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Autore: Ashura_exarch    15/05/2014    1 recensioni
Cosa fareste se veniste trasformati in pokemon? Nessuno saprebbe rispondere con certezza, nemmeno i pokemon stessi saprebbero cosa fare se venissero trasformati in umani. Matt ed Allyn sono due studenti di Litiopoli, nella regione di Annor, e durante una gita nel bosco succede loro qualcosa di inaspettato.
Nonostante non sia riuscito a finire di leggere "Il signore degli anelli", sono rimasto affascinato dallo stile di scrittura di Tolkien, che descrive tutto per filo e per segno. Per questo nella mia storia non troverete né descrizioni mancate né salti temporali. Per cui buona lettura.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
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20. Offerta

Partimmo la mattina seguente. I Lucario ci diedero qualche provvista, quanto bastava per arrivare all'Azzurrasponda. Né io né Allyn ci preoccupammo, ci saremmo sicuramente riforniti durante il percorso.
Konzern fu così gentile da evitare di farci scendere per il sentiero principale, e ci fece uscire da un condotto secondario che arrivava fino al terreno. Camminammo per un po', finché ci inoltrammo di nuovo nella foresta e perdemmo di vista i Monti della Stella (prima mi ero dimenticato di dire che Sottomonte si trovava alle pendici della parte centro-orientale della catena montuosa).
Dovevano essere circa le undici, quando ci fermammo in una radura, per riposarci un po' e ricapitolare la situazione.
- Adesso, se non sbaglio - cominciò Allyn - dovremmo andare verso sud, se ricordo bene. Quel Flygon ti ha detto di cercare il Vecchio alle pendici meridionali dei Monti della Stella, vero?
- Sì.
- Non sarebbe più facile costeggiare le montagne fino a che non arriviamo là?
- Si potrebbe anche fare, ma più siamo vicini alle montagne e meno guadi ci saranno per attraversare l'Azzurrasponda.
- Sai che dove vuoi andare tu è un posto da cui sarebbe meglio stare alla larga? Lo sai vero?
- Certo che lo so, ma se facciamo come dici tu potremmo incappare in qualche castata, in strapiombi, in rapide, potremmo infilarci in qualche vallata senza sbocchi. Per non parlare poi che più siamo vicini alle montagne e più è alta la probabilità di incontrate dei pokemon di tipo ghiaccio.
A quelle parole un tremito percorse la schiena di Allyn. Avevo sempre saputo della sua paura-avversione verso i pokemon di tipo ghiaccio, anche se non me ne aveva mai spiegato il motivo. Ogni volta che gli facevo delle domande in proposito mi dava delle risposte vaghe ed evasive, e cercava sempre di cambiare argomento, quasi che la cosa lo spaventasse ancora. In quel momento volevo premere quel tasto dolente per convincerlo a fare come volevo io, anche se la strada che volevo prendere non era la più facile. In più Chespin era un pokemon debole contro i tipi ghiaccio, per cui Allyn aveva un'altra buona ragione per darmi retta.
- S-sì, m-ma è molto improbabile.
- Ti devo ricordare che i Chespin sono deboli contro i tipi ghiaccio?
- Hm... non so se darti retta o no...
- Dai, ti assicuro che non ci addentreremo dentro, ci limiteremo a costeggiarne i bordi.
- Se lo dici tu... anche se non ne sono molto convinto.
- Poi se non mi sbaglio lambisce anche le pendici meridionali delle Montagne, quindi dovremmo essere a posto. Credo.
- Più mi parli di questa via e meno ne sono convinto. Ma mi sembra l'unica alternativa che abbiamo. Allora, andiamo? - concluse. A quanto pare la sua repulsione per i tipi ghiaccio aveva avuto la meglio, visto la foga con cui aveva pronunciato le ultime parole, come se fosse ansioso di andare.
Finita la conversazione riprendemmo a camminare, e finalmente nel pomeriggio inoltrato arrivammo all'Azzurrasponda. Non ci mettemmo molto a trovare un guado, ed il fondale era anche abbastanza basso da permettere ad Allyn di passare il fiume da solo (ora che ci penso all'inizio voleva che fossi io a portarlo, quando entrò in acqua riusciva a tenere fuori solo la testa e le braccia).
Una volta guadato il fiume, proseguimmo verso sud-ovest. Per essere sicuro della direzione, guardai il sole che tramontava. Cercammo di mantenere una direzione retta, per arrivare esattamente ai bordi delle paludi di Turetest.
Le paludi di Turetest erano una parte molto infida delle foreste della regione di Annor meridionale. Il terreno era molto instabile, e in alcuni punti addirittura liquido, tante erano le infiltrazioni d'acqua. Le sabbie mobili erano comuni, e grazie ad alcune sonde si era calcolato che il livello di profondità delle paludi arrivava a circa quattro metri, per cui non si aveva speranze di sopravvivenza se non si era attrezzati. Perfino i pokemon di tipo acqua si trovavano in difficoltà in quelle lande. E io, non essendo nemmeno un vero pokemon, non avevo speranze di uscirne una volta entrato, per cui avevo preferito adottare la strategia di costeggiarle.
Gli abitanti delle paludi (sia uomini che pokemon, perché nel corso dei secoli anche alcune tribù umane vi si erano stabilite contro ogni logica) erano altrettanto infidi. Le tribù umane erano ancora alla preistoria, erano piuttosto xenofobe e cacciavano chiunque si avvicinasse alle loro palafitte con i dardi delle cerbottane. La fauna era composta principalmente da Victreebel e dalle loro preevoluzioni, il che dava un altro buon motivo per stare alla larga dalle paludi. Sapevo così tante cose su di esse perché ci avevo fatto la tesi d'ingresso all'università di Litiopoli. E in quel momento mi benedicevo per averlo fatto.
Purtroppo, al secondo giorno dalla partenza da Sottomonte, il cielo cominciò a rannuvolarsi, e guardando l'intenso colore nero-grigiastro delle nuvole minacciava di venire un uragano, il che non era infrequente nella regione di Annor meridionale. Per cui, grazie a quelle nuvole, era andato a monte anche l'unico sistema di orientamento che avevamo. Ero però sicuro che proseguendo nella direzione nella quale avevamo preso a camminare saremmo potuti benissimo arrivare alle montagne costeggiando le paludi in meno di tre giorni.
E puntualmente, quando ero sicuro di una cosa, il castello di carte crollava subito dopo. Diciamo che a farci accorgere della direzione totalmente sbaglata fu un incontro particolare.
Erano circa quattro giorni che proseguivamo in quella direzione, ed era già passata una settimana dalla partenza da Sottomonte, e le montagne non davano segno di avvicinarsi. Allyn continuava a ripetermi che ci eravamo persi. Ed era così. Non avevamo la minima idea di quale direzione stessimo seguendo. Andare avanti non sembrava convincente, ma nemmeno tornare indietro era meglio.
"Dannazione" pensavo "Almeno si mettesse a piovere, almeno mi rinfrescherei un po'. Queste dannate paludi sono fin troppo vicine, ne posso sentire il fetore". Già, dovevamo essere molto vicini alle paludi, quasi non si respirava dal tanfo pestilenziale che c'era nell'aria.
Era la sera dell'ottavo giorno, e io ed Allyn ci eravamo fermati per la notte. Ad un certo punto il mio amico mi fece segno di avvicinarmi, e mi sussurrò:- E' qualche ora che mi sento osservato, credo che abbiamo compagnia - . In effetti anche io avevo quella sensazione da un po'. Allora concordammo di fare come se niente fosse e guardarci attorno per vedere se notavamo qualcosa.
Dopo alcuni minuti ci riunimmo. Allyn mi disse che aveva visto movimenti strani nell'albero dietro di me.
- Che facciamo? - mi chiese.
- Io proverei a dirgli di uscire fuori, mi dà fastidio che mi guardino di soppiatto, sei d'accordo?
- Hm, sì, in effetti dà fastidio anche a me... e se non escono con le buone...
- Ti ricordo che in due sappiamo a malapena cinque mosse, è meglio andarci piano.
- Scusami, è che sono un po' su di giri. Mi sembra quasi di essere in un film. Nell'ultimo mese mi è sembrato di vivere più cose di quante me ne siano successe nella mia vita normale. - . Non poteva immaginare quanto mi trovassi d'accordo. Anche se sentivo che c'era quel non so che...
- Chi gli parla?
- Credo che debba essere tu - disse Allyn - La tua oratoria è sicuramente migliore della mia. - . Che fifone che era il mio amico, ed era ben consapevole che era lui il migliore a parlare, come il nostro incontro con gli Scolipede.
Mi girai, feci qualche passo, e dissi abbastanza forte da farmi sentire anche da diversi metri di distanza: - So che siete lì, sull'albero. Potete uscire fuori, non vi faremo niente. - . "A meno che non siano loro che ci vogliano fare qualcosa" pensai preoccupato.
Ci fu un rumoroso frusciare delle fronde dell'albero, e un Emolga planò placidamente a terra. - Va bene, lo ammetto - disse - Vi stavo seguendo.
- Perché? - domandò Allyn.
- Perché vi voglio fare un'offerta - disse enfatizzando l'ultima parola. Mi stupii molto. Di tutte le cose che mi ero immaginato, quell'ipotesi non l'avevo nemmeno presa in considerazione.
- Di che genere? - chiesi.
- Ho visto che è un po' che girate in tondo, quindi credo che vi siate persi. Quindi ho pensato che una guida vi avrebbe fatto comodo.
- Cosa vuoi in cambio? - gli chiesi repentino.
- Ne discuteremo alla fine. Prima di tutto vorrei sapere dove andate, così vi posso guidare.
Allyn gli disse che volevamo raggiungere i monti della Stella, ma ci eravamo persi.
- Conosco un sentiero che attraversa le paludi - disse Emolga, e già a quella frase ebbi un brutto presentimento - Se passiamo da lì in tre giorni le avremo oltrepassate, mentre a fare il giro ci vorrebbe più del doppio.
Non mi piaceva per niente l'idea di passare nelle paludi. Io avrei rifiutato, e anche Allyn non era molto convinto, ma alla fine decidemmo di accettare perché non avevamo idea di dove andare.
- E il pagamento? - dissi alla fine.
- Ho già detto che ne discuteremo alla fine - rispose deciso l'Emolga. C'era qualcosa di strano nel tono con cui aveva detto l'ultima frase. Di molto strano ed inquietante. Anche Allyn l'aveva notato, per cui poco dopo mi prese in disparte, e mi disse: - Quest'Emolga non mi convince. Se notiamo qualcosa ce ne andiamo subito, ok?
- Ok.
Detto questo raggiungemmo l'Emolga che ci aspettava più avanti, e dopo poco cominciammo l'attraversamento delle paludi.

Note dell'autore
Sì, come avrete sicuramente notato questo è un capitolo di transizione. E' un po' questo il problema di scrivere come Tolkien. Ci sono tanti bei capitoli coinvolgenti, ma anche tanti di descrizione/transizione.
  
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