Quattordici maggio: equilibrio.
Il calore penetra nelle ossa
sciogliendole in tiepidi abbracci soffusi;
e sono poi parole tiepide, ponderate
ad accarezzarti il volto, le labbra, i sogni.
Sono in equilibrio ora, in questo istante;
eppure basterebbe un solo sospiro di vento
per farmi scivolare, vacillare;
per infrangermi a terra in mille schegge.
Ma ora sono in equilibrio, percepisco
le risa cristalline della primavera superba,
il respiro raffinato;
sono in equilibrio: è una stasi pura, affascinante e benevola.
(Quasi salutare.)
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