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Autore: JustABitchOnAStroll    14/05/2014    2 recensioni
- Ciò non significa necessariamente che voglia parlare con te! -
- Sei proprio una bastarda -
- Sei proprio un coglione - risposi io a tono.
Dopo qualche attimo di silenzio tornò all'attacco - Come mai sei qui? -
Sbuffai - Ho ucciso un po' di gente -
Della serie " Rimaniamo sul vago "
- Ah... E ti vogliono giustiziare per così poco? -
- Sarebbe anche stato " poco " come dici tu, se non avessi ucciso anche tutti gli anziani del mio villaggio... Però è stato stranamente appagante, lo ammetto - dissi sospirando - Come ti chiami? -
- Hidan - fece una pausa - Per essere una ragazza devi aver messo su un bello spettacolo al tuo villaggio... Mi immagino tutto il sangue... - sospirò di piacere - A Jashin-sama sarebbe piaciuto -
- No, non c'è stato nessuno spargimento di sangue - commentai, parecchio scioccata dal suo commento precendente.
- COSA!? -
Rimasi convenientemente zitta.
Bhè, non è che si vedesse tutti i giorni un tizio a cui piacevano sbudellamenti e varie.
Vabbè, nel mio caso "sentisse".
Dannato Kekkei Genkai di merda.
Spero di avervi incuriosito, anche se sapete che dalla mia testolina bacata non può uscire niente di buono!!
Enjoy!
Ciauuu!
Alice_
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akatsuki, Hidan, Kakuzu, Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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Love is truly blind cap 30 - No, fammi capire bene, un. Te ne vuoi andare? - fece Deidara, guardandomi stralunato - Ma non puoi! -
- E perchè no? - inclinai la testa - Non c'è più Pain a impedirmelo -
- Ma non è per quello, un - incrociò le bracci sul petto - Io vengo con te. -
- E ma va? Se mi avessi lasciato finire di parlare per lo meno! - sbottai, esasperata.
- Minchia biondino, sei anche più curioso di me a momenti - rise Hidan dal dorso della creazione - Però come mai così alla cazzo? -
- Non è alla cazzo, come dici tu. C'è un motivo ben preciso. Solo che non so quale - ridacchiai nervosamente - E comunque lo dirò anche a Kuzu -
- A Kakuzu? - mi fece coro Deidei - Non credo che deciderà di venire. Gli importa solo dei suoi soldi, un -
- Infatti bastarda. Non gliene potrebbe fregare di meno - concordò Hidan, facendo un'alzata di spalle.
- Disfattisti - mormorai, prima di spaparanzarmi addosso al jashinista - E invece io ci provo lo stesso -
- Se vuoi farti fare a pezzi noi ti avevamo avvertito, un -
- Ma smettila, baka! - gli urlai contro - Piuttosto, se davvero volete tornare con me a Konoha, farete bene a non comportarvi... Come vi comportate di solito -
Effettivamente sarebbe stato un problema...
Sentii le braccia di Hidan cingermi la vita e guardai verso il cielo, tirando un bel sospirone.
Non sapevo se dovevo riferirgli o meno dell'incontro che avevo avuto con mio padre.
Ero abbastanza combattuta effettivamente.
Portarmeli dietro avrebbe significato avere un vantaggio enorme... Ma non potevo negare che non volevo nessuno fra le palle quando l'avrei avuto davanti.
Volevo fargli passare le pene dell'inferno, dargli l'illusione che l'avrei risparmiato... E poi strappargliela. Dire che volevo farlo soffrire sarebbe stato dire ancora poco.
E volevo farlo con le mie mani, senza l'intervento di altra gente.
Però dovevo parlargliene e spiegargli le mie ragioni. Altrimenti se la sarebbero presa in una maniera assurda.
- Forse dovresti portarteli dietro. Non si sa mai - rise sguaiato -Oh sì, sarà divertente -
Ah già.
C'era anche lui.
- Ehi Hidan - feci dalla mia posizione con la testa sulle sue gambe - Se ti dicessi che sento la voce di Jashin, che cosa diresti? -
- Diretta eh?-
- Direi che sarebbe una gran figata - ghignò, scompigliandomi i capelli.
- Puoi anche dire una gran cazzata, un - fece una pausa, guardando l'albino con sguardo truce - Jashin non esiste - parlò, per poi annuire convinto.
- Come cazzo osi ragazzina!? -
Deidara girò la testa con fare inquietante - Come. Mi. Hai. Chiamato?! -
- Io stavo cercando di introdurre un concetto importante... Sento la fottutissima voce di Jashin che mi parla! -
- Non sembri affatto pazza eh, proprio no -
- Stai zitto tu, non aiuti affatto! Da quando poi sei diventato così simpatico!? - sibilai, senza guardare nessuno in particolare.
Almeno finchè non mi resi conto che l'avevo praticamente urlato - Che avete da guardare!? -
- Ti prendo sulla parola, un! - parlò Deidei leggermente ( leggermente dico ) traumatizzato.
A Hidan invece brillavano quasi gli occhi - E cosa dice? Cosa dice?! -
Ero semi tentata di rispondegrli un " Dice di non scassare i coglioni ", ma optai per dargli la vera risposta.
Non era tutti i giorni che lo si vedeva così estasiato riguardo a qualcosa da dimenticarsi di imprecare ogni due o tre parole.
- Digli che ricordo chiaramente il primo sacrificio che ha fatto. Quello del ninja con una cicatrice che gli attraversava in diagonale il volto. Dovrebbe essere per loro la prova definitiva che dici il vero - ridacchiò sinceramente divertito, spaventandomi non poco, mentre recitavo parola per parola.
- Oh cazzo. E' vero allora! - urlò tutto eccitato, con un ghigno ebete stampato in faccia - Sapevo che esistevi, Jashin-sama! - mi guardò - E mi sto innamorando di nuovo -
Mi tirai su dalle sue gambe, leggermente inquietata dal suo tono di voce - Deidei! Aiuto! -
Lui rise di tutta risposta - Adesso ci fai i conti tu un! E' il tuo ragazzo - ghignò - E si sta innamorando di nuovo - fece, con il suddetto ghigno che si allargava sempre di più - Credo che non dirmirò poi molto stanotte -
- Ma che cazzo, bell'amico che sei! - gli tirai uno scappellotto - Fanculo -
- Sì sì. Ti voglio bene anch'io, un! -
- No, sul serio. Vaffanculo -
Un paio d'ore dopo mi vedevano davanti alla porta di Kakuzu, con la mano sollevata nell'atto di bussare alla porta - E' permesso? -
- La porta è aperta - fu la risposta dall'interno della stanza.
Cacciai dentro la testa, per entrare del tutto e chiudermi la porta alle spalle - Ciao -
- Ah, sei tornata alla fine. - sollevò brevemente la testa dalla pila di banconote che stava contando e mi degnò di un'occhiata - Stavo cominciando a chiedermi dove fossi finita -
- Lunga storia. - feci una piccola pausa - Avrei bisogno di un consiglio, Kakuzu -
- Hm. - annuì , mentre cominciava a riporre tutte le mazzette nella sua fidata valigetta - In merito a cosa? -
Mi sedetti sul suo letto, passandomi le mani in faccia - Ho incontrato mio padre a Konoha -
- Capisco. Continua - chiuse la valigetta, che scattò con un rumore metallico - Ovviamente c'è di più se mi stai chiedendo aiuto -
Annuii - Mi ha detto dove trovarlo. Tra tre giorni a Taki. Altrimenti ucciderà i miei fratelli... Devo andare... Voglio farlo da sola. Ma allo stesso tempo... Ugh! - scossi la testa - Sono dannatamente confusa, non ho la più pallida idea di cosa sia meglio fare... -
- Non è mio compito rispondere - si alzò, togliendosi la cappa e appoggiandola alla sua sedia - Sono questioni di famiglia -
- Tch... - sibilai - Per quanto mi riguarda sei stato più tu un padre in questo lasso di tempo di quanto lui non lo sarà mai. Non sarei venuta da te altrimenti - lo guardai - Quindi parla -
- Te l'ho detto, è una decisione in cui non posso intromettermi mocciosa - incrociò le braccia sul petto - Ma fai quello che credi. Hai il mio appoggio -
Sospirai, guardando in basso e scuotendo la testa - Non è molto... Ma grazie lo stesso. - feci un'altra pausa - E ci sarebbe anche un'altra cosa... -
- Parla - replicò semplicemente, portando le mani a togliere il cappuccio che indossava sempre.
- Me ne vado dall'organizzazione. E con me verranno anche Hidan e Deidara... Vorrei venissi anche tu - lo guardai, aspettandomi uno dei suoi famosi sguardi killer.
- Perchè dovrei? Sto bene dove sono -
- ... Sapevo l'avresti detto...  - guardai in basso e mi alzai, dirigendomi verso la porta - Ti prego di ricosiderare però... Sei molto... Importante per me Kuzu - ghignai e uscii dalla porta, prima che potesse cercare di uccidermi per come l'avevo chiamato.
Era un vizio che non mi sarei mai tolta, pensai, ridacchiando.
Ritornai in camera mia, trovandomi un Hidan appena uscito dalla doccia che si stava asciugando i capelli.
A giudicare dalla quantità enorme di ferite che si stavano già cicatrizzando, doveva essere andato da qualche parte a sacrificare qualcuno - Ehilà, cogliona - ghignò, cominciando a rivestirsi - Dove eri finita? -
- Da Kakuzu - replicai, sedendomi sul nostro letto e togliendomi la maglia - Ci dovevo parlare per... Quella cosa -
Lui finì di rivestirsi, sedendosi dietro di me e passandomi le mani sulla schiena - Non ci pensare - fece ridacchiando, prima di mordicchiarmi la spalla.
- Hm? - girai leggermente la testa - E tu saresti disposto a distrarmi? - ghignai, appoggiandomi a lui - Perchè mi farebbe comodo - conclusi ridacchiando e baciandogli la guancia.
- Diciamo che potrei... - fece il suo solito sorrisetto malizioso, cominciando ad accarezzarmi i fianchi e facendomi sospirare di piacere.
Per qualche secondo ricomparve la tentazione di raccontargli di tutta la faccenda di mio padre... Ma la cacciai a viva forza.
Ero più che certa che se gliel'avessi detto si sarebbe incazzato parecchio e non avrebbe sentito ragioni: mi avrebbe seguito e, nonostante sapessi che voleva solamente aiutarmi, la sua maniera di combattere molto avventata non avrebbe fatto altro che creare problemi.
Scossi la testa per liberarmi di quei pensieri, girandomi per appoggiare le mie labbra sulle sue.
Poi una cosa tirò l'altra e... Be'... Un po' di immaginazione ragazzi.

Quando riaprii gli occhi si era ormai fatto parecchio tardi e, non avendo per niente voglia di abbandonare la mia comodissima posizione al calduccio di fianco a Hidan, decisi di occuparmi con una qualche lettura.
Guardai un po' in giro per la camera, notando il rotolo che mi aveva dato mia sorella sul comodino.
Allungai un braccio e lo aprii, ricominciando a leggere da dove ero stata interrotta. Alla faccia della lettura leggera.
Il nome che spiccava prima della testimonianza però, era uno familiare questa volta. Mio nonno.

Itoshi Kuragari, Takigakure no Sato

Dopo anni di investigazioni, sono giunto alla conclusione che l'unico modo per evitare la morte a cui portano i marchi del terzo stadio è la meditazione costante. Due volte al giorno per un minimo di due ore.
Personalmente sono sempre riuscito a mantenerli sotto controllo con questo metodo, e questo è il mio consiglio per i posteri. Ho, inoltre, scoperto in che modo si può attivare il Ken'i, grazie alle mie figle Yuki e Kima.
Tutti sanno che quando due Kuragari si guardano negli occhi con attivata la loro abilità oculare, sono sottoposti ad atroci dolori, una specie di preservazione insita nello stesso Shikaku. I membri del clan non possono usare la propria abilità su altri membri del clan.
E se invece provassero a farlo?
Il Ken'i è il risultato, come mi ha dimostrato Yuki.
Il suo è stato il frutto di uno sciocco giochetto di bambini e, dopo aver guardato sua sorella -che aveva conseguito come lei qualche tempo prima il Reiko- negli occhi per un buon periodo di tempo è svenuta.
Quando è ritornata cosciente aveva il terzo stadio.
E' quindi una cosa che si può ottenere solamente oltrepassando i propri limiti, sopportando un dolore tale che è impossibile mantenersi vigili. Ma allo stesso tempo è una cosa proibita, in quanto si va contro natura, in un certo senso.
Inoltre credo di aver compromesso la sicurezza del clan.
Ho liberato un prigioniero, reso tale perchè non era stato in grado di portare a temine la missione assegnatagli. Uccidere il primo Hokage.
Era già tanto se il poveretto era riuscito a ritornare intero. E come l'ha ringraziato il villaggio per aver offerto la sua vita alla sua causa?
L'ha sbattuto in prigione e torturato. Non dovrei scrivere qui certe cose, ma è una cosa che deve rimanere ai posteri, non voglio che i membri di questo clan diventino come gli anziani del consiglio: dei vecchi troppo assorbiti da sè stessi per capire cos'è meglio per la popolazione.
Quindi l'ho fatto evadere, semplicemente. E l'ho tenuto nascosto per un paio di mesi nell'accampamento.
Kakuzu, si chiamava. Uno shinobi forte come pochi potevano sperare di diventare, che era stato un mio amico fidato. Gli diedi tutto quello  di cui aveva bisogno per fuggire, e non mi stupii più di tanto quando venni a sapere che aveva rubato la tecnica del Jiongu e aveva massacrato il consiglio.
Sembrerò spietato, ma se lo meritavano.

Scossi la testa.
Nulla di nuovo rispetto a quello che già non sapessi.
Mi passai una mano in faccia, sentendo Hidan spostarsi e tirarmi a sè nel sonno.
Non una delle posizioni più comode in cui leggere un rotolo.
Dettagli, dettagli...
Gettai una veloce occhiata all'ultimo nome sulla carta e trattenni momentaneamente il fiato.
Sapevo che ci sarebbe stato il nome di mia madre... Ma era comunque una brutta sensazione.

Yuki Kuragari, Takigakure no Sato

Il terzo stadio... E' strano.
Non è come gli altri due, non ci assomiglia per niente. Ho dedicato gran parte della mia vita a cercare di studiarne le dinamiche, ma non ne ho mai capito molto...
Almeno finchè non ho provato a far sviluppare i marchi.
Quando si sono formati del tutto ho cominciato ad avere degli strani pensieri... Pensieri che, per una come me a cui generalmente non piace la violenza, erano abbastanza insoliti.
Erano pieni d'odio, di risentimento... Erano pura rabbia.
Non sapevo, lì per lì, che cosa mi stesse succedendo, quindi, abbastanza spaventata mi misi a meditare finchè quei simboli maledetti non si ritirarono fino a coprire solamente il mio viso.
Non osai più arrivare a tanto. Più per paura che non per altro.
Per studiare la composizione di questi segni ne ho anche fatte asportare piccole porzioni dai nostri ninja medici... Hanno scoperto semplicemente che erano intrisi di una strana forma di chakra...
Ma non so se le due cose sono collegate.
Magari sono solo io che sto diventando troppo paranoica. Sta di fatto che quei pensieri si ripresentano ogni singola volta che i marchi cominciano a diramarsi. In più le ferite che mi lasciano hanno ripercussioni parecchio gravi sul mio fisico, quindi mi vedo costretta a interrompere momentaneamente i miei studi.


C'era una parte rovinata dall'incendio che era stato appiccato durante la notte del massacro e quella dopo era scritta in una calligrafia molto frettolosa...
Cercai di decifrare quei geroglifici.

Ho bisogno di scrivere in fretta questa cosa; le guardie stanno rastrellando il campo in cerca dei possessori dello Shikaku... Ho forse una decina di minuti al massimo per sintetizzare in queste poche righe quello che ho scoperto.
In poche parole i marchi si nutrono dell'energia dell'ospite, e la convertono in quello strano chakra... Non ho tempo di spiegare come sono arrivata a questa conclusione, le guardie sono quasi qui.
Non ho ancora capito però come si possa riutilizzare quel chakra perchè sembra una cosa troppo oscura da poterci fare affidamento senza serie ripercussioni.


C'era una macchia d'inchiostro oltre quel punto e si riuscivano a leggere a malapena le ultime parole.

Devo andare, le guardie sono qui. Devo andare a nascondere mia figlia.
Non lascerò che la uccidano stanotte.


- Hmm... Cosa stai leggendo bastarda? -
- Il rotolo... - replicai, riponendolo e girandomi verso di lui - Ho di nuovo bisogno di distrarmi mi sa - ridacchiai.
- Oooh - ghignò lui - Credo di poterci lavorare -
Arrossi, mentre si portava sopra di me e mi baciava di nuovo.
 
La mattina di due giorni dopo mi svegliai con i nervi a fior di pelle.
Sarei andata da sola. O sarei morta, o avrei avutopiù sangue sulle mani.
Mi alzai e mi vestii senza svegliare Hidan che ancora se la dormiva alla grossa... Per non parlare di Deidei. Quando dormiva non lo svegliava nessuno.
Presi un bel respiro e mi avviai fuori dal covo,  sentendo chiaramente le mani che mi tremavano.
Le cacciai sotto la maglia che portavo e cercai disperatamente di non pensarci.
" La paura è il peggior nemico di qualunque ninja ".
L'unica frase che mi era rimasta in testa dall'annetto scarso che avevo trascorso in accademia.
Sì, ero sempre molto attenta a tutte le lezioni.
Più o meno come Kakuzu quando Hidan parlava di Jashin.
Arrivai alla cascata di cui parlava mio padre nel primo pomeriggio, guardandomi attorno e non trovando traccia nè di lui nè dei miei fratelli.
- L'hai preceduto a quanto sembra -
- Stai zitto. Non adesso. - risposi secca, più di quanto non intendessi sul serio.
- Ma come siamo tesi - fece, con una risata cinica - E va bene, ti lascio in pace. Sappi però che è qui -
Giusto in quel momento riuscii a percepire un nuovo chakra oltre al mio, uno che conoscevo fin troppo bene.
- Ciao Haiiro -
- Papà. - mi girai a dir poco rigida, guardandolo con il mio miglior sguardo gelido e attivando il terzo stadio - Pronto per morire? -
Lui rise - Che freddezza bambina mia. - mosse qualche passo nella mia direzione - Ma non hai ancora imparato a distinguere una copia dall'originale -
Appena ebbe pronunciato queste parole sentii la punta metallica di un kunai spingere contro la mia gola.
Mi irrigidii, maledicendomi per l'essermi fatta prendere talmente tanto dall'ansia da essermi dimenticata di controllare il chakra - E io che credevo ti servissi viva... - ghignai, sentendo i marchi cominciare a formarsi.
- Oh, ma è così. Solo che non posso rischiare di farti scappare un'altra volta. - spinse ulteriormente il kunai contro la pelle del mio collo.
Strinsi i pugni - Un'altra volta... Lasciami andare bastardo. - ringhiai, sentendo i simboli che si diramavano insolitamente veloci.
- E perchè dovrei? - potevo praticamente sentire il ghigno che aveva dipinto in faccia dal modo in cui parlava - Ti ho in pugno. -
Mi lasciai andare in una risata che era un misto tra l'isterico e il sadico - Tu credi?! -
Il secondo dopo mi ritrovai ad agire completamente d'impulso.
Non sapevo perchè... Ma la rabbia era semplicemente troppa per poter agire razionalmente.
Mi tirai indietro, prendendo il kunai tra i denti e tirando una gomitata allo stomaco di mio padre che, preso completamente alla sprovvista tirò verso di sè il kunai, aprendomi un bel taglio sulla guancia destra che partiva dall'angolo della bocca e creava una specie di sorriso allargato e sanguinolento.
Continuai a ridere, guardando la sua espressione sgomenta, senza badare al dolore per la nuova ferita - E adesso... - mi ripulii con una manica - Pronto a morire?! -
_________________________________________
Ehilà gente!
Scusatemi per tutto il tempo che ci ho messo per questo misero capitoletto, però è Maggio e non ho tempo per scrivere .-.
Sono riuscita a pubblicare questo capitolo solo perchè mi è venuta l'asma XD
Ad ogni modo, pensavo di scrivere, come prossimo capitolo una specie di questionario sul personaggio di Haiiro, per rispondere a vostre eventuali domande... Quindi, se avete qualche dubbio o qualche domanda, scrivetele in un messaggio e mandatemelo! ( prego ammirare questo orrendo tentarivo di rendere la storia un minimo interattiva! :D )
Oh be'... Ho detto tutto... Fate le domande, più sono meglio è! XD
Ciauuu!
Alice_
   
 
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