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Autore: DiamanteLightMoon    17/05/2014    1 recensioni
La guerra è finita ed è appena cominciato l'ottavo anno ad Hogwars. Hermione non sa se gioire oppure piangere disperatamente. Infatti la felicità dell'essere ancora viva e avere vinto combatte con il dover stare accanto a Draco senza peró stare effettivamente con lui. Perchè, come è possibile stare insieme al ragazzo che ama, quando da una parte c'è lei salvatrice del mondo magico, dall'altra lui mangiamorte pentito. Eppure Hermione non perde la speranza..... E quando Silente chiede a lei e a Draco di raggiungerlo nel suo studio per metterli al corrente della verità su loro stessi la speranza continuerà a crescere.
-dal quinto capitolo-
Maschio e femmina saranno,
Purosangue uno, il contrario l'altro,
Dapprima a morte si odieranno,
Poi sotto un altro aspetto di vedranno,
Straordinari poteri avranno,
Insieme si completeranno
e, solo uniti, il nemico sconfiggeranno.
E' la mia prima dramione spero vi piaccia
Diamante
STORIA MOMENTANEAMENTE SOSPESA
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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SOGNI-SCHERZI-RISATE

Hermione aspettò che le urla fuori dalla porta si acquietassero, poi chiuse gli occhi e fece un sospiro sommesso. Strinse forte le coperte rosse del suo letto. sentì dei colpi sommessi giungere dalla porta. Qualcuno stava bussando. contò i colpi: due rapidi e successivi, un leggero e dopo due secondi uno pesante. Ginny. Hermione rotolò e afferrò la bacchetta che aveva lasciato sul comodino; la mosse e mormorò un incantesimo. La serratura scattò e il viso incorniciato di rosso di Ginny si affacciò nella stanza. Con un cenno del capo Hermione  la invitò ad entrare.
-Allora, mi vuoi spiegare che cosa è successo nell'ufficio della preside?- chiese gentilmente Ginny- e anche perché hai brillato di nuovo?- la bruna la guardò, le sopracciglia aggrottate.
-Cosa?- domandò- ma che stai dicendo?- aggiunse, forse un po' troppo brusca.
-Quando sei arrivata brillavi già un pochino, poi quando sei corsa su per le scale sembravi una stella. Un'altra cosa strana è che nessuno tranne me sembrava notarlo- Ginny si mise le mani davanti agli occhi e fissò Hermione tra le dita-sto impazzendo?-
-Oh, tesoro, no!- disse Hermione abbracciandola.
''Non sai quante volte ho creduto di impazzire in questi due giorni!'' pensò. Si tennero strette per lunghi minuti finché Ginny si addormentò tra le braccia della maggiore. La ragazza la prese in braccio e la portò nel suo letto. guardò l'orologio e solo in quel momento notò quanto tardi era rimasta sveglia. Si sfilò lentamente la divisa e altrettanto lentamente indossò il pigiama. Si infilò sotto le coperte e si stese a pancia in su. con le mani dietro la testa Hermione fissava il soffitto coperto dalla stoffa rossa del baldacchino. Pensieri si formavano nella sua mente, pensieri che contenevano orrori e sangue. Usava quasi tutte le sue forze per scacciarli. Poi il sonno prese il sopravvento.


La fanciulla vestita di bianco correva, agile e silenziosa. Ma non era una corsa giocosa, era una corsa disperata come se dovesse scappare, come se fosse inseguita. La ragazza si voltò e Draco poté vederne i lineamenti regali, con le labbra piene e rosse, in naso sottile e i profondi occhi verdi. I capelli neri volarono nell'aria quando riprese a correre. Suo malgrado Draco venne portato in avanti come se fosse attaccato a quella misteriosa Dama Bianca. Qualcosa passò a pochi centimetri dalla testa della ragazza, fischiando. Improvvisamente il buio lasciò lo spazio alla luce.
-Noah- gridò-Noah-. Un ragazzo si precipitò fuori dalla porta dell'edificio più grande.
-Elise- esclamò sorpreso quando la vide in mezzo alla piazza, il vestito stracciato, i capelli spettinati, il volto graffiato-Elise, che è successo?- chiese Noah, tendendole la mano per aiutala ad alzarsi.
-Loro- rispose lei e Draco ebbe l'impressione che quel pronome fosse con la lettera maiuscola-erano dietro di me- aggiunse. Noah guardò prima lei poi una piccola finestra al secondo piano della casa dalla quale era uscito.
-Non lo so nemmeno io come faccio a essere fuori dalla mia stanza, un attimo prima mi stavo pettinando i capelli e quello dopo ero i mezzo al bosco- chiarì Elise ancor prima che Noah aprisse bocca . Un ruggito li fece voltare entrambi e a Draco si gelò il sangue nelle vene. due felini fatti completamente d'ombra avanzavano minacciosi verso di loro. Noah ed Elise si scambiarono uno sguardo d'intesa. Si presero per mano e alzarono le braccia. Spalla contro spalla aspettarono che i nemici fossero  a pochi metri di distanza; nei loro occhi bruciava tutta la rabbia e la paura che provavano in quel momento. Con un urlo liberarono il loro potere aumentandolo con le emozioni: un lampo di luce pura partì dalle loro dita intrecciate, si trasformò in un leone e colpì in pieno i due felini ombrosi. Quando la luce si spense, Draco vide i due ragazzi accasciarsi a terra, stretti l'uno all'altra.
_Noah, Elise- urlò una voce femminile.
-Siamo qui mamma- rispose Noah con voce appena udibile. La donna lo sentì lo stesso oppure qualcosa le aveva suggerito di uscire perchè uscì. Li vide lì, deboli e affannati, in mezzo alla piazza in piena notte..... Draco si sentì strappare verso l'alto.


Draco si svegliò di soprassalto; si alzò e uscì dai sotterranei. Si avvicinò alla prima finestra che incontrò. A quell'ora non era consentito stare fuori dai dormitori, ma a lui non importava. La luna era ancora nel cielo, bassa sull'orizzonte. Era quasi l'alba. Un brivido di freddo scosse il corpo del ragazzo che strinse a se il pigiama (cioè un maglietta aderente verde e un paio di pantaloni corti). Che significava ciò che aveva sognato? Perché si era svegliato così inquieto? Perché aveva quella strana sensazione allo stomaco come se ci fosse qualcosa di strano?
Draco si faceva tutte quelle domande guardando il cortile della scuola illuminarsi a poco a poco. ''Non posso permettermi di vacillare'' pensò ''Non devono vedermi debole, devo essere il solito Draco, duro, freddo, distaccato, crudele''. Sbuffò passandosi una mano tra i capelli. Si girò e si diresse verso il dormitorio dei Serpeverde. Posò la fronte sulla fredda pietra e mormorò la parola d'ordine. Nella sala comune non c'era nessuno se si escludeva un furetto bianco. Draco salì le scale dopo aver guardato male l'animale. Quando entrò nella sua stanza Blaise Zabine e Theodore Not dormivano ancora. Un sorriso diabolico spuntò in faccia la biondo. con uno scatto del polso mosse deciso la bacchetta e fece apparire due trombe formato gigante sulle teste dei suoi compagni. Due piatti comparvero nella sua mano sinistra mentre con la destra insonorizzava la stanza. Si rese momentaneamente sordo e incominciò a divertirsi. Fece suonare alle trombe un motivetto allegro sparato al tutto volume e amplificato con un altro incantesimo mentre lui saltellava per la stanza sbattendo i piatti uno sull'altro, prima vicino a Theo poi vicino a Blaise. Entrambi si svegliarono di soprassalto alzando la testa di scatto e sbattendola contro le trombe che suonarono ancora più forte, nelle orecchie dei due. Si tapparono quest'ultime con le mani gridando a squarciagola e rituffandosi nei rispettivi letti. Seppellirono la testa sotto montagne di coperte e cuscini, ma il rumore insopportabile non cessava.
-Draco- urlò Zabini con tutto il fiato che aveva in corpo-io ti uccido, brutto figlio di una serpe- imprecò rivolto al ragazzo che rideva a crepapelle senza smettere di suonare i piatti. Not uscì dal groviglio di coperte e si alzò per andare da Draco.
-Te  le suono sai?!- strillò contro di lui. Nonostante non sentisse, il biondino lesse le sue labbra e ricominciò a ridere più forte di prima, tenendosi la pancia.
-Me le suona- esclamò con voce rotta dall'ennesima risata-avete sentito, me le suona, lui!- disse al pubblico invisibile. Intanto anche Zabini aveva raggiunto l'altro e squadravano Draco minacciosi. Lui interruppe l'incantesimo e tutti gli strumenti scomparvero insieme alla sua sordità.
-Sei morto bello- minacciò Zabini e Theodore confermò annuendo. Con un altro colpo di bacchetta Draco tolse l'insonorizzazione alla stanza e disse:
-Mi dispiace, non potete uccidermi ora tutti sentiranno la maledizione che direte- fece un sorrise sorione e si infilò la divisa in fretta e furia. Prima che gli altri due capissero cosa intendesse era già filato via. A meta scalinata sentì un urlo pazzesco provenire dai sotterranei -Draco!-. Accelerò e trafelato fece per imboccare l'ultima rampa, ma andò a sbattere conto qualcuno. Qualcuno che aveva lunghi riccioli castani e caldi occhi marroni. Hermione.



Angolo autrice (morta)
lo so sono in strasupermega ritardo, ma ho avuto un sacco di impegni. Nelle vacenze di Pasqua ho dovuto aiutare i miei con l'albergo, nei tre giorni di scuola avevo due compiti ogni giorno e il 4 maggio sono partita per l'Inghilterra e sono tornata il 10, la domenica ho dormito fino alle due del pomeriggio,  il lunedì sono andata a Firenze e sono tornata a casa alle otto di sera e il giorno dopo alle 10 avevo l'aereo per Amsterdam. Sono tornata ieri pomeriggio alle quattro. Tutto con la scuola...... comunque vi è piaciuto il capitolo? Spero di si, l'ho scritto in aereo quando ero mezza addormentata. ammetto che all'inzio Draco è un po' OOC, ma poi l'ho di nuovo fatto stronzo come sempre (''Ehi, vacci piano con le offese'' by  Draco). Ora ha due amichetti alle calcagna ma..... incontra Hermione!!! cosa succederà? alla prossimapuntata per scoprirlo. ok ora basta scleri...
Diamante
  
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