L'URLO SILENZIOSO DELLA MORTE
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Ha il diritto di rimanere in silenzio o qualsiasi cosa dirà potrà essere usata contro di lei in tribunale. Ha diritto ad un avvocato e se non se lo può permettere gliene sarà affidato uno d'ufficio. Entri in macchina e non opponga resistenza.-certo che questo poliziotto è proprio un pagliaccio; sembra uno di quelli che si vedono in televisione: con l'uniforme ben stirata,la fede al dito e le solite parole stampate nel cervello.
Speriamo che dietro le sbarre ci sia qualcosa da mangiare perché sto morendo di fame e la gamba...bhè lei è sempre maledettamente lì.
C'è tanta gente che guarda l'auto della polizia e di sicuro si staranno chiedendo cosa starà succedendo. Per fortuna i finestrini hanno il vetro scuro così nessuno può vedermi.
L'unica cosa che riesco a sentire è il motore dell'auto.
Mi guardo intorno,ma non c'è niente di interessante.
Il viaggio per fortuna dura poco,perché queste manette non le sopporto; non riesco a toccarmi la gamba che in questo momento mi sta strappando via questo silenzio che mi circonda.
Senza volerlo gemo dal dolore,ma i poliziotti si limitano a farmi uscire dalla macchina ed a portarmi dentro.
Mi tolgono le manette e mi buttano dietro una cella.
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Ha diritto ad una telefonata.-
Io non lo guardo nemmeno,tanto so che mi guarda con disprezzo.
Una telefonata non mi serve a niente. Non ho nessuno a cui chiamare per dire che sono in galera.
La Cuddy sicuramente lo sa già.
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Entri l'imputato.-
Entro in questa sala e tutti mi fissano.
Vedo la Cuddy e Wilson,ma non gli faccio cenno.
Continuo a guardare qua e la e vedo che ci sono i miei paperotti; sicuramente Cameron li ha convinti a venire: la solita crocerossina.
Non ho voglia di ascoltare è noioso.
Penso ad una canzone ed in un istante la seduta in tribunale finisce; sono sicuro che mi hanno dato del colpevole,ma chi se ne frega.
Vedo che la Cuddy si avvicina a me,ma io non le posso parlare perché mi portano di nuovo dentro.
Passo i giorni qui. Non so nemmeno quanti giorni sono passati.
Dietro le sbarre siamo io ed il silenzio; solo noi due. È pazzesco come prima temi la solitudine e poi impari a conoscerla come le tue tasche.
Ogni tanto ricevo visite,ma non è niente di che: sono sempre la Cuddy,Wilson o Cameron. Sempre la solita storia: ma come hai potuto,ma cosa ti è venuto in mente,ma sei impazzito,ma lo sai cosa ti succederà...
Io non rispondo mai a queste domande; alle prime tre so rispondere,ma all'ultima no.
Non so quanto mi hanno dato,quanto tempo resterò qua; ma non me ne frega,perché almeno qui posso avere le mie pillole che mi passano di nascosto dei vecchi amici.
Mi fanno uscire dalla mia cella e mi mettono le manette.
Monto in auto ed inizio a pensare ad una canzone.
Passano alcune ore e poi ci fermiamo.
Qui ci sono la Cuddy e Wilson; ma che diamine ci fanno qui?!
Mi fanno entrare in una stanza: assomiglia tanto ad una stanza d'ospedale.
Per prima entra la Cuddy in lacrime. Mi guarda per un po' e poi mi abbraccia.
Singhiozza come una bambina e mi chiede scusa; mi dice che se avrebbe potuto avrebbe fatto di più.
Dopo di lei entra Wilson.
Anche lui mi abbraccia e mi dice:
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Greg sei proprio uno stupido,misantropo zoppo; sei la persona più bastarda che abbia mai conosciuto,ma sei stato il miglior amico che io abbia mai avuto. Grazie di tutto.-poi si scosta da me per guardarmi negli occhi.
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Jimmy non sto mica per morire!-gli dico con il mio solito sarcasmo.
Ma lui mi guarda negli occhi ed io capisco che questa volta ho sbagliato. Ho sbagliato tutto. Mi guarda con i suoi occhi pieni di affetto triste.
Piange e poi se ne va.
Entrano dei medici che mi legano al letto.
Ma prima che possano far qualsiasi cosa vedo Cameron.
Ci lasciano soli per un momento.
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Sei un grandissimo figlio di p*****a,un misantropo,uno stupido bambino di 40 anni,ma sei l'uomo che io amo. Lo so che tu non contraccambierai mai questa cosa,ma è questo quello che sento per te. Non so come andranno le cose più avanti,ma ti assicuro che di persone come te ce ne sono poche.-
Si avvicina a me e mi abbraccia nonostante io sia legato. Mi guarda con le lacrime agli occhi e poi appoggia le sue labbra alle mie lievemente.
Quando si alza una lacrima cade nel mio viso; è calda.
Sento tutto il suo affetto.
Non sentivo così tanto amore da una vita.
Lei esce e riesco a vedere Wilson che la accoglie a braccia aperte.
I medici rientrano. Uno si avvicina a me con una siringa.
Sento l'ago nel mio braccio sinistro e poi il liquido che entra.
Inizio ad esser stanco,ma non voglio dormire,non ora.
Poi chiudo gli occhi e sento un urlo......
Non è stupenda come FF,però era una mia ispirazione venuta mentre guardavo il telecomando...XD
ciao e baci8 a tutti!!