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Autore: cherubina    15/05/2014    1 recensioni
"Se la sofferenza rendesse davvero più forti, non pochi su questa terra avrebbero raggiunto l'invincibilità degli dei..."
Genere: Drammatico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Movieverse, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Cris aveva percorso i corridoi dell'ospedale a lunghe falcate dopo aver ricevuto la telefonata di Vale: era furiosa sia con l'amico, sia con Toni per non essere stata avvisata in tempo e a poco erano servite le giustificazioni e le rassicurazioni dei due nel ripeterle che Leo non era stato solo.

Alla ragazza poco importava: sarebbe dovuta esserci anche e soprattutto lei con Leo quando aveva ascoltato il responso dei medici.

Il fatto che Leo avesse tassativamente vietato agli amici di darle qualsiasi notizia via telefono non faceva altro che acuire la sua agitazione e far passare in secondo piano la sorpresa che lei, complice Asia, aveva in serbo per il ragazzo.

Cris affrettò il passo fino a fare una vera e propria corsa per poi fermarsi davanti alla porta della stanza di Leo un po' per riprendere fiato ma, soprattutto, per riorganizzare le idee.

Diede un lieve colpetto all'uscio e, non ricevendo nessuna risposta, entrò esitante: quello che vide la spiazzò.

Leo le voltava le spalle e aveva gli occhi pieni del paesaggio che stava osservando dalla finestra.

Sapeva che si trattava di Cris. Sapeva riconoscere il suo passo aggraziato.

La ragazza si avvicinò fino a sfiorargli le spalle, poi si piegò alla sua altezza scrutando anche lei gli alberi in fiore e i rami di alcuni che si intrecciavano in curiosi ghirigori. Alla fine trovò il coraggio di spostare lo sguardo su Leo.

Sospirò.

Lui aveva pianto e qualche lacrima ancora gli rigava le gote umide. Le dita di Cris si mossero in una carezza come se volessero spazzare via ogni tristezza. Poi la sua mano si spostò a cercare quella di Leo per tenerla ben salda.

"Affronteremo anche questa, Leo. Lo so che sei stanco, arrabbiato, deluso ma so anche che non ti arrenderai. Se c'è ancora da combattere lo farai, anzi lo faremo. Perché io non ho intenzione di scappare più, sai? Affronteremo tutto insieme!"

Cercò di incoraggiarlo, coraggiosamente, Cris scacciando il nodo in gola e le lacrime che, prepotenti, stavano salendo anche ai suoi occhi.

Voleva convincerlo di essere pronta al peggio ma sapeva di non essere per niente preparata ad altro dolore.

Leo sciolse la stretta e la guardò stranito.

"Io non provo nessuna di quelle emozioni, Cris. Al contrario...sono solo incredulo..."

"Non capisco..."

"Sono guarito, Cris. Sono guarito!"

Disse con voce tremante Leo per poi ritrovarsi a ridere e piangere allo stesso tempo alla reazione sconcertata di Cris.

"Dillo di nuovo, per favore!"

Mormorò lei commossa.

"Sto bene. Tornerò a casa. A scuola. Potrò portarti a cena fuori..."

Cris gli si buttò tra le braccia rischiando di far cappottare a terra entrambi e si ritrovarono a ridere con gli occhi colmi di felicità.

"È tutto così bello che ho paura si tratti solo di un sogno. In fondo ho sognato questo momento per così tanto tempo..."

Sussurrò Leo sprofondando tra i lunghi capelli della ragazza.

"È tutto vero: non aver paura che possa finire perché questo momento te lo sei meritato. D'ora in poi non dovremmo più avere paura di niente!"

Lo tranquillizzò Cris staccandosi dall'abbraccio per iniziare un gioco di sguardi che si concluse con un appassionato bacio a fior di labbra.

Fu allora che lei intravide qualcuno in attesa e rammentò che avevano il suo stesso diritto di condividere quel momento con Leo.

"Dovrei pigliare a schiaffi te, Vale e Toni per tutto quello che mi avete fatto provare oggi ma questa notizia è così bella che ho dimenticato tutto il resto! Anche io, però, ho una sorpresa per te..."

Cris si rimise in piedi e si avvicinò verso la porta facendo un cenno d'intesa a qualcuno.

"Tu mi hai aiutata a ritrovare un rapporto con mio padre, Leo. Ora anche io voglio fare qualcosa per te..."

Un uomo alto e tozzo, con gli occhi pieni di dolore e di vergogna per essersi lasciato sopraffare, ancora una volta, dalla paura e dai rimpianti di ciò che non sarebbe mai più stato, fissava Leo con l'atteggiamento di chi non vedeva l'ora di stringerlo a se e chiedergli "perdono".

"Ti prego, Leo, non arrabbiarti né con lui, né con Asia. Lui sarebbe venuto anche senza nessuna mia interferenza: era già qui, con tua sorella, questo pomeriggio quando sono andata a cercare Asia. È tornato per te!"

Non riuscendo a decifrare la reazione di Leo, Cris, che lo conosceva bene, aveva cercato di gettare benzina sul fuoco.

"Papà!"

Fu il singulto del ragazzo.

L'uomo si precipitò per accogliere il suo ragazzo tra le braccia.

"Sono qui piccolo mio. Non ti lascio più, non sarò mai più tanto codardo. Sarò un padre per te e per Asia, d'ora in poi, te lo prometto!"

"Io..."

"Lo so hai tante cose da rinfacciarmi e tanti errori da farmi pagare. Li sconterò Leo, ma ora permettimi di starti accanto come non ho saputo fare in questi due anni. Dimmi che non è troppo tardi, figliolo!"

"Papà io sono guarito. Starò bene, tornerò a casa con te e con Asia!"

Disse tutto d'un fiato Leo riprendendo a singhiozzare tra le braccia del padre.

Cris guardava, commossa, in disparte a quella seconda occasione tra padre e figlio. Anche lei aveva contribuito a creare quel momento un po' come aveva fatto, un anno prima, per il compleanno di Leo.

"Mi sa che riceveremo tante visite da quella ragazzina quando tornerai a casa!"

Sussurrò il padre nell'orecchio di Leo che ridacchio per poi far cenno a Cris di avvicinarti.

"Hai scelto bene, ragazzo!"

Bisbigliò ancora l'uomo prima che Leo coinvolgesse sia lui che Cris in un abbraccio collettivo.

"Sono felice!"

Disse soltanto.

*** ******

Ringrazio tutti/e per le bellissime recensioni (vi adoro^^) e per il tempo che spendono nel continuare a leggere questa storiella...

A presto!

  
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