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Autore: scrittrice in canna    15/05/2014    4 recensioni
“Dove mi trovo?”
“Al Washington General Hospital. Era caduto in coma dopo un’incidente d’auto.”
“Incidente d’auto? Non ricordo.”
“Agente DiNozzo, stia tranquillo, è perfettamente normale che…”
“Agente? Di chi sta parlando?”
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anthony DiNozzo, Leroy Jethro Gibbs, Un po' tutti, Ziva David
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Tiva everywhere.'
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Amnesia.

“Sono due settimane che non si sveglia.”
“Starà bene, vedrai.”
“E se non riaprisse gli occhi? Se non lo vedessi mai più? Se Tony non si svegliasse?”
“Andrà bene, Ziva. Ci sono io con te.” disse Gibbs stringendola, lei si nascosa nel suo petto e cominciò a piangere mentre Jethro guardava, inerme, il suo agente in coma.
 
La stanza del Washington General Hospital della sezione “Casi gravi” che ospitava il comatoso Agente DiNozzo non era mai stata più silenziosa. Nessuno era andato a fargli visita quel giorno, non avevano avuto tempo, eppure, proprio in quel momento, lui avrebbe avuto bisogno di qualcuno vicino che lo calmasse perché proprio quel giorno Tony DiNozzo si risvegliava dal coma e la sola cosa che lo accoglieva erano le mura bianche e fredde di una stanza d’ospedale in cui non ricordava di essere stato portato. Dopo il risveglio il panico e un’infermiera che si era resa conto della situazione ed era affacciata sulla porta, la spalla contro lo stipite e le braccia conserte, in volto un sorriso accogliente come quello che si riserva ai bambini appena nati.
“Dove mi trovo?” chiese subito Tony spaesato.
“Al Washington General Hospital. Era caduto in coma dopo un’incidente d’auto.” Rispose gentilmente la donna.
“Incidente d’auto? Non ricordo.”
“Agente DiNozzo, stia tranquillo, è perfettamente normale che…”
“Agente? Di chi sta parlando?” la interruppe il ragazzo.
“Si ricorda il suo nome?” chiese l’infermiera credendo che il peggio fosse avvenuto, l’altro ci pensò su qualche secondo e poi la guardò sgranando gli occhi: “No. Mi aiuti, la prego. Non ricordo nulla.”.
 
La squadra accorse alla chiamata, lasciarono tutto quello che stavano facendo per salutare il loro collega. Sapevano una cosa sola: Tony era sveglio.
Il gruppo venne fermato da un medico che sorvegliava la porta e si presentò: “Dottoressa Pamela Gordon. Salve a tutti. Suppongo siate qui per vedere l’agente DiNozzo.” Annuirono tutti.
“C’è una cosa che non vi è stata detta: lui non sa chi è. Amnesia totale…” disperazione sul volto di tutti, Abby quasi svenne.
“… quindi può entrare solo una persona alla volta e vi prego… non tutti in un giorno solo, è per il suo bene.” Si riunirono tutti in gruppo per decidere chi doveva andare per primo, Ducky espose la questione sotto il suo punto di vista: “Secondo me il primo ad andare dovrebbe essere qualcuno a cui Tony tiene particolarmente, qualcuno che gli abbia dato tanto da ricordare.” Gibbs guardò Ziva in maniera piuttosto esplicita e, quando vide che lei aveva risposto al suo sguardo, dichiarò: “Ci andrà Ziva.” Ducky corrugò la fronte: “Io stavo pensando a te, Jethro… ma se tu credi che Ziva sia più adatta be’… chi sono io per oppormi!?” Gli altri annuirono tutti così la ragazza prese il coraggio a due mani ed entrò nella stanza.
 
Tony stava seduto sul bordo del letto con un diamante grezzo nelle mani, lo rigirava tra le dita giocandoci come se fosse un sassolino, appena sentì la porta scattare si girò automaticamente in direzione del suono e la vide, le sorrise e lei pensò che, forse, si era ricordato di lei così gli sorrise di rimando: “Ciao Tony.”
“Oh… ciao.” Rispose lui ancora incantato.
Silenzio.
“Tu chi sei?” le speranze di Ziva si sgretolarono, continuò a sorridere.
“Sono io, Ziva. Non ti ricordi di me?”
“Non ricordo nemmeno chi sono io! So solo che sono un agente dell’NCIS e che mi chiamo Anthony DiNozzo. Me l’ha detto l’infermiera.” Ziva si sedette accanto a lui, lo sentì irrigidirsi.
“Lavoriamo insieme da… otto anni, quasi, io sono la tua… collega.”
“Wow, otto anni! Siamo molto amici?” chiese Tony incuriosito.
“Sì, siamo ottimi amici… eppure… è complicato.” Ammise lei abbassando gli occhi, notò il diamante.
“Dove l’hai preso?” chiese.
“È dell’incidente. L’hanno trovato sulla moquette della mia macchina. A quanto pare ero a Berlino per…”
“Lo so, io ero con te. Io stavo… ehm… provando il diamante. Al dito. Ti ricordi cosa mi hai detto?” gli chiese Ziva.
“No, mi dispiace.” Lei si alzò e sussurrò un: “Okay.” Poi uscì, si chiuse la porta alle spalle ed esplose in un fiume di lacrime.









 
scrittrice in canna's corner
sono particolarmente masochista in questo periodo.
Questa storia deriva da una fanart su tumblr, ma la svilupperò in modo leggermente diverso anche perchè sei gif non possono fare granchè.
Se volete vi posto anche il link con la foto ;)
Se vedete qualcehe orrore di bttitura vi prgo di ramelo sapere e di perdonarmi perchè è da un po' che non scrivo con la tastiera del PC! D:
Se vi aspettavate un nuovo capitolo di "back to the origins" desolata, ma arriverà anche quello! Siamo quasi alla fine, mancano due capitoli! Quinid un'altra long non farà male u.u
Intanto ditemi se l'idea vi piace o se la ritentere una grandisima cazzata! 
vostra
scrittrice in canna
   
 
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