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Autore: ChelseaH    28/07/2008    2 recensioni
[McFly + Son of Dork] Una ragazza, un trauma, il suo migliore amico, forse qualcosa di più, qualcuno che si mette in mezzo, forse meno importante di quanto sembri, il tutto in un vorticoso mescolarsi di sentimenti inespressi e a volte difficili da far affiorare...
Genere: Romantico, Triste, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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She Falls Asleep

8.

(pov Sam)

“Già hai ragione… ho proprio degli amici del cazzo, e la prima della lista ce l'ho di fronte!”

Questa frase mi aveva ferita più di ogni tipo di violenza fisica, più di qualunque altra cosa. Nella mia vita avevo avuto soltanto una certezza e questa portava il nome di Harold Mark Christopher Judd ma ora mi rendevo conto che andando avanti di questo passo l'avrei perso. Quando scappai via da casa sua fui tentata di correre a piangere da James ma poi mi resi conto che non potevo andare da lui a sfogarmi per il fatto che non sapevo fare chiarezza su cosa provassi realmente per Harry e così passai la giornata vagando senza meta per Londra. Quando tornai a casa era ormai sera e la trovai vuota… Hazza quella notte non tornò a casa e lo stesso fece la notte seguente. Quando dopo due giorni lo vidi rispuntare non ebbi la forza di chiedergli niente e a parte “Ciao” non ci dicemmo null'altro. Nei giorni seguenti le cose non migliorarono affatto, sembravamo separati in casa: ci rivolgevamo la parola solo se era strettamente necessario, non mangiavamo insieme e non dormivamo più insieme. Non facevamo più niente insieme. Lui passava i ¾ del suo tempo fuori casa, spesso la notte non tornava oppure rincasava tardissimo ed io dal canto mio cercavo di tenermi occupata il più possibile per non pensarci. Cominciai ad uscire sempre più spesso con James ed in breve ci mettemmo insieme. Ogni volta che tornavo da un appuntamento con lui sentivo su di me lo sguardo accusatore di Harry e lo stesso credo che sentisse lui da parte mia ogni qualvolta usciva e rientrava la mattina dopo. Era una situazione assurda, io gelosa di lui e impegnata con James, lui geloso di me ed impegnato con mille donne diverse… e la cosa più brutta era che nessuno dei due accennava a volerlo ammettere e così ci trovavamo in una situazione di stallo. Alla stessa maniera entrambi eravamo troppo orgogliosi per ammettere pubblicamente i nostri sbagli e andare a scusarci l'uno con l'altra. E così a tutti gli effetti quel fantomatico litigio rimase la nostra ultima conversazione per molti mesi…

Poi arrivò quel giorno. Stavo seduta in cucina con James, stavamo chiacchierando del più e del meno di fronte a un'invitantissima torta al cioccolato e vaniglia, quando il campanello suonò. Harry era alle prove con Danny, Tom e Dougie per cui non poteva essere che un altro Son of Dork e all'unisono urlammo “Entra pure è aperto!!” e poi tornammo a concentrarci sulla torta mentre l'ospite entrava. Ancora prima di vederlo capimmo che era Dave, stava chiacchierando amabilmente con un'altra persona che gli stava dicendo “Forse è meglio se aspetto fuori mentre tu introduci la mia presenza…” e lui rispose “Ma no si figuri!!! Sono convinto che sarà felicissima di vederla!” e lo sconosciuto replicava “Ho le mie riserve su questo…”. In realtà feci caso distrattamente a quel dialogo ed ero troppo presa dalle mie cose per ascoltare la vocina dentro di me che diceva “Sam attenta, tu la conosci fin troppo bene la voce del misterioso accompagnatore di Dave”. Fatto sta che quando entrarono in cucina mi si gelò il sangue nelle vene. David, ignaro di tutto, saltellò verso di me e dopo avermi abbracciata esclamo tutto felice

“Hey Sam guarda chi è venuto a trovarti!”

James ingoiò il pezzo di torta che aveva in bocca e si alzò cortesemente a salutare e ad informarsi sull'identità del signore che avevamo di fronte. Io stavo ferma immobile sulla sedia, incapace di parlare, incapace di avere qualunque reazione. In un attimo mi tornò addosso tutto ciò che avevo cercato di seppellire negli ultimi tre anni e mezzo e la mia mente rivisse passo dopo passo quell'incubo.

“Dove sei stata?”

“Al centro commerciale”

“Magari con Harry…”

“Ovviamente! Con chi altri se no?”

“Ma toglimi una curiosità… ti diverti tanto a fare la puttanella di Judd?”

Quella domanda mi lasciò interdetta e fissai Chris convinta che fosse una battuta…pessima ma pur sempre una battuta

“E' inutile che mi guardì così.. vuoi farmi credere che non ci sei mai andata a letto?”

“Ma stai scherzando? Io e Harry? Devi essere ubriaco…”

Ed in effetti lo era perché quando si alzò dal divano e mi venne vicino sentii una forte puzza di alcol.

“Sai cosa è successo? Katie mi ha mollato! Dopo DUE ANNI E MEZZO. Mi ha mollato. E io sono qua a disperarmi e a chiedermi cosa cazzo ho fatto di male per meritarmi di innamorarmi di una ragazza che mi ha cornificato mille volte e…”

“Mi spiace…” mi spiaceva sul serio. Sapevo quanto mio fratello amasse Katie ed era stato proprio il suo amore ad impedirgli di lasciarla nonostante i ripetuti tradimenti

“Ma davvero? E ti aspetti che ci creda? Mi hai sempre detto che dovevo mollarla… ora che LEI ha mollato ME dovresti essere felice” mi diede uno spintone fortissimo ed andai a sbattere contro la ringhiera delle scale che portavano di sopra.

“Ma sei pazzo? Io ti dicevo di mollarla solo perché ti stavi solo facendo del male non perché avrei provato chissà che strano piacere sadico a vederti in questo stato! - mi si avvicinò e mi prese per il braccio, me lo strinse fortissimo – mi stai facendo male…”

“non me ne fotte un cazzo se ti faccio male anzi, sai che ti dico? Te lo meriti di provare dolore, tu e la tua vita tutta perfetta!”

“Ma quale vita perfetta?”

“Chiedi anche quale? – mollò la presa sul braccio e mi diede un altro spintone facendomi cadere su uno scalino e battere la testa su un altro – tutte puttane alla stessa maniera voi ragazze… Comodo avere un ragazzo che non è il tuo ragazzo che però te lo da quando vuoi eh?” iniziava a farmi paura e non capivo il senso dei suoi discorsi. Lui per primo aveva sempre appoggiato la mia amicizia con Hazza, sapeva il bene che gli volevo e sapeva anche quanto bene voleva lui a me e per finire… sapeva meglio di chiunque altro che non c'era mai stato nulla di quel genere fra noi due. Era arrabbiato ok ma attaccarmi così con tutte quelle cattiverie gratuite mi sembrava ingiusto.

“Ma si può sapere che ti prende?” ero ancora in terra appoggiata sulle scale e sentivo che le lacrime iniziavano a bagnarmi il viso. Come tutta risposta alla mia domanda mi arrivò un calcio in pancia.

“E' inutile che piangi, non me la dai a bere sai? So come siete fatte voi donne…”

Stavo inziando a capire. Stava sfogando su di me tutta la frustrazione che provava per una storia iniziata male, proseguita peggio e finita altrettanto male. Continuò ad accusarmi di cose senza senso e ad accompagnare le sue accuse con calci, sberle e quant'altro, sentivo che mi scendeva sangue dal naso, sentivo in bocca il suo sapore… e non potevo fare nulla. Ero completamente impotente. Alla fine, per coronare la sua opera di distruzione su di me e vendicarsi così di tutto il male che una ragazza gli aveva fatto mi stuprò. In seguito uscì di casa come se nulla fosse, lasciandomi lì piena di lividi, ricoperta di sangue e totalmente incapace di reagire. Non so nemmeno io quanto tempo passai da sola, l'unica cosa che so è che fu Harry a trovarmi. Stavo seduta sul pavimento e mi tenevo strette le ginocchia quando lui entrò… era abituato a non suonare, entrava e usciva da casa mia come gli pareva e lo stesso facevo io a casa sua.

“Saaaaam, devo assolutamente raccontarti cosa mi è successo mentre tornavo a casa!!!!” stava dicendo tutto contento mentre entrava. Poi mi vide. Cerco di ripulirmi un po' dal sangue che avevo in faccia e poi mi portò di corsa in ospedale. Qua arrivarono anche mio padre e la polizia che era stata chiamata dai medici perché era evidente che avevo subito violenza e la cosa andava denunciata. Ovviamente non denunciai un bel niente… Harry accanto a me pensava a mille modi diversi per uccidere lentamente e dolorosamente Chris ma io lo supplicai di lasciar perdere. La verità era che avevo sempre voluto un bene dell'anima a mio fratello e nemmeno in quel momento riuscii ad odiarlo. Quando mio padre arrivò mi accusò di essere stata io a provocare Chris e disse che ero la vergogna della famiglia ed una specie di mostro se ero riuscita a scatenare una simile reazione da parte di una persona come lui. Harry per poco non lo prese a pugni e lui si affrettò a lasciare la mia camera d'ospedale e non si fece mai più vivo.

“Ciao Samantha” quella voce mi riportò alla realtà e mi accorsi di avere le guance bagnate.. inconsciamente mi ero messa a piangere. Tornai a focalizzare lo sguardo sull'uomo che avevo di fronte. Jason. Jason Ellison. Mio padre.

   
 
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