei.

Tony le si avvicinò e la baciò intensamente.

"Io potrei renderti ancora più felice" disse Tony malizioso.
"Sederino peloso... Siamo sdraiati sulla spiaggia, c'è altra gente e Zoe gioca due passi da noi... Per quanto voglia che tu mi renda felice, non credo sia una buona idea..." gli rispose baciandolo.
"Chiamiamo una baby sitter e andiamo a divertirci?" propose Tony scherzando.
"Non possiamo... Zoe vuole stare con noi..." rispose Ziva.
"Allora mi limiterò a baciarti... Almeno finché Zoe non si addormenterà" disse Tony malizioso.

Erano talmente presi l'uno dall'altra che non si accorsero che Zoe si era avvicinata e ora li stava guardando.

"Mamma guarda cosa ho trovato!" gridò attirando la loro attenzione e mettendogli davanti alla faccia un piccolo granchio.

Sia Tony che Ziva si spaventarono in un primo momento. Un granchio non era un animale pericoloso ma a vederlo così da vicino non era poi un essere tanto bello.

"Zoe! Mi hai fatto venire un infarto, pasticcino" disse Tony.
"Dove lo hai preso?" aggiunse.
"Scavavo nella sabbia e l'ho trovato. L'ho dovuto rincorrere ma alla fine sono riuscita a prenderlo" disse Zoe soddisfatta.
"Vi piace?" chiese mostrandolo di nuovo a Ziva.
"È stupendo, amore. Ma ora mettilo giù ok?" le disse.

Zoe annuì e lo appoggiò sul telo di Ziva. Appena lo vide camminare verso di lei, Ziva si spostò quasi spaventata.

"Oh... La nostra Ninja ha paura dei granchi" la prese in giro Tony.
"Non ho paura! È solo che questi esserini mordono con le loro chele" puntualizzò lei.
"Certo... Senti Zoe, perché non lo riporti in mare?" disse Tony.
"Non posso tenerlo? Mi è simpatico" chiese Zoe.
"No, mi dispiace... Lui vive nel mare, pasticcino. È triste se lo portiamo via con noi" le spiegò Tony.
"Va bene, allora lo porto a casa sua" rispose Zoe riacchiappando il granchio e portandolo in acqua.

Passarono il resto della loro vacanza divertendosi e non pensando a nulla che non fosse relax e famiglia.
Ogni giorno che passava Zoe era sempre più rilassata e arrivarono ad un punto in cui sembrava quasi che i brutti avvenimenti che avevano vissuto da poco non fossero mai successi.

Ormai erano trascorsi i dieci giorni che avevano a disposizione per la vacanza e la sera prima di partire, dopo la cena, Tony e Ziva si misero a preparare le valige.
Improvvisamente Zoe si presentò in camera loro.

"Hey, non stavi facendo un disegno?" le chiese Ziva.
"Si... Mamma non voglio tornare a casa" disse Zoe.
"Mi dispiace tesoro, ma le vacanze non possono durare per sempre" le rispose.
"Ma a me piace stare qui... Papà possiamo restare?" chiese questa volta rivolgendosi a Tony, sperando in una risposta diversa.
"No... Però tra qualche tempo potremmo fare una nuova vacanza" disse.
"Uffa..." rispose triste.
"Hey... Non essere triste l'ultimo giorno che siamo qui, dobbiamo andare a casa felici" le disse Tony.

Vedendo che non sorrideva, Tony prese l'iniziativa.

"Lasciamo che la mamma finisca di preparare le valige e andiamo fuori" aggiunse prendendola in braccio.
Ziva annuì sorridendo e li lasciò uscire sulla spiaggia. Poteva vederli dalle finestre.
Vedeva Tony che mostrava le stelle a Zoe e che parlava con lei facendola ridere.

"Può venire anche la mamma qui con noi, ora?" chiese Zoe e Tony annuì.
"Ziva! Vieni qui..." la chiamò lui.
"Che succede?" chiese Ziva arrivando.
"Nulla, Zoe voleva che venissi anche tu" spiegò.
"Guarda mamma, papà ha detto che quella si chiama costellazione dell'orso Yoghi" disse Zoe indicando un gruppo di stelle.

Ziva rise, pensando alla fantasia che doveva avere Tony per inventarsi tutte quelle cavolate.

"E ha anche detto che possiamo vedere le stelle anche da casa" aggiunse Zoe appoggiandosi a Tony e sbadigliando.
"Certo che possiamo, dal nostro appartamento si vedono benissimo" le rispose Ziva.
"Però non ci sarà il mare..." disse Zoe.
"No, però non è tanto lontano. Ti ricordi che ci siamo andati?" le spiegò Tony.

Zoe annuì e Ziva notò che faticava a tenere gli occhi aperti.

"Chiudi gli occhi e fai la nanna ora..." le disse accarezzandole la fronte.
"Non ho sonno..." provò a dire Zoe.

Né Tony né Ziva le dissero nulla, si limitarono ad aspettare un paio di minuti in silenzio. Dopo poco Zoe chiuse gli occhi e si addormentò.
La misero a dormire e andarono prima di andare a letto presero due asciugamani e si distesero sotto le stelle.

"Però Zoe ha ragione, qui si sta molto meglio" disse Ziva.
"Hey, se vuoi ci diamo per morti e rimaniamo a vivere qui" scherzò Tony.
"Scemo! Non dirlo nemmeno per scherzo" rispose Ziva dandogli una leggera gomitata.
"Mi basta che mi prometti che ci riporterai qui, un giorno" aggiunse accarezzandogli il petto.

Lui la baciò più volte, meravigliandosi di quanto fosse bella illuminata dalla luna.

"Certo che te lo prometto. Ti porterò ovunque vorrai, basta che stiamo insieme" le disse Tony.
"Grazie. E comunque questa vacanza è indimenticabile" rispose Ziva riferendosi al fatto che Zoe li aveva chiamati mamma e papà.

Tony rimase un attimo in attimo, poi si voltò verso Ziva e la guardò negli occhi.

"Cosa ne pensi se la rendiamo ancora più indimenticabile?" chiese sorridendo.
"Dipende cosa hai in mente..." disse Ziva.
"Oh, guanciotte dolci... Lo sai cosa ho in mente" rispose Tony iniziando a baciarla.











Note dell'autrice:

Ciaoooooooo :)
OMG che strano che è stato scrivere un capitolo così tranquillo e TIVA FAMILY in questa FF XD
Di solito qui è sempre tutto angst... :)

Però vabbè siamo al capitolo 19 e dopo l'ansia degli altri capitoli e il modo in cui avevo concluso la FF che precedeva questa penso che tutti ci meritassimo della tranquillità! XD

Che dire... Era arrivato il momento in cui Zoe chiamasse Tony e Ziva mamma e papà, non credete? :)
E mi piaceva l'idea che lo dicesse in un momento inaspettato... Non quando era spaventata oppure quando succedeva qualcosa di importante. Doveva essere naturale, diciamo! XD
Spero vi sia piaciuto questo capitolo.

Il prossimo, che sarà l'ultimo sarà sempre su questo tipo... Tranquillo e allegro...
Ma che cosa succederà? Chi lo sa... Vedremo la prossima settimana!

A prestoooooo
Baci, Meggie.

















  
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