Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
Segui la storia  |       
Autore: heliodor    16/05/2014    1 recensioni
Per proteggere Arendelle e i suoi abitanti, Elsa decide di rinunciare ai propri poteri. Ma dal mare giunge Nadir, un ragazzo che porta con sé una terribile tempesta. Se entro due giorni Elsa non lo fermerà, Arendelle verrà distrutta. Per restituire i poteri alla regina, Anna, Kristoff e il pupazzo Olaf dovranno affrontare il Cuore dell'Inverno, un abisso senza fondo dal quale nessuno è mai tornato...
Stormed è il primo episodio della serie The Winter Queen.
Genere: Avventura, Azione, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'The Winter Queen'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Il troll li porta all'interno della caverna. Sven sceglie un angolo e si accuccia, le zampe ripiegate sotto il corpo. Anna e Kristoff devono piegare la testa in avanti per non urtare il soffitto. Olaf trotterella al loro fianco. Lungo le pareti ci sono mensole straripanti di sculture in legno che raffigurano renne, orsi, lupi e altri animali, arazzi intessuti con muschio e foglie di alberi e un paio di pietre decorate con simboli runici. Al soffitto sono appese pietre che irradiano una tenue luce che va dal rosso al blu, passando per il viola e il verde.
― Che posto carino ― dice Anna guardandosi attorno stupita. ― Ho sempre sognato un rifugio così.
Olaf si avvicina a una grossa pietra rotonda piazzata in un angolo. ― Ciao ― dice rivolgendosi al masso. ― Voi dovete essere gli abitanti di questa caverna. Io sono Olaf e...
― Quella è una pietra ― dice Kristoff passandogli accanto.
Olaf abbassa il braccio e procede oltre.
― Dimmi perché siete andati al Cuore dell'Inverno e cosa avete visto ― dice il troll con tono urgente.
Kristoff guarda Anna.
La ragazza sospira. ― Elsa voleva perdere i poteri, così siamo andati da Granpapà e lui ci ha mandati al Cuore dell'Inverno.
― Quella testa di muschio ― dice il troll battendo il piede sul pavimento. ― Deve essere proprio impazzito per mandarvi lì da soli.
― Granpapà ci disse che ai troll era proibito andarci― dice Anna stringendosi nella spalle.
― Lo è per una buona ragione ― brontola il troll. ― Spero che abbiate lasciato tutto dov'era. Ditemi che non avete portato via niente.
Kristoff e Anna si scambiano un'occhiata, poi il ragazzo infila una mano nella tasca e tira fuori la gemma raccolta sul fondo dell'abisso. ― In verità abbiamo portato con noi questa ― dice porgendola al troll.
L'essere sgrana gli occhi e allontana la mano con un gesto stizzito. ― Pazzi ― grida. ― Vi rendete conto di ciò che avete fatto? No, non potete ― aggiunge scuotendo la testa sconsolato. ― Dovete riportarla subito indietro, prima che sia troppo tardi.
― No, no, no, no, no ― dice Anna scuotendo la testa. ― Dopo tutta la fatica che abbiamo fatto? Non se ne parla nemmeno. Lì dentro ci sono i poteri di mia sorella.
― Tu sai qualcosa di questa pietra? ― gli chiede Kristoff.
Il troll gliela porge. ― Più di quanto vorrei. Questo è un cuore di ghiaccio ed è protetto da un potente incantesimo.
Il viso di Anna si illumina. ― Un cuore di ghiaccio?
Il troll annuisce. ― C'è un'antica leggenda legata al Cuore dell'Inverno. Una strega dei ghiacci amava un uomo, ma non poteva toccarlo a causa dei suoi poteri. Così decise di sigillarli in un cuore di ghiaccio. Gettò la gemma in un pozzo profondissimo e tornò da lui.
― Che storia romantica ― dice Anna con sguardo sognante.
― C'è dell'altro ― riprende il troll. ― Quando tornò a casa, la strega scoprì che nel frattempo l'uomo che amava era partito alla sua ricerca, credendo che lei se ne fosse andata per sempre. La strega lo attese per molto tempo, ma invano. L'uomo non tornò mai più da lei. Vinta dal dolore per la perdita dei poteri e dell'unico che avesse mai amato, tornò al Cuore dell'Inverno e lì vi rimase piangendo lacrime di ghiaccio fino alla fine dei suoi giorni.
Anna e Olaf si asciugano le lacrime e tirano su col naso.
― Parlavi di un incantesimo ― dice Kristoff dopo un lungo silenzio.
Il troll chiude gli occhi per qualche secondo, poi li riapre. ― I poteri di tua sorella sono ancora lì, ma solo un atto di vero amore può spezzare il ghiaccio che li contiene.
Il viso di Anna si illumina. ― Un atto di vero amore, certo. Come ho fatto a non pensarci prima? Questo risolve tutto.
Il troll la guarda di traverso. ― Forse non hai capito...
Anna prende la pietra e la poggia per terra. ― Io amo mia sorella, quindi riuscirò a spezzare questo cuore. Kristoff ― dice solenne allungando la mano. ― Passami il piccone.
Kristoff sfila dalla cintura lo strumento e glielo passa. ― Sei sicura di quello che fai?
― Certo. Sono un esperta in cuori di ghiaccio ― risponde lei concentrata. Anna solleva il piccone sopra la testa, chiude gli occhi e lo cala sulla pietra. Il colpo rimbomba nella caverna. ― Ce l'ho fatta, vero? L'ho ridotta in mille pezzi? ― chiede con gli occhi serrati. Quando li riapre, vede che il cuore di ghiaccio è ancora intatto. ― Aspetta, che?
Kristoff scrolla le spalle. ― Forse non l'hai colpita abbastanza forte.
Anna solleva di nuovo il piccone e colpisce la pietra con la punta, ma non accade niente. Al secondo tentativo, perde l'equilibrio e sfiora i piedi di Kristoff.
― Stai attenta.
Anna ridacchia. ― Ops. Forse è il piccone ― dice gettandolo via. Si guarda attorno, sceglie un masso e lo solleva con entrambe le mani.
Il troll si nasconde il viso con la mano e scuote la testa.
― Vacci piano ― dice Kristoff.
― Scusa, ma devo spezzare questo cuore di ghiaccio ― dice Anna scaraventando il masso nel punto in cui si trova la pietra.
La roccia si crepa e si frantuma, sbriciolandosi in mille pezzi. Il cuore di ghiaccio è ancora lì sotto. Intero.
Anna lo guarda delusa. ― Non può essere. ― Prende la pietra e la scaraventa contro la parete. La gemma rimbalza e colpisce alla testa il troll, che si alza infuriato.
― La vuoi smettere, dannata ragazzina? ― urla prendendo la gemma.
Anna, col fiatone, guarda Kristoff. ― Ero sicura che avrebbe funzionato. Dov'è che sbaglio?
Il ragazzo allarga le braccia.
― Un atto d'amore ― dice il troll. ― È un gesto disinteressato che deve essere compiuto in un momento preciso. Non basta che tu dica di amare tua sorella.
― Cosa devo fare allora? ― chiede Anna disperata.
― Quando sarà il momento, lo saprai ― risponde il troll ridando la gemma a Kristoff. ― Potete restare qui finché il temporale non si calma, non un minuto di più ― aggiunge rotolando via nella parte più interna e oscura della caverna.
***
― Ero sicura che avrebbe funzionato ― dice Anna con aria depressa.
― Senti ― dice Kristoff preparando un giaciglio con delle foglie secche raccattate lì attorno. ― Seguiamo il piano originale. Portiamo il cuore di ghiaccio a Elsa. Lei saprà come fare per riprendersi i suoi poteri.
Anna annuisce. ― Non ci ha neanche detto il suo nome ― dice rannicchiandosi sulle foglie.
― Si chiama Brick ― dice Kristoff.
― Perché si comporta così? Gli altri troll sono piuttosto socievoli.
― Dì pure che sono invadenti ― dice Kristoff con un mezzo sorriso. ― Lui e Granpapà hanno litigato e non si parlano più. È da allora che Brick vive isolato in questa grotta.
― Lo ha cacciato?
― Da quel che so, è sempre stato un tipo piuttosto solitario. Ed eccentrico.
― E tu come facevi a conoscerlo?
― Non l'avevo mai visto prima di oggi. Mi hanno sempre detto di non disturbarlo. E così ho fatto.
― Ma come si può vivere isolati per così tanto tempo?
― Tu ed Elsa...
― Non è la stessa cosa. Noi siamo sorelle.
― Anche Brick e Granpapà lo sono. E hanno anche una testa dura come la pietra ― Dice colpendosi la tempia con la punta dell'indice. ― Impossibile farli ragionare. Ora riposiamoci qualche ora prima di ripartire.
***
Anna si sveglia di soprassalto. In piedi davanti a lei Brick sta battendo un piede sul pavimento. ― È già ora di andare? ― chiede con voce impastata dal sonno.
Kristoff, in piedi, le fa cenno di sì con la testa. ― Piove molto di meno rispetto a qualche ora fa. E sta albeggiando. Almeno credo.
Brick posa per terra due tazze piene di un liquido verde e denso. ― Per voi ― dice voltandosi.
Anna sorride e afferra una delle tazze. ― Grazie.
― Anche se siete degli scocciatori ― dice Brick sedendosi poco lontano con una tazza in mano. ― Non ho dimenticato le regole dell'ospitalità.
Anna osserva la tazza, l'annusa e fa una smorfia di disgusto. ― Che cos'è?
Kristoff sorseggia un po' di liquido. ― Infuso di licheni e muschio.
― Bleah.
― È buono. Dopo che ci hai fatto l'abitudine. ― Poi, a voce più bassa, aggiunge: ― Sarebbe scortese non berne almeno un sorso.
Anna manda giù qualche sorso a occhi chiusi. ― Sa di erba tritata.
― I troll ci mettono dentro anche gusci di lumaca e zampe di rana.
La ragazza si porta una mano alla bocca, le guance che si gonfiano.
Kristoff ridacchia e manda giù un altro sorso della brodaglia verde.
Brick rotola verso di loro. ― Dovete andare. Adesso ― dice perentorio.
Anna si alza e gli tende la mano. ― Grazie di tutto, Brick.
Il troll risponde con un brontolio.
Kristoff scrolla le spalle e si da un colpetto alla testa.
Mentre gli altri si avviano all'uscita, Anna si ferma e torna indietro.
Kristoff tenta di fermarla. ― Anna.
― Io non so perché tu e Granpapà abbiate litigato ― dice la ragazza a Brick. ― Ma so che evitandovi non risolverete i vostri problemi.
Brick le rivolge le spalle. ― Sei anche un'esperta di troll oltre che di cuori di ghiaccio? ― dice con tono sarcastico.
― No ― risponde Anna con voce ferma. ― Ma sono un'esperta di porte chiuse ― dice indicando l'uscita della grotta. ― E so che non hanno mai risolto niente. Elsa e io siamo state separate per tanti anni, senza sapere che avevamo bisogno l'una dell'altra. E sai qual è stato il momento più bello? Quando ci siamo ritrovate.
Brick le rivolge un'occhiata torva. ― Vattene via ragazzina. Ora.
Kristoff prende Anna per un braccio e la trascina fuori. ― Cosa volevi fare?
― Dare una mano.
― Cerchiamo di risolvere un problema per volta ― dice Kristoff indicando il cielo carico di nuvole.
― Giusto ― risponde Anna con tono convinto. ― Che facciamo ora?
Kristoff indica Sven. ― Corriamo da Elsa.
***
Hans ed Elsa entrano al galoppo in una città deserta. Sopra di loro il cielo è grigio, lampi si accendono in lontananza seguiti da un sommesso brontolio. L'aria è scossa da un leggero vento che spira dal mare. Onde alte due metri si infrangono sui moli spazzandoli per tutta la loro lunghezza.
Elsa osserva angosciata Arendelle. ― Non immaginavo che la situazione fosse così brutta.
― A quanto pare il nostro amico si è dato parecchio da fare ― dice Hans indicando il castello.
Proprio sopra di esso le nuvole formano un anello più denso e scuro rispetto alle altre.
I due proseguono al galoppo fino al ponte che collega il castello alla terraferma. Hans la precede oltre i cancelli divelti dalla furia del vento e si ferma solo quando raggiunge il cortile interno.
Ad attenderli vi è Nadir, gli occhi rivolti al cielo.
Quando Elsa fa il suo ingresso a cavallo, i suoi occhi non riescono a staccarsi dall'anello di nubi che vortica sulle loro teste.
Nadir abbassa la testa. Sul suo viso appare un sorriso forzato.
― Come vedi ― dice Hans indicando Elsa. ― Ho mantenuto la mia parola. Ti presento la regina di Arendelle.
Nadir non si muove. Sopra di loro due lampi attraversano le nubi. ― Elsa ― esclama con voce tremante. ― Sei arrivata appena in tempo. Ho fatto un lungo viaggio per incontrarti.
Elsa smonta da cavallo e si avvicina di qualche passo. ― Sei stato tu a fare questo, Nadir? Se sì, ti prego di farlo smettere.
Nadir solleva gli occhi al cielo. Nello stesso momento il vento si alza e diventa impetuoso. ― Elsa, tu sei l'unica che può farlo.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio / Vai alla pagina dell'autore: heliodor