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Autore: uffauffauffa    14/05/2014    4 recensioni
Irina è tornata in vita, nuove "creature" più veloci e agili dei vampiri e dei licantropi hanno cominciato a muoversi. Cosa vogliono? Sono amici o nemici? Perché Renesmee non ha mai confessato di aver conosciuto due di loro nel bosco?
Genere: Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Demetri, Leah Clearweater, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Movieverse, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Successivo alla saga
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Due giorni dopo Carlisle riuscì a raggiungere la Finlandia. Era ancora lontano però, dato che Rovaniemi si trovava nella parte più settentrionale della regione Lappone.
 

Quando fu in prossimità della città, sentì una voce familiare alle sue spalle.
 

"Siete arrivati."
 

"Si, ma solo da mezz'ora, dove credi che siano?"
 

"mmm, so che in estate da queste parti il Sole splende per 19 ore consecutive, quindi immagino che non siano in città, altrimenti Irina, Didyme e Corrine non potrebbero uscire."
 

"Allora sono in un bosco o in una foresta?"
 

"Credo di si, quando parlavo con Sab... mia figlia, mi raccontava sempre di quanto amassero la natura."
 

"Figlia... fa un effetto strano, vero amico mio?"
 

"Si."
 

Carlisle sorrideva pensando alla sua ragazza e al piccolo Jake che considerava suo figlio a tutti gli effetti. Si era affezionato anche agli altri ibridi e il pensiero che i Volturi fossero già arrivati lo faceva rabbrividire.
 

"E' meglio darsi da fare, magari abbiamo fortuna..."
 

"Speriamo."
 

Chiesero informazioni, soprattutto sui parchi del luogo.
 

Un passante informò loro che la foresta più estesa era quella di Pyha Luosto.
 

Si incamminarono nella speranza di arrivare per primi.
 

Alla fine trovarono un caseggiato, o meglio diverse strutture in legno unite tra di loro da una serie di corridoi sempre di legno.
 

Bussarono più volte, ma niente. Entrarono comunque e subito il senso dell'olfatto fu pervaso da diverse profumazioni, i loro odori, ma anche quelli dei Volturi.
 

"Oh no, maledizione... Il legno ha assorbito il loro sentore, ma sta sciamando, questo vuol dire che è da qualche giorno che mancano. Siamo arrivati tardi amici miei..."

"... E' inutile rimanere qua e anche andare in Italia, torniamo nelle nostre case, io vedrò di contattare Aro, ma conoscendolo sarà lui a mettersi in contatto con noi."



 

*Le signorie vostre sono invitate al gran ballo che si terra in onore dei Figli di Volterra*
 

Esme porse il biglietto al marito appena ritornato dal suo viaggio.
 

"Un invito analogo è stato inviato anche ai Denali."
 

Il dottor Cullen si mise le mani tra i capelli.
 

"Credo che dovremo andare se non altro per discutere con gli anziani sul da farsi, non voglio rinunciare questa volta. In ballo ci sono troppe cose."
 

"Forse lasceranno andare solo Sabrina e Jake, per quanto ci riguarda, e Irina per Kate e Tanya, ma gli altri..."

Sospirò

"... sono preoccupata anche per Bree, è una bambina immortale. Aro troverà il modo di ucciderla e farà passare il tutto per un incidente."
 

Carlisle abbracciò la moglie, quando entrò come una furia Jacob.
 

"Ehi Lupo Alberto le buone maniere?"
 

"Finiscila Emmett, i succhiasangue hanno invitato il branco a una festa."
 

"Non ci credo hanno spedito un invito anche a voi cavernicoli? Spero abbiate degli abiti di gala."
 

Il mutaforma ringhiò contro il giovane Cullen.
 

"Se ci sono problemi possiamo aiutarvi."
 

"Non è questo dottor Cullen, il problema è che Sam è furente. Maledice voi, gli altri e anche Leah... la ritiene responsabile per questo."
 

Il ragazzo mostrò il biglietto a Carlisle.
 

"Non dirlo a Renesmee, lei è pro Leah."
 

Emmett sghignazzava.
 

"E' una cosa seria questa Emmett..."

"... è meglio che veniate, questo dei Volturi non è un invito, ma un ordine."



 

Da quando gli ibridi erano giunti in Italia, non erano usciti dalle loro stanze. Aro voleva fare le cose in pompa magna e presentarli ufficialmente durante la festa in loro onore. Aveva persino invitato il clan rumeno e quello egiziano. Dopo quello dei Volturi, erano i due più antichi. Un altro invito era stato spedito al clan irlandese che sebbene non era prestigioso come il loro aveva delle qualità che l'anziano bramava.
 

Forse doveva invitarne altri ma il clan delle amazzoni era troppo selvatico per i suoi gusti, così come Nahuel e sua zia. E i nomadi, be... erano nomadi, per nulla adatti a stare nel suo palazzo. Poche regole e molta grettezza, a suo parere.
 

Aveva invitato i mutaforma, ma solo perché sperava di avere i suoi cani da guardia. Per Leah e Seth aveva altri piani. I loro poteri erano troppo importanti per essere sprecati in quel modo.
 

Mentre lui faceva progetti futuri e giocava con la città ologramma, Marcus passava tutto il tempo con Didyme. Voleva sapere tutto dal giorno della sua scomparsa, fino a oggi. Ma soprattutto sperava di riuscire ad avere un rapporto padre-figlio con Mike.
 

Caius dal canto suo si era chiuso nelle sue stanze, non aveva intenzione nemmeno di partecipare al ballo. Non voleva vederla, temeva di rimanere ancora affascinato da sua figlia.
 

Evan era insieme ad Athenadora. La stava preparando.
 

"Sei molto bella, piccola mia."
 

"Grazie, signora."
 

"Signora? Puoi chiamarmi madre."
 

La vampira era imbarazzata, non sapeva bene come comportarsi, era una situazione bizzarra e strana. Il suo consorte aveva una figlia anche se era il frutto di un esperimento.
 

"Le chiedo scusa, ma considero Didyme mia madre."
 

"Non preoccuparti, va tutto bene."
 

"Ha figli?"
 

"No, le vampire non ne possono avere."
 

"Si che possono signora, la mamma è la madre biologica di mio fratello Mike."
 

Athenadora sorrise, la compagnia di quella creaturina era piacevole, aveva una voce serafica.
 

Chissà forse un figlio potrebbe salvare la situazione tra Caius e me.
 

"Ora ferma, devo acconciarti i capelli, credo che una treccia un po' elaborata sia perfetta per una ragazzina della tua età."
 

"Signora?"
 

"Si!"
 

"Sembra così triste."
 

"Sto bene piccola."
 

Athenadora non stava bene. Era stanca della vita di palazzo. Aveva molti privilegi, ma sentiva la sua vita completamente vuota. Non amava nemmeno più Caius. Si sentiva legata solo da un profondo rispetto verso quest'ultimo. A volte si chiedeva se lui l'avesse mai amata, o se era stata scelta solo per la sua bellezza e il suo ceto sociale.
 

Quando incontrò il vampiro per la prima volta, lei era già immortale. Anche se non aveva nobili origini come Aro e Marcus, era abbastanza ambizioso da essere considerato perfetto per aumentare il potere e il prestigio del clan.
 

Si chiese ancora se la nascita di un bambino poteva salvare il suo matrimonio.
 

Sospirò e riprese a pettinare Evan.
 

"Hai capelli bellissimi, sono così setosi."
 

"Grazie."
 

Athenadora non era la sola ad occuparsi degli ibridi, anche Sulpicia era stata coinvolta nei preparativi. Doveva preparare Annie.
 

"Farò una coda laterale, credo sia la pettinatura giusta per te."
 

"Non perda tempo a restaurarmi, sono una cozza, non otterrà un gran risultato."
 

"Cozza?"
 

"Vuol dire racchia."
 

"Non conosco nemmeno questa parola."
 

"Emmm, bruttona."
 

"Ti vedi brutta!!"
 

"Bella non sono e manco carina..."

"... ok non ho mai fatto vomitare nessuno..."

"... e non rompo gli specchi, ne tantomeno impressiono la pellicola..."

"... però..."
 

"A quanto pare, ami fare conversazione."
 

"Si oltre alla bruttezza, ho anche questo difetto."
 

La moglie di Aro guardava con curiosità la ragazza. Come Santiago, non si capacitava che fosse la figlia di Aro. Era così diversa, perennemente allegra e con uno spiccato senso dell'umorismo.
 

La donna ricordò il ritratto che aveva fatto ad uno dei Cullen: Faccia d'hamburger Edward. Le scappò una risatina.
 

"Perché hai fatto un ritratto così bizzarro del giovane Cullen?"
 

"Quale ritratto."
 

"Quello strano, quello che hai fatto a Edward Cullen."
 

"Oh quello. Il ragazzo mi ricorda un panino al formaggio. So che quando ci si trasforma in vampiri, si diventa molto belli..."

"... ma al ragazzo la trasformazione non ha fatto molto bene..."

"... per non parlare di Bella, sua moglie dovrebbe farli causa..."

"... con il cambiamento le ha fatto venire le labbra a canotto e un corpo al silicone..."

"... da umana era molto più bella..."

"... oddio io non dovrei parlare dato che sono una rana..."
 

Sulpicia si stava divertendo. Le piaceva il tono di voce della ragazza. Era cristallino.
 

"Con quest'abito sarai favolosa, hai delle spalle bellissime, per non parlare del decolté."
 

"Non è un po' troppo osé?"
 

"No, Aro mi ha dato ordini precisi, la figlia dei Cullen deve brillare."
 

Chelsea si occupava di preparare Sabrina, mentre Heidi era intenta a preparare Leah.
 

"Sei sicura di non volere una abito più appariscente? hai un po' di muscoli, ma sei sottile come un giunco. Staresti bene."
 

"Ne dubito molto."
 

"Dovremo cercare un compromesso, Demetri è stato categorico con me, vuole che tu risplenda più di tutte."
 

"Il segugio... perché è così gentile? che cosa vuole veramente."
 

La vampira inclinò appena gli angoli della bocca.
 

"Sta tranquilla, non ha nessun piano diabolico."
 

"Si certo."
 

Leah non si fidava dei succhiasangue.




 

La famiglia Cullen arrivò al completo con il branco, le loro compagne, Sue, il padre di Bella e quello di Jacob. Aro aveva invitato anche gli umani e questo aveva fatto preoccupare tutti.
 

Si erano messi d'accordo con i Denali per arrivare insieme al palazzo dei Priori, sede dei vampiri italiani.
 

"E' meglio rimanere uniti, soprattutto per proteggere i mortali."
 

Il clan Denali era preoccupato, come Carlisle si chiedeva perché fossero stati invitati anche degli umani.
 

Quando furono all'interno del palazzo trovarono altre persone, o meglio, altri vampiri.
 

"Carlisle, amico mio."
 

"Amun... Kebi... ci sono tutti quelli del tuo clan?"
 

"Si, abbiamo ricevuto un invito da Aro e non siamo gli unici guarda tu stesso.
 

Il capo della congrega egizia indicò il clan irlandese e quello rumeno.
 

"... gli abbiamo incontrati a metà strada. Sono stati invitati anche l'oro e..."

"... umani?"
 

"Si Amun, espressamente invitati da Aro, ma non come spuntino."
 

Almeno spero.
 

"E' un piacere rivederti dottore..."
 

Siobhan abbracciò Carlisle.
 

"... Hai idea del perché ci hanno invitato?"
 

"Si, vogliono presentarci i loro figli."
 

"Figli, hanno integrato altri tra le loro file?"
 

"Non proprio. Biologicamente i ragazzi che ci presenteranno sono veramente imparentati con alcuni dei Volturi... è una lunga storia."
 

"Ibridi, è uno scherzo. Meta licantropi e metà vampiri e questa l'hanno ereditata dagli anziani e da alcuni della guardia."
 

"Si, ma non devi temere niente Stefan, non sono come l'oro."
 

"Davvero! Cullen l'unico Volturo buono è un Volturo morto."
 

"Oh benvenuti avvicinatevi amici miei..."

Aro sorrideva cordiale e gioioso.

"... vedo con piacere che tutti voi avete accettato il mio modesto invito."



 

Ditemi cosa ne pensate. Spero di aver caratterizzato bene i personaggi.

  
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