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Autore: EriChan92    14/05/2014    2 recensioni
"Quando Jungsoo aprì gli occhi ci mise qualche attimo a capire dove fosse e cosa fosse successo.
Ricordò bene la paura quando vide quell'auto sbandare, il dolore lancinante al corpo, e a quella sensazione di vuoto che sembrava tenerlo in sospeso."
Genere: Angst, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Choi Siwon, Leeteuk, Un po' tutti, Yesung
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
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Eccomi! Che dire, questa volta sono piuttosto puntuale~
Domani nevica, sicuro! xD
Buona lettura! :)

Elisabetta~
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Cap. 05 – Your eyes, your smile, You.



Jungsoo rientrò a casa dopo una lunga ed intensa giornata.
Il suo primo incarico si era concluso con un bel po' di ritardo, poiché le due anime che lui e il suo mentore dovevano reincarnare non ne volevano proprio sapere di lasciarsi.
Erano anime gemelle, Hyukjae e Donghae.
In loro ha riconosciuto l'amore puro e sincero.
Quell'amore carico di bisogno reciproco e che ti rende completo.

Gli mancava provare quella sensazione, benché fosse passato solo un giorno da quando aveva conosciuto Siwon, già gli mancava terribilmente.
Se pensava ai suoi occhi si sentiva morire perché voleva perdercisi dentro.
Se pensava al suo sorriso si sentiva morire perché voleva romperlo in un bacio.
Se pensava a lui si sentiva morire perché lo voleva stretto a sé.

Per fortuna il primo giorno passò piuttosto in fretta agli occhi di Jungsoo.
Come già detto, la reincarnazione delle prime due anime fu piuttosto complicata.
I due non volevano slegarsi e i due Angeli furono costretti a spingerli con la forza, contro la loro volontà, a tornare alla vita.

Yesung spiegò che le anime, una volta pronte, devono obbligatoriamente abbandonare Key Heart, poiché la permanenza prolungata causerebbe la distruzione dell'anima stessa.
Ma neanche Yesung fu in grado di dire se il loro compito andò a buon fine.
A volte, come spiegò l'Angelo, le Anime Gemelle che condividono la stanza in Key Heart, ossia le più complicate, spesso si reincarnano a metà,
e rimangono in sospeso tra la vita e la stanza per diversi anni di vita. In quel caso esistono degli Angeli Dannati, che vivono sulla terra e si occupano di queste anime.
Le seguono cercando di concludere il lavoro andato male, e, quando ormai il tempo è al limite, tentano un ultima volta di completare la reincarnazione. Non è mai successo che due anime, pur di restare inseme, si distruggessero.
Non è mai successo perché le anime hanno la possibilità di vivere infinite vite e di ritrovarsi infinite volte, e, di conseguenza, di amarsi infinite volte.



Al termine della spiegazione, a Jungsoo parve spontanea una domanda.

-Chi sono gli Angeli Dannati?
-Sono Angeli che hanno disubbidito alle regole di Key Heart. Che hanno commesso gravi crimini, e che per i loro crimini hanno “Perso le Ali”. La cerchia punisce così, talvolta.
Toglie le ali ad un Angelo e lo costringe ad una vita eterna sulla terra, dove dovrà occuparsi solo e soltanto delle anime a metà.
Generalmente questi Angeli vengono mandati ai tempi dei primi uomini... E vivranno una vita lunga e solitaria, senza amore o felicità.
Avranno la possibilità di tornare a Key Heart una volta ogni venti anni terrestri per fare rapporto del proprio operato.
Riavranno le ali solo per il tempo in cui devono completare il lavoro, ossia quando entrano nelle stanze della anime in sospeso, quando tornano in Key Heart,
oppure se la Cerchia decide di assolverli.

-Che... Che cosa triste... E che crimini devi commettere per essere condannato ad una simile esistenza?
-Amare un Angelo Nero se sei un Angelo Bianco, per esempio.



Era tutta le sera che pensava all'ultima discussione avuta con l'amico.
Se la relazione con Siwon fosse stata scoperta, c'era la possibilità che uno dei due fosse condannato a vivere sulla terra, lontano dagli occhi e dal cuore del proprio amato.
Ancora una volta decise che avrebbe trovato un modo per vivere felice con Siwon, senza essere la causa di distruzione e morte.


Cenò da solo ed in silenzio.
La giornata fu la più stancante che potesse ricordare.
Dopotutto, per portare le anime sulla terra, dovettero passare nel vortice del tempo, e passare per quel turbine scuro e veloce chiedeva un immenso sforzo,
sopratutto se non si è preparati.

Ripensò a quanta paura ebbe a uscire su quella balconata.
Era la stessa in cui il giorno prima trovò Siwon ad attenderlo, e passare di li, dove avevano deciso di incontrarsi ogni tre giorni,
gli provocò panico e mancanza insieme.


Inutilmente i suoi occhi lo avevano cercato tra la folla di Angeli nella sala principale.
Era talmente colma e frenetica che non lo avrebbe trovato neanche se ci si fosse scontrato.
Pensò, con non poca delusione, che per quel giorno fossero previste numerose morti sulla Terra, perciò il suo amato doveva essere molto impegnato
a riportare a Key Heart le Anime dei deceduti... O così sperava, per non essere riuscito a scorgerlo neanche per un momento.



Con la mente ritornò al giorno precedente, dove per dolcissimi momenti fu tra le braccia di Siwon. Ricordò che gli disse di averlo atteso per duecento anni...
Ma non aveva utilizzato poi il “terrestri” come aggettivo finale.

Cosa intendeva?
Da quanto aveva capito dalla poco esaustiva spiegazione di Yesung, gli Angeli in Key Heart vivono sull'ondata di anni che scaricano le anime una volta tornate dopo la morte...
Quindi, facendo i conti, se tornavano in una giornata almeno tre anime che hanno vissuto sulla terra per ottant'anni, Siwon avrebbe aspettato per nemmeno un giorno.
E di anime, al giorno, ne tornavano sicuramente più di tre...

Perché doveva essere tutto così difficile da comprendere?
Era convinto che, essendo ormai un Angelo a tutti gli effetti, certi concetti gli sarebbero venuti naturali da capire...
Ma sto fatto del tempo che scorre ma non scorre proprio non gli andava genio.
Non riusciva a concepirlo, come, del resto, una marea di altre cose, a cominciare dalle relazioni proibite.

Decise che avrebbe chiesto informazioni a Yesung il giorno dopo perché, di sicuro, non avrebbe mai più messo piede in biblioteca.

Andò così a dormire con un dolore alla testa micidiale, che neanche una scatoletta di erbe officinali donatagli dall'amico la sera stessa riuscì ad alleviare.




La sveglia suonò presto per Jungsoo.
Quella mattina lui e Yesung avrebbero dovuto trasportare sulla terra dieci anime, fortunatamente per loro erano tutte in stanze con il numero oltre il miliardo.

La mattinata passò incredibilmente veloce, trovò piacevole svolgere il proprio lavoro, nonostante dovette assistere a una decina di parti, anche gemellari.
Purtroppo per lui, e per il suo stomaco debole, l'anima viene posta nel corpo solo dopo la nascita, prima del primo singulto.
Quindi, volente o nolente, per svolgere appieno il proprio lavoro, avrebbe dovuto sorbirsi per l'eternità nascite in diretta.

Mise una pietra sopra sul fatto che prima o poi avrebbe dovuto abituarsi, non ci sarebbe mai riuscito.


La pausa pranzo fu l più noiosa che potesse ricordare.
Lui e Yesung incontrarono, disgraziatamente, un angelo molto vecchio di nome Benedict, che parlò tutto il tempo di come ai “suoi tempi” l
e regole erano meno rigide e salde, e di come si dava alla pazza gioia con sua moglie Adele.

Ai due poveri Angeli malcapitati, non poteva importare un accidenti.

Da un lato però Yesung era contento che ci fossero ancora Angeli che volessero avere a che fare con lui.
Dopo ciò che accadde a lui e a Ryeowook, fu emarginato e confinato a vivere ai margini di Key Heart, e dopo poco tempo, gli fu assegnato un'apprendista.
Un'apprendista di nome Jungsoo.
Nessuno per scelta decideva di avere un'apprendista.
Fare da mentore era un compito arduo e faticoso, comportava prendersi la colpa nei casi i lavori eseguiti non fossero andati a buon fine e, quindi, subirne le conseguenze.
Perciò gli apprendisti, ossia gli Angeli appena nati, venivano assegnati ai “rifiuti della società”, cioè ad Angeli che avevano violato le regole, come fece Yesung.

Ma a Yesung non dispiaceva insegnare.
Nella sua ultima vita vissuta sulla Terra, era stato insegnante, e un po' di quella parte gli era rimasta dentro.
Per di più gli piaceva aiutare le persone, o gli Angeli in questo caso.
E Jungsoo aveva davvero bisogno di aiuto, o, perlomeno, del suo silenzio.


Jungsoo scoprì dell'emarginazione di Yesung solo il pomeriggio, quando due Signorine Angeli Bianchi gli chiesero com'era lavorare con un delinquente.
Lui lo difese apertamente.
Non sapevano quello che dicevano e, sicuramente, non sapevano cosa volesse dire amare, perché se lo avessero saputo, non avrebbero aperto bocca così scioccamente.
Si sentì terribilmente male per l'amico, che in lontananza aveva assistito alla scena.
Non voleva che soffrisse più di quanto avesse già sofferto.



Era già di nuovo sera, e solo un giorno separava Jungsoo dal suo amato Siwon.
Era buio e si rese conto che non aveva più avuto l'occasione di chiedere nel dettaglio a Yesung, come funziona il tempo a Key Heart.

Decise così di indossare la divisa informale e uscire a fare due passi.
Optò per passare dalla balconata superiore e arrivare al capo opposto, dove si trovava la camera dell'amico.
L'aria era incredibilmente fresca e pulita, si rese conto che non era mai uscito di sera da quando era arrivato,
e si chiese come mai non gli era passato neanche per l'anticamera del cervello.

Alzò gli occhi al cielo e i suoi occhi si persero in migliaia di punti luminosi.
Il cielo notturno era limpido e stracolmo di stelle argentee e meravigliose, che gli strapparono un sorriso.

Ma d'improvviso sentì una voce non troppo lontana.
D'improvviso quella voce lo riportò alla realtà e lo fece ricadere con i piedi per terra.
Girò lo sguardo e a pochi metri da sé vide Siwon, parlava animatamente con un collega, e non si era ancora accorto di lui.

Il suo cuore fece capriole pericolose nel suo petto.
Il respiro accelerò la sua corsa e lo spinse inconsapevolmente a fare un passo verso di lui, finché anche Siwon non lo riconobbe.

I due Angeli rimasero in silenzio e per un brevissimo attimo a guardarsi, l'uno si perdeva nello sguardo dell'altro, rendendo quei pochi secondi quasi infiniti e stupendi.
Ad entrambi sfuggì un sorriso, che disegnò una fossetta gioiosa sul volto di Jungsoo, e due fossette contagiose sul volto dell'amato.

Ma quegli attimi eterni dovettero terminare, quando l'accompagnatore di Siwon notò la strana aurea che si era creata intorno a loro.
Un'aurea fresca, carica di elettricità e felicità, che dissolse chiedendo il permesso di passare.

I due Angeli si scrollarono di dosso quel momento, capendo che la loro reazione alla vista dell'altro poteva aver fatto intuire qualcosa all'amico di Siwon.
Ma quest'ultimo fece l'occhiolino, facendo capire invece che aveva compreso bene la situazione, ma era intenzionato a non rivelare nulla.

Siwon sorrise al suo accompagnatore, facendo implodere Jungsoo di gelosia.
Quel sorrido doveva essere suo e suo soltanto.
Come osava donarlo ad altri?

Jungsoo pensò che non aveva mai sorriso così spontaneamente a nessuno, se non a Siwon.
Quindi neanche Siwon avrebbe dovuto.
Certe cose, a parer suo, sarebbero da mostrare solo al proprio amato.


Si ridestò da quel momento di gelosia quando udì la voce dei due Angeli Neri salutarlo.
Jungsoo avrebbe voluto ascoltare la voce di Siwon in eterno.
La trovava bella, dolce e calda, profonda e sincera.
Voleva viverci per quella voce.

Ma purtroppo, anche se non come pensava Jungsoo, anche a Key Heart il tempo trascorreva, e lo spegnimento delle luci artificiali gli fece capire che era ormai molto tardi.
Salutò, suo malgrado, Siwon e l'amico di cui era geloso, e decise di rientrare a nella propria camera.

La notte la trascorse a rigirarsi nel letto.
Era insoddisfatto.
Voleva Siwon vicino a sé.
Lui era come la migliore droga in commercio e Jungsoo il drogato in astinenza che necessitava della sua dose per non cadere in overdose.

Si sentiva uno stupido a pensare a certi paragoni e da solo, nel cuore nella notte, gli scappò una risata per le stupide frasi che la sua mente assonnata era capace di concepire.
Avrebbe voluto dormire, chiudere gli occhi e sognarlo, invece che immaginarlo al suo fianco e stare male perché ancora un giorno li separava.

Ancora un lungo, lunghissimo giorno a trasportare anime sulla terra.
Ancora viaggi attraverso quel turbine odioso.
Gli prosciugava ogni energia... Ogni volta, dopo il passaggio, necessitava di alcuni momenti per riprendere fiato e per stirarsi le membra, che gli dolevano e formicolavano.
Tutte le volte Yesung gli diceva che presto si sarebbe abituato, come assistere alle nascite, ma Jungsoo non ci credeva.



A sua grande sorpresa invece, già con il secondo passaggio della giornata, Jungsoo notò un netto miglioramento.
Non si sentiva poi così stanco e spossato come il giorno prima, e Yesung sorrise e rispose con un “Te lo avevo detto!”.

Il giorno lavorativo terminò senza intoppi e problemi.
Ogni reincarnazione andò a buon fine e Jungsoo sviluppò un certa abilità nel convincere le Anime a fidarsi di lui.
Dopotutto, il suo sorriso era particolarmente contagioso e la fossetta che gli si scolpiva sul lato del viso era capace di donare serenità;
questo suo particolare meraviglioso, portava le anime a fidarsi di lui e a seguirlo.


Jungsoo era molto soddisfatto del lavoro svolto.
Si sentiva orgoglioso per essere riuscito nel proprio compito e aver compiaciuto il suo mentore che, ad ogni compito completato con successo,
si complimentava con lui per l'enorme passo avanti fatto dal giorno precedente, e da quello prima ancora.




Si distese nel suo comodo letto, dove dovette rendersi conto che la stanchezza non l'aveva abbandonato del tutto.
Pensò a Siwon.
Il giorno dopo lo avrebbe incontrato, mentre la stragrande maggioranza degli Angeli avrebbe assistito alla riunione della Cerchia.
Avrebbe potuto godere nuovamente del suo calore, delle sue carezze, e dei suoi baci.
Il cuore gli palpitava nel petto come fosse rincorso, e l'emozione trapelava dal sorriso ben visibile sul suo volto assonnato.
Si addormentò con esso sulle labbra, e con la certezza che il giorno dopo avrebbe incontrato il suo amore.


Era mattina, il sole splendeva nel cielo e l'aria era tiepida e piacevole.
Jungsoo, dopo essersi affacciato alla finestra della propria camera e aver constatato che poteva evitare di indossare la giacca del completo,
si rimirò allo specchio per almeno due ore, prima che si decise ad uscire e avviarsi verso il luogo in cui si sarebbe dovuto incontrare con Siwon.


Il cuore gli palpitava nel petto come fosse impazzito.
Non poteva credere che erano passati già tre giorni da quando era stato presentato alla Cerchia e aveva conosciuto Siwon.
I te giorni appena trascorsi gli parevano i più lunghi e allo stesso tempo i brevi che avesse mai vissuto.

Con passo spedito e con le mani sudate dall'emozione, giunse al luogo dell'appuntamento.
Fortunatamente la balconata era deserta, e ne in cielo ne dal vortice non si vedeva Angeli passare.
Ringraziò il cielo per questo.
Essere soli era l'ingrediente fondamentale per non rischiare di essere scoperti.

Però, andava bene che la balconata fosse deserta, ma almeno Siwon ci doveva essere.
Jungsoo era già arrivato da diversi minuti, e iniziava ad andare nel panico.

“Siwon perché non arrivi... Ho bisogno di te...”


-Eccomi!

E come se rispondesse ai suoi pensieri, Siwon arrivò, abbracciando forte Jungsoo e schiacciando il proprio petto contro la sua schiena.
Depositò un bacino sulla sua guancia e sorrise felice di poter tenere tra le braccia il suo amore.

Jungsoo si sciolse nella sua stretta.
Si sentiva così al sicuro e felice con lui... Avrebbe voluto restare in quella posizione per sempre.
Ma gli tornò alla mente il ritardo.

-Ne Siwon! Come mai hai fatto tardi? Eri per caso con quel tuo amico...?
-Sei geloso?
-Si che lo sono.
-Lo ammetti? Anche io sono geloso di quel Yesung che ti sta sempre appiccicato.
-Non mi sta appiccicato! Dobbiamo lavorare insieme, è il mio mentore!
-Lo so, ero presente alla cerimonia, ricordi?
-Come dimenticare...

Jungsoo si girò, rimanendo però stretto a Siwon, finché non si trovò faccia a faccia con lui.

-Mi sei mancato...
-Anche tu Jungsoo, non credevo che questi tre giorni potessero passare tanto in fretta...

Si baciarano.
Le loro labbra furono attratte le une sulle altre, come da una calamita.
Il tempo si fermò.
O almeno parve ai due Angeli.

Il tempo che passavano insieme, sembrava non trascorrere finché erano vicini, una volta separati però, quei momenti apparivano come fugaci.

-Siwon, ho scoperto tutto...
-Tutto?
-Sul perché le relazioni tra Angeli Neri e Bianchi sono proibite...

Jungsoo raccontò della sua gita alla biblioteca, del brutto libro che lesse e della conversazione con Yesung.

-Lo sapevi di Yesung?
-Si, ero arrivato da poco quando ci fu il processo...
-Com'è stato?
-Terribile... Per tutti lo è stato! Non immagino per loro due...
-Yesung è distrutto, cerca di non darlo a vedere, ma si capisce.

I due Angeli rimasero stretti l'uno all'altro per diverso tempo, finché stanco di quel silenzio Jungsoo non chiese a Siwon di spiegargli bene come funziona il tempo a Key Heart.

-Cosa non hai capito?
-Beh... Diciamo che ho capito solo che viviamo sugli anni che le anime che rientrano a Key Heart hanno vissuto sulla terra, e che scaricano per rigenerarsi.
-Ok... Cosa vuoi sapere di preciso?
-Se i minuti, le ore e i giorni passano, perché non scorrono anche gli anni?
-Certo che scorrono!
-Yesung ha detto che gli anni non passano... E che si può parlare di anni solo in termini terrestri.
-Non è vero! Cioè, è vero, ma gli anni passano, ma non vengono conteggiati con il “tempo”.
-E come?
-Con i cicli di reincarnazione!
-Non capisco...
-Ok, sulla terra al momento son in vita circa 7,2 miliardi di persone. Quando Key Heart reincarna questo totale si conclude un ciclo e un anno. Capito?
-Si... Quindi tu mi hai aspettato per duecento cicli?
-Si, davvero tanto tempo amore mio...
-Scusami...

Finalmente qualcosa fu più chiaro a Jungsoo.
Yesung avrebbe dovuto fare i conti con lui una volta lasciato Siwon.

Però la sua nuova conoscenza gli riportò a galla i “cinquecento anni terrestri in cui Joshua e Katrina vissero felici”.

-Siwon... Sul libro che ho letto in biblioteca c'era scritto che Joshua e Katrina vissero cinquecento anni terrestri felici, prima che Key Heart iniziò a cedere...
Però, se non erro, visto che si parla di “anni terrestri”, in realtà si tratterebbe di davvero poco tempo! Cioè, di Anime ne giungono almeno centosessanta mila ogni giorno,
con una media di sessant'anni di vita vissuta da scaricare... Cinquecento anni in quanto sono passati? Due minuti?

-Ma che? Frena! Non hanno vissuto insieme per cinquecento anni terrestri!
-Si invece, c'era scritto sul libro!
-E tu ti fidi di qualcosa scritto in una biblioteca pubblica, perennemente sotto controllo della Cerchia? E' ovvio che lo hanno scritto apposta per scoraggiare chiunque abbia voluto leggerlo!
-Quindi quanto?
-Cinquecento cicli... Mediamente un ciclo impiega trentamila giorni per concludersi, moltiplica per cinquecento... Centocinquanta milioni di giorni per stare insieme...
-Oh...

Jungsoo sorrise felice per ciò che aveva scoperto.
Centocinquanta milioni giorni con cui stare con Siwon, non riusciva manco ad immaginarseli.
Quel numero gli sembrava talmente alto, che lo classificò come infinito.

Si buttò sulle labbra del compagno e lo baciò con tutto l'amore e la passione di cui era capace.

Era felice.
Ormai i pensieri tristi erano distanti, quasi non gli appartenevano più.
Sarebbe bastato che fossero stati attenti.
Anzi, attentissimi.
Sarebbe bastato incontrarsi ogni tre giorni, al sicuro dagli occhi e dalle orecchie di chiunque.
Non avrebbero dovuto più sbagliare come la sera precedente, e rischiare di farsi scoprire per un semplice incontro voluto dal caso.

Jungsoo si sentiva forte.
Si sentiva felice e carico di energia positiva.
Siwon, oltre ad essere la sua droga preferita, era anche il suo carica batterie.
Quando era con lui, sentiva che niente e nessuno avrebbe mai potuto fargli del male.

-Siwon!
-Mh?
-La prossima volta che ci vediamo voglio fare l'amore... Si può vero?
-C... Che? Ehm... Si, si può... Che richiesta...
-Non vuoi?
-Certo che voglio... Solo non me lo aspettavo così presto!

Jungsoo rise a vedere le gote di Siwon colorate di un rosso vivo.
Aveva messo in imbarazzo il suo fidanzato. Gli piaceva molto questo suo lato!

-Così presto? Hai aspettato due cicli che arrivassi! Hai aspettato anche fin troppo.

I due si schioccarono un bacio, e, visto il sole ormai alto, furono costretti a salutarsi.
La riunione della Cerchia terminò infatti pochi minuti dopo a quando Siwon e Jungsoo non raggiunsero la propria camera.

Erano colmi di gioia.
Si erano visti, si erano amati ed erano salvi.
Pregarono entrambi che anche i prossimi incontri potessero trascorrere in armonia e in sicurezza.
Erano decisi, si amavano e mai nessuno li avrebbe scoperti.
Pregarono per questo, ma, volenti e nolenti, le loro preghiere erano in mano al Destino.
  
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