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Autore: Chilemex    16/05/2014    0 recensioni
Una raccolta di one-shot focalizzate sulle nove classi, ambientata in un contesto in cui il respawn esiste ma ha un significato relativo; i personaggi infatti hanno dei pensieri, delle idee e delle storie tutte loro.
Ogni capitolo si concentrerà su uno dei mercenari, e ne racconterà le azioni in battaglia più particolari, insieme ai pensieri del personaggio stesso.
Venite a conoscere i protagonisti di questa eterna battaglia... Venite a conoscerne gli eroi!
Genere: Azione, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Come viene chiamata di solito quella persona il cui contributo, indipendentemente dal tipo di lavoro richiesto, ha un senso soltanto se dato insieme a quello di tanti altri individui come lei? Esattamente, “Soldato”. Beh, è proprio quello che sono io. Un semplice e servizievole Soldato. Chi servo? Me stesso, e la mia squadra.

Corsi fuori dalla base non appena il conto alla rovescia fu giunto al termine. Oltre al solito Scout che partiva a tutta velocità verso il campo di battaglia, mi accorsi di essere uno dei primi della “fila”. Perfino l'Heavy mi permise di andare prima di lui, nonostante la sua artiglieria pesante potesse risultare più efficace nel contatto diretto coi nemici, rispetto al lanciarazzi o al fucile che possedevo io. Un'altra cosa che notai, però, fu il silenzio: di solito i miei compagni urlavano e gridavano prima di iniziare a combattere, e anche il sottoscritto, ma in quel momento nessuno stava dicendo niente. Mi voltai per un attimo, senza smettere di avanzare: stavano guardando tutti me, come se fossero in attesa di qualcosa.

Eppure, sono abbastanza sicuro che senza di me la squadra sarebbe molto diversa. Non necessariamente per quanto riguarda la battaglia... Ma anche e soprattutto per quanto riguarda i rapporti che ci sono tra di noi. A volte ho la sensazione che tutti facciano affidamento su di me... Per un sostegno morale, se non altro.

«Ahem!» cominciai, fermandomi e guardando in faccia i miei compagni, compreso lo Scout che sembrava essere tornato indietro apposta «Signori, ha inizio un'altra battaglia! Come sempre, devo ricordarvi di fare molta attenzione e di evitare di lasciarci la pelle. Lo so, lo so, non siete delle signorine e, in un modo o nell'altro, siete sempre qui anche se vi vedo morire davanti ai miei occhi ogni giorno, ma comunque! Date il meglio di voi e il nemico non avrà speranze! Forza, compagni!»
Finalmente tutti si animarono e gridarono, agguerriti; sembrarono molto più convinti, come se il mio “discorso” fosse stato proprio ciò di cui avevano bisogno. Magari lo era stato davvero...

È una sensazione strana... Ma mi piace, lo ammetto. Mi fa sentire molto di più di un soldato... Tipo un colonnello, un generale... È fantastico! E considerando che sono uno dei più anziani della squadra, la cosa diventa ancora più credibile! Ah, questa sì che è una cosa di cui vantarsi! Sono il colonnello della squadra RED, oh sì!

Prima di seguire tutti gli altri verso la zona nemica, alzai la voce e chiamai uno dei miei compagni.
«Scout! A rapporto, subito!»

Il ragazzo che era tornato indietro poco prima si fermò e mi guardò: «Iò?»
Mi avvicinai a lui, guardandolo severamente negli occhi: «Sì, tu... Potresti cercare di nascondere meglio il tuo accento francese, sai?»
Detto ciò, non aspettai ulteriormente: impugnai la mia fedelissima pala e diedi un colpo rapido ma fortissimo in testa allo Scout. Questo crollò a terra, e qualcosa intorno a lui sembrò sciogliersi e disperdersi nell'aria... E in un attimo, il corpo della spia della squadra blu si materializzò ai miei piedi.
«Umpf» sbuffai, avanzando per raggiungere i miei veri compagni.


Su questi campi di battaglia noi combattiamo, uccidiamo, moriamo e poi, non si sa come, torniamo nuovamente a combattere... E così succede ai nostri avversari. È davvero questa la funzione di un Soldato? Uccidere, morire e tornare? Un Soldato non dovrebbe servire la patria?

«Non li raggiungerò mai di questo passo... Devo ricorrere alla tecnica. A quella tecnica»
Ero appena arrivato al nostro secondo punto di controllo, ma gli altri erano già molto avanti. Per questo motivo, decisi di velocizzare un po' le cose: mi posizionai di fronte ad uno degli enormi muri che separavano una zona dall'altra, puntai il lanciarazzi verso il terreno, presi fiato e...
«In arrivo! ROCKET JUMP!»
Feci fuoco, e in un attimo stavo volando verso l'alto. L'impatto così diretto con quel colpo mi danneggiò un po', ma nulla di considerevole. Cercai di mantenere l'equilibrio mentre salivo verso l'alto, e quando arrivò il momento della discesa, mantenni quella che mi piace chiamare “posizione di atterraggio”. Quando i piedi toccarono la terraferma, mi guardai intorno: ero davvero sulla cima del muro, che si affacciava da una parte sulla nostra base e dall'altra su quella nemica. Ridacchiai soddisfatto, per poi accorgermi finalmente di non essere da solo, lassù.

Il Soldato deve essere sempre al servizio degli altri... È questo che ho studiato, prima di unirmi all'esercito. E pare che l'abbia fatto per niente... Perché ho lasciato l'armata militare dopo poco tempo, nonostante la mia preparazione. A quanto pare, la strada del mercenario mi attirava di più rispetto a quella dell'ufficiale... Ed è ancora così.

Era un Ingegnere della squadra BLU, e si era accorto della mia presenza nello stesso momento in cui io avevo notato la sua. Stava progettando una torretta, la quale era ancora nella sua fase iniziale di costruzione. Al momento non fece nulla, ma dopo qualche secondo impugnò un'arma e me la puntò addosso.
So valutare quando è il momento di arrendersi e quando non lo è... E quel momento non lo era, me lo sentivo. Perciò rimasi immobile, osservando la mano tremante del nemico che faceva fuoco...
Una spara-chiodi, la cui particolare raffica di proiettili colpì in pieno il mio elmetto... Non danneggiandolo minimanente.
«Non so come tu sia giunto fin qui» dissi, facendo attenzione che il raggio d'azione dell'arma non si spostasse dall'elmetto in questione «Ma è il momento di tornare alla base, recluta!»
Impugnai il fucile e sparai un solo colpo, senza nemmeno mirare così attentamente, e l'Ingegnere crollò a terra senza forze.
A quanto pare, una volta tanto, quell'elmetto torna utile.
Dall'altra parte del muro impazzava lo scontro; presi un'ultima boccata dal sigaro che stavo consumando, quindi lo buttai via. Mi sentivo pronto a tutto.
«Haha! Adoro questa battaglia! Adoro questo lavoro! Yeee-haw!»
Distrussi la torretta prima che questa potesse entrare in funzione, dopodiché saltai giù dal muro e proseguii nella base nemica... Insieme ai miei compagni di squadra.

Già, è ancora così. Non ho mai rimpianto questa scelta che ho fatto; il concetto del soldato-mercenario è tremendamente migliore di quello del soldato semplice, ne sono convinto. Amo davvero questo lavoro, ed è grazie ai miei compagni di squadra che ho imparato ad apprezzarlo così tanto.

Io sono il Soldato. Bilanciato, determinato ed esperto, ho il dovere e la volontà di spronare la mia squadra a dare il meglio di sé... E ad aiutarli a conquistare la vittoria con la mia esperienza in battaglia.

  
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