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Autore: ilpiercingdiluke    14/05/2014    4 recensioni
«Non ci crederai chi c'è.» Gen si ritrovò ad alzare lo sguardo, lasciando che Ish le alzasse la cerniera, infondo quell'abito le stava a pennello, con lo sguardo curioso.
«Chi?»
«Zayn Malik e la sua futura moglie.» disse semplicemente. A Gen raggelò il sangue e si ritrovò a voler uscire da quel negozio in quello stesso istante.
Zayn era lì, nel suo stesso negozio.
Era stata davvero una pessima idea lasciarsi convincere dalla sua miglior amica nel non andare ad acquistare nel suo negozio di fiducia: Primark. Si cambiò di tutta fretta e a passo spedito con la gruccia e il vestito tra le mani, si incamminò verso l'uscita del camerino seguita da Ish che non capiva tutta la sua premura.
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Sequel della one shot "memory of a night". Si consiglia di leggerla prima di iniziare questa storia.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti, Zayn Malik
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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10.

 

 

Zayn diede un'ultima occhiata a Joshua che, di appena dieci mesi, era crollato dentro la sua culletta decisamente sfinito dal volo. Dopo il tour aveva deciso di portare la sua famiglia in vacanza per rilassarsi un po'. Uscì nel terrazzino della camera della casa che aveva affittato e la trovò stesa sul lettino a godersi lo splendido tramonto che rendeva suggestivo il panorama.
«E' crollato. – le sussurrò baciandole il labbro. Genèvieve sorrise, mettendogli le braccia intorno al collo e baciandogli il mento. - Gen, l'altra sera quando eravamo da Niall mi avevi detto di avere un ritardo..» continuò accarezzando con i polpastrelli la schiena di lei. Gen sospirò, tornando seria e «Ho fatto il test.» disse rimanendo poi in silenzio e trattenendo a stento una risata nel vedere la faccia del moro passare dal suo colore normale ad un bianco pallido.
«E..» lasciò la frase in sospeso, attendendo una dannata risposta dalla ragazza di fronte a lui. Stava per morire d'ansia.
«E.. – sospirò nuovamente - E era negativo!» gridò scoppiando a ridere. Zayn respirò nuovamente, rendendosi conto solamente in quel momento di aver trattenuto il fiato per troppo tempo.
«Oddio – sussurrò sconvolto. - Oddio!» ripeté, unendosi, adesso più rilassato, alla risata della sua donna.


Genèvieve era seduta a bordo piscina con i piedi a mollo. Di fronte a sé c'era uno Zayn immerso fino ai fianchi nell'acqua con il piccolo JJ in braccio, che si divertiva come un matto a battere le manine e schizzare tutti. Il moro era da tempo che gli passava per la testa una proposta, forse un po' azzardata e sicuramente avrebbe fatto uscire di testa sia i suoi genitori che le sue fans, ma a lui non interessava, era sicuro di volerlo fare.
«Piccola – la chiamò cercando la sua più totale attenzione. Mise Joshua nella ciambella che gli aveva comprato pochi minuti prima reggendolo comunque. - Dovrei... chiederti una cosa.» disse grattandosi l'attaccatura nei capelli, era imbarazzato, non sapeva come fare. Con Perrie non era stato difficile, loro si conoscevano da più tempo e stavano insieme da altrettanti anni, era come se fosse scontato che si sarebbero dovuti sposare.
«Io.. Io ti amo, ti amo come non ho mai amato in vita mia e credo di amarti da quella notte in cui mi offristi il Lilac, da quella notte che non smetterò mai di ricordare perché oltre ad averti avuta completamente mia per la prima volta, abbiamo creato anche questa meraviglia qua. – disse indicando con il mento JJ. - E ormai se ne sono accorti tutti che ti amo, pure i miei genitori si sono arresi a questa cosa, e con questo discorso contorto sto solo cercando di dirti che io ti voglio, vi voglio per tutta la vita. Non ho un anello adesso, quindi ti prego, accontentati di questo – le disse, legandole al polso il suo bracciale preferito. Sorrise sentendo la risatina di Gen mentre tirava su con il naso. - Mi sposi?» concluse, asciugandole quelle piccole lacrime che le scorrevano sulle guance.



 

***



 

Ishibeel non aveva parole. Non ci aveva dormito tutta la notte ed era dovuta uscire nemmeno dopo due ore che era arrivata in ufficio. Non si sentiva bene e l'ansia le aveva fatto venire le peggiori paranoie alla mente. Aveva abbandonato presto il letto di Harry lasciandogli un bigliettino ed era passata dalla prima farmacia che aveva trovato aperta ancora reduce dal turno di notte. Chiuse gli occhi e seduta sul pavimento del suo bagno con le gambe incrociate semplicemente non sapeva cosa fare. Non credeva potesse accadere anche a lei, ecco. Li aveva in fila davanti a se, ben sei test di gravidanza che davanti tutti lo stesso risultato estremamente positivo. Era incinta di Harry, ne era sicura. Ma lui aveva appena vent'anni e lei quasi ventiquattro, e quello era forse abbastanza sbagliato ma non riusciva a controllarsi quando lui era nei paraggi. «Congratulazioni, Ish.» disse a se stessa colpendosi la fronte per poi sospirare, aveva gli occhi lucidi ed era quasi sul punto di piangere. Aveva bisogno di Gen, ma non ricordava nemmeno a che ora sarebbe atterrata e ad ogni modo non voleva disturbarla con un problema suo. Ci si era cacciata lei in quel guaio e adesso doveva risolverlo da se. Sentì il suo cellulare squillare, poi il telefono di casa più e più volte quella mattinata, ma la voglia di parlare non ne aveva per nulla.
Incinta.
Di Harry Styles.
Era tutto ciò che aveva sempre voluto evitare e tutto gli si era ritorto contro. Come avrebbe fatto con lui? Come avrebbe fatto con il lavoro? Cosa avrebbe raccontato alla sua famiglia che nonostante tutto credeva ancora fosse la vecchia Ishibeel che frequentava la parrocchia, che usava solo felpe e jeans perchè la sua famiglia era una delle più pudiche di tutta l'Irlanda. Sua madre non sarebbe stata fiera di lei e nemmeno il suo patrigno. Sospirò, e i suoi pensieri vennero interrotti dal campanello che suonava insistente. Si alzò svogliatamente e sapeva benissimo chi fosse dall'altro lato della porta.
«Hey. – le diede un bacio - Hai dimenticato il pranzo?» disse lui entrando in casa e raggiungendola sul divano dove si era buttata coprendo i suoi occhi. Voleva solo piangere.
«Scusa.» riuscì solo a dire pianissimo lasciando Harry abbastanza perplesso. Tolse il cappello che aveva in testa e si sedette sulla punta del divano.
«Successo qualcosa?» Ish sospirò e cercò di trattenere le lacrime, lo guardò e si morse il labbro nel vano tentativo di non far uscire alcun singhiozzo
«Mi dispiace, Harry.» una lacrima rigò il suo volto. Harry la guardò confuso, le prese la mano incrociando le loro dita, le baciò il dorso della mano non capendo cosa volesse significare.
«Per cosa, Ish?»
«Sono incinta.» gli disse slegando le loro mani per poi alzarsi dal divano e raggiungere la finestra. Harry rimase decisamente impietrito davanti a quella confessione. Era incinta. Aspettava un bambino che con tutte le probabilità di questo mondo potesse essere suo. Si alzò, la raggiunse e le cinse la vita con le sue braccia stampandole un bacio poi sul capo che sapeva di albicocca.
«Non ti lascerò sola Ish..» sussurrò appena lui ma lei si girò scuotendo la testa. Incatenò i suoi occhi a quelli di Harry, quelle gemme verdi che l'avevano fatta totalmente invaghire di lui. Non meritava una cosa del genere, lui aveva davanti a se ancora una carriera, lui doveva ancora realizzare a pieno il suo sogno e lei non poteva tarpargli le ali. Deglutì decidendo di mentirgli, solo per il suo bene.
«Non è tuo, Harry.» mentì lei cercando di essere convincente e sperando che le sue lacrime e i singhiozzi non la tradissero. Subito vide il suo sguardo rabbuiarsi, la sua espressione indurirsi e le sue braccia staccarsi dal suo corpo, sentì subito freddo. Era deluso, glielo poteva leggere nel volto.
«Beh, allora.. Congratulazioni Miss Weeg?» disse sarcastico facendo marcia indietro per uscire da quell'appartamento dove l'aria iniziava a mancargli.
«Harry, aspetta!» esclamò lei scoppiando a piangere e prendendogli la mano per evitare che se ne andasse. Non voleva che se ne andasse, non voleva restare sola. Harry brutalmente scostò la presa della ragazza.
«Cosa dovrei aspettare, Ish?»
«Non te ne andare.» sussurrò lei «Ho bisogno di te.» tremò.
«Hai bisogno di me?» urlò lui completamente furioso «Vaffanculo Ish. Stavamo insieme. Eri la mia ragazza e tu ti sei fatta mettere incinta dal primo stronzo che capita, non è così?» continuò lui deglutendo con gli occhi lucidi.
«E-Eri con Kendall..» cercò di giustificare, ingigantendo ancora di più quella menzogna.
«Sai benissimo che Kendall è solo una trovata pubblicitaria dannazione. – scosse la testa - io amo te.» disse lui lasciandosi andare alla delusione adesso.
«Mi dispiace.» ripeté lei.
«Anche a me.» rispose lui riafferrando il suo soprabito per poi uscire da quella casa con le lacrime agli occhi. Eppure per quella piccola frazione di secondo lui si era sentito in Paradiso all'idea di diventare padre.



Ish si guardò attorno, cercava sulla sua scrivania quel dannato telefono che stava squillando all'interno del suo più che silenzioso ufficio quella mattina. Stare a casa non aveva senso, negare l'evidenza non sarebbe servito di certo a mettere a tacere le malelingue che lavoravano alla sua redazione. Svogliatamente schiacciò il tasto verde suo cellulare notando il numero della sua miglior amica e le lacrime gli vennero agli occhi.
«Mi sposo, Ish!»
«Sono incinta, Gen.» dissero all'unisono. Gen rimase un attimo interdetta e le uscì solo un timido sospiro, mentre Ishibeel lasció cadere le sue lacrime fredde che teneva dentro di se da fin troppo tempo.
«Oh Ish..» disse l'amica desiderando con tutta se stessa di essere lì per darle sostegno come Ishibeel aveva fatto con lei.
«Sono sola. Non posso tornare in Irlanda, non.. Non so che fare io Gen. – singhiozzò - Cosa faccio?» pianse al telefono con l'amica. Gen guardò se Zayn al suo fianco stesse dormendo e si spostò un po' verso la grande finestra della camera da letto.
«È di Harry? Se vuoi ci posso parlare io.»
«NO! -urlò quasi- Lui non deve sapere nulla. Gli ho detto che non è suo..» disse sussurrando appena. Tirò su con il naso, cercando di darsi un contegno.
«A quando le nozze?» disse cercando di fare una voce entusiasta. No che non fosse veramente felice per la sua migliore amica ma, in quella situazione, non riusciva veramente a sorridere.
«Non lo sappiamo, dobbiamo ancora deciderlo. – le rispose Gen, intuendo che la mora volesse cambiare argomento. - ovviamente ti voglio come damigella!» disse sperando di farla sorridere almeno un po'.
«Mi sembrava scontato futura Malik! Se non fosse stato così sarebbe finita la nostra amicizia» disse ridacchiando appena. Facendo sorridere Gen, contenta di aver alleggerito l'aria tesa che sentiva anche essendo in un Paese lontano chilometri.

Aveva appena chiuso la telefonata quando si sentì sollevata e portata sul letto. Zayn le si stese a fianco, stringendola a sé e iniziando a lasciarle umidi baci sulla spalla.
«Chi era?» le chiese continuando quella dolce tortura fino ad arrivarle al collo.
«Ishibeel» disse in un sospiro preoccupato che non passò di certo inosservato al moro. Si staccò da lei e la guardò negli occhi.
«Che ti ha detto? È successo qualcosa?» vedeva la preoccupazione negli occhi della sua futura moglie - amava chiamarla così – e voleva sapere cosa la preoccupasse così tanto.
«È incinta – disse in un sussurro, iniziando ad accarezzare l'accenno di barba di Zayn. - È di Harry» concluse. L'anglo-pakistano sbarrò gli occhi, mettendosi a sedere sul letto, continuando a tenerle la mano.
«E lui è uscito di testa vero? Dio che imbecille, pensavo l'amasse e invece scappa dalla-»
«Gli ha detto che è di un altro. – lo interruppe. - Gli ha mentito, non vuole che lo sappia.» sbuffò, scuotendo la testa. Eppure era sempre stata lei a discuterci perché inizialmente non aveva detto a Zayn di Joshua.
«Ish non è stupida, piccola. – disse dandole un leggero bacio a stampo, alzandosi per prendere il piccolo nella culla che stava piangendo. - Capirà che ha sbagliato e alla fine andrò tutto bene» le sorrise rassicurante, iniziando a dondolare JJ.



 

***



 

Quell'appartamento iniziava a darle sui nervi. In quell'anno lo aveva frequentato così tante volte che adesso le faceva venire la nausea. Quel vestito color rame non le andava più, l'elastico le premeva sotto al seno e la pancia ormai fin troppo evidente le spuntava come un piccolo palloncino.
«L'ultima volta avevo tolto il bicchiere dalle mani di Gen, sai?» la voce di Zayn tuonò alle sue spalle mentre stava seduta nel solito divanetto di vimini sul terrazzo del loro appartamento trasbordante di gente.
«Non tocco alcool da cinque mesi, Malik. Ti prego concedimi almeno un bicchiere di champagne.» disse lei sorridendo appena per poi poggiare la sua mano sul pancione, la bambina continuava a muoversi costantemente.
«Perché non gli dici la verità?» Ishibeel lo guardò e si morse il labbro scuotendo la testa.
«Avete cambiato i ruoli?»
«Preferisci che cresca senza un padre, Ish? – il moro si sedette accanto a lei - Gen non ti dice nulla perchè sa che caratteraccio hai, ma io di certo non ho peli sulla lingua. Non sei tu quella che dice che tutti i bambini devono avere una figura paterna?»
«Harry ha ancora una vita davanti, e ha Kendall.» Zayn scosse la testa e chiuse gli occhi.
«Lui ama solo te, Ish.» Qualcuno tossicchiò alle loro spalle, e i soliti ricci e gli occhi verdi erano meravigliosamente vicino a loro. Ish sentì il cuore tremare. Zayn si alzò e lasciò i due da soli.
«Come va'?» domandò il ragazzo piano sedendosi accanto a lei e incrociando le mani.
«Molto incinta.» si limitò a dire lei sorridendo appena con le guanciotte piene per via della gravidanza.
«Sei bellissima.» le sussurrò prendendole la mano per poi incrociare le loro dita, sentendo Ishibeel irrigidirsi sotto il tocco delicato e vellutato del ragazzo. Quanto le mancavano quelle mani nemmeno lei lo sapeva.
«G-Grazie.» disse sussurrando lei mordendosi il labbro.
«Mi manchi. Da impazzire, i-io.. Sei sempre nella mia testa e..» Ishibeel non ci pensò due volte, e forse presa dai suoi furenti ormoni, gli afferrò il volto stampandogli un bacio sulle labbra. Harry le sfiorò la guancia per poi approfondire quel bacio, sentire nuovamente le sue labbra lo faceva andare in paradiso. Ish si staccò improvvisamente con gli occhi colmi di lacrime e le guance accaldate. Si alzò di scatto dal divanetto facendo attenzione a non cadere per via dei tacchi.
«Ish, ti prego. Non puoi fare finta di nulla. – le bloccò le mani - Non puoi nascondere i tuoi sentimenti.» La ragazza roteò gli occhi facendo in modo che le lacrime tornassero indietro, ma non ci riuscì e le scivolarono sulle gote.
«Sono abituata a fingere, sai? – iniziò lei - Ho sempre finto sorrisi in vita mia. Ho sempre recitato la parte della ragazza forte, di quella menefreghista e spavalda. Ho persino mentito di non avere una cotta stratosferica per te. Credi che quella sera mentre tenevi JJ io sarei venuta a letto con te se non mi interessavi?» singhiozzò d Harry le si avvicinò asciugandole le lacrime con le dita e poggiando le loro fronti.
«Io sono sempre stato tuo e lo sai.» le sussurrò le labbra.
«Ho mentito anche a te Harry. Perché ti amo fin troppo per farti una cosa del genere.» sussurrò lei facendo per andare via quando la voce del riccio la fece pietrificare.
«È mio?»
«È tuo.» mormorò lei, prima di vederlo saettare infuriato verso la porta d'ingresso dell'appartamento.



 


Scusatemi devo scappare, spero vi piaccia!
Risponderò domani alle recensioni del capitolo precedente! <3

  
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